Blockchain, Università di Cagliari e Politecnico di Milano nella rete utile per erogare servizi pubblici sicuri e certificati
Ivo Cabiddu
Insieme al Politecnico di Milano, l’Università di Cagliari è tra gli unici due atenei italiani che da gennaio 2021 partecipano alla gestione della rete sperimentale IBSI, la Italian Blockchain Service Infrastructure. Si tratta di un sistema di nodi diretto da enti pubblici italiani, con lo scopo di realizzare e mettere a punto il primo sistema italiano basata sulla blockchain per l’erogazione di servizi di interesse pubblico, sicuri e certificati.
Il progetto IBSI - promosso da Agenzia per l’Italia Digitale (AGiD), Cimea, Csi Piemonte, Enea, Inail, Infratel Italia, Inps, Politecnico di Milano, Poste Italiane, Rse, Gse, Sogei e Università di Cagliari - mira a sperimentare la progettazione e lo sviluppo di un ecosistema basato su tecnologie di tipo Registri Distribuiti (DLT), in linea con i principi di protezione, integrità, interoperabilità e condivisione delle informazioni e con la strategia europea che sta realizzando, con il contributo italiano, un’infrastruttura analoga nell’ambito della European Blockchain Partnership.
Gli studiosi di UniCa sono guidati da Roberto Tonelli, del DMI
L’ateneo cagliaritano gestisce uno dei nodi dell’infrastruttura, sotto la supervisione del professor Roberto Tonelli (Dipartimento di matematica e informatica), ricercatore dell'Agile Group in ingegneria del software, coordinato dal professor Michele Marchesi, che ha iniziato a lavorare sulla tecnologia blockchain sin dal 2015.
I temi della blockchain, dell’intelligenza artificiale e dell’IoT, sono all’ordine del giorno nell’agenda del Governo italiano, questo perchè la realizzazione di una rete nazionale di blockchain è essenziale e strategica per attuare e affermare una propositiva presenza italiana, in sinergia con l’analoga infrastruttura tecnologica europea.
Cittadini e imprese potranno fornire i propri dati solamente una volta quando interagiscono con le pubbliche amministrazioni
IBSI si propone di promuovere la digitalizzazione del nostro Paese e di realizzare attività di ricerca e sviluppo sulle caratteristiche distintive della tecnologia blockchain, per approfondirne le potenzialità, come ad esempio gestire i certificati pubblici in modo completamente digitale, tracciare la filiera del made in Italy, sviluppare modelli energeticamente sostenibili e rinnovabili.
Nello specifico il progetto prevede l’analisi dei casi d’uso per la certificazione dei titoli di studio, lo scambio di token rappresentativi di altri beni fisici, digitali e di diritti, la tracciabilità delle filiere produttive e delle supply chain, ma anche prototipi e progetti pilota per l’erogazione di servizi di interesse nazionale ai cittadini.
In sintesi l’obiettivo di IBSI è quello di contribuire a migliorare il rapporto con gli utenti dei servizi e, nel caso della PA, ad incrementare la semplificazione, la trasparenza, la sicurezza e l’efficacia delle interlocuzioni e dei servizi resi, nel rispetto del principio del “una sola volta” (once only principle), ovvero di consentire a cittadini e imprese di fornire i propri dati solamente una volta quando interagiscono con le pubbliche amministrazioni.
L'evento di mercoledì 31 marzo ha l'obiettivo di presentare un'anteprima sulle principali caratteristiche della rete IBSI relative all'infrastruttura, alla governance e a tutte le possibili applicazioni pratiche
La presentazione pubblica nazionale del progetto, in streaming su http://live.associazioneblockchain.it, inizia alle ore 16 con la presenza di Pietro Marchionni, Emiliano Vernini, Monica Gabrielli, Stefano Cascone, Gennaro Niglio. Chairman dell’appuntamento online il presidente dell’Associazione Blockchain Italia, Francesco Rampone.
IC, 29.03.2021