UniCa UniCa News Notizie L’Università di Cagliari in campo per l’Einstein Telescope, "priorità assoluta"

L’Università di Cagliari in campo per l’Einstein Telescope, "priorità assoluta"

L’ateneo garantisce il massimo impegno ed è già in prima linea, quale istituzione nel Consorzio Etic, con gli specialisti dei laboratori di Fisica e di Ingegneria. Francesco Mola: “Orgogliosi di partecipare a questo progetto e di lavorare in squadra. Siamo pronti a fare la nostra parte e per tutte le sfide che verranno”. Ieri, durante il convegno 'Einstein Telescope: la grande infrastruttura di ricerca europea', è emerso che la comunità scientifica, la rete universitaria e la filiera industriale italiana hanno le competenze, la tradizione e possono contare sul sito più adatto: Sos Enattos - RASSEGNA STAMPA E WEB
10 maggio 2023
VIDEO - L'intervento introduttivo e di saluto del magnifico rettore dell'Università di Cagliari al convegno organizzato da Mur, Ras e Infn

"Una straordinaria sfida scientifica e tecnologica che allargherà l'orizzonte sull'universo creando lavoro e sviluppo locale e nazionale"

Ha avuto luogo ieri, nel THotel di Cagliari, il convegno organizzato dal ministero dell'Università e della Ricerca, dalla Regione Sardegna e dall'Istituto nazionale di fisica nucleare per presentare e discutere l’importante iniziativa che vede la Sardegna come sede candidata. In ballo enormi interessi scientifici e di innovazione tecnologica ma anche ritorni socio-economici, con forti motivazioni per l'Italia e per la Sardegna. Soprattutto per l’area mineraria dismessa di Sos Enattos (Lula, nel Nuorese), location individuata, in particolare per le sue caratteristiche di forte stabilità geologica e di bassa densità di popolazione. È quello che ha spiegato, tra l’altro, anche il professor Giorgio Parisi, vincitore del premio Nobel per la Fisica e presidente del comitato scientifico che supporta la candidatura italiana per ospitare in Sardegna il nuovo osservatorio gravitazionale.

Uno scorcio della sala congressi del THotel gremita per l'incontro
Uno scorcio della sala congressi del THotel gremita per l'incontro

Il fronte schierato a favore della candidatura sarda conta già 1.415 membri, 80 unità di ricerca, 206 istituti distribuiti in 23 Paesi

Ci inorgoglisce partecipare a questo progetto” – ha esordito il professor Mola, nel suo intervento all’apertura dell’importante convegno – “un’opportunità enorme per la Sardegna e per tutta l’Italia, che ha un significato non solo scientifico, perché interessa un territorio intero e rappresenta un’occasione di grande crescita per la nostra Isola”. Sul progetto e sul consorzio il rettore, chiamato per primo al momento dei saluti ufficiali, insieme al rettore di Sassari e al sindaco di Cagliari, ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra, in cui l’ateneo cagliaritano darà il suo contributo: “Noi ci abbiamo sempre creduto. Ringrazio il presidente Zoccoli e l’Infn per averci dato la possibilità di entrare a farne parte insieme agli amici e colleghi dell’Infn di Cagliari per l’optoelettronica e per le infrastrutture di superficie”. Concetti ribaditi nella conclusione del numero uno di UniCa: “Come ho sempre detto ai miei colleghi e colleghe, questo è un progetto con una portata talmente vasta, in cui ognuno deve saper fare la propria parte ed essere pronto a rispondere e a lavorare tutti insieme. Per lo sviluppo del nostro Paese e del nostro territorio”.

Stimati possibili investimenti per 6 miliardi di euro in 9 anni e circa 36 nuovi mila posti di lavoro, tra diretti e indiretti, in diversi settori economici e professionali. Sia nella fase di realizzazione e sia con l'attività dell'osservatorio a regime

L’alternativa a Sos Enattos è il sito candidato dall’Olanda, nella regione del Mosa-Reno (Meuse-Rhin), vicino al Belgio, e ci vorranno almeno due anni perché venga effettuata la scelta e quindi assegnata la sede dove poter progettare i lavori di realizzazione e iniziare l’opera. In questa fase i fondi del Pnrr hanno permesso di bandire 14 milioni di euro per lo studio di fattibilità e altri 50 milioni per finanziare l'Etic (Einstein Telescope Infrastructure Consortium), di cui l’Istituto nazionale di fisica nucleare è proponente e capofila, con l’obiettivo di effettuare lo studio e creare la rete di laboratori di ricerca in grado di sviluppare le tecnologie da adottare per il nuovo osservatorio. Quest’ultimo è appunto uno dei compiti in cui sarà protagonista l’Università di Cagliari.

