Giovedì 30 luglio 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
30 luglio 2020

L'Unione Sarda




 

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 luglio 2020 / PRIMA PAGINA

L’ANALISI. Le riforme indispensabili

di Beniamino Moro
Dopo la maratona del Consiglio europeo della scorsa settimana, dove l'Italia è riuscita a portare a casa 209 miliardi di euro tra prestiti e contributi a fondo perduto, un risultato che il premier Conte non ha esitato a definire “storico”, spetta ora all'intero governo il compito non meno impegnativo di definire il piano che entro metà ottobre dovrà essere inviato a Bruxelles, dove specificare gli interventi che si propongono e il crono programma che s'intende seguire per promuovere la ripresa economica del Paese. Il premier sollecita l'intera maggioranza, e la stessa opposizione, ad «uno scatto di responsabilità», perché dal piano che verrà redatto dipenderà sia «il futuro del nostro Paese che quello della stessa Ue e del suo mercato unico». Al premier non sfugge che l'Italia ha «il dovere di spendere questi soldi con estrema responsabilità», approvando un piano di riforme che dovrà contenere progetti «definiti e dettagliati in ogni settore». Progetti che riguarderanno una vasta gamma di investimenti: dall'Alta Velocità, da estendere al Mezzogiorno, alle infrastrutture più importanti per lo sviluppo, sino ad arrivare ai progetti nel digitale, nell'economia verde e nel mondo della formazione, dell'Università e della scuola; senza peraltro trascurare le riforme strutturali di cui sempre si parla, a cominciare da quella della Pubblica amministrazione. Il piano, inoltre, come espressamente richiesto dalla stessa Commissione Ue, dovrà essere corredato da un crono programma. (...) SEGUE A PAGINA 17

ECONOMIA - Pagina 17    dalla prima

QUELLE RIFORME INDISPENSABILI

(...) Una tabella che indichi nel dettaglio i tempi di realizzazione degli interventi previsti e che costituisca non solo un segno di serietà degli impegni presi, ma anche un passaggio richiesto dalla stessa Commissione, che ha legato i finanziamenti allo stato di avanzamento e di implementazione delle riforme promesse. L'attuazione dell'intero progetto viene affidata a un organismo del tutto nuovo che si chiama Ciae, ritenuto il luogo istituzionale più adatto per coinvolgere tutte le amministrazioni dei diversi ministeri, ma sempre in raccordo con il Parlamento. Un altro punto fermo, infatti, è che il piano finale da inviare all'Ue coinvolga tutti e vi si riconosca l'intero Paese, comprese le opposizioni e le parti sociali. Il premier Conte è più che consapevole che abbiamo gli occhi puntati addosso, non solo dell'Unione e degli Stati membri, ma anche dei mercati finanziari, perciò è opportuno non commettere errori o passi falsi. Tutto bene, dunque? L'accordo di Bruxelles e i relativi risvolti per l'Italia rappresentano la definitiva vittoria del campo europeista? Non proprio, sostiene Angelo Panebianco sul Corriere della Sera, non solo perché le divisioni fra i Paesi del Nord e del Sud, dell'Est e dell'Ovest, non sono superate, ma soprattutto per lo squilibrio che c'è tra «i nazionalisti antieuropei che parlano al cuore delle persone e mobilitano sentimenti e emozioni, mentre gli europeisti, che sono in grado di appellarsi solo al buon senso, non sanno suscitare emozioni». Perciò, l'Ue «può solo fare ciò che è stata addestrata a fare: cercare compromessi che, di volta in volta, salvino capra e cavoli, che impediscano il ristagno o il regresso dell'economia europea. I nazionalisti antieuropei possono giocare invece sulle emozioni, perché fanno leva su depositi di memorie e sentimenti che appartengono alle varie comunità nazionali (gli italiani spreconi, i tedeschi prepotenti e incombenti, i francesi arroganti, ecc.)». È però vero, conclude Panebianco, che in gioco c'è la difesa della civiltà democratica, e delle sue istituzioni: la loro sopravvivenza verrebbe compromessa se al benessere seguisse il malessere, alla ricchezza la penuria.

