Studi, progetti e ricerche sulle aree interne della Sardegna all'esposizione Comunità resilienti
Mario Frongia
L’Università di Cagliari alla 17º Mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia. L’evento si tiene dal 22 maggio al 21 novembre 2021 ed è curato dall’architetto Hashim Sarkis. L’ateneo del capoluogo regionale prende parte alla mostra con un gruppo di ricercatori coordinati da Giorgio Peghin. I lavori mettono in evidenza studi, progetti e ricerche sulle aree interne, i paesaggi rurali e i territori marginali e degradati del Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura. Il contributo degli studiosi della facoltà di via Marengo viene presentato nella sezione Università. Agenzie di resilienza, nell’ambito dell’esposizione dal titolo Comunità Resilienti ospitata nel Padiglione Italia 2021. “Una riflessione accompagna e descrive il ruolo delle università nell'educazione alla trasformazione resiliente dei nostri territori” spiega il professor Peghin. Il contributo è costituito da due video che raccontano le ricerche che l’Università di Cagliari conduce sui temi del progetto delle aree interne, dei paesaggi rurali e dei territori marginali e degradati. Il materiale esposto è stato elaborato al Dicaar con la collaborazione dell’architetto Nicolò Fenu (concept ed editing), di Edgardo Maxia (video editing), Giaime Meloni e Cedric Dassesson (fotografie), Enzo Favata (musiche) e dei docenti Carlo Atzeni, Ivan Blecic, Arnaldo Bibo Cecchini, Pier Francesco Cherchi e Antonello Sanna.
Orientamenti per una didattica consapevole. Gli scenari socioeconomici e scelte geo-politiche
“Con i cambiamenti profondi che stiamo vivendo, l’educazione all’architettura deve trasmettere una visione del mondo basata su un sapere molteplice in cui la coesione di elementi della tradizione e spinte emotive costituiscono un valore aggiunto, in una contemporaneità che tende a sfuggire alle responsabilità della storia, almeno nella consapevole appartenenza a un modello socioeconomico basato su determinate scelte geo-politiche. La scuola di architettura di Cagliari - spiegano gli autori - sta cercando in questi anni di porre al centro dell’educazione una riflessione sulla “responsabilità” della disciplina nel costruire scenari nuovi e coerenti con le emergenze ambientali, sociali, economiche. Lo fa attraverso occasioni didattiche articolate tra teorie, atteggiamenti critici e sperimentazioni sui luoghi reali, con le comunità che vivono alcune difficili condizioni, con un’apertura e un dialogo con esperienze nazionali e internazionali, nella consapevolezza che la scuola è un “cantiere”, il luogo in cui dovremo educare le nuove generazioni a prendersi cura del nostro ambiente vitale, del nostro paesaggio.
La riorganizzazione dei territori marginali. Prospettive di evoluzione e strategie di sopravvivenza
“Due parole riassumono il comportamento dei territori marginali, delle aree rurali, urbane periferiche e post-industriali della Sardegna: Resistenza, il bisogno di opporsi al cambiamento come unica strategia di sopravvivenza, e Resilienza, la prospettiva dei territori di evolversi verso forme di organizzazione adattive e fondate sulla memoria, l’identità, l’innovazione. Opere come Legarsi alla montagna (1981), l’evento collettivo realizzato da Maria Lai per “ricucire” la comunità di Ulassai, Pergola Village (1951), il progetto di rigenerazione urbana di Orani in Barbagia di Costantino Nivola, il grande progetto di riqualificazione Carbonia Landscape Machine Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa nel 2011, il nuovo Master in Architettura del paesaggio, tutti esempi di paesaggi marginali che hanno reagito attraverso la cultura, la memoria, la ricostruzione dell’identità, sono riferimenti fondamentali per gli studi e le ricerche dell’Università di Cagliari, e la grande sfida è quella di costruire gli strumenti per contrastare lo spopolamento, la marginalità delle aree interne, per formare un nuovo modo di progettare e intervenire nel territorio, per trasformare la resistenza in resilienza. Questo obiettivo è sintetizzato nel concetto di Aantifragilità, cioè la capacità dei territori non solo di persistere e rimanere sé stessi, ma di beneficiare dal cambiamento, dalle perturbazioni, dall’imprevisto.
Informazioni. https://www.comunitaresilienti.com/ <https://www.comunitaresilienti.com/>
Cagliari, 26 maggio 2021