Domenica 19 gennaio 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
19 gennaio 2020

L'Unione Sarda


 

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 19 gennaio 2020 / ECONOMIA - Pagina 19
APPUNTAMENTI
Famelab al via domani

Famelab, il talent show dedicato alla scienza e alla sua divulgazione, torna in Sardegna (Sassari, Cagliari e Nuoro). La competizione prevede la partecipazione di studenti e ricercatori di qualsiasi disciplina scientifica tra i 21 e i 40 anni che avranno il compito di presentare in soli tre minuti le proprie ricerche e le proprie scoperte. Due pre-selezioni, una domani a Sassari alle 10,30 al Compresso didattico dell’Ateneo (via Vienna) e una a Cagliari martedì al teatro Massimo alle 10,30. La finale regionale si terrà a Nuoro il 12 marzo al Teatro Eliseo alle ore 10,30.



 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 19 gennaio 2020 / CAGLIARI - Pagina 22
QUELLI CHE CI PROVANO. Elena Pistis, 33 anni, laurea in Beni culturali, è attrice professionista: ha incontrato Dario Fo
QUANDO IL SOGNO DIVENTA REALTÀ: LA VITA SUL PALCOSCENICO

Maria Francesca Chiappe
«Non sapevo da dove cominciare». Così ha cominciato dall'inizio. Anzi, in verità all'inizio ci ha rinunciato: «I miei genitori sono due impiegati, il teatro era un mondo che non ci apparteneva». Quella pazza idea di recitare su un palcoscenico sembrava evaporata invece era sempre lì, nella testa di un'adolescente impegnata a diventare adulta.
Sì, perchè Elisa Pistis è di quelle che ci provano, studiano e ci riprovano, e alla fine ce la fanno. E oggi può tranquillamente dire: «Ho trentatré anni, sono un'attrice professionista. Riesco a mantenermi pur con molti sacrifici. Giro moltissimo e sono stata un anno a Roma senza chiedere niente a nessuno».
Chi la applaude alla fine di Mistero buffo - una rielaborazione del capolavoro di Dario Fo e Franca Rame - neanche immagina il retroscena di un monologo che vira con leggerezza dal comico al drammatico su un palcoscenico fatto di nulla se non piccoli giochi di luce, con tanti personaggi e una sola interprete. Lei. Piccoletta, sorriso dolcissimo, sguardo determinato.
L'UNIVERSITÀ. «Dopo la Maturità l'ho verbalizzato: vorrei frequentare l'Accademia di arte drammatica ». Voleva ma non poteva, o meglio, voleva ma non se la sentiva. E allora si è iscritta all'Università, corso di laurea in Beni culturali. «Molto bello». Il terzo anno ha traslocato a Barcellona con l'Erasmus. «Al ritorno è scattato qualcosa». In altre parole, ha deciso: «Farò teatro». Le mancavamo quattro esami e li ha dati senza perdere tempo. «Nel frattempo ho iniziato a muovermi». Ha conosciuto Clara Murtas, cantante e attrice, grazie a un amico comune, Emanuele Garau. «Ha creduto in me. Subito. E mi ha dato qualche lezione rudimentale». Siccome l'appetito vien mangiando ha frequentato il corso di teatro organizzato dall'Ersu per gli studenti universitari. Bingo. «Sono stata presa per un ciclo di laboratori col Teatro Stabile di Sardegna». Novanta giorni.
LA PARTENZA. «Avevo 22 anni, ci volevo provare sul serio e mi sono iscritta all'Accademia di Udine. Tre anni intensi, impegno costante: «Ero concentrata esclusivamente sulla pratica, mi stavo preparando al mestiere dell'attrice». Si è trovata bene ed è rimasta nel Friuli anche dopo. «Facevo piccoli lavori». Ma non solo. «Con due miei colleghi ho fondato una piccola compagnia per fare dei progetti. E ho pure cominciato a scrivere». Nel settore si chiama autorialità. «Sì, e ho messo in scena i miei testi». Senza dimenticare lo studio. «Dopo un anno ho fato un corso di specializzazione per attori professionisti». Altri tre anni, questa volta in giro per l'Italia al seguito di un pedagogo regista.
LA PALESTRA. Batti e ribatti ha trovato posto nel progetto Human con Marco Balliani e Lella Costa: «Lo spettacolo parlava di migranti. Abbiamo fatto una lunga tournèe, 150 date, teatri sempre pieni, costumi di Antonio Marras e musiche di Paolo Fresu. Io facevo varie parti». Era il 2010 e per Elisa Pistis quella è stata una grande palestra. «Sono migliorata in presenza scenica e ho guadagnato in maturità artistica». Insomma: era pronta per fare da sola. «Ho pensato a Mistero buffo anche perché in Accademia avevo già iniziato a lavorare sul pezzo di Maria sotto la Croce. Mi sono innamorata di quel testo portato in scena per la prima volta nel 1969 eppure sempre attuale». Ma non si è limitata a riproporlo. No. «L'ho un po' adattato». La Madonna ha paura di essere grassa e quando si arrabbia parla in cagliaritano, i prologhi sono diversi e l'introduzione è nuova di zecca. «Non ho fatto una copia del testo di un mostro sacro, ho tentato una rielaborazione personale».
LA TOURNÈE. Un successo, visto che il pubblico ride, si commuove e applaude con insistenza. «A furia di passaparola è due anni che lo porto in giro, finora 80 date, pure all'estero, Zurigo, Avignone, addirittura in Giappone». E dire che c'è un pezzo interamente in limba. «Il pubblico non capisce le singole parole ma l'intero pezzo». E sì che ci vuole coraggio, recitare in sardo, sola, dall'altra parte del mondo. Ma qui la spinta è di quelle che ti fanno volare: «Ho incontrato Dario Fo nel 2015, la moglie era già morta, gli ho parlato del mio progetto, era molto contento della traduzione in sardo e mi ha incoraggiato con la generosità di chi è consapevole del proprio valore».
L'INCONTRO. Ha parlato con un Premio Nobel per nulla geloso del suo testo. Le ha detto: quando è pronto fammelo vedere . Non ha fatto in tempo. Ma Elisa Pistis finisce ogni spettacolo con una dedica in rima baciata. Intanto studia. E pensa. «L'anno scorso ho fatto un master in drammaturgia e sceneggiatura all'Accademia storica di arte drammatica, Sardegna Teatro ha prodotto un mio testo ( Ai miei tempi ), ho fatto pure qualche esperienza di cinema che mi piacerebbe approfondire». E ora? «Un nuovo monologo teatrale ma non dico nulla». Sorride. Un minimo di scaramanzia ci sta, dai.