Accontentiamoci perciò che, al dunque, a prevalere sia una mediazione che, se proprio non soddisfa tutti, almeno non scontenti palesemente nessuno.
BENIAMINO MORO
 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 luglio 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 5

ISTRUZIONE. La rettrice: massima prudenza

UNIVERSITÀ, A CAGLIARI IN AULA DA SETTEMBRE: LA SCELTA AGLI STUDENTI
Il Piano del prossimo anno accademico prevede lezioni con la formula mista
LA NOVITÀ. Cambia anche il servizio delle segreterie che sarà organizzato attraverso uno sportello virtuale

Lezioni in presenza o a distanza - che ogni studente potrà scegliere attraverso un'apposita app -, e rigidi protocolli sanitari da rispettare per l'accesso agli spazi dell'Ateneo: dopo il lungo stop causa Covid, l'Università di Cagliari è pronta a ripartire. La data è fissata per settembre, ogni dettaglio messo nero su bianco nel Piano elaborato dagli organi collegiali e presentato dalla rettrice Maria Del Zompo; documento che stabilisce le regole della nuova era didattica.

LA RIPARTENZA

«È desiderio e volontà di tutti avere nuovamente un ateneo aperto e vissuto come merita da studentesse, studenti, docenti, ricercatori, personale, Erasmus, visiting professor», premette Del Zompo, che subito richiama al «grande senso di responsabilità sociale» che «ci impone di contribuire a mantenere alto il controllo della pandemia, eliminando tutte le situazioni a rischio, per evitare che quanto fatto finora risulti vano e per il rispetto dovuto alle tante, troppe, persone decedute», osserva. «Con la massima prudenza e nel rispetto delle regole sanitarie ci troviamo ad affrontare insieme una nuova fase, ognuno nel rispetto del proprio ruolo e delle proprie competenze, per rendere l'ateneo più efficace e più efficiente».

NUOVE REGOLE

Si riparte con la forma mista. Le attività didattiche si svolgeranno in duplice modalità: da un lato le classiche lezioni in presenza, dall'altra quelle a distanza. Sarà lo studente a decidere - prima dell'avvio dell'anno accademico - l'opzione preferita. La scelta sarà vincolante per l'intero semestre, e qualora il numero degli universitari che punteranno sulla didattica in presenza dovesse superare la capienza massima delle aule, ciascuna Facoltà stabilirà un sistema di turnazione. Modalità mista anche per i servizi di tutorato di orientamento, disciplinare e di Counseling psicologico: garantiti durante la Fase 2 in modalità a distanza, da settembre - previo appuntamento e nel rispetto delle norme di igiene e distanziamento - riprenderanno anche in presenza. Tra le novità c'è pure una nuova applicazione: si chiama ApPosto, e serve per la prenotazione delle lezioni in aula da parte degli studenti.

SEGRETERIA VIRTUALE

Cambia anche il servizio delle segreterie studenti: sarà organizzato attraverso uno sportello virtuale - gestito con un applicativo associato con Microsoft Teams e accessibile anche via Skype -, che consentirà di ricevere gli studenti tramite prenotazione di un appuntamento da un calendario visibile direttamente dall'utente. In più verrà attivato, sulla base di fasce orarie di reperibilità anche differenziate tra segreterie e in funzione delle esigenze dell'utenza, uno sportello telefonico attraverso la deviazione dei numeri fissi degli uffici su telefoni cellulari assegnati temporaneamente alle singole persone. Per quanto riguarda gli spazi dell'ateneo ci si dovrà attenere ai protocolli di prevenzione rischi già in vigore e a quelli in fase di aggiornamento o da emettere per le varie casistiche. Saranno individuate le sedute utilizzabili (contrassegnate da segnaletica identificativa) e si dovrà rispettare il distanziamento di un metro tra l'una e l'altra. Oltre all'obbligo di utilizzo della mascherina. Da settembre ripartono tutti i servizi in presenza, ma l'accesso alle sale lettura rimarrà su prenotazione per garantire il contingentamento delle presenze.