Nella sua dichiarazione è il magnifico rettore a spiegare come l’ateneo sia già impegnato nel Consorzio con le eccellenze scientifiche del Laboratorio di Fotonica e Optoelettronica e con i dipartimenti di Ingegneria per le infrastrutture da realizzare: “Il ruolo dell’Università degli studi di Cagliari in un progetto così ambizioso e anche lungo da seguire nel tempo, adesso, è un impegno legato al Consorzio Etic, finanziato dal Pnrr e in cui il nostro ateneo è impegnato in parte con i laboratori di optoelettronica quantistica e per la parte infrastrutturale con i colleghi di Ingegneria”. Francesco Mola ha infine rimarcato l’importanza del progetto e il senso di responsabilità con cui UniCa lo affronta: “È una collaborazione forte quella che abbiamo con l’Infn, sia a livello locale e sia a livello nazionale. Ci rendiamo conto che è qualcosa di una portata incredibile. Con una ricaduta, non soltanto per la nostra regione ma a livello nazionale ed europeo, di grandissimo rilievo. Sappiamo che dobbiamo fare la nostra parte, siamo pronti a farla e saremo sempre pronti ad accettare le sfide che vengono dal futuro”.

VIDEO. Il professor Francesco Mola

Hanno detto

Anna Maria Bernini. La ministra dell'Università e della Ricerca, intervenuta in videoconferenza ha sottolineato che " Siamo impegnati su tutti i fronti internazionali: il nostro Governo vuole l'Einstein Telescope in Italia, in Sardegna, a Sos Enattos”.

Giorgio Parisi. Nella sua lezione magistrale lo scienziato ha spiegato che "L’Italia ha una tradizione unica per lo studio delle onde gravitazionali e l’ex miniera di Sos Enattos è il posto ideale per l’Einstein Telescope, perché è importante condurre questo tipo di ricerche in luoghi dove le interferenze sono minime".

Christian Solinas. Il presidente della Regione Sardegna, con un comunicato a margine del convegno, ha confermato: “La pubblicazione della gara europea per la realizzazione dello studio di fattibilità dell’Einstein Telescope ci proietta in una dimensione nuova, reale e concreta e pone le basi per la riuscita del progetto”.

Giuseppe Fasolino. L’assessore regionale alla Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, presente all’evento: “Oggi qui rappresentiamo tutta l’Italia e tutti gli italiani devono sentirsi coinvolti in questo progetto, non solo i sardi”.

Gavino Mariotti. Concorde con il rettore di Cagliari Mola, il magnifico dell'ateneo turritano ribadisce che "Dobbiamo essere pronti a partire. Per la Sardegna e per i sardi l'ET rappresenta un progetto di rinascita, significativo e con una grandissima ricaduta per i giovani e per tutto il territorio. 

Paolo Truzzu. Il sindaco di Cagliari e della città metropolitana si è detto felice della scelta del capoluogo quale sede del convegno: “È il luogo ideale per rappresentare la Sardegna intera e per vincere in questa occasione, che non si ripeterà, occorre uno sforzo non solo delle istituzioni ma delle comunità, coinvolgendo i cittadini di tutta la Sardegna, non solo di Lula e della Baronia”.

Antonio Zoccoli. Il professore ordinario dell'Università di Bologna e presidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare dal 2019: “Sembra un ossimoro osservare l'universo da una struttura sotterranea, ma l’Einstein Telescope è un’infrastruttura di ricerca che sposterà in avanti le frontiere della conoscenza, di quelle che si costruiscono una volta ogni cinquant'anni nella storia di una nazione e che potrà di certo avere un impatto enorme sul territorio. Per noi scienziati è davvero un sogno”.

Marco Pallavicini. Il consigliere nazionale Infn si è focalizzato su vari aspetti del progetto, spiegando anche che "Sos Enattos è il miglior sito europeo per costruire ET. Perfetto sia per configurazione a triangolo (rivelatore singolo) sia a L (due rilevatori in Europa).

Michele Punturo. Secondo il coordinatore scientifico di Etic "Lula può diventare, in piccola scala, come la periferia di Ginevra, che ospita il Cern. L'infrastruttura porterà uno sviluppo scientifico, tecnologico, industriale e sociale, con un radicamento sul territorio di una nuova popolazione: quella di centinaia di scienziati e delle loro famiglie, che porteranno uno sviluppo economico e sociale del territorio coinvolto".

 

Campi di interesse scientifico di ET illustrati durante l'evento

"Le onde gravitazionali (previsione della teoria della Relatività generale di Einstein), sono onde di curvatura dello spazio-tempo che si propagano nell'Universo alla velocità della luce, trasportando in modo inarrestabile le informazioni più intime di fenomeni catastrofici come il Big Bang, le collisioni di buchi neri o di stelle di neutroni". La scienza di ET comprenderà due settori di studio - astrofisica, fisica fondamentale e cosmologia - con una serie di importanti fenomeni su cui indagare.

ASTROFISICA

  • Buchi neri (origine, evoluzione, demografia),
  • Stelle di neutroni (struttura, Qcd ad altissime densità, stati esotici della materia, demografia)
  • Astronomia multi-messaggera e multi-banda (osservazioni congiunte Gw/Em, rivelazione Gw multibanda, neutrini)
  • Nuove sorgenti astrofisiche (collasso di supernovae, stelle di neutroni isolate, fondo stocastico di origine astrofisica)

FISICA FONDAMENTALE E COSMOLOGIA

  • Natura degli oggetti compatti (fisica vicino all'orizzonte degli eventi, tesi del teorema "senza capelli", oggetti compatti esotici)
  • Test della Relatività generale (espansione post-Newtonian, regime di campo gravitazionale=
  • Materia oscura (buchi neri, nuvole di assioni)
  • Energia oscura e modifica della gravità a scale cosmologiche (equazione di stato dell'energia oscura, modifiche alla propagazione delle Gw)
  • Fondo stocastico di origine cosmologica (inflazione, transizioni di fase, stringhe cosmiche))
Giorgio Parisi firma autografi dopo la sua lectio magistralis
Giorgio Parisi firma autografi dopo la sua lectio magistralis





 


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Vedi immagini e servizi anche sui social d'ateneo (link in alto a destra nella pagina)
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Einstein Telescope. L’Università di Cagliari in prima fila con Ministero, Regione e Infn per sostenere la candidatura di Sos Enattos

Il rettore Francesco Mola e i vertici accademici di UniCa al convegno del 9 maggio al THotel. Presente anche la ministra Anna Maria Bernini (in videoconferenza) e il professor Giorgio Parisi, Nobel per la Fisica e presidente del comitato scientifico che supporta la candidatura italiana per ospitare in Sardegna il nuovo osservatorio gravitazionale. L'evento si inserisce nel Quadro del XIII Simposio della comunità scientifica internazionale di ET, riunita nel capoluogo sardo ad un anno dalla nascita della "ET Collaboration", che conta oltre 1.400 membri, 80 unità di ricerca e 206 istituti distribuiti in 23 paesi. Bando europeo da 14 milioni di euro per lo studio di fattibilità

Einstein Telescope è una delle principali iniziative di ricerca europee per la costruzione di un'Infrastruttura di ricerca che avrà un impatto di livello mondiale per le prospettive che potrà aprire in termini sia di nuove conoscenze scientifiche, sia di innovazione tecnologica. È ritenuto un progetto di punta, tanto da essere incluso dal 2021 nella roadmap di ESFRI (European Strategy Forum on Research Insfrastructures), con una proposta a guida italiana, supportata da Belgio, Paesi Bassi, Polonia e Spagna. Si tratta, per quanto riguarda il ritorno sul territorio, di una partita stimata complessivamente 6 miliardi in 9 anni e 36 mila posti di lavoro, tra diretti, indiretti e indotto.

La comunità scientifica dell'ateneo cagliaritano è attivamente impegnata nella sfida internazionale per ospitare nell'ex miniera di Lula il futuro rivelatore di onde gravitazionali
La comunità scientifica dell'ateneo cagliaritano è attivamente impegnata nella sfida internazionale per ospitare nell'ex miniera di Lula il futuro rivelatore di onde gravitazionali

THOTEL CAGLIARI, 9 MAGGIO, ORE 11

L'Italia è candidata a ospitarlo in Sardegna, nell'area della miniera dismessa di Sos Enattos, nel Nuorese, in competizione con il sito candidato dall'Olanda nella regione del Mosa-Reno. La candidatura italiana sarà al centro dell’evento di Cagliari del 9 maggio – con inizio alle 11.00 nel Centro Congressi THotel – nell’ambito del XIII° Simposio della Collaborazione scientifica internazionale Einstein Telescope, che per una settimana di lavori chiamerà a raccolta centinaia di rappresentanti della comunità scientifica europea. All’evento prenderanno parte la ministra dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini (in videoconferenza), il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, rappresentanti del comitato tecnico-scientifico ministeriale e rappresentanti delle principali istituzioni politiche e scientifiche, locali, nazionali ed europee. In particolare, l’evento conterà sull’importante intervento scientifico del professor Giorgio Parisi - Premio Nobel per la Fisica, scelto per guidare del comitato scientifico a sostegno della candidatura di Sos Enattos - che terrà una lectio magistralis sulle onde gravitazionali.

Il rettore Francesco Mola e la ministra Anna Maria Bernini
Il rettore Francesco Mola e la ministra Anna Maria Bernini

SECONDA PARTE

Dopo la pausa pranzo (dalle 13 alle 14.15), nel pomeriggio il focus del convegno sarà sul progetto Einstein Telescope Infrastructure Consortium (ETIC), finanziato attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza con 50 milioni di euro per supportare la candidatura dell'Italia a ospitare in Sardegna, il più grande rilevatore di onde gravitazionali al mondo. Il consorzio, guidato dall'Istituto di fisica nucleare si occuperà per i prossimi 30 mesi della preparazione e della realizzazione dello studio di fattibilità e della caratterizzazione del sito italiano e della creazione di una rete di laboratori di ricerca per lo sviluppo delle tecnologie che saranno adottate dal nuovo osservatorio gravitazionale.

14.15 - 15.45
Sessione dedicata agli elementi principali della candidatura italiana:

  • l’impatto scientifico e l’impatto socio-economico
  • la dimensione della diplomazia scientifica
  • i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

15.45 - 15.55
Conclusioni

 

 
 


pubblicaz. 06/05/2023 (IC)
ult. agg.to 09/05/2023

La notizia nell'articolo di Mariangela Dui sull'UNIONE SARDA di domenica 7 maggio2023 (pagina 11, Primo piano)
La notizia nell'articolo di Mariangela Dui sull'UNIONE SARDA di domenica 7 maggio2023 (pagina 11, Primo piano)

PRIMA PARTE

La presentazione mattutina, che seguirà i saluti di apertura del convegno, rappresenta un'occasione di coinvolgimento ed incontro tra i rappresentanti di tutti soggetti impegnati in questa sfida: dalle istituzioni alla comunità di ricerca, dalla cittadinanza alla diplomazia scientifica, per presentare le due candidature e per discutere di Einstein Telescope come opportunità unica per l'Europa.

11.00 - 11.50
Benvenuto e saluti istituzionali

11.50 - 13.00
La sessione della mattina è dedicata alla presentazione del contesto internazionale di ET:

  • le onde gravitazionali e la scienza di ET
  • la candidatura italiana
  • le roadmap europea e italiana per le Infrastrutture di ricerca


 


pubbl. 06/05/2023 (IC)
ult. agg.to 10/05/2023

Evento organizzato dal Ministero dell'Università e della Ricerca, dalla Regione autonoma della Sardegna e dall'Istituto nazionale di fisica nucleare
Evento organizzato dal Ministero dell'Università e della Ricerca, dalla Regione autonoma della Sardegna e dall'Istituto nazionale di fisica nucleare

RASSEGNA STAMPA

L'UNIONE SARDA di mercoledì 10 maggio 2023 / Pagina 3 - Primo piano

IL FOCUS. Il Nobel per la Fisica Parisi ieri a Cagliari: ora la candidatura italiana di Sos Enattos entra nel vivo
«LA CASA DI ET È SOLO IN SARDEGNA»
La ministra Bernini: massimo impegno del Governo, l'opera nell'Isola è una priorità

