La soddisfazione dell'Ateneo per un'iniziativa di così ampio respiro che coinvolge ricercatori e settori scientifico-disciplinari diversi nelle parole di Francesco Mola, Prorettore vicario: "Tema certamente da approfondire per la nostra società"
Sergio Nuvoli
Cagliari, 18 ottobre 2019 - “Il Mediterraneo è il candidato ideale per diventare e ambire al riconoscimento di ‘zona linguistica’, per via delle caratteristiche che presenta, ma il cosmopolitismo è fenomeno che sfida ancora oggi il pensiero scientifico, pur in mezzo alle tante difficoltà che incontra. Il sorgere dei Paesi nazionali con un nuovo concetto di cittadinanza è stata una cesura epocale rispetto a un passato di migrazioni che hanno caratterizzato il Mediterraneo”. E’ stato solo uno dei passaggi dell’articolato indirizzo di saluto di Ignazio Putzu, direttore del Dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali e Prorettore alla Didattica al convegno inaugurale di “COSMO-MED Tracce di cosmopolitismo migrazioni, memorie e attualità intorno al Mediterraneo” ieri nella splendida cornice dell’Aula magna di Palazzo Belgrano.
“Discutiamo di un tema interdisciplinare che merita davvero di essere approfondito – ha sottolineato in apertura il Prorettore vicario Francesco Mola, che ha portato i saluti anche del Rettore Maria Del Zompo – E’ notevole il numero di ricercatori e di settori scientifico-disciplinari che sono stati coinvolti nelle ricerche portate avanti nel complessivo progetto di ricerca coordinato da Raffaele Cattedra”.
Il plauso della Fondazione di Sardegna nell'intervento di Franco Carta: "Grazie all’Università di Cagliari che presenta un lavoro così bello, una ricerca che lascia il segno del conoscersi vicendevolmente e arricchirsi”
“Come Fondazione di Sardegna abbiamo affrontato spesso il tema delle differenze, anche con una mostra d’arte che comprendeva opere di numerosi artisti del Mediterraneo – ha detto Franco Carta, intervenendo a nome della Fondazione – Parlare di differenze significa certamente accrescimento e crescita, ma può anche essere la rappresentazione di paure declinate in vario modo, come accade con i vari populismi. La nostra generazione ha conosciuto la caduta dei muri, ma stiamo conoscendo anche la costruzione di nuovi muri che ci proteggono da differenze, percepite come dannose. In realtà grazie all’apporto scientifico dell’Università possiamo renderci conto che così diversi non siamo: siamo solo la poliedrica rappresentazione della vita umana. Chi si sposta cerca solo una migliore condizione di vita e di pace. Grazie all’Università di Cagliari che presenta un lavoro così bello, una ricerca che lascia il segno del conoscersi vicendevolmente e arricchirsi”.
Raffaele Cattedra, responsabile scientifico di COSMOMED: "Orgogliosi di fare ricerca su argomenti che fanno parte delle linee strategiche dell'Università di Cagliari con colleghi anche di altri atenei, non solo italiani"
“Conoscersi per poter coesistere – ha spiegato Francesco Atzeni, docente del Dipartimento - L’obiettivo fondamentale di questo progetto di ricerca è essenziale per vivere il presente. Scoprire le matrici del passato per capire come possa influire sull’oggi: un grande ruolo ha avuto proprio l’approccio storico nello studio del tema. C’è una molteplicità di temi che fanno capire come la complessità della realtà attuale venga da lontano. Di questo parleremo in questi giorni intensi”.
Raffaele Cattedra, docente di Geografia di UniCa e responsabile scientifico dell’iniziativa, ha ricordato che il Rettore dell’Ateneo ha sottolineato che i temi del convegno rientrano nelle linee strategiche dell’Università di Cagliari. Nelle sue parole introduttive, anche il ringraziamento agli enti che hanno patrocinato l’evento e l’illustrazione delle diverse fasi del convegno. “Oggi le migrazioni sono percepite come ristrette a quelle contemporanee, mentre esistono da sempre – ha aggiunto - Ci si interroga sulla loro capacità di generare convivenze”.
Il convegno è poi proseguito fino a tarda sera come da programma.