L'Unione Sarda
1 - L’UNIONE SARDA di domenica 2 agosto 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 5
Covid-19. L’immunologo Stefano Del Giacco: non abbassiamo la guardia, attesa la seconda ondata
«LA SITUAZIONE RESTA A RISCHIO. NO AL LIBERI TUTTI»
L’ESPERTO. 51 anni, è il responsabile del reparto di allergologia e Immunologia clinica del Dipartimento di Medicina interna dell’Aou di Cagliari e presidente dell’Eaaci (European Academy of Allergy and Clinical Immunology). “Non dobbiamo guardare soltanto a quello che accade in Sardegna e in Italia. In tante parte del mondo, ad esempio in Brasile, in diversi stati Usa, in Sud Africa la situazione è ancora disastrosa”
«Attenzione, non sottovalutiamo il virus. Il fatto che molta meno gente rispetto ai mesi bui di marzo e aprile finisca in ospedale, non deve farci credere che sia diventato meno cattivo e giustificare comportamenti troppo disinvolti o addirittura irresponsabili».
Il messaggio di Stefano Del Giacco, responsabile del reparto di Allergologia e Immunologia clinica del dipartimento di Medicina interna dell'Aou di Cagliari, è forte e chiaro: non facciamoci ingannare, non abbassiamo la guardia, il virus è subdolo, circola sempre e soprattutto non è cambiato, si trasmette sempre allo stesso modo.
Professore, pochi ricoveri e terapie intensive semivuote, significa che il virus è più “buono”?
«Assolutamente no, non possiamo sostenere una cosa simile, non abbiamo nessuna evidenza scientifica che sia mutato. Anche perché non dobbiamo guardare soltanto a quello che accade in Sardegna e in Italia, in tante parti del mondo, ad esempio in Brasile, in diversi Stati Usa, in Sud Africa, la situazione è ancora disastrosa».
E allora?
«La sporadicità dei casi, in un periodo in cui le condizioni climatiche non favoriscono le complicazioni, lo rendono un po' meno forte. Ma penso ai focolai in Spagna, alla chiusura agli ingressi di persone che arrivano da determinati Paesi, al fatto che in alcune zone si stanno rendendo necessari lockdown circoscritti: tutto questo ci fa capire che il virus è sempre lo stesso».
L'età media dei contagiati si è abbassata.
«Sì, ora si attesta sui 40 anni. Molti giovani si infettano perché c'è molta più promiscuità rispetto a prima. I ragazzi, in giro per locali, con scarse precauzioni e senza mascherina, in questo momento sono le persone più a rischio».
Ma è vero che si ammalano meno?
«Spesso hanno un percorso clinico asintomatico, o con sintomi molto blandi, ma stiamo parlando di 18-20enni, man mano che l'età sale i pericoli aumentano».
Per questo i giovanissimi sono spesso incoscienti.
«Ma noi adulti non dobbiamo mai stancarci di ricordare loro che questa situazione attuale di relativa tranquillità non può essere un “liberi tutti”. I ragazzi devono mantenere le distanze e usare le mascherine, perché possono diventare vettori e contagiare i genitori, i nonni. E poi, purtroppo ci sono anche casi gravi tra loro: ha visto Fedez che ha postato sui social la foto con un suo amico diciottenne che a causa del Covid ha subìto un trapianto di polmoni? Importante anche che i personaggi famosi lancino questi messaggi di allerta».
Ci dobbiamo aspettare una seconda ondata?
«Sì, senza dubbio. Se vedessimo che nei Paesi dove ora è inverno il coronavirus è scemato, potremmo pensare che non sarà così. Purtroppo invece l'ipotesi che torni in autunno è più che plausibile. A tutti i livelli ci attendiamo la seconda ondata che, comunque, potrebbe essere attenuata dal fatto che saremo pronti a reagire».
Consiglia il vaccino anti-influenzale?
«Sì, raccomando vivamente a tutti di farlo. Ovviamente prima di tutto alle persone a rischio e con patologie croniche, ad esempio gli asmatici e i cardiopatici, ma anche al resto della popolazione. Perché in assenza di un vaccino anti-Covid, è importante metterci al riparo da situazioni infettive che possono causare una immunosoppressione che a sua volta può lasciare una finestra aperta per l'ingresso del coronavirus».
Cristina Cossu
2 - L’UNIONE SARDA di domenica 2 agosto 2020 / SASSARI E ALGHERO - Pagina 46
Sassari. “Pretestuoso rinvio delle elezioni, trenta giorni di tempo per rivedere la data”
UNIVERSITÀ, NUOVA BORDATA A CARPINELLI
Lo scontro tra il rettore Carpinelli e gran parte del corpo docente e amministrativo dell'Università di Sassari sta per varcare la soglia dei palazzi di giustizia. Ieri nove docenti, tramite l'avvocato Francesco Demartis, hanno notificato via Pec una diffida a Carpinelli (inviata anche al ministro dell'Università e della Ricerca) perché «provveda all'indizione delle elezioni dei rappresentanti degli studenti negli organi accademici; provveda in autotutela a rettificare la data delle elezioni del nuovo rettore fissando una data antecedente alla scadenza del proprio mandato e il più possibile vicino alle ferie estive per consentire l'effettivo e reale svolgimento del procedimento elettorale». Nella diffida un ultimatum a Carpinelli: «Ai fini della responsabilità penale, si invita il rettore a porre in essere tali adempimenti, ai sensi dell'articolo 328 Codice penale secondo comma, entro 30 giorni dal ricevimento della presente». È l'anticamera di un ricorso al Tar e di una denuncia per omissione di atti d'ufficio.
L'ANTEFATTO
Quella di ieri è l'ultima di una serie di bordate contro il rettore, giunte da sindacati e professori. Prendendo spunto dall'emergenza Covid, Carpinelli ha ritardato l'indizione delle elezioni salvo poi convocarle per fine novembre, ovvero un mese dopo la sua decadenza (31 ottobre). Un evento inaudito a detta di sessanta docenti che hanno firmato un esposto inviato alle autorità di governo nazionali e regionali.
L'EMERGENZA SANITARIA
L'ultima diffida (firmata da Claudio Colombo, Enrico Grosso, Raimondo Motroni, Luigi Nonne, Giuseppe Pulina, Guglielmo Sanna, Raffaella Sau, Giovanni Maria Uda e Giuseppe Werther Romagno), è articolata e corroborata da numerosi riferimenti a norme di legge. Ma il punto centrale è quello legato al Covid. Carpinelli (che non ha risposto alla richiesta di un commento da parte dell'Unione Sarda) ha infatti giustificato la sua decisione con la necessità di rispettare le norme sanitarie.
LA MOTIVAZIONE
Pungente la replica a quella che la diffida considera un pretesto. «Se è vero che è praticamente certa o altamente probabile la ripresa della pandemia per l'autunno, ecco che la scelta di fissare le votazioni a novembre è irrazionale, doppiamente irrazionale, cioè palesemente viziata per eccesso di potere. Non solo perché è certo o altamente probabile l'aumento della diffusione del virus per quel periodo, ma soprattutto perché oggi, e per tutta la durata dell'estate, si conoscono le regole cioè i divieti imposti da ragioni sanitarie ed è quindi possibile programmare e mettere in piedi con un minimo di prevedibilità la macchina elettorale. Al contrario, attendere la fine dell'autunno significa aumentare in maniera esponenziale il rischio che la predisposta organizzazione imploda miseramente al primo cambio delle regole».
Carpinelli è impegnato in una partita su più tavoli. Non è un mistero che stia sperando (sostenuto dalla corrente del Pd che fa capo a Antonello Cabras rappresentata a Sassari da Giacomo Spissu) di essere candidato del centrosinistra alle elezioni suppletive per il seggio senatoriale Sardegna nord, vacante dopo la morte di Vittoria Bogo Deledda, eletta nelle file del M5S. Una questione che si intreccia con le vicende dell'Università, diventata negli ultimi anni oltre che un centro di studi anche di potere. Non ultimo in ambito sanitario, visto che l'Ateneo partecipa all'Azienda ospedaliero universitaria.
L'ESEMPIO DI CAGLIARI
In proposito la diffida rigira il coltello nella piaga: «Insomma, se è vero che il nemico da combattere nella predisposizione della procedura elettorale è il virus, mai si era visto un tentativo di contrastare il pericolo attendendo che lo stesso si rafforzi. Per tali ragioni la fissazione della data delle elezioni dal 23 al 30 novembre è due volte arbitraria, in primo luogo perché proroga, anche se in maniera inefficace e in totale spregio della normativa vigente, la durata del mandato del rettore; e comunque perché aumenta il rischio sanitario che afferma voler evitare». Maria Del Zompo, rettore dell'Università di Cagliari, nonostante il suo mandato scada l'11 aprile del 2021, ha già indetto per il prossimo 15 dicembre le elezioni per il suo successore. A Sassari si respira un'altra aria, «mefitica», ribadisce più d'uno. Fra 30 giorni, a meno di una retromarcia di Carpinelli, volerà la carta bollata.
Ivan Paone
La Nuova Sardegna
3 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 2 agosto 2020 / SASSARI - Pagina 16
Elezioni universitarie
NOVE DOCENTI DIFFIDANO IL RETTORE
SASSARI Una diffida inviata dall'avvocato Francesco Demartis in rappresentanza di nove docenti al rettore Massimo Carpinelli arricchiscono di una nuova puntata le polemiche sulle elezioni fissate per il prossimo 23 novembre. Proprio la data scelta da Carpinelli per eleggere il suo successore, tre settimane dopo l'inaugurazione del nuovo anno accademico, è il motivo del contendere: una parte dell'ateneo, tra docenti e sindacati, ha già manifestato la propria opinione contraria.
Concetto ribadito formalmente da un gruppo di docenti (Claudio Colombo, Enrico Grosso, Raimondo Motroni, Luigi Nonne, Giuseppe Pulina, Guglielmo Sanna, Raffaella Sau, Giovanni Maria Uda e Giuseppe Werther Romagno), che ieri hanno inviato allo stesso Carpinelli e al ministro Gaetano Manfredi una diffida scritta nella quale lamentano «gravissime violazioni della normativa sul rinnovo degli organi accademici; sia la mancata indizione delle elezioni delle rappresentanze studentesche negli organi dell'Ateneo che l'indizione delle elezioni del rettore per una data successiva alla scadenza del mandato, con sostanziale auto-proroga del rettore in carica». «La mancata indizione delle elezioni dei rappresentanti degli studenti, dopo la legge di conversione del decreto legge n. 22/2020 è priva di una qualsiasi giustificazione» si legge nel documento, che poi articola dal punto di vista giuridico l'affermazione.
Sulla data delle elezioni il passaggio è ancora più duro: «Il provvedimento è illegittimo per violazione di legge e per eccesso di potere per illogicità manifesta. Illegittimo, alla luce del chiaro dettato normativo che impone la ricostituzione degli organi, e quindi la conclusione della procedura elettorale, prima della scadenza del mandato: «Quindi il nuovo Rettore, inteso come diversa persona fisica, deve essere eletto prima della scadenza del mandato. Non meno chiaro l'art. 2 della legge n. 240/2010 che vieta il rinnovo del mandato rettorale alla medesima persona fisica. Proroga illegittima, in conclusione, in ragione della colpevole inerzia del Rettore il quale poteva, cioè doveva indire le elezioni sin da subito, anche durante il periodo emergenziale».
4 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 2 agosto 2020 / MARGHINE E PLANARGIA - Pagina 30
Magomadas, il giovane ha concluso con successo il corso di studi in ingegneria
LA SORDITÀ NON FERMA LA LAUREA DI YURI
MAGOMADAS Il 27 di luglio rimarrà una data speciale per Yuri Palermitano, che a Cagliari dopo cinque anni di corso di studi ed esami universitari assolutamente regolari ha conseguito la laurea in Ingegneria Civile, specializzandosi in strutture. Un giorno più che speciale, perché il ventisettenne che abita a Magomadas, sempre sostenuto dai genitori Walter e Maria Luigia, ha dovuto superare ben più di un ostacolo per arrivare alla meta. Yuri Palermitano infatti è non udente dalla nascita. «Ha una sordità bilaterale profonda che però, vista la sua voglia di vivere, non gli ha impedito di raggiungere sempre ottimi risultati scolastici», racconta il padre. A settembre 2016 il giovane si è sottoposto per la seconda volta ad un intervento per un impianto cocleare bilaterale, che gli ha aperto ulteriori orizzonti e obiettivi, laurea in testa.
Diplomato geometra all'istituto Satta di Macomer, Yuri aveva puntato sul test di ammissione alla facoltà di architettura a Sassari. Non riuscendo a superarlo non si è perso d'animo e, in attesa di affrontare una nuova prova di ingresso all'università, nel frattempo si era iscritto all'Its di Macomer, conseguendo in un biennio il secondo diploma di scuola superiore, quello Tecnico per le energie rinnovabili. La soglia di un ateneo, questa volta a Cagliari, l'ha varcata subito dopo i test di ingresso ad Ingegneria Civile, superati brillantemente cinque anni fa. Il curriculum si arricchisce a luglio 2018 della laurea triennale e, dopo altri due anni di intensi studi, di quella magistrale, conseguita qualche giorno fa dopo la discussione della tesi. «Yuri ha una ferrea volontà per raggiungere sempre nuovi risultati, quali possano essere le difficoltà che incontra. Per gli ultimi esami, ad esempio, acuite dalle misure per contrastare il Covid 19, quando ha dovuto affrontare le videolezioni e ha avuto qualche problema nel rapporto con questa modalità di insegnamento. Un periodo dove purtroppo per alcuni esami è stato certamente penalizzato», spiegano dalla famiglia Palermitano. I risultati però sono arrivati, e anche il giorno della laurea, a Cagliari lunedì scorso. Ora Yuri Palermitano guarda al futuro con ancora più ottimismo e soprattutto una laurea in tasca, pronto a rimettersi subito in moto per raggiungere altre mete. Punterà all'esame di Stato. «Mi piacerebbe lavorare in uno studio professionale», la speranza per il giovane di Magomadas. Un traguardo «che sicuramente saprà raggiungere con la caparbietà che lo ha sempre accompagnato in tutti questi anni», assicura il padre Walter. (al.fa.)