Sara Marci

 

 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 luglio 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 5

La ripartenza. Stanziati anche 7 milioni di euro per dotare i ragazzi di tablet e connessione web

L'ATENEO DI SASSARI SI PREPARA A FAR TORNARE GLI ISCRITTI PER LE LAUREE TECNICHE

L'obiettivo è riportare gli studenti in aula dal 1° settembre, come stabilito dal Senato accademico a inizio luglio. Tutelando allo stesso tempo chi può avere difficoltà a raggiungere Sassari, perché l'Ateneo turritano fra i 13.700 iscritti ha anche ragazzi che vengono dalla Penisola e quasi 400 stranieri grazie ai Progetti Erasmus e Ulisse. I dieci Dipartimenti sassaresi studiano da quasi un mese come adattarsi alla ripresa delle attività in presenza. Si tratta di valutare non solo gli spazi (col distanziamento sociale le aule diventano  “meno capienti”) ma anche le diverse esigenze dei corsi di laurea e anche l'attività dei laboratori.

Il rettore Massimo Carpinelli fa il punto: «I Dipartimenti dell'area tecnico-scientifica sono molto avanti nella preparazione del piano di rientro, Chimica e Farmacia hanno già dato indicazioni, e premono molto per le lezioni in presenza e per il lavoro nei laboratori. I Dipartimenti delle scienze sociali e umanistiche sono più “tolleranti” per la didattica a distanza».

In ogni caso la conferenza dei rettori ha inviato i suggerimenti al Comitato Tecnico Scientifico e all'Inail per avere un protocollo nazionale. L'Università di Sassari ha stanziato 500 mila euro per l'attuazione del piano di rientro negli uffici e nelle aule secondo le norme di sicurezza anti Covid-19. Si tratta di acquistare non solo il materiale indispensabile per la sanificazione ma anche tavoli di laboratorio e attrezzature necessarie ai Dipartimenti dell'area tecnico-scientifica.

Previsti poi 7 milioni di euro da dividere per tutti gli studenti (senza limitazioni Isee, viste le mutate condizioni economiche di molti con l'emergenza Covid-19) vale a dire 500 euro a testa per l'acquisto di tablet, pc e anche Sim o Usb prepagate per il traffico Internet.

Il rettore Carpinelli precisa: «Utilizzare anche la didattica a distanza non è un problema, lo abbiamo fatto bene e rapidamente durante il lockdown, ma l'intenzione è ripopolare i Dipartimenti e Sassari perché l'Università non è solo trasmissione di conoscenza e sapere ma anche socialità e integrazione».

Giampiero Marras

 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 luglio 2020 / AGENDA - Pagina 23

IL LIBRO
Martedì alle 18 in seminario, si presenta il libro di Gianni Garrucciu “Fame, conversazione con papa Francesco”. In programma gli interventi dell’arcivescovo Giuseppe Baturi, del docente di Politiche economiche Vittorio Pelligra e del direttore dell’ufficio regionale per la pastorale sociale Franco Manca.

 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 30 luglio 2020 / SPORT - Pagina 44

Basket A2F. Tre sono confermate, Xaxa è soddisfatto

IL CUS CAGLIARI PUNTA SULLE GIOVANI

Dopo una lunga pausa forzata è ripreso sul campo il progetto del Cus Cagliari improntato sulla valorizzazione del vivaio rossoblù. «Finalmente riprendiamo il discorso che abbiamo lasciato in sospeso a causa del lockdown», dice il tecnico Federico Xaxa, «proseguiremo con l'inserimento delle giovani, come Sara Saias e Federica Madeddu e il recupero molto importante di Valentina Zucca, una ragazza sulla quale abbiamo investito tanto, poi sarà la volta delle 2002 e 2003. Riteniamo che l'anno prossimo possa essere un altro anno di lavoro che ci permetta di inserire ulteriormente le ragazze e crediamo anche di poter essere ancora di più competitivi, grazie anche all'impulso che possono dare queste giovani e dalla loro voglia di emergere». Oltre a Saias, Madeddu e Zucca, Xaxa avrà a disposizione anche Michela Serra e Sofia Sorbellini, entrambe del 2002.

Alberto Garau

 




 

La Nuova Sardegna

 
 

 

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 luglio 2020 / UNINUORO - Pagina 23
TRENT’ANNI DI SUCCESSI
Formazione e cultura una sfida vincente

di Luciano Piras
Il futuro siamo noi. E nessuno si senta escluso. Anzi: all'Università c'è sempre da rimboccarsi le maniche e da pensare in grande per il bene proprio, della società e del territorio tutto. Le idee, le forze e il coraggio ci sono: ora più che mai c'è da lavorare sodo. Soprattutto a Nuoro e dintorni. La sfida è aperta, oggi ancora più ardua di ieri. Una sfida stimolante, comunque necessaria per raggiungere un orizzonte migliore, di formazione prima, di professione subito dopo. Protagonisti, in primis, gli studenti, vero motore dell'Università. Cuore pulsante di UniNuoro, il Consorzio per la promozione degli studi nella Sardegna centrale nato trent'anni fa. Porta la data del 1990, infatti, l'accordo raggiunto tra la Provincia di Nuoro (presidente era il socialista Salvatore Angelo Piras) e il Comune di Nuoro (sindaco era il comunista Antonio Zurru), che formalmente lo costituiscono con Decreto del presidente della giunta regionale (n° 11 del 23 novembre 1990, presidente della Regione era allora il democristiano Mario Floris). Un'epoca e uno scenario politico molto, molto diversi da quelli attuali, tanto da sembrare lontani mille miglia e ormai lasciati a futura memoria se non addirittura dimenticati. SEGUE A PAGINA 24
 
UNINUORO - Pagina 24  segue dalla copertina
UNINUORO / LA STORIA Il “polo nuorese” è stata la miglior risposta alle esigenze sociali e antropologiche della Barbagia

Un trentennio in prima linea e l’impegno prosegue
L’UNIVERSITÀ SCELTA VINCENTE PER IL RILANCIO DELLE ZONE INTERNE
Importante accordo con “La Nuova” per raccontare in presa diretta tutto quello che si muove nelle aule e dei dipartimenti dell’ateneo nuorese


