Una strada disegnata per la prima volta in Sardegna. Un passo pregiato anche per la didattica dell'ateneo di Cagliari
Mario Frongia
Venerdì 13 dicembre alle 12 scade la selezione per partecipare al Master in architettura del paesaggio bandito dall’Università di Cagliari. Lunedì 9 dicembre il primo profilo formativo del settore istituito in Sardegna viene presentato con la partecipazione dei docenti, anche internazionali, delle istituzioni e delle organizzazioni coinvolte nel progetto formativo. La discussione delle tesi si tiene a ottobre 2020.
Il futuro è adesso. Il master tra teorie, pratica e progettazione sul campo
“Il Master in architettura del paesaggio, il primo istituito in Sardegna, nasce come approfondimento delle conoscenze tecnico-scientifiche e progettuali implicite in una disciplina, l’architettura del paesaggio, con l’obiettivo di formare una nuova figura professionale che opera nel campo del controllo e della gestione dello sviluppo compatibile e integrato del territorio, così come previsto dai protocolli internazionali sull’ambiente e dalla Convenzione europea del paesaggio” spiega Giorgio Peghin. il professore è il direttore del master con Antonio Angelillo. Il Master è riservato a italiani o stranieri con la laurea magistrale in architettura, urbanistica, ingegneria o in discipline che si occupano di scienze della terra e dell’agricoltura. “È concepito come un percorso di formazione flessibile articolato in moduli didattici che integrano conoscenze teoriche, laboratori e workshop, tirocini e project work in studi di architettura ed enti pubblici e privati. Sono previste attività teorico/pratiche, alcune all’estero per accumulare esperienze progettuali. Un periodo di stage presso strutture convenzionate per prendere contatto con la realtà professionale e - rimarca il professor Peghin - la predisposizione di una tesi finale individuale su un argomento che sarà concordato con il coordinamento scientifico”.
Da Carbonia, premiata dal Consiglio d'Europa, a Lisbona e Parigi. Un vasto insieme di sbocchi professionali
Il master dura 10 mesi e prevede 60 crediti formativi universitari. Con 270 ore di didattica frontale, cento dedicate a un laboratorio internazionale, 250 di tirocinio (in studi professionali italiani e esteri di architettura del paesaggio ed enti e istituzioni preposti alla tutela e al progetto del paesaggio, 8 per la prova finale e 872 di studio individuale. “L’architettura del paesaggio si evolve verso specifici obiettivi di risanamento ambientale, in un contesto come quello italiano dove le problematiche legate alla fragilità dei territori (rischio idrogeologico, terremoti, rifiuti post-industriali, ecc.) e gli effetti del cambiamento climatico impongono un ripensamento degli strumenti di intervento e progetto" rimarca il professor Peghin. Il master offre sbocchi professionali tra pubbliche amministrazioni, studi professionali, consulenze ambientali e figura di sostegno e coordinamento di gruppi interdisciplinari che operano sulle problematiche del recupero e rifunzionalizzazione ambientale. Il corso è promosso dal Dicaar e finanziato dalla municipalità di Carbonia. La città suclitana ha ricevuto nel 2011 il Premio del paesaggio del Consiglio d’Europa per l’impegno profuso nella costruzione di un progetto di paesaggio urbano e territoriali di grande qualità e originalità. Le attività si svolgeranno nelle aule didattiche del complesso di Serbariu. A Lisbona e Parigi sono previsti work shop e laboratori tematici.
Docenti e relatori di pregio per un percorso innovativo e proficuo
João Gomes da Silva, João Nunes, Paolo Ceccon, Laura Zampieri, Giorgio Peghin Antonio Angelillo, Gonçalo Byrne, João Luis Carrilho da Graça, Pedro Campos Costa, Sergio Braz Antão nel pool dei decenti di progetto e i professori del Dicaar Maurizio Memoli, Ivan Blecic, Corrado Zoppi, Caterina Giannattasio, Marco Cadinu, Valeria Saiu, Giorgio Massacci, Pierpaolo Manca, Giorgio Querzoli, Fausto Pani, Carlo Atzeni, Italo Meloni, Antonello Sanna e Giulio Vignoli. Nel Comitato scientifico Jordi Bellmunt Chiva, Pedro Campos Costa, Paolo Ceccon, Jean-Michel Landecy, João Gomes da Silva, João Nunes, Vincenzo Melluso, Riccardo Palma, Carlo Ravagnati e Laura Zampieri. Nel Comitato tecnico e organizzativo Carlo Atzeni, Ivan Blecic, Caterina Giannattasio, Giorgio Massacci, Giorgio Peghin e Antonello Sanna. Coordinamento di Adriano Dessì, tutor Virgilio Vincis e Francesco Marras, collaboratori Maria Pina Usai e Andrea Scalas. Nel Comitato tecnico e organizzativo Carlo Atzeni, Ivan Blecic, Caterina Giannattasio, Giorgio Massacci, Giorgio Peghin e Antonello Sanna. Coordinamento di Adriano Dessì, tutor Virgilio Vincis e Francesco Marras, collaboratori Maria Pina Usai e Andrea Scalas.