Ricerca, trasferimento tecnologico e commerciabilizzazione dei progetti
Mario Frongia
La fiera internazionale “Maker Faire Rome 2021 - The European Edition” ha ospitato, fra gli altri, il progetto “Biometric Right Data Treatment” (Brdt), un progetto di trasferimento tecnologico dove la ricerca di frontiera sviluppata dal Pra Lab (http://pralab.diee.unica.it) dell’Università di Cagliari è stata portata a livello di prototipo per diventare futuro prodotto commercializzabile grazie alla collaborazione con aziende specializzate del settore. Il progetto Brdt vede infatti l’attività congiunta della Divisione biometria del Pra Lab (dipartimento Ingegneria elettrica ed elettronica) con l’azienda Interferentia. La piattaforma Brdt implementa una “smart community”, una sorta di “social network” molto particolare, destinato ad aziende o professionisti singoli, nel quale è possibile la condivisione e lo scambio di documenti riservati mediante riconoscimento biometrico, ovvero del volto o dell’impronta digitale. "Ogni membro della “community” è in grado non solo di comunicare e certificare la propria identità con il proprio smartphone o tablet (Android/Ios), ma può anche criptare il documento condiviso in modo che soltanto il destinatario possa accedervi tramite la propria biometria. Questo - dice Gian Luca Marcialis, Associato di Sistemi di elaborazione delle informazioni e coodinatore dell'Unità biometria - consente uno scambio “sicuro” di documenti condivisibili solo fra mittente e destinatari indicati, accessibili esclusivamente dopo certificazione dell’identità mediante volto o impronta".
Industria, sanità e assistenza: applicazioni e sviluppi della piattaforma
"Essendo stata sviluppata del rispetto del Gdpr europeo, le possibili applicazioni della piattaforma esulano dal solo contesto industriale: si pensi per esempio all’utilizzo del sistema per lo scambio di referti tra medici, oppure tra medici e pazienti, cosa realizzabile in sicurezza ed in tempo “reale” tramite Brdt; nel caso di minori, non sarebbe un problema per entrambi i genitori, essere tenuti informati, anche a distanza l’uno dall’altro, con la certificazione della propria identità direttamente dal proprio smartphone. La piattaforma - spiega il professor Marcialis - è stata concepita per poter essere facilmente portata su una molteplicità di dispositivi, in quanto il software di riconoscimento biometrico è stato interamente sviluppato dallo staff dell’Unità Biometria.
Pra Lab del Diee, squadra e mentalità vincente
I componenti della Divisione che hanno partecipato al progetto sono Giulia Orrù, ricercatore a tempo determinato, Marco Micheletto, dottorando, e Andrea Panzino, borsista di ricerca e attualmente studente del corso di laurea magistrale in Computer engineering, cybersecurity and artificial Intelligence. Il sistema di riconoscimento sarà anche equipaggiato da meccanismi di “aggiornamento automatico” della biometria e di protezione dai tentativi di falsificazione biometrica, in modo che nessuno possa accedere alla “community” in modo fraudolento, per esempio tramite furto dell’identità.
https://makerfairerome.eu/it/espositori/?edition=2021&exhibit=200667