di Luciano Piras
Il pentapartito sembra preistoria morta e sepolta. Resta viva e vegeta, invece, l'eredità culturale ed economica: l'Università, appunto. Il cosiddetto Terzo polo universitario sardo, una delle più importanti istituzioni messe in piedi in questi ultimi tre decenni, uno dei più importanti obiettivi strategici per lo sviluppo di Nuoro e di tutte le zone interne dell'isola. UniNuoro: un nome che allo stesso tempo è uno slogan. Una realtà «sempre in crescita, che affronta i continui cambiamenti pur tenendo saldi i valori e l'impostazione originaria di chi ne ha sostenuto l'istituzione e amministrata nel tempo» scrive il commissario che amministra il Consorzio e lo porta verso il futuro, Fabrizio Mureddu. Ecco perché questo giornale nel giornale (che state sfogliando e sfoglierete ancora) prende lo stesso nome in testata: "UniNuoro". Un periodico pionieristico sposato subito dalla Nuova Sardegna, quotidiano sempre attento al territorio e alla realtà di tutti i giorni. Realtà in continuo fermento anche se sono cambiati gli scenari che hanno portato l'Università a Nuoro. «L'Università nuorese rappresenta una risposta efficace alla esigenze di crescita culturale della popolazione e di sviluppo socio-economico delle aree marginali della Sardegna centrale» si legge nello Statuto costitutivo del Consorzio oggi di casa in via Salaris, zona centralissima della città, a due passi dai palazzi di Comune e Provincia, a due passi dalla Camera di commercio e dall'Istituto superiore regionale etnografico, a una manciata di passi da piazza Satta e dunque dalla redazione nuorese della Nuova Sardegna. È qui, in via Salaris, che il Consorzio universitario ha trovato la sua sede centrale, nello stesso stabile che fino agli anni Settanta ospitava gli uffici della Questura, quando ancora il carcere di Nuoro era ancora nella vicina via Roma. Il segno concreto di come siano cambiati i tempi. Allora c'era il banditismo e i sequestri di persona erano ordinaria amministrazione. Era stata la Commissione parlamentare d'inchiesta sui fenomeni di criminalità in Sardegna istituita nel 1969, la cosiddetta "Commissione Medici" (dal nome del primo relatore, il senatore Giuseppe Medici) a proporre e sollecitare la strada dell'istruzione e della formazione universitaria per uscire dal disastroso sottosviluppo economico delle zone interne. L'Università era appunto allora la migliore risposta alle esigenze sociali e antropologiche della Barbagia come pure dell'Ogliastra, delle Baronie e del Marghine-Planargia. Ci sono voluti meno di due decenni di dibattiti e controdibattiti per raggiungere il primo accordo di programma Provincia-Comune-Regione per partire con i primi corsi di laurea gemmati dagli atenei di Cagliari e Sassari. E da allora è cambiato il mondo, è cambiata Nuoro, sono cambiate le zone interne. Resta ferma, confermata come un caposaldo, la funzione originaria dell'Università, ossia la formazione. Oggi, tuttavia, il Consorzio barbaricino vesta anche una nuova anima, quella di volano economico del territorio, delle imprese locali, delle associazioni e qualsiasi altra forma di sviluppo sostenibile. Sono le fondamenta che tengono in piedi la sede centrale di via Salaris, diventata casa madre di corsi di laurea come Progettazione, gestione e promozione turistica di itinerari della cultura e dell'ambiente, di Scienze infermieristiche, di Scienze dei servizi giuridici, del master in Area critica ed emergenza sanitaria come pure della Scuola di lettura e scrittura "Nuoro reading school". Realtà in fermento, con un fortissimo legame con la città e il territorio, e una proiezione internazionale senza precedenti. Non basta. UniNuoro ha anche un'altra sede diventata ormai storica (anche questa) a Sa Terra Mala, in via Colombo, dove hanno trovato casa i corsi triennale e magistrale di Scienze forestali e ambientali, il Centro di studi della Sardegna sulle Terre civiche, la Nuoro forestry school. È qui a Sa Terra Mala che il sogno ambientale ha preso piede quando Nuoro e dintorni sognavano (nonostante i movimenti contrari che l'hanno avuta vinta) il Parco nazionale del Gennargentu. Il patrimonio culturale e ambientale come pure l'agroforestry restano comunque obiettivi da raggiungere e tutelare giorno dopo giorno a conferma ulteriore del legame con il territorio. Fondamentale per UniNuoro la promozione di attività di raccordo territoriale e di coesione sociale tra aree urbane e rurali per affrontare il problema dello spopolamento e dello sviluppo locale, nel contesto di una progettualità complessiva e inclusiva. Fondamentale la promozione della sostenibilità delle produzioni agroforestali, del monitoraggio forestale e ambientale, della tecnologia del legno e bioedilizia, dell'orticoltura e zootecnia montana, della gestione delle terre civiche, della valutazione di impatto ambientale, della certificazione forestale e ambientale, della protezione civile e della gestione e utilizzazione dei sistemi forestali e ambientali in un'ottica di sviluppo sostenibile. Fondamentale, infine ma non per ultimo, l'area tematica sulla cittadinanza, l'orientamento, la formazione e il trasferimento tecnologico. Tutto questo, e molto altro ancora, racconteranno in presa diretta le pagine del periodico UniNuoro-La Nuova Sardegna.







 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 luglio 2020 / UNINUORO - Pagina 23
Nasce il periodico dell’ateneo
UNINUORO CONTINUA A CRESCERE E SI APRE ALLA CITTÀ E AL TERRITORIO

di Fabrizio Mureddu
La comunità universitaria di UniNuoro si racconta attraverso un notiziario e dà vita a "UniNuoro. Periodico universitario, news, approfondimenti e interviste". Nata quasi trent'anni fa, si tratta oggi di una realtà variegata composta da studenti, ricercatori, docenti, imprese istituzioni e associazioni. Sempre in crescita, affronta i continui cambiamenti pur tenendo saldi i valori e l'impostazione originaria di chi ne ha sostenuto l'istituzione e l'ha amministrata nel tempo. Come tutte le iniziative a supporto della realtà universitaria nuorese saranno i giovani i protagonisti e i destinatari di questa iniziativa, a favore dei quali ruota l'azione di tutti gli attori istituzionali a partire dal Comune e dalla Provincia di Nuoro per terminare con la Regione Sardegna il cui contributo è da sempre fondamentale per la vita dell'Ente. Attraverso questo periodico, che sarà animato da una vera e propria redazione di studenti coordinata da professionisti, saranno raccontate al pubblico le storie che riguardano le esperienze didattiche, le tesi di laurea, le ricerche in atto, i viaggi di istruzione all'estero, le iniziative tra le università e il territorio. SEGUE A PAGINA 25
 
UNINUORO - Pagina 25  segue dalla copertina
L'anno ripartirà con 6 corsi di laurea e 4 di specializzazione,
3 centri studio e un laboratorio di progettazione permanente
OFFERTA FORMATIVA PRESTIGIOSA CON UN OCCHIO AL TERRITORIO E IL PENSIERO RIVOLTO AL FUTURO

di Fabrizio Mureddu
Commissario UniNuoro

UniNuoro racconterà i progetti di sviluppo territoriale che coinvolgono la realtà del polo universitario di Nuoro. L'attività della redazione di "UniNuoro" sarà integrata inoltre da seminari, tirocini e stages realizzati presso le redazioni dai professionisti de "La Nuova Sardegna" nell'auspicio che per gli studenti interessati possano nascere anche opportunità professionali future. Ma sarà anche l'occasione per comunicare e condividere con il territorio e le comunità l'offerta formativa e tutte le progettualità della nostra Università: sei corsi di laurea, quattro percorsi post laurea, tre centri studio, un osservatorio sulla specialità regionale, un laboratorio di progettazione territoriale permanente, quattro Summer School su diritti umani, cambiamenti climatici, arte e musei e fondamenti di diritto europeo, tre laboratori didattici sul percorso dei diritti umani in Europa, su archetipi e stereotipi dell'identità femminile e il recente laboratorio Law and Gender.A questo si aggiunge la carta dello studente di UniNuoro, il progetto di rafforzamento delle competenze linguistiche con docenti madrelingua, l'importante progetto di ricerca in accordo con l'Agenzia Forestas che porterà alla realizzazione della carta botanica della Sardegna, e i tanti appuntamenti annuali quale l'Anno Forestale della Sardegna, o la mostra permanente sui diritti umani nel mese dedicato alla memoria dell'olocausto. Troveranno spazio anche i partner dei numerosi progetti cui UniNuoro fa parte: dall'educazione ambientale e alimentare, di ricerca e trasferimento a favore di imprese del comparto agroforestale, ai musei identitari attraverso il progetto Interreg Racine, o a quello di formazione Agrivalue, rivolto ai futuri tecnici di itinerari eno-gastronomici. Tutti i progetti sono finanziati attraverso la partecipazione a partenariati che coinvolgono prevalentemente soggetti privati e in larga misura facenti parte del comitato dei portatori di interesse istituito presso il Consorzio UniNuoro, composto da oltre 150 membri aderenti. A questo si aggiungeranno le iniziative del nostro Centro di Competenza Restart, di recente istituzione in seno al Consorzio con lo scopo di effettuare studi, ricerche, analisi e diagnosi dei territori, consulenza e formazione. Sono già stati finanziati dal Centro Regionale di Programmazione della Regione Sardegna due importanti progetti di ricerca e sviluppo: il progetto InnTerr: Innovazione, Inclusione & studi interdisciplinari per lo sviluppo del territorio e il progetto Azioni per la valorizzazione delle risorse agroforestali della Sardegna centrale (istituzione di un Centro Agroforestale Mediterraneo). Il primo intende valorizzare l'Itinerarium Antonini Ulbia Calaris - attraverso un percorso multidisciplinare di studio, recupero, tutela e gestione dello storico itinerario nei suoi connotati storico-artistici, geografici, culturali, ambientali, spirituali e turistici.Il secondo intende migliorare l'utilizzo sostenibile dei sistemi forestali al fine di contribuire alla loro gestione oculata, per conservarne la biodiversità e migliorare la produzione di reddito e la sicurezza alimentare, contribuendo così allo sviluppo economico, in particolare delle popolazioni rurali.Ma i protagonisti dell'iniziativa saranno soprattutto i giovani, gli studenti e le loro associazioni che mostrano sempre maggiore attivismo e vivacità. Per loro sarà allestito uno spazio ricco di attrezzature e dotazioni informatiche e multimediali che sarà composto da una redazione giornalistica, un laboratorio per videomaking e una "stanza rosa" dedicata alle mamme. A loro dedichiamo ogni nostro sforzo.