 


 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 19 gennaio 2020 / CAGLIARI - Pagina 24
POLICLINICO. E l’azienda replica: una polemica infondata, stiamo assumendo
La Cisl attacca: «Pochi medici e letti ovunque: situazione esplosiva»

«I reparti di medicina del Policlinico scoppiano per i troppi pazienti e rischiano il collasso anche per mancanza di medici e infermieri». Così il segretario territoriale della Cisl Fp Alessandro Floris. Ma l'Azienda universitaria replica: «Polemica infondata».
«Dall'inizio di gennaio - scrive Floris - l'Obi (osservazione breve intensiva) dell'Aou è ferma per carenza di medici e la situazione è diventata insostenibile nelle medicine dei blocchi M e C». Il sindacalista racconta di letti sistemati addirittura nelle corsie o nei locali dedicati all'ecografia e all'accettazione. «Non va meglio nell'oncologia - prosegue - dove le carenze organiche determinano disagi. E anche i servizi come il laboratorio analisi soffrono i blocchi del turnover e dell'aumento dell'età del personale che porta una crescita delle limitazioni funzionali». Una situazione definita «esplosiva e non più tollerabile cui si aggiunge la carenza di infermieri e oss».
Netta la replica del dg del Policlinico Giorgio Sorrentino: «Questa polemica - dice - stupisce in quanto pronunciata nel momento in cui stiamo procedendo con l'assessorato alla Sanità ad adottare misure risolutive. Floris dovrebbe sapere che la nostra azienda, come le altre, è impegnata nelle procedure per l'espletamento dei concorsi. Non solo: sta assumendo medici, infermieri e operatori a tempo indeterminato e determinato proprio per coprire i posti vacanti in attesa che si concludano le procedure concorsuali. Dovrebbe anche sapere che siamo nel periodo del picco influenzale estremamente critico per tutti gli ospedali ma che, nonostante questo, i dipendenti lavorano per garantire ai pazienti cure ad altissimo livello e massima assistenza».

La Nuova Sardegna

 

 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 19 gennaio 2020 / SASSARI - Pagina 21
Con una nuova delibera annullato lo schema di convenzione con le religiose
SUORE OSS, LA RETROMARCIA DELL'AOU

SASSARI Come aveva annunciato, l'Aou ha fatto retromarcia e venerdì 17 gennaio ha modificato la delibera di appena due giorni prima annullando lo schema di convenzione con la Congregazione religiosa delle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli per l'inserimento di suore con la qualifica di Oss nelle strutture ospedaliere.
La nuova delibera prevede, così come l'Azienda ospedaliera universitaria si era affrettata a precisare dopo che era scoppiato il caso, una convenzione con una singola suora che arriverà in sostituzione di una sorella che andrà in pensione a febbraio. Nell'accordo da stipulare ci sarà «il dettaglio delle attività che la suora andrà a svolgere nell'ambito ospedaliero in analogia a quelle già previste nella convenzione fino ad oggi in essere». Cioè quella che l'Aou si è ritrovata nel momento in cui aveva incorporato (era il gennaio del 2016) l'ospedale Santissima Annunziata.
L'annullato schema di convenzione con le Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli prevedeva «l'inserimento di suore con la qualifica di Oss, in base alle necessità dell'Aou e alle disponibilità della Congregazione». Ancora, oltre a garantire loro lo stipendio mensile secondo il contratto nazionale di lavoro del comparto della Sanità, nello schema di convenzione l'Aou si impegnava a garantire alle suore, qualora possibile, «il turno della mattina per conciliare l'attività lavorativa con la vita comunitaria». La convenzione prevedeva inoltre una durata triennale con decorrenza dal primo febbraio prossimo.
La Cisl Fp, non appena la delibera è stata firmata, aveva stigmatizzato la decisione dell'azienda sanitaria, chiedendo un incontro urgente al direttore generale Nicolò Orrù. «Davanti ad una platea numerosa di personale Oss che aspetta lo sblocco del concorso bandito da questa azienda lo scorso anno, a cui si aggiungono i numerosi colleghi presenti nelle graduatorie per tempi determinati, la scelta di "convenzionarsi" con la Congregazione religiosa oltre ad apparire azzardata, sta generando, comprensibilmente, numerose polemiche».
Anche la Fp Cgil aveva espresso sconcerto e disappunto chiedendo l'immediata revoca della delibera, la convocazione urgente di un tavolo sindacale di confronto sul tema, contestando la mancata informazione e confronto con i sindacati necessari in caso di organizzazione e rapporti di lavoro e gestione delle risorse umane.

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie