Giovedì 31 ottobre 2019

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
31 ottobre 2019

La Nuova Sardegna

 

1 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 31 ottobre 2019 / LETTERE E COMMENTI - Pagina 34
LA PAROLA AI LETTORI
Per trovare lavoro la laurea non è più sufficiente

Mi chiama il call center di uno dei più importanti fornitori di energia elettrica e gas, costola di un ex monopolista. Si tratta di un fornitore che io stesso ho messo da tempo nella mia personale black list. Mi informa che nella prossima settimana un loro incaricato sarà casualmente nella mia zona per proporre le nuove tariffe promozionali e che costui è un ingegnere. Il più grande fornitore di energia d'Italia usa gli ingegneri per andare a svolgere un lavoro che è alla portata di qualsiasi venditore di pentole o tappeti. Quella professione è caduta così in basso? La qualità degli ingegneri che escono dai politecnici o dalle università è scesa così tanto da essere solo più adatti a fare i piazzisti? Eppure quella laurea è da sempre ai primi posti per la possibilità di trovare lavoro, qualificato e con rapidità. Leggo nelle statistiche che gli ingegneri che le aziende fanno a gara per strapparsi di mano i neolaureati, ma a questo punto inizio a pensare che si tratti di una leggenda metropolitana. E comincio a capire perché molti ingegneri scelgono di andare all'estero.
Battista Cippa, Cagliari

RISPONDE VANESSA ROGGERI
* * * Gentile Battista, dipende innanzitutto dal tipo di specializzazione ingegneristica, ci sono corsi che in ambito lavorativo sono più ricercati di altri. Ha idea della disperazione che serpeggia tra i neolaureati, ragazzi che dopo anni di studio e sacrifici, alla fine del percorso si ritrovano in mano un titolo che in Italia serve a malapena per entrare in un call center? È una situazione tragica e avvilente. In molti casi ottenere la laurea è solo l'inizio. Per trovare lavoro nelle aziende occorre frequentare i master, meglio se all'estero, e i master come si sa costano parecchio. Uno studente medio non può permetterseli. È un cane che si morde la coda: se già possiedo i soldi, posso permettermi di frequentare le scuole migliori e i migliori corsi post laurea, e saranno proprio queste opportunità privilegiate ad aprirmi le porte del mondo del lavoro nel settore adatto alla mia specializzazione. Per come stanno andando le cose nel nostro bel paese oserei dire che gli ingegneri impiegati come venditori di energia sono già stati fortunati a trovare una fonte di reddito, sebbene insoddisfacente. Potrebbe essere un punto di partenza, o magari l'occasione per finanziarsi un corso di formazione professionale. Purtroppo l'offerta supera la domanda, il mercato non può garantire un lavoro a tutti gli ingegneri. Adattarsi è la chiave per sopravvivere.

 


2 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 31 ottobre 2019 / PROVINCIA SASSARI - Pagina 30

Gli allievi di Veterinaria hanno analizzato le fasi produttive del salumificio Sale

Dieci studenti... col salame negli occhi

OZIERI Si sono incontrati ieri mattina ad Ozieri i due mondi paralleli dell'università e del lavoro con una visita formativa degli studenti del quarto anno del corso di Medicina Veterinaria di Sassari allo stabilimento del salumificio Bardana, un'eccellenza del territorio. Sotto la guida del professor Cristian Scarano, dieci allievi hanno potuto prendere visione del lavoro del salumificio diretto da Antonio Sale seguendo dal momento dell'impasto sino al confezionamento del prodotto. «La collaborazione con l'università per noi è importante perché ci permette di tenere uno standard qualitativo elevato - ha detto Sale - che poi è la formula che ci tiene in piedi in un settore con molta concorrenza». I premi e i riconoscimenti ottenuti, dai Grandi Salumi del Gambero Rosso ai Sardinia Food Awards, dimostrano che la via seguita sino ad ora è quella giusta ma l'azienda nella quale operano una decina di persone ha deciso di battere la strada dell'innovazione tecnologica e della ricerca aderendo al progetto InTeSaS. Il programma, portato avanti da Sardegna Ricerche con una parte di impegno anche di Agris, si pone come obiettivo quello di innovare tecnologicamente i processi storici di produzione della salsiccia sarda. In primo luogo si lavorerà per provare ad inserire colture bioprotettive nella salsiccia che difendano il prodotto da batteri pericolosi come ad esempio la Listeria. In una seconda fase si svilupperà un progetto che prevede l'utilizzo di alte pressioni a cui verranno sottoposti i prodotti verificando poi l'effetto sui batteri. "Il cuore di tutte queste attività è sempre la ricerca - ha detto il professor Scarano - che può spingere in avanti le aziende in termini di qualità e di innovazione. E' fondamentale inoltre che i nostri ragazzi vedano sul campo le realtà produttive visto che poi saranno loro in futuro a controllare la correttezza dei processi produttivi". Sale, sulle potenzialità produttive, è molto ottimista: "Utilizziamo carni di primo livello che provengono dal consorzio del prosciutto di Parma anche se ci sarebbe piaciuto utilizzare carni sarde ma nella nostra regione non ci sono allevamenti che garantiscano numeri e continuità».
Francesco Squintu

Questionario e social

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