“È possibile, in Università, non essere soltanto un numero di matricola?”, l'intelligente provocazione del Presidente del Consiglio degli Studenti, Francesco Aracu. Stefania Lecca, a nome del personale, ha augurato "un futuro felice da costruire insieme"
di Sergio Nuvoli - fotografie di Carlo Passino
Cagliari, 8 novembre 2019 - “È possibile, in Università, non essere soltanto un numero di matricola?”, è l’interrogativo posto con forza dal Presidente del Consiglio degli Studenti, Francesco Aracu, nel momento più solenne della vita dell’Università degli Studi di Cagliari. L’occasione era di quelle decisive: poco dopo è stato inaugurato l’Anno Accademico numero 2019/2020, il numero 399 per l’Ateneo più grande della Sardegna.
“Un momento molto importante – lo ha definito poco prima la rappresentante del personale Stefania Lecca - perché tutte le componenti della comunità universitaria, i suoi dipendenti ed i suoi studenti, si riuniscono in un unico luogo per condividere e trasmettere le proprie esperienze, per disegnare e promuovere un futuro felice da costruire insieme, fondato sui principi cardine che permeano costantemente le attività del nostro Ateneo”. La cerimonia si è aperta con lo spot contro la violenza di genere realizzato dall’Ateneo, accompagnato dal discorso del Rettore Maria Del Zompo. "La cultura del dominio e del possesso va combattuta con lo strumento della conoscenza”.
Il richiamo del Governatore: "Sebbene l’istruzione renda, in Italia, meno che nella media degli altri paesi dell’Ocse - fattore che alimenta la “fuga dei cervelli” - titoli di studio superiori hanno comunque un rendimento maggiore degli altri"
E che dall’Università passi ben più di qualcosa di decisivo per le sorti del nostro Paese lo ha chiarito molto bene Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia, chiamato dal Rettore Maria Del Zompo a tenere la prolusione di quest’anno: “Bisogna studiare di più, a scuola e durante la vita lavorativa – ha detto, dopo l’introduzione del Prorettore all’Innovazione Maria Chiara Di Guardo - L’istruzione, in particolare quella universitaria, resta infatti un investimento redditizio. Comparando costi e benefici monetari, l’Ocse calcola il tasso di rendimento dell’investimento in capitale umano come si farebbe per un titolo finanziario. Sebbene l’istruzione renda, in Italia, meno che nella media degli altri paesi dell’Ocse - fattore che alimenta la cosiddetta “fuga dei cervelli” - titoli di studio superiori hanno comunque un rendimento maggiore degli altri”. (LEGGI LA PROLUSIONE INTEGRALE PUBBLICATA DA "IL FOGLIO")
“L'alternativa sta nello scegliere tra una curiosa ricerca e la rassegnazione al pensare che siamo qui solo per il famoso “pezzetto di carta”, il titolo di studio – ha proseguito Aracu - Questa rassegnazione finisce per forgiare studenti scettici e pigri, senza alcun interesse. Che questo sia un pericolo reale, purtroppo, lo vediamo con i nostri occhi, perché – forse succubi di una società indifferente e tranquilla nelle sue borghesi certezze – i primi a concepirsi in questo modo siamo noi stessi. Ma noi vogliamo ribellarci contro questo appiattimento”.
L'orgoglio del Rettore: "Sosteniamo il diritto allo studio. Va ricordato che i nostri studenti, poi, sono capaci di confermare negli anni grazie al merito le agevolazioni a cui hanno avuto accesso per i requisiti di reddito, perché sono bravi"
E con lui, con tutti gli studenti, non si rassegna tutto l’Ateneo: “La nostra Università continua a crescere – ha spiegato snocciolando numeri, grafici e tabelle Maria Del Zompo, la prima donna nella storia di UniCa a rivestire i panni di Magnifico Rettore – Cresce per la didattica, la ricerca e i servizi agli studenti in un contesto che non investe più in cultura e formazione. Noi, invece, tutti insieme, andiamo avanti, diamo il massimo convinti di dover formare cittadini consapevoli e con un adeguato spirito critico”.
E la riprova della bontà del percorso intrapreso è in un’altra considerazione del Magnfico: “Sosteniamo il diritto allo studio. Va ricordato che i nostri studenti, poi, sono capaci di confermare negli anni le agevolazioni a cui hanno avuto accesso per i requisiti di reddito grazie al merito, perché sono bravi. Bisogna dirlo”.
Un’affermazione giustificata dal costante aumento degli studenti regolari, tra gli iscritti all’Ateneo. “Vogliamo continuare a crescere – ha scandito la prof.ssa Del Zompo - Se lo meritano i nostri studenti, se lo merita quest’Isola. Dobbiamo fare squadra, questa è la parola chiave: stiamo uniti”. Quindi un lungo excursus, per citare gran parte del lavoro fatto e i traguardi raggiunti nell'ultimo anno.
La rappresentante del personale: "I nostri vertici hanno messo al centro le persone, e l’hanno fatto consapevolmente, in maniera ragionata per affrontare la complessità in ottica di sistema"
“L’Ateneo di Cagliari negli ultimi due/tre anni – aveva spiegato poco prima Stefania Lecca, parlando a nome di tutto il personale - ha tracciato una via, ha scelto di affrontare la complessità con l’ottica di sistema, governando al meglio le relazioni tra gli elementi interni ed esterni, ed è proprio questa la potenza dell’operare per processi. Quindi i vertici del nostro Ateneo hanno messo al centro il processo. Ma il processo non è forse un gruppo di persone che svolge attività correlate per generare una trasformazione utile? Ne deriva che i nostri vertici hanno messo al centro le persone, e l’hanno fatto consapevolmente, in maniera ragionata”.
Nella prolusione di Visco anche il tema delle disuguaglianze, "tornato in voga adesso, perché il cambiamento ha colpito i molti che non avevano i mezzi per farvi fronte. Ai giovani dico di essere ricercatori per tutta la vita"
Sul tema dell’attenzione alle persone è tornato più volte anche il Governatore della Banca d’Italia, a volte sembrando anche andare a braccio: “Le crisi finanziarie vanno affrontate con una più attenta regolamentazione – ha specificato – Ma il tema dell’attenzione a chi resta indietro è stato troppo a lungo trascurato: ora bisogna continuare a investire in cultura e conoscenza. Ai giovani di oggi bisogna dire ‘diventate ricercatori per tutta la vita’”.
E in un altro passaggio: “L’ampliamento delle disuguaglianze sta venendo fuori adesso, perché il cambiamento ha colpito i molti che non avevano i mezzi per farvi fronte. Per tanto tempo non se ne è parlato abbastanza”. Commosso e convinto l'applauso dei presenti quando il Governatore ha ricordato Remo Bodei, il filosofo cagliaritano scomparso ieri.
Un discorso di altissimo livello, quello di Visco, ripreso da tutti i quotidiani italiani: “Sebbene l’istruzione renda, in Italia, meno che nella media degli altri paesi dell’OCSE – fattore che alimenta la cosiddetta “fuga dei cervelli” – titoli di studio superiori hanno comunque un rendimento maggiore degli altri”. «Chi è più istruito ha infatti minori difficoltà a trovare un lavoro, ha carriere meno frammentate e guadagna salari più elevati», ha spiegato Visco. E poi “Bisogna inoltre studiare meglio – ha aggiunto - In Italia il dibattito sull’istruzione sembra essere rimasto bloccato alla contrapposizione tra la cultura “umanistica” e quella “tecnicoscientifica”. L’importanza di entrambe le discipline, invece, è oggi largamente riconosciuta”.
Significativa la conclusione del Presidente del Consiglio degli Studenti: “Vale la pena vivere l’Università, se questa ci rende capaci di diventare persone complete, mature, cioè persone libere. La libertà non si svaluta, e nemmeno si baratta in cambio di qualcos’altro: è qualcosa che si desidera, per la quale l'uomo domanda e inevitabilmente si mette in cammino alla ricerca di una risposta”. Quindi la richiesta di un sempre maggiore dialogo e l’istituzione di un tavolo di confronto permanente con tutte le istituzioni sul territorio.
I complimenti del Governatore di Banca d'Italia all'Università di Cagliari: "Ho trovato tanta passione anche nel personale e negli studenti, una vitalità importante: c’è il problema della carenza di fondi, ma in questa università sono davvero ben spesi"
Alla fine dell’intervento, dopo aver chiesto con forza la valorizzazione del ruolo del personale, Stefania Lecca ha affermato: “Sognamo e contribuiamo a costruire giorno per giorno un’Università più umana e felice”.
Ad una giornalista dell’ANSA che gli chiedeva come si fosse trovato all’Università di Cagliari, il Governatore della Banca d’Italia, a margine della cerimonia, ha risposto: “Si tratta di un polo universitario importante, non una semplice Università, ho trovato davvero tanta passione anche nel personale e negli studenti. È una vitalità importante: c’è il problema della carenza di fondi, ma in questa università sono ben spesi”.
Al termine della mattinata, il Governatore della Banca d'Italia ha visitato la Collezione Sarda Luigi Piloni, accompagnato dal Rettore e da numerosi docenti dell'Ateneo, dove si è intrattenuto ammirando le opere in mostra grazie alle spiegazioni della responsabile scientifica dell'esposizione Pamela Rita Ladogana.
RASSEGNA STAMPA
LA NUOVA SARDEGNA di sabato 9 novembre 2019
ATTUALITA’ – PAGINA 11
Visco: attenti a invecchiamento e clima
Per il governatore di Bankitalia incidono sulle finanze pubbliche
di Massimo Ricci
ROMA Invecchiamento della popolazione, migranti, impatto dei flussi di nuovi poveri sulle economie avanzate: non sono solo concetti astratti che alimentano un dibattito esclusivamente identitario ma capisaldi del futuro sviluppo economico, imprescindibili aspetti con cui confrontarsi. È quello che ha spiegato in sintesi il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, inaugurando l'anno accademico dell'Università di Cagliari. La stasi demografica finisce infatti per incidere negativamente sul debito mentre il global warming impatta direttamente sulla produzione e quindi sul pil. Se è vero, come sostiene Jonathan Safran Foer nel suo ultimo libro, che finché non si avverte come una questione personale questo dramma, il problema non assumerà la giusta rilevanza per la maggioranza della popolazione, è con analisi precise che si deve fare breccia in questo muro. Senza dimenticare l'altro tema non ancora percepito come fonte di potenziali rischi per l'economia, come ha sottolineato Visco, quello delle crisi ambientali. «Tra il 2020 ed il 2030 - spiega il numero uno di Bankitalia - il flusso di nuovi migranti potrebbe raggiungere circa 230 milioni di persone. In Europa, gli arrivi previsti non basterebbero più a impedire una sensibile diminuzione del numero di persone in età attiva». «Nei prossimi 25 anni - aggiunge - il numero di persone tra 20 e 64 anni scenderà di quasi 30 milioni in Europa, di cui 6 in Italia. La stessa classe di età aumenterà, invece, in Africa e in Asia, rispettivamente di circa 570 e 290 milioni nelle previsioni delle Nazioni Unite: le risultanti pressioni migratorie saranno fortissime». Non è ancora a tutti chiaro, ma questo comporta conseguenze importanti: «Soprattutto nei paesi avanzati - è l'allarme - le tendenze demografiche stanno mettendo sotto pressione le finanze pubbliche e spingendo al rialzo la dinamica del rapporto tra debito e prodotto. L'invecchiamento della popolazione determina una crescita delle spese per le pensioni e per l'assistenza sanitaria che, a parità di altre condizioni, causa un aumento del disavanzo e del debito. In Italia, grazie alle riforme della previdenza pubblica attuate negli ultimi tre decenni, questo fattore non ha più un grande peso», ma il pericolo esiste sempre. La crisi ambientale, secondo Visco, potrebbe ridurre il reddito pro capite mondiale di quasi un quarto entro il 2100 rispetto al livello che si potrebbe altrimenti raggiungere, con riduzioni forti soprattutto nel Sud del mondo e più lievi nel resto del pianeta».
ANCHE "L'UNIONE SARDA" HA PUBBLICATO UN AMPIO SERVIZIO SUL GIORNALE DI SABATO 9 NOVEMBRE 2019
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