Giovedì 2 aprile 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
02 aprile 2020

L'Unione Sarda



 

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 5

IL COMITATO. L’adozione dei protocolli nell’Isola
Farmaci sperimentali allo studio del team tecnico

Sull'uso dei farmaci sperimentali per la cura del Coronavirus la posizione della Regione Sardegna è di «assoluta tutela dei pazienti e dei cittadini e di ancoraggio fermo alle indicazioni tecnico-scientifiche». Lo ha precisato il presidente della Regione Christian Solinas. «Sulle cure sperimentali sta lavorando la commissione tecnico-scientifica che abbiamo messo su con l'obiettivo di dare una prima valutazione sull'efficacia di alcuni farmaci», ha spiegato il governatore.

Il comitato è formato dal professor Stefano Vella (che è anche direttore sanitario del Mater Olbia), da Francesco Cucca, prorettore per la ricerca dell'Università di Sassari, dal farmacologo Luca Pani e da Pietro Cappuccinelli, virologo, accademico dei Lincei.

«Lo vedremo nella relazione che consegneranno a breve - ha anticipato Solinas - l'idrossiclorochina, cioè il farmaco che sta alla base del Plaquenil, l'antimalarico testato in laboratorio al San Raffaele di Milano, sembra avere un'efficacia ugualmente importante e sicuramente con meno effetti collaterali rispetto all'Avigan, l'antivirale su cui non c'è certezza a livello di controindicazioni rispetto a un uso in quantità massicce».

Solinas ha anche precisato che i componenti del Comitato scientifico non percepiscono nessun compenso per la loro opera al servizio dei sardi.







 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 6

L’EMERGENZA. Il nuovo decreto del governo

Serrata prolungata fino a Pasquetta: «La guardia resti alta»
Conte: impossibile allentare le misure. Chiarimento sui genitori fuori coi bimbi

Il governo prolunga la serrata dell'Italia fino al 13 aprile, il giorno di Pasquetta. «Non bisogna abbassare la guardia» ripetono sia il premier Giuseppe Conte sia il ministro della Salute Roberto Speranza sapendo bene qual è l'indicazione che arriva dagli esperti: mantenere rigide le misure di contenimento e il distanziamento sociale per evitare che i risultati ottenuti vengano vanificati e il virus riprenda la sua folle corsa, soprattutto al Sud.

«Non siamo nella condizione di poter allentare le misure restrittive - conferma Conte rivolgendosi direttamente agli italiani - alleviare i disagi e risparmiarvi i sacrifici a cui siete sottoposti. Neppure di poter dire che si riaprirà dal 14 aprile». Insomma, gli italiani si scordino le scampagnate di Pasqua e Pasquetta, come dice anche il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. «Andare fuori? Assolutamente no. Dobbiamo stare ancora a casa».

Chiusura

Il nuovo decreto del presidente del Consiglio, che sarà in vigore dal 4 aprile alla scadenza dei precedenti provvedimenti, conferma dunque tutte le misure già in atto, dalle limitazioni agli spostamenti alla chiusura delle attività non essenziali. E prevede una ulteriore stretta per tutti gli sportivi. Nella bozza, che è ancora suscettibile di modifiche, è scritto che a partire da sabato «sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati» e «sono sospese le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti».

Sacrifici

Non bisogna abbassare la guardia. Il perché lo ha spiegato Speranza al Senato. «Attenzione ai facili ottimismi che possono vanificare i sacrifici fatti: non dobbiamo confondere i primi segnali positivi con un segnale di cessato allarme. La battaglia - ha affermato il ministro della Salute - è ancora molto lunga e sbagliare i tempi o anticipare le misure sarebbe vanificare tutto». Chi sperava dunque in qualche apertura da parte del governo - le aziende soprattutto - dovrà attendere almeno il 13 aprile. A meno che nei prossimi giorni una rapida discesa dei numeri, allo stato non ipotizzata da nessun esperto, possa far rivedere le limitazioni.

La circolare

Intanto governatori e sindaci vanno all'attacco contro la passeggiata sotto casa di bimbi e genitori. Il giorno dopo la discussa circolare del Viminale sale la polemica, mentre il ministero getta acqua sul fuoco: «Le regole non cambiano». Le Regioni annunciano però nuove ordinanze per disinnescarla ed il ministro degli Esteri Luigi Di Maio avverte: «La curva del contagio si abbasserà velocemente quanto più rispetteremo le regole e staremo a casa». Ma sulla possibilità di concedere «un'ora d'aria» ai più piccoli sta spingendo anche la ministra alla Famiglia, Elena Bonetti.

Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ha sentito al telefono la ministra Luciana Lamorgese e c'è stato un chiarimento. L'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, definisce comunque «folle, insensata e irresponsabile» la circolare. Sulla stessa posizione molti sindaci. Ma nel messaggio tv Conte chiarisce: «Non abbiamo mai autorizzato l'ora del passeggio con i bambini. Abbiamo solo detto che quando un genitore va a fare la spesa si può consentire che sia accompagnato da un bambino. Ma non deve essere l'occasione per andare a spasso».









3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 16
SEGNALAZIONE. La lettera scritta da una dottoressa, firmata anche da un collega
«SICUREZZA, LE CONTRADDIZIONI NEI MARKET»

Qualche giorno fa sono andata a fare la spesa in un supermercato cagliaritano. La fila all'esterno non era per fortuna molto lunga essendo le due del pomeriggio. Tutti in attesa chi con guanti e mascherina, chi senza alcun dispositivo a una distanza di un metro e più l'uno dall'altro.

Davanti all'ingresso del supermarket un ragazzo, con guanti e mascherina anche lui, dirigeva il traffico di ingresso. Quando è arrivato il mio turno, il ragazzo mi ha invitato a entrare iniziando il giro degli scaffali da quelli situati sulla sinistra, contenenti bevande come acqua e vini. Cosa del tutto inutile, dato che nel locale, peraltro non molto grande, diverse persone, almeno una quindicina, andavano e venivano negli stretti corridoi tra le diverse scaffalature. Impossibile rispettare la distanza “droplet” di un metro che tanto rigidamente era stata mantenuta all'esterno e che una voce registrata ricordava a tutti di rispettare.

Quando sono arrivata al banco dei salumi e dei formaggi, l'addetto del settore mi ha impedito di prendere una confezione di formaggio perché non avevo i guanti, invitandomi dapprima ad usare quelli per la frutta e la verdura per poi porgermela lui stesso perché dotato di così fondamentale dispositivo. Arrivata alla cassa, dopo aver fatto la spesa con un po' di tensione, il ragazzo che prima si occupava di far entrare le persone e che con i suoi guanti spostava carrelli e toccava di tutto era passato alla cassa pronto a toccare, con gli stessi guanti, tutti i prodotti che avevo acquistato, poi i tasti del registratore di cassa quindi i soldi per il pagamento e chissà cos'altro.

Nel frattempo all'esterno, una signorina che era passata a dirigere il traffico di ingresso apostrofava in modo non proprio rispettoso un ragazzo in fila dicendogli che doveva presentarsi con guanti e mascherina e che doveva andare a fare la spesa non più di una volta a settimana altrimenti a luglio saremmo stati ancora in questa situazione.

Solo alcune considerazioni: 1) Nessun disinfettante idroalcolico è presente all'ingresso del supermarket per consentire alle persone di disinfettarsi le mani. 2) L'uso dei guanti è vivamente sconsigliato perché sulla loro superficie si accumula di tutto e non è semplice lavarli come lavare le mani. Invece tutto il personale del supermercato li indossa, ma non li ho visti cambiare questo dispositivo una sola volta. Il Covid-19 sopravvive su superfici di diversa natura, quindi anche sui guanti, fino a 72 ore. 3) Una soluzione idroalcolica dovrebbe essere presente anche alle casse e sarebbe buona norma che il personale lo usasse dopo aver servito ogni cliente, quindi dopo aver maneggiato bancomat, carte di credito, tasti del registratore di cassa, soldi, pacchi vari. 4) All'interno di quel supermercato ci sono troppe persone. 5) Un percorso obbligato (tipo self service) dovrebbe essere tracciato all'interno del locale per far si che le persone non girino disordinatamente e continuino a mantenere una distanza di un metro l'una dall'altra. 6) È del tutto inutile la fila all'esterno quando poi nel locale, non certo areato, la distanza droplet non viene più rispettata. 7) Se in famiglia ci sono 4-5 persone è impossibile che una sola persona possa fare la spesa per tutti per una settimana, per cui sarebbe meglio che due persone possano andare al supermercato perché in questo modo la permanenza nel locale sarebbe minore e minore sarebbe la frequenza con cui ci si reca mensilmente. 8) Infine, un po' più di cortesia e un'aria un po' meno saccente non guasterebbe.