 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 luglio 2020 / UNINUORO - Pagina 24

Capra: così la nostra sede è diventata protagonista di ricerche di alto profilo
DURO LAVORO E SOGNI REALIZZATI

di Gianfranco Capra
Professore associato di Pedologia pressol'Università di Sassari

Nel 1994, all'età di 19 anni, mi iscrissi al Corso di Laurea in Scienze Ambientali dalla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università degli Studi di Sassari, presso la sede di Nuoro. Fu una scelta dettata da una forte passione e da un programma che si prospettava intrigante e ricco di stimoli. Discipline quali l'ecologia, l'inquinamento ambientale, le bonifiche, il cambiamento climatico, la gestione delle aree protette. In quegli stessi anni fondammo con alcuni colleghi una delle sedi staccate dell'Aisa (Associazione Italiana Scienze Ambientali) che ci permise di avere un costante rapporto con tutte le sedi, allora davvero numerose, in Italia in cui si tenevano corsi in Scienze Ambientali. Quando capitava di ospitare i colleghi di altre sedi gli stessi rimanevano stupiti della qualità dei laboratori nonché delle numerose attività che noi tutti avevamo la possibilità di svolgere. Nel 1999 conseguii la laurea e, un mese dopo, iniziai un Master al Politecnico delle Marche e un secondo Master presso l'Università di Sassari in "Valutazione di Impatto Ambientale". I due titoli mi permisero di conoscere docenti di fama internazionale. Ai primi degli anni 2000 iniziai a collaborare con Sergio Vacca, Professore in Scienze del Suolo a Nuoro, attraverso un dottorato di ricerca nei laboratori di Nuoro. Altri 3 anni di durissimo lavoro ma incredibili soddisfazioni, spesso in giro per il mondo a fare ricerca e per convegni nazionali e internazionali. Un piccolo aneddoto; nel 2004, in soli 12 mesi, raggiunsi il record di 57 voli. Nel 2006 vinsi il concorso di ricercatore a tempo indeterminato in Scienze del Suolo. Abbiamo formato collaboratori e portato a Nuoro rilevanti risorse al fine di finanziare borse di studio, assegni di ricerca, dottorandi. Soldi spesi nella "folle" idea di fare ricerca scientifica di alto profilo in una sede come quella di Nuoro. Molti nostri ex-studenti dei Corsi di Laurea in Scienze Ambientali e Scienze Forestali, occupano posti di prestigio in enti e uffici regionali, nella scuola o nella libera professione. Altri proseguono la ricerca in Sardegna, Inghilterra, Spagna, Germania, Svizzera, Australia, Polonia, Austria, USA. Nel novembre del 2019 sono stato chiamato a ricoprire la carica di Professore Associato. Molte di queste ricerche hanno visto la diretta collaborazione di giovani studenti provenienti dalla sede di Nuoro. È il caso di Angelo Manca e Maria Chiara Ruggiu, studenti presso la Magistrale in Scienze Forestali a Nuoro, che durante il tirocinio di tesi per la triennale hanno svolto una importante ricerca presso il campus di Botucatu (Unesp) in Brasile. A loro e a tutti gli studenti auguro di riuscire nei loro sogni.






 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 30 luglio 2020 / UNINUORO - Pagina 25

Piredda: il percorso di formazione mi ha spinto ad affrontare le sfide del mercato
SIAMO PROPRIO UN BEL GRUPPO

di Irene Piredda
Spin-off dell'Università degli studi di Sassari Dipartimento di Agraria UniNuoro

Voi di Nuoro siete proprio un bel gruppo! È stato il più bel complimento ricevuto dal giorno della laurea ad oggi. Il mio percorso di studi si è svolto interamente a Nuoro. Conseguito il diploma al liceo Giorgio Asproni, una serie di vicissitudini mi hanno portato a iscrivermi al corso di laurea in scienze forestali ed ambientali, allora poco conosciuto. Ben presto il semplice interesse per le materie scientifiche si è trasformato in una vera e propria passione per la selvicoltura. L'incontro con alcuni docenti e le esperienze di tirocinio a Nuoro e all'estero sono state determinanti. Conseguita la laurea non ho abbandonato la mia idea neanche per un minuto e ho partecipato al concorso per il dottorato in monitoraggio e controllo degli ecosistemi forestali in ambiente mediterraneo, conseguendo il titolo di dottore di ricerca. Questo percorso mi ha permesso di collaborare con alcuni docenti e colleghi dell'università di Nuoro e non solo. Ho lavorato in diversi progetti di ricerca e in quest'ultimo anno accademico ho avuto l'opportunità di una docenza a contratto, grazie alla quale ho ricevuto la più grande soddisfazione: gli studenti che si appassionano e brillano. Il percorso di formazione a Nuoro mi ha dato tanto, ma l'insegnamento più prezioso è stato l'importanza del rapporto umano, del gruppo. L'esperienza in campo e i continui scambi con i colleghi mi hanno portato ad affrontare una sfida professionale e personale: portare la ricerca sul mercato e promuovere la gestione forestale pianificata in Sardegna, offrendo supporto tecnico scientifico a professionisti e amministrazioni comunali, affiancandoli nel processo di pianificazione e nel monitoraggio delle dinamiche evolutive del bosco. Sin da subito abbiamo pensato di assumerci la responsabilità di questa scelta, senza pretendere un coinvolgimento diretto dei docenti, con i quali collaboriamo e che tutt'oggi ci supportano. Grazie ai miei colleghi Sergio Campus e Antonio Ganga, che ci hanno creduto quanto me, nel 2016 è nato il nostro spin-off Elighes srl. Con tanto entusiasmo e investimenti personali ci siamo mossi nel territorio regionale per portare avanti la nostra mission: promuovere la gestione forestale pianificata. Lo status quo e le incombenze burocratiche hanno fatto vacillare più volte il nostro entusiasmo, ma oggi raccogliamo le prime soddisfazioni. Ci dedichiamo con regolarità alla formazione di professionisti e dipendenti di enti pubblici ed abbiamo supportato alcuni proprietari privati nella gestione del proprio patrimonio. Ora ci stiamo muovendo verso le amministrazioni comunali.

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie