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BullyBuster nel Liceo "Motzo" di Quartu Sant'Elena

Presentato ai giovani delle quinte classi il sistema multidisciplinare messo a punto dai ricercatori delle università di Cagliari, Bari, Foggia e Napoli. Referente scientifico di UniCa il professor Gian Luca Marcialis: “La piattaforma e l’app per smartphone e pc sono ora a disposizione di ragazzi, famiglie, scuole e forze dell'ordine. Andando nelle scuole riusciamo a far ‘toccare con mano’ il semplice modo con cui le soluzioni avanzate, permesse dagli algoritmi dell’intelligenza artificiale e unite al diritto e alla psicologia, riescono ad essere estremamente utili per il rilevamento e il contrasto delle azioni di bullismo o cyberbullismo”
17 febbraio 2023
Un momento della presentazione nel laboratorio multimediale dell'istituto diretto dal professor Massimo Mocci. In piedi, al centro della foto, Gian Luca Marcialis (Università di Cagliari). Seduto alla cattedra Vincenzo Gattulli (Università di Bari)

BullyBuster è uno dei progetti di eccellenza dell’Università di Cagliari, pluripremiato e candidato a far parte dei migliori 100 progetti "AI based" per la risoluzione di problemi relativi agli "Obiettivi di sviluppo sostenibile"

Come annunciato nel precedente articolo su UniCa.it, dopo il via ad Avellino il tour di BullyBuster nelle scuole d'Italia fa tappa in Sardegna, nel plesso di via Don Sturzo/via Magellano del Liceo Classico Linguistico e Scienze umane "Motzo" di Quartu Sant'Elena.

Per isolare i bulli entrano in scena le tecnologie innovative, con strumenti che permettono l’osservazione e la valutazione dei comportamenti applicando metodi informatici, giuridici, investigativi e scientifici. Utili soprattutto per intervenire alle iniziali avvisaglie, o addirittura prima, a difesa delle vittime e per circoscrivere i singoli casi e tutte le possibili fonti di propagazione contro episodi di bullismo commessi per strada, a scuola o nei luoghi chiusi. L’acchiappa-bulli sarà cioè in grado di segnalare un atto di bullismo in corso, ovunque esso sia compiuto - nella vita reale o nella realtà virtuale - e di allertare, se il caso, le forze dell’ordine di un pericolo imminente. In proposito e sui premi assegnati agli studi abbiamo già pubblicato alcuni articoli e dell’argomento si sono interessate diverse testate giornalistiche regionali e nazionali (link a fondo pagina).

Il logo di BullyBuster
Il logo di BullyBuster
“Bullybuster” consiste in un avanzato programma basato sull’intelligenza artificiale, se necessario in grado anche di allertare le forze dell'ordine. Nel video un servizio giornalistico di Canale 40

Nell’iniziativa coinvolte autorità scolastiche e il garante per infanzia e adolescenza della Campania, che collaboreranno per la diffusione di questo prodotto della ricerca e con le forze dell'ordine nei casi di cyberbullismo

TOUR NAZIONALE. Quale ambito educativo il mondo scolastico è naturalmente coinvolto in modo particolare e lo staff di ricercatori del progetto “BullyBuster” ha inaugurato ad Avellino una serie di incontri divulgativi nelle scuole italiane interessate a questa tecnologia e a conoscere come il sistema può essere di significativo aiuto. Sia alle vittime di bullismo e cyberbullismo che alle persone preposte alla loro tutela. "Nel corso del progetto - spiega il professor Marcialis, professore associato del dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica e referente scientifico del progetto "BullyBuster" - abbiamo avuto incontri con il Garante per l'infanzia e l'adolescenza della regione Campania e con i dirigenti contattati. Recentemente anche l'Ufficio scolastico regionale ha prodotto una manifestazione di interesse alla diffusione dei prodotti della nostra ricerca. Considerato il tipo di utilizzo, contiamo in una simile accoglienza anche nelle altri parti d'Italia".

Dal sito www.bullybuster.unina.it è possibile richiedere di essere inseriti nel “BullyBuster tour”, in presenza o in remoto, scrivendo a infobullybuster@unina.it oppure via email ai responsabili scientifici

Rilevato un episodio di violenza davanti ad un edificio scolastico. BullyBuster funziona anche interfacciato a sistemi di diveosorveglianza
Rilevato un episodio di violenza davanti ad un edificio scolastico. BullyBuster funziona anche interfacciato a sistemi di diveosorveglianza

Fissata la data per l’avvio delle presentazioni dell’acchiappa-bulli nell’Isola. Possono farne richiesta sul sito BullyBuster tutti i docenti e i dirigenti scolastici interessati

IN SARDEGNA. Il prossimo appuntamento è previsto nel Liceo Motzo di Quartu Sant’Elena, apripista nell’Isola, in cui il 17 febbraio si potrà prendere confidenza con BullyBuster e apprenderne la facilità di uso per segnalare e mappare eventuali abusi e violenze. Grazie alla disponibilità del dirigente scolastico Massimo Mocci e del vicario Aurelia Cocco, nell’istituto quartese saranno coinvolte nove classi di quinta superiore che saranno guidate dal professor Gian Luca Marcialis e dalla dottoressa Giulia Orrù per l’Università di Cagliari, dalla professoressa Grazia Terrone (per l’Università di Foggia ad inizio progetto, ora a Roma Tor Vergata), dalla dottoressa Michela Gravina (Federico II, Napoli) e dall’ingegner Vincenzo Gattulli (Università di Bari).

Quartu S.E., 17/2/2023 - Da sinistra: Vincenzo Gattulli (Bari), Massimo Mocci (dirigente Liceo Motzo), Gian Luca Marcialis, Grazia Terrone (Foggia-Roma Tor Vergata), Michela Gravina (Federico II), Marco Micheletto e Giulia Orrù (Cagliari)
Quartu S.E., 17/2/2023 - Da sinistra: Vincenzo Gattulli (Bari), Massimo Mocci (dirigente Liceo Motzo), Gian Luca Marcialis, Grazia Terrone (Foggia-Roma Tor Vergata), Michela Gravina (Federico II), Marco Micheletto e Giulia Orrù (Cagliari)

Ricerca scientifica di qualità al servizio del territorio, dei cittadini e delle istituzioni

COOPERAZIONE SCIENTIFICA. Il progetto è stato sviluppato tra Cagliari, Bari, Foggia e Napoli (capofila la “Federico II” del capoluogo campano) utilizzando soluzioni avanzate basate su intelligenza artificiale e visione computerizzata per il rilevamento di azioni di bullismo o cyberbullismo. Tecnologia innovativa che ora è possibile provare in anteprima attraverso l’app “BullyBuster” e “BullyBuster Questionnaire”. Il sistema è in grado di rilevare autonomamente movimenti sospetti tra la folla, rivelare episodi di stalking e prepotenze, distinguere espressioni verbali e facciali aggressive (oppure casi di deep fake facciali, in immagini, foto o video, manipolate sostituendo i visi persone). D’altra parte le segnalazioni, in forma anonima, possono essere inserite nell’app direttamente da chi assiste o ha notizia di comportamenti anomali o contenuti multimediali illeciti. Le segnalazioni ricevute saranno così mappate e valutate caso per caso.

Analisi in tempo reale dei testi in una chat o su un social network a cui è connesso lo smartphone, il tablet o il pc
Analisi in tempo reale dei testi in una chat o su un social network a cui è connesso lo smartphone, il tablet o il pc

Un sistema di allerta per la vigilanza anche automatica di luoghi e spazi reali e virtuali

COME FUNZIONA. Una semplice app installata nei cellulari o sui pc permette di segnalare, ad esempio, comportamenti, frasi, video, foto, interventi in chat o altro che possa essere ricondotto ad azioni di bullismo o cyberbullismo. Segnalazioni che possono essere monitorate sui singoli device ed elaborate da un sistema di intelligenza artificiale in grado di allertare le famiglie, le autorità scolastiche e, nel caso, anche le forze dell’ordine. Il tutto è inoltre in grado di funzionare in modo completamente automatico e fungere quindi da sentinella h24 se interfacciato ad apparati di videosorveglianza (sia in luoghi aperti che chiusi) oppure se installato (allo stesso modo di un classico antivirus) su smartphone, tablet o computer in cui si utilizzano social network, siti e app di messaggistica, ecc...

Tutto integrato in un cruscotto di sintesi, visibile per l’utilità di dirigenti scolastici, famiglie ed operatori delle forze dell’ordine
Tutto integrato in un cruscotto di sintesi, visibile per l’utilità di dirigenti scolastici, famiglie ed operatori delle forze dell’ordine

IL PROGETTO coinvolge gruppi di ricercatori di quattro università tra Sud Italia e Sardegna, specializzati non solo in tecnologia e intelligenza artificiale ma anche in diritto e psicologia. I responsabili scientifici delle quattro unità (specialisti in diversi campi di conoscenza tecnologica, psicologica e giuridica) sono i professori Carlo Sansone (Napoli Federico II, capofila), Gian Luca Marcialis (Cagliari, dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica), Donatella Curtotti (Foggia) e Donato Impedovo (Bari).

Il gruppo di ricercatori a capo del progetto nazionale inter-ateneo
Il gruppo di ricercatori a capo del progetto nazionale inter-ateneo

FINANZIAMENTI PRIN. Lo studio è stato finanziato con i fondi Prin (progetti di rilevante interesse nazionale), già premiato nel 2022 al Maker Faire European Edition e incluso nel "Maker Faire 10th Year Anniversary Book". Risulta inoltre candidato per l'inserimento nella lista dei 100 migliori progetti per la risoluzione di problemi relativi agli obiettivi di sviluppo sostenibile mediante utilizzo dell'intelligenza artificiale (International Research Centre for the Artificial Intelligence, IRCAI, supported by UNESCO).

Tutti e quattro i gruppi di ricerca hanno ottenuto il massimo finanziamento ammissibile dal ministero della Ricerca. A fronte di un costo complessivo di 1.056.819,14 euro preventivato per l’intero progetto triennale, in accordo con le richieste dei singoli partner, a suo tempo sono stati concessi 222.481,00 euro all’Università di Bari, 195.576,00 euro all’Università di Cagliari, 185.545,00 euro all’Università di Foggia, 246.091,14 euro all’Università di Napoli “Federico II”.

Progetto "BullyBuster. A framework for bullying and cyberbullying action detection by computer vision and artificial intelligence methods and algorithms”. In alto a sinistra il professor Marcialis, tra le “menti” che hanno creato la piattaforma
Progetto "BullyBuster. A framework for bullying and cyberbullying action detection by computer vision and artificial intelligence methods and algorithms”. In alto a sinistra il professor Marcialis, tra le “menti” che hanno creato la piattaforma

L'istituto scolastico di Quartu Sant'Elena inugura il tour in Sardegna dopo la “prima” nazionale in Campania

PRESENTAZIONE E PROVA PRATICA. La visita, venerdì 17 febbraio 2023, dei ricercatori del team “BullyBuster” al Liceo Classico, Scientifico e di Scienze umane intitolato allo storico e filologo sardo Bacchisio Raimondo Motzo (già preside della facoltà di Lettere di UniCa), ha coivolto i ragazzi e le ragazze del quinto anno con la somministrazione, nella prima parte, del questionario “BullyBuster Questionnaire” (scaricabile tra le app del Google PlayStore, utile per permettere allo staff di acquisire, in forma rigorosamente anonima, ogni possibile informazione per individuare tipici “profili comportamentali” dei bulli, secondo le testimonianze fornite attraverso le risposte date in seguito alla visione di appositi filmati). Questi profili vengono poi codificati e integrati dai ricercatori nei sistemi di intelligenza artificiale per il rilevamento di bullismo e cyberbullismo sviluppati durante il progetto.

Quartu Sant'Elena - Le ricercatrici Terrone e Gravina in un'altra immagine della giornata di presentazione e test pratici nel Liceo Motzo
Quartu Sant'Elena - Le ricercatrici Terrone e Gravina in un'altra immagine della giornata di presentazione e test pratici nel Liceo Motzo

Crediti agli studenti. Rilasciato un attestato di partecipazione da parte di UniCa, l'attività valida per il monte ore di Educazione civica nell’ambito della Cittadinanza digitale

L’APP BULLYBUSTER è stata mostrata nella seconda parte dell’incontro, in modo da far vedere ai giovani che la ricerca scientifica viene loro in aiuto, con lo sviluppo di sistemi per il rilevamento di stress dalla velocità di digitazione delle parole in una tastiera, utile se si è vittima di un attacco, se vi siano spesso e ripetute parole di insulto o aggressive all’indirizzo di uno o più persone durante una chat, se vengano diffusi contenuti multimediali falsificati a scopo di violenza, vendetta, o pubblico dileggio.

Il sistema è in grado di stabilire se le immagini sono state modificate. Nell'esempio il viso della ragazza a destra non è l'originale ma è il risultato di un fotomontaggio
Il sistema è in grado di stabilire se le immagini sono state modificate. Nell'esempio il viso della ragazza a destra non è l'originale ma è il risultato di un fotomontaggio

Attraverso il sito internet del progetto è possibile per ulteriori istituti scolastici concordare date e giorni degli incontri, realizzabili sia in presenza che in remoto. VEDI LINK A FONDO PAGINA

Avellino, 24/25 gennaio 2023. Ricercatori universitari e docenti dell'istituto alberghiero Manlio Rossi Doria
Avellino, 24/25 gennaio 2023. Ricercatori universitari e docenti dell'istituto alberghiero Manlio Rossi Doria

Contatti / Informazioni / Prenotazioni tour scuole

SITO WEB

EMAIL 

REFERENTI SCIENTIFICI

 


Ivo Cabiddu


 

Nella foto il team di responsabili ed esperti dei quattro atenei italiani al lavoro dal 2019 per il progetto BULLYBUSTER. Terzo da destra il professor Marcialis
Nella foto il team di responsabili ed esperti dei quattro atenei italiani al lavoro dal 2019 per il progetto BULLYBUSTER. Terzo da destra il professor Marcialis

RASSEGNA STAMPA

LICEO MOTZO. Presentata ieri
Nasce l'app anti bulli, i ragazzi delle quinte coinvolti nel progetto

L'emozione non poteva mancare perché gli studenti del liceo classico e delle scienze sociali Motzo, sono stati i primi a sperimentare l'app contro il bullismo. È stata presentata ieri nella sede dell'istituto in viale Colombo l'app Bully Buster, messa a punto dai ricercatori degli atenei di Cagliari, Napoli, Foggia e Bari che dopo il test effettuato in una scuola primaria di Avellino, è approdata nell'Isola appunto nel liceo quartese. «È stata un'esperienza interessante» dice il dirigente scolastico del liceo Motzo Massimo Mocci, «i ragazzi hanno contribuito a questo progetto di ricerca. Bisogna ribadire però che non è una app attiva, non funziona ancora. Le quattro università coinvolte stanno programmando un prototipo. Per renderla più efficace possibile serviva acquisire dati da un gruppo di ragazzi, tutti di quinta e tutti maggiorenni, che hanno compilato un questionario, per capire se la percezione dei ricercatori nei confronti del bullismo è la stessa che hanno i ragazzi. Di certo quando l'app sarà operativa potrebbe dare una mano a chi è a rischio». Usare l'app sarà molto semplice. Basterà scaricarla nel cellulare per segnalare comportamenti, frasi, video, foto, interventi in chat o altro che possano essere ricondotti, con verifiche di diverso livello, ad azioni di bullismo o cyberbullismo. Le segnalazioni potranno poi essere monitorate sui singoli dispositivi e elaborate da un sistema di intelligenza artificiale in grado di allertare le famiglie, le autorità scolastiche e, nel caso, anche le forze dell'ordine.
(g. da.)

L'UNIONE SARDA di sabato 18 febbraio 2023 / Pagina 22 - Quartu Sant'Elena
L'UNIONE SARDA di sabato 18 febbraio 2023 / Pagina 22 - Quartu Sant'Elena

RASSEGNA STAMPA E WEB - articoli precedenti

ANSA - Una app per combattere il bullismo, test in scuola a Quartu
https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2023/02/07/una-app-per-combattere-il-bullismo-test-in-scuola-a-quartu_5519d306-6dd1-418b-9525-eb88ed6f71bf.html 

 
RAI News - Cyberbullismo, un'app e l'intelligenza artificiale al servizio delle famiglie
https://www.rainews.it/tgr/sardegna/articoli/2023/02/cyberbullismo-unapp-e-lintelligenza-artificiale-al-servizio-delle-famiglie-935f8148-f852-42da-afcf-d99deacb8253.html 


UNIONE SARDA.it - Una app per combattere il bullismo, via alla sperimentazione a Quartu
https://www.unionesarda.it/news-sardegna/provincia-cagliari/una-app-per-combattere-il-bullismo-via-alla-sperimentazione-a-quartu-gok2ekcr

ITALY24 - An app to combat bullying, test in school in Quartu - Sardinia
https://news.italy24.press/local/355684.html 


ASKA News - BullyBuster, l'app acchiappa bulli in tour nelle scuole italiane
https://www.askanews.it/scienza-e-innovazione/2023/02/07/bullybuster-lapp-acchiappa-bulli-in-tour-nelle-scuole-italiane-pn_20230207_00024 


CASTEDDU Online - Una app contro bullismo e stalking, apripista in Sardegna è il liceo Motzo di Quartu
https://www.castedduonline.it/una-app-contro-bullismo-e-stalking-apripista-in-sardegna-e-il-liceo-motzo-di-quartu/


TELE AMBIENTE - Il 7 febbraio è il Safer Internet Day e contro il cyberbullismo arriva nelle scuole l’app BullyBuster 
https://www.teleambiente.it/safer-internet-day-7-febbraio-giornata-riflettere-rischi-opportunita-rete/ 


GEONEWS - Una app per combattere il bullismo, test in scuola a Quartu - Sardegna
https://it.geosnews.com/news/sardegna/una-app-per-combattere-il-bullismo-test-in-scuola-a-quartu-sardegna-qeqs


SARDANEWS - Una app per combattere il bullismo, test in scuola a Quartu - Sardegna
https://sardanews.it/notizie/una-app-per-combattere-il-bullismo-test-in-scuola-a-quartu-sardegna

Scuole. L'applicazione è stata messa a punto dagli esperti delle università di Cagliari, Napoli, Foggia e Bari
SUI TELEFONINI ARRIVA L'APP CHE SEGNALA I BULLI
BullyBuster sarà presentata al Motzo: potrà rilevare foto, frasi e video sospetti

Adesso per chiedere aiuto basterà un'applicazione. I telefonini, dove i bulli hanno facile presa sui più deboli insultandoli o prendendoli in giro sui social, diventano uno strumento invece per lanciare l'allarme, per difendersi, per cercare una mano. È lo scopo dell'app Bully Buster, messa a punto dai ricercatori degli atenei di Cagliari, Napoli, Foggia e Bari che dopo il test effettuato in una scuola primaria di Avellino, approda al liceo classico e delle scienze sociali Motzo, apripista nell'Isola.
La presentazione È nella sede della scuola quartese in viale Colombo che il prossimo 17 febbraio si potrà conoscere da vicino l'applicazione, e imparare a utilizzarla per segnalare eventuali abusi e violenze. Saranno coinvolte nove classi di quinta superiore dell'Istituto, guidate da Gian Luca Marcialis e da Giulia Orrù dell'Università di Cagliari, da Grazia Terrone (Università di Foggia e Tor Vergata), Michela Gravina (Università Federico II, Napoli) e Vincenzo Gattulli (Università di Bari). «L'applicazione per smartphone e pc», spiega il referente scientifico per UniCa Gian Luca Marcialis, «è ora a disposizione di ragazzi, famiglie, scuole e forze dell'ordine. Andando negli istituti scolastici riusciamo a far "toccare con mano" il semplice modo con cui le soluzioni avanzate, permesse dagli algoritmi dell'intelligenza artificiale e unite al diritto e alla psicologia, riescono ad essere estremamente utili per il rilevamento e il contrasto delle azioni di bullismo o cyberbullismo».
Come funziona Usare l'app è molto semplice. Basta scaricarla nel cellulare per segnalare comportamenti, frasi, video, foto, interventi in chat o altro che possano essere ricondotti, con verifiche di diverso livello, ad azioni di bullismo o cyberbullismo. Le segnalazioni potranno poi essere monitorate sui singoli dispositivi e elaborate da un sistema di intelligenza artificiale in grado di allertare le famiglie, le autorità scolastiche e, nel caso, anche le forze dell'ordine. Il tutto è inoltre in grado di funzionare in modo completamente automatico e fungere quindi da sentinella 24 ore su 24 se interfacciato ad apparati di videosorveglianza, sia in luoghi aperti che chiusi, oppure se installato, come un classico antivirus, su smartphone, tablet o computer in cui si utilizzano social network, siti e app di messaggistica. Non solo: il sistema è in grado di rilevare autonomamente movimenti sospetti tra la folla, episodi di stalking e prepotenze, distinguere espressioni verbali e facciali aggressive, oppure casi di deep fake ovvero immagini, foto o video, manipolate sostituendo i visi delle persone.
La dirigente «Siamo contenti di presentare ai nostri studenti questa proposta» spiega il dirigente del Motzo Massimo Mocci, «perché da anni il nostro istituto è attento al tema. Ci interessa tutto ciò che porta a prevenire il fenomeno del bullismo e del cyber bullismo perché poi quando si verifica è più difficile porre rimedio». E prosegue: «Proveremo l'app con gli studenti maggiorenni nella speranza che una volta che l'applicazione sarà testata potrà essere utilizzata. Noi sul tema del bullismo abbiamo fatto un bel percorso con Luca Pisano, psicologo e psicoterapeuta che collabora col centro di ricerca sul fenomeno e abbiamo imparato che bisogna stare molto attenti ad intercettare soprattutto i casi in rete che spesso sfuggono agli occhi degli adulti». Poi conclude: «C'è tutto un mondo sommerso ed è li che si nascono le insidie più gravi in quei cellulari che spesso facciamo fatica a togliere ai nostri figli. E poi ci interessa il tema dell'educazione digitale, quello della tutela della privacy, dell'informatica e quello delle professioni del futuro».
Giorgia Daga 

L'UNIONE SARDA di  mercoledì 8 febbraio 2023 / Pagina 22 - Quartu Sant'Elena
L'UNIONE SARDA di  mercoledì 8 febbraio 2023 / Pagina 22 - Quartu Sant'Elena

 

UNIVERSITÀ
Ecco l'app che segnala il bullismo

Arriva l'acchiappabulli, l'app ideata dai ricercatori dell'Università di Cagliari che segnala atti di violenza e soprusi commessi per strada, a scuola, nei luoghi chiusi. Strada, a scuola, nei luoghi chiusi. Il team che l'ha ideata è quello di Gian Luca Marcialis, che ha operato in stretta cooperazione con gli specialisti degli atenei di Bari, Foggia e Napoli "Federico II". Al progetto triennale finanziato con un milione di euro dal Miur, collabora la Polizia postale.
Gian Luca Marcialis (docente di Ingegneria industriale e dell'informazione al Diee, Dipartimento ingegneria elettrica ed elettronica) è il responsabile scientifico dell'unità cagliaritana del “BullyBuster”. Il progetto è basato sull'intelligenza artificiale e, se necessario, può allertare anche le forze dell'ordine. Tutti e quattro i gruppi hanno ottenuto per i tre anni di ricerca il massimo dei fondi (bando Prin, Progetti ricerca interesse nazionale). Al gruppo guidato dal professor Marcialis sono andati 195.576 euro. La Federico II di Napoli (capofila, responsabile Carlo Sansone), ha avuto 246.091,14 euro, l'Università di Bari (Donato Impedovo) ha avuto 222.481 mentre l'ateneo di Foggia (Donatella Curtotti) ne ha a disposizione 185.845. L'app per cellulari e pc servirà per segnalare e individuare episodi di bullismo e cyberbullismo. I quattro atenei affrontano congiuntamente il problema per sconfiggere una grave piaga sociale, diffusa nelle scuole e in rete. Nell'iniziativa è coinvolta anche la Polizia postale, che collaborerà ai casi di cyberbullismo, mettendo mezzi ed esperienza a disposizione degli sviluppatori. I bulli saranno delineati nei loro comportamenti da psicologi.

L’UNIONE SARDA di sabato 14 dicembre 2019 / CAGLIARI - Pagina 27
L’UNIONE SARDA di sabato 14 dicembre 2019 / CAGLIARI - Pagina 27

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