Doris Barcellona
Francesco Marongiu
(medici del dipartimento di Scienze mediche dell’Università di Cagliari)









4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 aprile 2020 / CAGLIARI - Pagina 24

Poetto. L’ultimo sopralluogo dei tecnici della Octopus prima dell’avvio dei lavori

CANNE IN SPIAGGIA, APRONO I CANTIERI
In campo ance i ricercatori del dipartimento universitario di Geologia

Ultimi accorgimenti, poi si parte davvero. Ieri, a fine mattinata, i tecnici della società cooperativa Octopus di che si è aggiudicata l'appalto per la raccolta delle canne si sono ritrovati al Poetto per l'ultimo sopralluogo prima di avviare la bonifica. Il maltempo e il forte vento di grecale, poi “girato” a scirocco, ha in qualche posticipato l'inizio della bonifica. Questione di ore e forse già nel primo pomeriggio le squadre potrebbero essere operative. «Oggi ci sarà la consegna ufficiale e l'accantieramento», assicura l'assessore all'Ambiente e alle politiche per il mare, Alessandro Guarracino.

La scienza

C'erano, in spiaggia, nel tratto tra lo stabilimento balneare “Il Lido” e il vecchio ospedale Marino, i ricercatori del Medcoblast (il Laboratorio che studia i processi geomorfologici, la morfodinamica e la conservazione della costa) guidati dal professore Sandro Demuro dell'Ateneo cagliaritano. Saranno loro, grazie a un accordo sottoscritto con il Comune, a operare anche durante l'asportazione delle canne e successivamente, quando il Poetto sarà di nuovo libero dai vegetali trasportati a dicembre dalle mareggiate. Uno studio sul campo per acquisire importanti dati ed essere così preparati a gestire al meglio un sempre possibile e analogo spiaggiamento. Fenomeno non raro nelle spiagge di mezzo mondo anche se nel caso del Poetto a incidere, massicciamente, non sarebbe stato soltanto un processo naturale (un'onda di piena sui fiumi della costa e relativo sradicamento dei canneti poi finiti in mare) ma anche la mano dell'uomo. Molte della canne depositate sulla costa, da Marina Piccola a Geremeas, sarebbero state infatti recise di netto lungo gli argini dei rii Pau, Cuba, Flumini e Foxi.

Lo studio

Cause a parte, resta ora da verificare, momento per momento, quale sia stato l'impatto sul cordone dunale del Poetto. «La sperimentazione - spiega Sandro Demuro - ci permetterà di quantificare numericamente il ruolo giocato dai cumuli di canne sulla dissipazione di energia del moto ondoso e nel controllo dei processi erosivi». Ieri mattina il team di studiosi e gli specialisti della ditta “Servizi geotecnici” hanno cominciato ad esaminare alcune aree dell'arenile e in particolare la capacità di assorbimento dell'acqua (come accade durante le forti mareggiate) da parte della sabbia in punti più vicini alla battigia e ricoperti dalle canne ma anche prossimi al retrospiaggia, all'altezza dei chioschi. «Stiamo studiando la permeabilità della spiaggia e in particolare quanta acqua venga assorbita nell'unità di tempo», racconta Demuro.

Le apparecchiature

Oggi il “filtometro” artigianale utilizzato dai ricercatori sarà sostituito con apparecchiature sofisticate, e l'area dell'indagine estesa. Interventi che permetteranno di elaborare un vero e proprio modello di inondazione, parte dell'indagine Neptune 2 che procederà con telecamere di alta precisione, uso del drone e rilievi ecogeomorfologici e batimetrici.

Andrea Piras









5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 2 aprile 2020 / SASSARI E OLBIA - Pagina 38
Sassari. Su 242 ragazzi all’estero solo 108 sono rientrati nell’Isola
GLI STUDENTI ERASMUS SFIDANO L'EMERGENZA

Per ogni studente rientrato in Sardegna, ne sono rimasti due nelle Università europee dove sono andati grazie al programma Erasmus. I numeri che riguardano l'Università di Sassari parlano di 108 studenti ritornati nell'Isola contro i 242 rimasti nei vari atenei. Sono quasi 90 i ragazzi e le ragazze andati a studiare in Spagna. In Polonia sono 35 e il podio è completato dal Portogallo, con 23 studenti, che precede di poco l'Inghilterra. Meno corposi i numeri di chi ha scelto Francia e Repubblica Ceca, bassissimi quelli degli altri Paesi europei. La percentuale di interruzione dell'Erasmus è simile anche per gli studenti europei: sono rientrati alla base in 35, mentre sono 65 quelli rimasti a Sassari.

Va considerato che «relativamente al numero di iscritti il nostro ateneo e la Bocconi di Milano hanno la più alta percentuale di studenti in mobilità, in ingresso o in uscita» chiarisce Luciano Gutierrez, delegato del rettore sassarese all'internazionalizzazione, Erasmus e mobilità studentesche.

La decisione

Luciano Gutierrez spiega: «La gran parte dei nostri studenti ha deciso di restare in sede perché le attività sono svolte on line o con caricamento su piattaforme dei programmi di lavoro. Questo consente loro di continuare con l'esperienza di mobilità. Certo, la situazione è in evoluzione e qualche ragazzo che aveva deciso di restare all'inizio del mese di marzo è poi andato via». Lezioni ed esami on line vengono fatti anche dagli altri atenei europei. Basti citare un paio di casi: uno studente di Giurisprudenza alla Universidad de Granada e un altro di Storia alla Universidad de Coimbra. Inoltre gli esami superati on line e registrati saranno riconosciuti dall'Università di Sassari.

I contatti

L'Ufficio relazioni internazionali è in continuo contatto on line (e anche video quando serve) con gli studenti. Le domande più frequenti in questo periodo riguardano il rimborso della borsa di studio, le modalità di rientro in Sardegna, come continuare l'Erasmus da casa. Va poi detto che le borse di studio dell'Università prevedono un'erogazione che va dai 600 agli 800 euro mensili (stabiliti per fasce di reddito) e gran parte della somma è stata anticipata al momento della partenza.
Giampiero Marras

 

 

 


 

La Nuova Sardegna





 

 

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 2 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 6

Il presidente Solinas: «Proseguire su questa strada per fermare il contagio»
AVANTI CON I DIVIETI PER ALTRE DUE SETTIMANE

Pasqua e Pasquetta a casa. Verso una proroga dei blocchi a porti e aeroporti

CAGLIARI È ufficiale: il Governo ha prorogato i divieti anti Covid-19 per altre due settimane, fino al 13 aprile. «Siamo pronti a far fronte anche a questa seconda difficile fase, ma tutti dobbiamo essere convinti che dobbiamo andare avanti su questa strada se vogliamo davvero interrompere i contagi», ha detto il governatore Christian Solinas nell'ormai quotidiano punto stampa sull'emergenza coronavirus. Anche Pasqua e Pasquetta sarà all'insegna dell'ormai strasconosciuto «io resto a casa». È tramonta così sul nascere l'ipotesi, circolata in questi giorni fra i virologi, che invece in alcune regioni, quelle meno colpite, potesse esserci un ritorno graduale alla normalità. E fra i possibili territori meno rossi, indicati da alcuni, era stata inserita anche la Sardegna. Ma, in videoconferenza, il governatore ha scosso la testa: «Non era certo una strada praticabile quella che ho sentito in questi giorni. Non lo dico soltanto io, ma l'hanno ribadito anche i nostri esperti che fanno parte del comitato scientifico: dobbiamo andare avanti così per almeno altre due settimane».
TRASPORTI BLOCCATI. A parte la chiusura prolungata di negozi e fabbriche non indispensabili, a cascata arriverà tutto il resto. Ad esempio, con una terza ordinanza, i porti e gli aeroporti sardi continueranno a essere chiusi al traffico passeggeri. Dopo la proroga del 25 marzo, oggi da Roma arriverà la conferma che il blocco andrà avanti per altre due settimane. Sempre in mattinata Solinas firmerà la nuova ordinanza che allungherà il di cordone sanitario fino al 13 aprile. Continuerà a rimanere operativo ancora e solo l'aeroporto di Cagliari, con due voli giornalieri di andata e ritorno per Roma e uno su Milano. Mentre per quanto riguarda i porti di Cagliari, Porto Torres e Olbia a viaggiare saranno ancora e solo le navi merci, con la speranza che il caso Tirrenia sia risolto nelle prossime ore. Allo stesso tempo sarà prorogata anche la procedura delle autorizzazioni per i passeggeri. Chi vuole partire o arrivare in Sardegna, dovrà continuare a chiedere 48 ore prima del viaggio e comunque fino al 13 aprile il via libera alla Protezione civile regionale. La procedura è stata confermata il modulo, scaricabile sul sito della Regione, dovrà essere inviato via mail, con indicato il motivo del viaggio. La risposta, positiva o negativa, arriverà all'indirizzo di posta elettronica del diretto interessata entro 12 ore prima della partenza prevista.
GLI ALTRI DIVIETI. Saranno sempre vietati gli spostamenti non motivati fra Comuni. Un'altra prescrizione che sarà confermata è quella della chiusura la domenica di market e supermarket. «Per adesso andiamo avanti così - ha detto Solinas - Anche se abbiamo fissato un incontro con la grande distribuzione per verificare quali sono stati gli effetti della prima chiusura domenicale, la settimana scorsa». Comunque pare che anche su questa restrizione Solinas non sia disponibile a fare marcia indietro. Non cambierà nulla, in buona sostanza, neanche per gli altri divieti: in ogni famiglia una sola persona potrà uscire al giorno per fare la spesa. Così come il perimetro per corse e passeggiate con i cani rimarrà quello dei 200 metri da a casa. Continueranno a essere chiusi anche parchi e giardini pubblici. Potrebbe esserci invece qualche novità nelle uscite per coltivare gli orti, con la possibilità di allargare il permesso a due persone, non più a una sola, del nucleo familiare. È comunque un'ipotesi ancora allo studio della Regione. Il governatore lo ha ribadito più volte «In questo momento non ci sono alternative a questa serrata sociale. Lo ripeto, anche i nostri esperti hanno confermato che è indispensabile andare avanti così per altre due settimane». (ua)





 

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 2 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 6
Nessun compenso
per gli esperti
del Comitato

CAGLIARI. I quattro esperti del comitato tecnico scientifico regionale non avranno un gettone d'ingaggio. «Lavoreranno gratis per il bene di tutti i sardi», ha detto il governatore Christian Solinas. Per poi sottolineare «la grande generosità dimostrata da Luca Pani (farmacologo), Francesco Cucca (genetista), Stefano Vella (virologo) e Pietro Cappuccinelli (epidemiologo) nei confronti della loro terra di nascita o alla quale sono legati da un profondo legame affettivo». Tra l'altro sempre Solinas ha annunciato che il primo report del comitato scientifico è già stato messo a disposizione dell'Unità di crisi. E infatti, durante il punto stampa, ha citato il punto 7 di quella relazione: «Anche dai nostri quattro esperti è arrivata la conferma - le sue parole - che è indispensabile confermare il l pacchetto delle prescrizioni per altre due settimane».







 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 2 aprile 2020 / SASSARI - Pagina 20

Aou, il commissario al lavoro:
Soro si è insediato ieri mattina


SASSARI Si è insediato il commissario straordinario dell'Aou di Sassari Giovanni Maria Soro. La delibera firmata ieri mattina recepisce il provvedimento della giunta regionale del 26 marzo con il quale il manager sassarese è stato formalmente nominato - decorrenza dal 30 marzo - per i 60 giorni previsti.

«Sono davvero convinto - ha affermato Giovanni Maria Soro - che saremo capaci di uscire dall'emergenza, con lo stesso grande impegno e il profondo sacrificio già dimostrato da parte tutti gli operatori sanitari, che ringrazio per la professionalità e la dedizione. A oggi è già stato programmato e realizzato tanto in termini di contrasto e riduzione della diffusione del Coronavirus; dobbiamo proseguire lungo questa linea e intensificare le azioni di contenimento». «Occorre, inoltre, - ha detto ancora il commissario - essere in grado di adeguare la capacità operativa della Aou rendendola flessibile, in relazione all'evoluzione dei fabbisogni, in rete con le altre strutture pubbliche e private. Sarà necessario lavorare sempre in squadra, con la massima collaborazione di tutte le unità operative dell'Azienda e degli altri attori coinvolti, per uscire da questa emergenza epocale, che ha cambiato l'ordine delle cose, sovvertito le priorità, acuito le paure e le fragilità, ma ha dimostrato anche la capacità di risposta del Sistema sanitario regionale e delle altre Istituzioni», ha concluso Giovanni Maria Soro.

Il commissario, arrivato in Sardegna lunedì da Milano e nel pieno rispetto delle disposizioni regionali per chi arriva nell'isola, è operativo, con le strutture dell'Aou coinvolte in prima linea nella lotta al virus, nell'ambito degli organismi istituiti per il coordinamento e l'integrazione delle attività di contrasto dell'emergenza.

Questionario e social

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