«Dai Sumeri, che osservavano il cielo a occhio nudo, ai cannocchiali di Galileo, poi l'invenzione del radiotelescopio nell'immediato Dopoguerra, e pian piano i nuovi telescopi a raggi X sistemati sui satelliti. Ogni volta che si aggiunge un canale si apre un mondo nuovo, e più accresciamo la capacità di questi strumenti, più aumentiamo il silenzio intorno, ci isoliamo dal rumore delle attività umane, più possiamo ascoltare in profondità l'universo e fare scoperte incredibili. L'Einstein Telescope ci permetterà di andare estremamente lontano nello spazio e nel tempo, e di vedere eventi che arrivano all'inizio del Big Bang». Nell'affascinante lectio magistralis del Nobel per la Fisica Giorgio Parisi – «l'Italia ha una tradizione antichissima nello studio delle onde gravitazionali» – ci sono tutte le ragioni scientifiche, economiche e sociali, della costruzione in una vecchia miniera ormai famosa a livello internazionale del futuro Rivelatore di terza generazione, mille volte più sensibile delle macchine usate attualmente, e si capisce perché il Governo stia puntando moltissimo su questo «progetto rivoluzionario», per dirla con la ministra Anna Maria Bernini, che ribadisce: «Sos Enattos, Lula, Nuoro, la Sardegna: è qui la casa dell'Einstein Telescope. Per noi, è una priorità assoluta». La candidatura Entra nel vivo la candidatura italiana di ET, sostenuta, appunto, dall'Esecutivo, dalla Regione, da tutti gli amministratori del territorio e dell'Isola, e coordinata dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare in collaborazione con Enti e Università di tutto il Paese, in prima linea quelle di Cagliari e Sassari. Ieri al T-hotel si è svolto il XIII Simposio della comunità scientifica internazionale, a un anno dalla nascita della "ET Collaboration", che comprende 1.400 studiosi, 80 unità di ricerca e 206 istituti in 23 nazioni, e di fronte a un pubblico numerosissimo è stata illustrata questa grande sfida per la realizzazione del gigantesco Interferometro sotterraneo nel cuore dell'Isola, sito considerato «perfetto» dagli addetti ai lavori, molto più dell'altra area concorrente, nel Mosa-Reno, al confine tra Paesi Bassi, Belgio e Germania. Il vincitore si deciderà nel 2024. Il sito «Sos Enattos è il luogo ideale», dice il professor Parisi, alla guida del comitato tecnico-scientifico di ET, ieri presente al convegno. «I punti di forza sono di carattere geologico, perché questa è una delle zone meno simiche al mondo, poi il terreno di granito, estremamente solido ma anche facile da scavare, la scarsa presenza di falde acquifere, la bassissima densità di popolazione e la ridotta attività antropica e industriale. Detto questo, adesso è assolutamente necessario che la presidenza del Consiglio dei ministri prenda un impegno forte, deciso e scritto, da portare – anche con le preziose relazioni internazionali dell'ambasciatore Ettore Sequi, che fa parte del nostro team – in tutte le sedi opportune». Subito dopo, ecco l'intervento della ministra Bernini, in videoconferenza, che spiega come «un'altra visita in Sardegna è soltanto rinviata». Lo ha già detto in diverse occasioni e lo ripete con forza: «Noi vogliamo l'Einstein Telescope in Italia, a Sos Enattos, lo sottolineo, se non fosse ancora chiaro da tutto quello che abbiamo detto e fatto in questi mesi di impegno, e soprattutto da quello che faremo. Maggio sarà un mese cruciale, e io continuo a sponsorizzare l'iniziativa anche in giro per il mondo, nei prossimi giorni, per dire, lo farò in Giappone». La Regione Il presidente della Regione Christian Solinas, in una nota ricorda che «la Giunta ha creduto fin dal principio nella grandezza di questo progetto, strategico per l'Italia, per l'Europa e per lo sviluppo della Sardegna. Tutti uniti, stiamo intensificando la nostra azione a ogni livello, da quello politico e istituzionale a quello scientifico, da quello nazionale a quello locale, per sostenere con decisione la candidatura di Sos Enattos. Quella di oggi è stata una tappa importante verso un traguardo che, passo dopo passo, sentiamo sempre più vicino».
Cristina Cossu 

Le ricadute. Secondo i piani di costruzione serviranno almeno 4mila lavoratori all'anno
NOVE ANNI PER REALIZZARE L'OPERA, GIRO D'AFFARI DA 4,3 MILIARDI

La realizzazione dell'Einstein Telescope avrà ricadute positive su ampie e diverse comunità di portatori di interesse in termini di sviluppo e progresso delle conoscenze, delle tecnologie, dell'economia, sociale e culturale, a livello sia locale, sul territorio del sito ospitante, sia regionale, nazionale e internazionale – spiega il dossier su ET alla voce "opportunità e sostenibilità". «Al momento gli studi sull'impatto socio-economico dell'opera sono ancora preliminari e in continuo aggiornamento», spiega l'economista Luigi Guiso, dell'Einaudi Institute for Economics and Finance, «presto sarà costituito un comitato ad hoc che avrà il compito di analizzare e calcolare, passo dopo passo, gli effetti moltiplicatori su produzione, valore aggiunto e occupazione». Intanto, la fase di costruzione è stimata approssimativamente in 9 anni, e il costo complessivo dell'opera – ancora in corso di valutazione – è di 1,7 miliardi di euro, suddiviso in cinque macrocategorie: sito (1 miliardo di euro), sistema di vuoto (497 milioni), criogenia (48 milioni), isolamento sismico (52 milioni), ottica (157 milioni). Il totale del volume d'affari, dato dalla somma di domanda diretta e indotta nei 9 anni di costruzione, è stimato in 6,184 miliardi di euro. Il valore aggiunto è pari a 2,263 miliardi di euro. Nel complesso, il 65-75% dell'impatto sarà a livello locale-regionale-nazionale, pari a un volume d'affari di 4,329 miliardi di euro, e riguarderà principalmente le aziende dei settori e delle rispettive filiere dell'edilizia, della meccanica, degli studi tecnici ingegneristici, geologici, dei trasporti, della rivendita al dettaglio e all'ingrosso, dell'ospitalità e della ristorazione. La restante parte – 1,855 miliardi di euro di volume d'affari – riguarderà fornitori stranieri, europei e non, che operano nei settori della produzione delle tecnologie avanzate impiegate nella realizzazione dell'Interferometro. L'effetto totale potenziale in termini di occupazione, diretta e indotta, è stimato in 36.085 unità di forza lavoro, che corrispondono a circa 4.000 persone che lavorano full time ogni anno per i 9 anni di costruzione ipotizzati. Questa forza lavoro sarà distribuita in tutta Europa, con una previsione indicativa di un 70% circa nella nazione ospitante.
(cr. co.)

Gli scienziati
«LULA AVRÀ IL SUO CERN, COME GINEVRA»

«L'Einstein Telescope, per noi scienziati, è un sogno. È una di quelle infrastrutture di ricerca che spostano avanti le frontiere della conoscenza, di quelle che si costruiscono una volta ogni cinquant'anni nella storia di una nazione e che davvero potranno avere un impatto enorme sul territorio», dice Antonio Zoccoli, presidente dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare, ieri a Cagliari per sostenere la candidatura italiana dell'opera. «Abbiamo proposto questa infrastruttura unica in una miniera dismessa, e sembra un ossimoro osservare l'universo da una struttura sotterranea», aggiunge. «Il fatto è che il sito prescelto è ideale, questo Rilevatore di onde gravitazionali ci aiuterà a carpire i segreti dell'universo più profondo e delle leggi che lo governano, di addentrarci sempre più indietro nel tempo». La miniera di Sos Enattos è già oggi un luogo di scienza: dal 2019 ospita il laboratorio Sar-Grav con l'esperimento Archimedes (finanziato dall'Infn) che ricerca piccole variazioni di peso indotte dalle fluttuazioni quantistiche ma lavora anche per ET, con l'analisi dell'idoneità del sito. «Lula può diventare, in piccola scala, come la periferia di Ginevra, che ospita il Cern. Questa infrastruttura porta con sé uno sviluppo sì scientifico, tecnologico e industriale, ma anche sociale perché determina un radicamento sul territorio di una nuova popolazione: quella di centinaia di scienziati e delle loro famiglie», spiega Michele Punturo, ricercatore della sezione di Perugia dell'Infn e coordinatore scientifico di Etic, il consorzio che si occuperà degli aspetti legati allo studio delle tecnologie necessarie a ET. «Lo abbiamo visto in tante altre occasioni, come per il Cern di Ginevra, Lula avrà un centro di ricerca avanzato, unico in Europa e nel mondo e che avrà un fortissimo impatto, attraverso uno sviluppo sostenibile che pensa ai nostri figli e alle future generazioni e che lascerà qualcosa di duraturo nel tempo». 

L'ampio servizio di Cristina Cossu a pagina 3 dell'UNIONE SARDA del 10 maggio (foto: Ungari)
L'ampio servizio di Cristina Cossu a pagina 3 dell'UNIONE SARDA del 10 maggio (foto: Ungari)

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