Lunedì 13 gennaio 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
13 gennaio 2020

L'Unione Sarda


 

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 13 gennaio 2020 / Speciale SALUTE - Pagina IV 

Giovanni Defazio, 61 anni, docente e direttore dell’Unità operativa complessa di Neurologia Aou-Cagliari
PARKINSON >> DOVE CURARSI
Quando i sardi tremano
Centri d’ecccellenza a cui rivolgersi quando compaiono i primi sintomi

La prima diagnosi è quasi sempre quella del medico di famiglia, il punto di riferimento primario dei cittadini. Poi subentrano gli specialisti, i neurologi. Sono loro a confermare il male, la patologia conclamata, l'esperto in grado di stabilire se quei campanelli d'allarme come un improvviso tremore, un equilibrio precario, la difficoltà a compiere azioni semplici e da sempre quotidiane siano davvero da mettere in relazione con la morte dei neuroni, con la drastica riduzione delle cellule nervose di precise parti del cervello. Nell'Isola sono diversi i presidi specialistici. In testa le strutture che funzionano al Policlinico universitario di Monserrato e nell' Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari . I due Centri Parkinson, diretti rispettivamente dal professor Giovani Defazio e dal dottor Giovanni Cossu, sono attivi da anni e rappresentano veri e propri poli di riferimento per i malati non solo del sud Sardegna per l'alta specializzazione nei trattamenti. Altre strutture specializzate funzionano al Policlinico San Francesco di Nuoro e nella Clinica neurologica universitaria di Sassari dove i malati di Parkinson vengono trattati specificamente nel Centro dei Disordini del movimento. Una struttura funziona anche al San Martino di Oristano . Presidi d'eccellenza sardi destinati a intensificare probabilmente il loro impegno visto che il Parkinson sembra essere una malattia neuro degenerativa in sensibille aumento, anche nelle varianti genetiche precoci e giovanili che possono interessare anche persone di età inferiore ai trent'anni.

 

 

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 13 gennaio 2020 / Speciale SALUTE - Pagina VII
Anna Maria Paoletti, 69 anni, direttrice Ostetricia e Ginecologia Policlinico Duilio Casula Aou Cagliari

GINECOLOGIA
Menopausa precoce, le cause e i sintomi

Come riconoscere la menopausa precoce? La menopausa (M)precoce è il “fallimento prematuro ovarico” (premature ovarian failure, POF) in donne (W) che hanno un'età minore di 40 anni. Donne con POF hanno assenza di mestruazioni (Me) (amenorrea, AM). Il 50% prima della AM ha irregolarità delle Me (Me ritardate e/o perdite ematiche tra le Me). Il 25% ha la AM acutamente, altre nel postpartum, altre dopo l'interruzione della pillola (E+P), non per effetto di E+P ma perchè l'AM della POF durante E+P non si ha perchè nei giorni liberi da E+P la caduta di E+P induce sfaldamento dell'endometrio (mucosa interna dell'utero) simulando la Me. Causa di POF è la precoce perdita dei follicoli ovarici (fo) che, nella norma, si ha a 50-53 anni con la M fisiologica. W con POF hanno vampate di calore, secchezza vaginale, maggior rischio di osteoporosi e malattie cardiache e infertilità- Per la diagnosi: AM di 4 mesi e valori di FSH (2 a distanza di 1 mese) superiori a 40mUI/mL. FSH è l'ormone ipofisario ed è alto perchè sono assenti ormoni ovarici.

La Nuova Sardegna

 

 

3 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 13 gennaio 2020 / PRIMA PAGINA

Prescrizione bloccata
IL PERICOLO DEL PROCESSO PERPETUO

di GIAN PAOLO DEMURO
Ordinario di Diritto penale

Preceduta da un aspro dibattito, è entrata in vigore il 1° gennaio la legge di riforma che blocca la prescrizione al momento della pronunzia della sentenza di primo grado. La prescrizione è una causa di estinzione del reato, comporta cioè il venir meno di tutte le sanzioni penali, decorso un tempo proporzionato, in linea di principio, alla gravità del reato. Si fonda su due motivazioni: a) l'affievolirsi delle ragioni che giustificano la punizione (il che non vale per i crimini più gravi e odiosi, punibili con l’ergastolo, che infanon si prescrivono mai) e b) l'accrescersi col tempo delle difficoltà di prova, con la possibile lesione del diritto di difesa. Dunque la prescrizione è tutt'altro che un'intrusa nel sistema di giustizia, ne è componente a pieno titolo. Non è inutile il richiamo a Cesare Beccaria, uno dei padri nobili del diritto penale, con il suo monito contro i processi infiniti e l’insistenza sulla prontezza e certezza della pena. Come posto in rilievo dall'Associazione Italiana dei Professori di Diritto Penale, il blocco della prescrizione dopo il giudizio di primo grado fa divenire imprescrittibile qualsiasi reato, grave o lieve, che pure sarebbe in via di principio prescrittibile. CONTINUA A PAGINA 2


SARDEGNA - Pagina 2   SEGUE DALLA PRIMA
IL PERICOLO DEL PROCESSO PERPETUO
di GIAN PAOLO DEMURO
Ordinario di Diritto penale

Ne potranno derivare sentenze molto tardive, sul cui senso di giustizia sarebbe bene riflettere, senza farsi condizionare dalla continua tensione massmediatica; la conseguenza non sarà comunque certo quella dello snellimento del processo penale, perché il blocco della prescrizione non incentiva il giudicante ad accelerare la decisione. Dunque effetti opposti a quelli pensati. In definitiva una politica criminale gridata e irrazionale, che inquieta per come è volta alla perpetuità: una Giustizia infinita. I proponenti probabilmente contavano su una riforma più ampia, che inserisse il blocco della prescrizione in un contesto di abbreviazione dei tempi del processo. Così non è e al momento una riforma come questa, che si risolve unicamente nel blocco della prescrizione dopo il primo grado, è in forte tensione con i principi costituzionali della ragionevole durata del processo, della presunzione di innocenza, del diritto di difesa e della finalità rieducativa della pena. Alla base di questa riforma c'è soprattutto - è stato attentamente osservato da un autorevole penalista (Gatta) - un presupposto errato: l'idea che agire sulla prescrizione sia il modo per porre rimedio a processi infiniti, considerare la prescrizione del reato - che a processo in corso è una patologia del sistema - come un farmaco per curare la lentezza del processo, che è un'altra patologia del sistema, il quale mostra così la sua inefficienza e inefficacia con l'alto numero di reati che cadono in prescrizione (nel 2017 oltre 125.000, pari al 9,4 del totale), garantendo impunità agli autori e negando giustizia alle vittime. Quasi che un male possa rappresentare la cura di un altro male. Mentre assai più efficaci (e razionali) sarebbero rimedi pratici come l'aumento di risorse umane (magistrati e ausiliari), una migliore organizzazione giudiziaria, modelli di gestione ispirati alle best practices delle sedi più produttive, informatizzazione, semplificazione delle notificazioni, riduzione del numero dei procedimenti attraverso depenalizzazioni, ampliamento delle ipotesi di procedibilità a querela. Insomma intervenire sul penale con riforme solo sulla carta è facile, a costo zero, con impatto mediatico altissimo ma senza risultati pratici: basta vedere quanto accaduto in tema di omicidio stradale, dove l'aumento delle pene non ne ha certo diminuito la frequenza tragica; qualunque addetto ai lavori sa che è illusorio attendersi (e ingannatorio prospettare) una più efficace prevenzione con l'aumento della minaccia di pena. Sembra però sbagliato l'approccio stesso - proprio di questa epoca - al diritto penale, immaginato e pensato per chi delinque mentre esso è posto soprattutto a protezione del cittadino comune. Il diritto penale riguarda tutti, tutti chiediamo protezione dei nostri diritti, nel rispetto dei diritti di tutti e dei principi di giusta proporzione.

 


4 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 13 gennaio 2020 / OLBIA E GALLURA - Pagina 14
Santa Teresa, nuovo laboratorio dedicato alla formazione turistica
SANTA TERESA L'assessorato al Turismo del Comune di Santa Teresa Gallura, come previsto nel piano di destinazione turistica, punta sulla formazione degli operatori e l'innovazione dell'offerta e dei processi produttivi della filiera turistica. Così il 15 gennaio, dalle 9 in aula consiliare si svolgerà il laboratorio formativo “Promo-commercializzazione di rete dei prodotti turistici nei mesi spalla” tenuto da Giulia Eremita, professionista del marketing digitale nel turismo, consulente in travel industry, docente e giornalista. Artefice della localizzazione italiana di Trivago, di cui è stata country manager del team italiano. Giulia Eremita collabora attivamente con il Consorzio uno di Oristano e l’Università di Cagliari come docente di web marketing turistico e coordinatrice del ciclo di incontri tematici Aperiturismo. «All'interno del piano strategico del turismo abbiamo voluto investire risorse oltre che in promozione territoriale dei mesi spalla, anche in formazione continua mirata alle esigenze degli operatori. – dice l'assessore al turismo Stefania Taras – nel turismo, fenomeno in continua evoluzione, i momenti formativi sono fondamentali». Per informazioni, telefonare ufficio turismo 0789.754127.

Questionario e social

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