I progetti in fase di realizzazione nel Sulcis e a Lula dimostrano che la ricerca scientifica può produrre innovazione partendo anche da miniere dismesse: "Bisogna avere il coraggio di investire in conoscenza", ha detto il Rettore
Sergio Nuvoli
Cagliari, 12 novembre 2019 - “Sulla conoscenza e sulla ricerca occorre scommettere con determinazione, perché soltanto con esse è possibile realizzare vera innovazione. Cito due esempi: il progetto ARIA riutilizzerà una miniera del Sulcis per scopi molto importanti. Partendo dalla ricerca scientifica dei fisici, realizzerà una sinergia con ricadute positive per il Sulcis. Certo, ci vuole tempo ma bisogna avere il coraggio di investire in queste cose. L’altro progetto è quello di Lula, sulle onde gravitazionali, che anche in questo caso sfrutta una delle caratteristiche fondamentali della nostra regione presenti in una miniera”.
E’ soltanto uno dei passaggi dell’intervento di Maria Del Zompo, Rettore dell’Università di Cagliari, ieri, alla presentazione del libro “L’isola degli studenti. Una favola vera”, scritto a quattro mani da Francesco Pitirra e Roberto Deriu.
“Gli interventi della Regione Autonoma della Sardegna, deliberati dal Consiglio regionale, hanno permesso di allargare la no tax area esonerando 4500 studenti e studentesse dal pagamento delle tasse"
Nelle parole del Magnifico la ricostruzione di quanto fatto negli anni alla guida dell’Ateneo, con un posto di riguardo riservato al ricordo della passeggiata per il diritto allo studio organizzata in occasione della “Primavera dell’Università” alcuni anni fa, e un’attenzione particolarissima, quella al diritto allo studio, che non accenna a diminuire: “Gli interventi della Regione Autonoma della Sardegna, deliberati dal Consiglio regionale, hanno permesso di allargare la no tax area fino a 23mila euro di ISEE – ha dettagliato la prof.ssa - così 4500 studenti e studentesse in più hanno potuto essere esonerati dal pagamento delle tasse, che restano le più basse d’Italia. Un altro strumento su cui procediamo con molta convinzione è il sostegno ai nuclei familiari numerosi con più figli iscritti”. Tutto l’orgoglio per le azioni intraprese: “Per la prima volta è stato inserito il parametro della insularità nella determinazione del costo standard. Un risultato ottenuto con una grande mobilitazione, ma non basta”. Il faro è la certezza he solo la cultura può elevare il livello di un popolo, e può rendere sempre più consapevoli gli studenti, dotandoli del giusto spirito critico.
Francesco Pitirra ha ricostruito la genesi del volume, che ricostruisce una fase importante della vita universitaria cagliaritana, “in un contesto che non considerava gli studenti come un pezzo di società su cui investire. Una storia negativa che è diventata positiva in questi anni”.
Nel dibattito, moderato da Christian Rossi, è intervenuto anche Mariano Porcu, direttore del Dipartimento di Scienze politiche e sociali: “Il problema della cultura in Sardegna è strettamente connesso con quello demografico – ha sottolineato - per il calo della popolazione in età lavorativa. Chi lavorerà tra qualche anno per mantenere il welfare? Potremmo incrementare la partecipazione femminile alla forza lavoro, ma non basterà. Serviranno lavori molto ben retribuiti per fare in modo che si riescano a mantenere i livelli attuali di welfare”.
Francesco Verducci, vicepresidente della Commissione Istruzione Pubblica e Beni culturali del Senato, ha ricordato la battaglia condotta per il diritto allo studio in occasione della Primavera dell'Università
Francesco Verducci, vicepresidente della Commissione Istruzione Pubblica e Beni culturali del Senato, ha aggiunto: “Occorre parlare di più di questi temi. Ricordo bene la battaglia fatta qui in questa regione per il diritto allo studio: viviamo ancora sulla nostra pelle e sulla pelle dei nostri figli una grande menzogna, quella di chi dice che studiare non serve a niente. Una mistificazione che può andare avanti e guadagnare terreno, perché oggi la possibilità per chi studia di trovare un lavoro adeguato allo studio e remunerato è più complicato. Ma tutte le statistiche dicono che studiare ancora oggi è il modo più performante per avere un ruolo sociale, un lavoro e una retribuzione all’altezza delle aspettative più importanti. Chi non studia farà molta più fatica”.