L'Università di Cagliari parla al territorio, alla città, ai giovani. Tra etnomusicologia, sociologia e filosofia della comunicazione
Mario Frongia
Su Tele Sardegna - canale 13 del digitale terrestre - martedì 9 lagosto è andato in onda in prima serata l'approfondimento sulla presentazione dei cinque corsi di laurea aventi per dna la Comunicazione. Una piccola grande sorpresa, per modalità e tempi scenici, che ha colto nel segno. Lunedì 1° agosto, il pub-bar “Il fico d’India”, sul Lungomare Poetto, ha ospitato docenti, studentesse e studenti, tutor, giornalisti, registi e autori in erba. La serata è stata trasmessa all'interno del rotocalco "Panorama Sardo-Speciale estate". La trasmissione, ideata e condotta da Valerio Vargiu, viene trasmessa di martedì su Tele Sardegna, canale 13 del digitale terrestre.
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Al centro della puntata una popolazione a caccia di risposte, ricca di energie ed entusiasmo. La presentazione dei corsi di laurea dell’Università di Cagliari dedicati alla comunicazione ha colto nel segno. All’incontro inedito, moderato da Marco Lutzu (etnomusicologo e docente nei corsi di comunicazione), hanno preso parte Ester Cois (delegata del rettore per le Pari opportunità, docente nel corso di Innovazione sociale e comunicazione), Antioco Floris (coordinatore della magistrale in Produzione multimediale), Elisabetta Gola (prorettrice per la Comunicazione e l’immagine, coordinatrice del corso di Scienze della comunicazione) e Marco Pignotti (coordinatore del corso in Lingue e comunicazione). Un momento inclusivo, capace di suscitare attenzioni. Utile per capire dove si va a parare se si è freschi di maturità e diploma.
"La cultura che va in città e viceversa". Arricchimento continuo, maturato nel tempo, innovativo e includente
"Raccontiamo un'Università che si avvicina, cerca il contatto del territorio. Facciamo ricerca, coinvolgiamo i giovani e lasciamo per una sera le nostre aule. Tanti possono iscriversi e scegliere di crescere. Ma la prospettiva - dice il professor Floris - è diversa quando ci apriamo a uno spazio di collettività come questo". E ancora. "Da questi confronti nasce un rapporto di scambio tra città e cultura. Le discipline della comunicazione sono fondamentali nella società contemporanea. Si dice che oggi non si può non comunicare, tutto passa dalla costruzione di racconto, eventi, progetti. Per questo servono percorsi di specializzazione differenziati che trattino di multimedialità, studio delle teorie, comunicazione con le pubbliche amministrazioni, sociologia. Su questa strada l’ateneo ha investito con decisione" conclude Antioco Floris.
Elisabetta Gola. Contenuti e sbocchi professionali: indicazioni per un domani che è già presente
"Viviamo una società complessa. I temi della quotidianità e dello sviluppo prima vanno capiti, spiegati dai mediatori e comunicati all’esterno. Il nostro - precisa la professoressa Gola - è un dialogo. Dicono che produciamo molto materiale discorsivo. Ma il tutto ha effetti pratici: la comunicazione, e il modo di farla, fa la differenza”. Sul tema Poetto, poche storie: “Siamo una voce tesa a interloquire con gli altri. Il confronto e le soluzioni migliori sono sempre corali. La conoscenza attuale, dalle scienze a territorio, beni culturali da valorizzare, benessere personale e salute, hanno come elemento trasversale la comunicazione. Qui bisogna lavorare per agganciare sempre più il nostro ateneo al territorio, alla sua città. Un consiglio ai neomaturati e alle loro famiglie? Cercate di capire interessi e passioni e proseguite nel percorso formativo che non si ferma mai per nessuno. La società chiede la comprensione di concetti in cui la comunicazione è trasversale. Temi sempre più complessi, che necessitano di mediatori specializzati. Dunque, iscrivetevi, confronatetivi, mettetevi in gioco. Sarà la scelta migliore per il vostro futuro".
Ester Cois: "Mi riallaccio a quel che scriveva Sergio Atzeni: buttiamo i tram a mare!"
“Il Poetto, il 1° di agosto: per presentare dei corsi di laurea tutto pare inconsueto. Ma non è così: facciamo come suggeriva Sergio Atzeni quando scriveva di “buttare i tram a mare”. Il dialogo con il territorio si realizza dove ci sono le persone”. Ester Cois riannoda i fili: E rafforza il concetto: “L’ateneo deve intervenire puntualmente nel dibattito pubblico. La parità di genere? Interseca i corsi, tra gestione del cambiamento, situazioni di crisi, inclusione sociale, sostenibilità ambientale. Ovunque, si ha bisogno di competenze fresche e innovative”. La strada è tracciata. “L’offerta proposta dalla nostra Università adotta sguardi multidisciplinari che attingono dai saperi umanistici, sociologici, filosofici, giuridici e tecnologici, ma è caratterizzata - rimarca la professoressa - anche dalla presenza di laboratori professionalizzanti e da insegnamenti in lingua inglese” .
Serata e piattaforma speciale per uno scambio culturale, aggregante e inclusivo di pregio
Marco Lutzu non ha dubbi: "Benvenuti a un evento-piattaforma. Ideale per restituire informazioni, con l'invito a entrare in una comunità. Siamo insieme per raccontarci, scambiarci pensieri e idee”. Un canovaccio ambizioso. Che funziona. Si parte, direzione artistica di Michele Pipia, da Lucio Battisti. “I giardini di marzo” non lascia tracce in un pubblico di nativi digitali. Sul tetto in legno del locale sventolano le bandierine gialle e azzurre in omaggio all’Ucraina. Il via vai di spritz, pepsi e birrette completa il quadro. Il Poetto. Mare, salsedine, sabbia e scirocco incorniciano una serata speciale. L'Università di Cagliari che presenta cinque corsi di laurea. Il pubblico? Eterogeneo. Sesta fermata, i tavolini del Fico d’India sono al completo. Musica, bistecche, calamari fritti. Un sorriso che non guasta, mai. Ma stavolta il copione è diverso. La scelta, maturata nella facoltà di Studi umanistici, è inedita. Nuova e capace di calamitare il mondo dei neo maturati e diplomati. In una notte stellata si incontrano le aspettative della popolazione studentesca, a caccia di certezze e prospettive. I corsi che hanno nel dna la comunicazione sono multidisciplinari, diretti ai futuri dirigenti pubblici e ai professionisti del domani. Ma anche a quanti operano nella comunicazione, tra uffici stampa e giornalismo. Il contenitore è aggregante.
Musiche e contaminazioni volte al futuro
Nicolò è uno studente del corso magistrale di Produzione multimediale. Il suo è un dj set particolare. Associa alta tecnologia musicale, percussioni accelerate, sonorità etniche. "Angus danza sulle dita" dice il professor Lutzu. Un ballo che avanza, tra elettronica e suggestioni tipiche del territorio, voci logudoresi, strascicate, incupite. Ma anche fili di swing, conditi da contrattempi di batteria, acuti d’organo, arpeggi di violìni e chitarre. Accattivante. Come i contributi - nell'ambito degli audiovisivi, delle esperienze in laboratorio, gli estratti e le clip. Applausi anche il video promozionale girato a Sa Duchessa, con la facoltà di Studi umanistici che troneggia. Di interesse anche le realizzazioni su raccolta dei rifiuti, tra pigrizia, cinismo e superficialità. "La storia siamo noi", canta Francesco De Gregori. Quella dei cinque corsi di laurea presentati al Poetto, il 1° agosto, alle 21, ha dalla sua un dna che l'ha resa unica.
Dal sangue dei vampiri al campidanese scandito dagli attori nel film di Salvatore Mereu
Il trailer del videogiocò horror è battezzato “Primo sangue”. Si svolge tra vampiri, cocaina, uccisioni. Il video che promuove i saperi umanistici e la comunicazione si chiama “Preparati". le immagini vanno a dama, tra colonna sonora e ritmo sincopato. SuI palco spiegano, promuovono, rilanciano e salutano in tanti. Tutor, studenti e studentesse. Tra queste, Alessia Sanna e Arianna Cadeddu del corso di laurea in Filosofia e teorie della comunicazione, e Chiara Puddu, impegnata con la supervisione di Attilio Baghino, docente di Editoria. Il top, come il dolce, è in fondo. Viene poiettata una clip di "Bentu". Il film ha la regia di Salvatore Mereu ed è stato selezionato per il prossimo Festival del cinema di Venezia. "Alla produzione hanno preso parte dieci allieve della magistrale che coordino. Il film, supportato da Regione, Università, Sardegna film commission, è stato un ottimo percorso di lavoro e maturazione delle competenze" aggiunge Antioco Floris. Multimedialità, dunque. Per un mosaico che è destinato a chiudersi al meglio.
Collaborazione fotografica: Ivo Cabiddu, Antonio Carta, Antioco Floris