Un futuro più solido, inclusivo e generalizzato per gli sportivi e la popolazione universitaria della Sardegna
Mario Frongia
“Mi piace pensare che stiamo costruendo e progettando qualcosa che può durare nel tempo. E sono certo che quel che stiamo facendo in sintonia con l’ateneo di Cagliari, è e sarà un percorso proficuo per le nuove generazioni”. Gianfranco Fara, appena dieci giorni fa nel dietro le quinte del Teatro del Carmine di Tempio. Ieri, la notizia che ha lasciato senza parole la Sardegna sportiva, politica, amministrativa, del benessere e del tempo libero: un attacco cardiaco intorno alle 14.30, mentre apriva il portoncino di casa in viale Diaz, ha scritto la parola fine del dirigente inossidabile, burbero e affettuoso al tempo stesso. Da sempre in prima linea, diretto e poco propenso agli svolazzi, capace di cogliere sensazioni e umori un attimo prima del previsto, il presidente regionale del Coni se ne è andato nel primo pomeriggio di oggi. Verrebbe da dire, alla sua maniera. Quasi volesse dare un’ulteriore piccola grande sorpresa al suo universo. Magari, capace di dare un’ultima scossa, stimoli e motivazioni per lo sport e i praticanti. Professionisti, dilettanti e amatori che riteneva “linfa indispensabile di una comunità sana e civile”. Ovvero, discipline sportive, federazioni, associazionismo e solidarietà. Ma anche movimenti giovanili e organizzazione. Senza scordare le attenzioni allo sport paralimpico, agli atleti con diverse abilità, a ragazzi e ragazze che sfidano il mondo, la vita, i disagi di un’insularità, tema che combatteva con vigore da anni. Originario di Martis (“Un paese particolare, dove la lealtà non potrà mai essere un optional” diceva orgoglioso), centro a metà strada tra Sassari e Tempio, Gianfranco Fara aveva 82 anni, compiuti il 1° luglio. Lascia la moglie Maria, la figlia Silvia e le nipoti Camilla e Matilde. Stamani, alle 9.30, il rettore Maria Del Zompo ha aperto il Senato accademico in aula consiglio con una slide che ritrae Gianfranco Fara. A seguire, un minuto di silenzio e un lungo e commosso applauso. Dopodomani, anche il consiglio di amministrazione dell'Università di Cagliari, osserverà un momento di riflessione in memoria del presidente del Coni regionale.
Coni e Università: il dolore del rettore e del pro rettore. Gianfranco Fara, tra formazione avanzata e aperta al grande pubblico, la sensibilità per il mondo degli over e per quello degli adolescenti
Da “Chent’annos” ad Ateneika, passando per la Carta dello sport, le manifestazioni legate ai giovani disabili, la formazione per la dirigenza, i tecnici e gli allenatori isolani. Ma non solo. Ideatore e promotore di eventi e iniziative di formazione avanzata, con la collaborazione e gli studi curati dagli specialisti di varie facoltà dell’ateneo del capoluogo, - in particolare, di Medicina e del corso di laurea in Scienze motorie - in forte sintonia con il rettore Maria Del Zompo e con il pro rettore vicario, Francesco Mola, Gianfranco Fara lascia un vuoto che colpisce. “Lo sport e l’istruzione superiore della Sardegna, perdono una delle figure di maggiore prestigio. La scomparsa di Gianfranco è tanto inaspettata quanto dolorosa. Come sempre, ci siamo confrontati piacevolmente e con costrutto su più fronti alla recente Conferenza dello sport regionale tenutasi a Tempio. Abbiamo parlato di giovani, ricerca, attività e progetti da condurre assieme. Sono sgomenta. Personalmente e a nome della nostra Università, esprimo profondi e sinceri sentimenti di affetto e solidarietà alla sua famiglia e ai suoi cari” le parole della professoressa Del Zompo. “Ci siamo incontrati in Regione la scorsa settimana. Abbiamo parlato di sport e Università, ci siamo confrontati su varie progettualità da affinare e portare avanti. Gianfranco era in forma e proiettato verso tante battaglie per i giovani e lo sport sardo. La sua scomparsa - commenta il pro rettore vicario, Francesco Mola - mi lascia basito e rattristato come non mai”.
Tra basket e territorio. Fara, mentore di centinaia di cestiste e cestisti, abile nel convogliare risorse ed energie su un modello di sviluppo a trazione isolana
Una carriera da funzionario della Camera di commercio di Cagliari, appassionato dirigente e tecnico di pallacanestro, Gianfranco Fara è stato per oltre 40 anni riferimento dello sport sardo. Era al quarto mandato della presidenza del Coni. “Le federazioni e le società mi hanno chiesto di proseguire. Ma sono pronto a farmi da parte, al Coni c’è tanto da fare e io ho già dato” le parole all’ultima straripante elezione alla guida del Comitato olimpico regionale. Intanto, ha continuato a pilotare l’ente sportivo. Tra i primi a sposare la politica di Giovanni Malagò, amico di Roberto Fabbricini, storico segretario nazionale del Coni, ha poi concentrato energie e risorse per la sua Sardegna. “Mi consola sapere che riusciamo a muoverci anche con le nostre gambe. Il mio orgoglio? Il lavoro nelle scuole dell’ordine, la promozione dello sport pulito e inclusivo, la piena condivisione della tematiche scientifiche con l’Università di Cagliari e la rettrice Maria Del Zompo”. Sul tema doping, ad esempio, ha sposato e portato con il magistrato Paolo De Angelis (procuratore aggiunto, Tribunale di Cagliari) in decine di scuole dell’isola, il docufilm di Emanuela Audisio su Pietro Menna. Tra i massimi dirigenti del basket sardo ha guidato e tenuto a battesimo diverse generazioni di cestisti e cestiste. In tanti sono cresciuti alla Russo, presieduta da Fara con passione e dinamismo. Al Coni è stato promotore e autore di vere e proprie sfide, culturali ancora prima che connesse allo sviluppo delle dinamiche sportive. “Era coraggioso e capace di affrontare con perizia qualsiasi ostacolo. La sua abilità? Cogliere i dettagli operativi di qualsiasi proposta, le cose dovevano funzionare subito e in modo chiaro. E sapeva mantenere buone relazioni con tutti, purché fossero utili allo sport, al progetto Coni e all’interesse generale” commenta affranto il segretario particolare, Stefano Esu. Oggi, giovedì 26 novembre, dalle 10 la camera ardente al Pala Pirastu di via Rockefeller. Ti sia lieve la terra, Gianfranco.