Evento del 18 maggio nell’aula magna Baffi della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche (via Sant’Ignazio 74, Cagliari)
Nell'introdurre la sua relazione, il professor Usai ha spiegato come questo primo Rapporto “La Sardegna e il Mediterraneo” nasca dal progetto dell’Istituto di studi e programmi per il Mediterraneo (Isprom), in collaborazione con docenti, ricercatori e ricercatrici delle università di Cagliari e Sassari e con esperti non accademici. La ricerca, co-finanziata da Fondazione di Sardegna, analizza l’insieme delle relazioni fra la Sardegna e i Paesi della sponda Sud ed Est del Mediterraneo.
"Il campo dell’indagine riguarda l’economia, i movimenti delle persone, gli scambi culturali e scientifici, i partenariati istituzionali, la cooperazione fra comunità e fra soggetti sociali. Ulteriori ambiti da esplorare saranno al centro delle prossime edizioni, già programmate. Nel rapporto, inoltre, ogni capitolo offre un’analisi approfondita e concisa di un tema di valenza generale e di particolare significatività. Contributi diversi cercano di evidenziare come, visioni differenziate e fisicamente situate, possano dar luogo a letture a più voci, armoniche o dissonanti".
Al termine di ogni capitolo sono presenti approfondimenti su specifici temi di particolare interesse, visti dalle due rive del Mediterraneo
Il volume è costituito da tre capitoli, ognuno dei quali si concentra su un aspetto differente della ricerca: flussi economici, flussi migratori e rapporti di cooperazione.
I flussi economici sono analizzati con una specifica attenzione allo scambio di beni e servizi e ai movimenti di capitale. L’interscambio commerciale tra la Sardegna e i MENA (Middle East and North Africa) è piuttosto modesto e con una forte prevalenza del traffico di prodotti petroliferi: importati in forma grezza ed esportati raffinati. Le altre componenti sono relativamente trascurabili, come nel caso dei prodotti alimentari nel quale si registra (2021) un volume di esportazioni del valore di 1milione € (incidenza sul totale pari a 0,1%), e di importazioni pari a 6,3 milioni € (incidenza sul totale pari a 0,7%). Si registrano inoltre una ridotta offerta di trasporti tra la Sardegna e i Paesi in esame - non sufficiente a coprire le rotte - e l’azzeramento del traffico di transhipment fra il porto di Cagliari e i paesi del Nord Africa a seguito della grave crisi del terminal container localizzato nel porto industriale che ha portato alla sua chiusura. Diverso il quadro che emerge dall’analisi dei flussi finanziari, positivi grazie alle rimesse degli immigrati. Nel corso degli ultimi dieci anni tale flusso dall’Italia e dalla Sardegna è andato costantemente aumentando, trend che non si è arrestato durante la pandemia.
I flussi migratori. Il secondo capitolo offre una duplice visione: una ricostruzione storica del “ieri” e una panoramica dell’oggi. Solo per citare uno dei fenomeni analizzati, i cui dati sono offerti dal Centro Studi e Ricerche IDOS nell’ultimo dossier Statistico Immigrazione 2022, l’andamento negativo della popolazione sarda non è stato compensato dal numero dei residenti stranieri, pari a 49.552 unita? nel 2021, in decrescita di 2.777 unita? rispetto all’anno precedente, ovvero il -5,3%. Allo stesso tempo, l’analisi della situazione economica, politica e climatica, dei Paesi sub-sahariani propone scenari che sicuramente comporteranno un incremento dei flussi migratori verso l’Europa e, verosimilmente, anche verso la Sardegna.
I rapporti di cooperazione. L’ultima sezione della ricerca offre un quadro completamente nuovo, espressione anche di plurime opportunità di dialogo interculturale, ricerca scientifica, condivisione di saperi e ricerca di prospettive comuni. Dall’esperienza e gli scambi nell’ambito del Programma Sardegna FORMED, il progetto finalizzato a rafforzare il partenariato euro-mediterraneo attraverso la cooperazione tra le istituzioni europee e del Maghreb, sino ai progetti ENICBCMED e Legge n.19/1996 “Norme in materia di cooperazione con i paesi in via di sviluppo e di collaborazione internazionale”, la Sardegna si rivela capace di farsi promotrice delle iniziative di scambi e mobilità.
Hanno detto
Alessandra Carucci. “Da anni UniCa è profondamente coinvolta nello studio dei rapporti con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, in particolare quelli del nord-Africa. Le collaborazioni in questa direzione non mancano, in particolare grazie al progetto ForMed che ogni anno fa arrivare studenti e studentesse provenienti dalle zone del Maghreb”.
Salvatore Cherchi. “Di pubblicazioni sul tema ce ne sono tante - ha aggiunto il vicepresidente Isprom, - che però afferiscono in genere a materie specifiche. Il nostro lavoro invece è multilivello e ha l’obiettivo di restituire una visione d’insieme a livello economico, sociale e culturale. In questo modo speriamo anche di mettere le istituzioni nelle condizioni di prendere decisioni più motivate e ragionate”.
Giacomo Spissu. "Questo rapporto restituisce e descrive il frutto del lavoro degli ultimi 15-20 anni, in cui diverse istituzioni regionali hanno portato avanti numerosi programmi e attività, e ci consente anche di migliorare quanto fatto finora. Mi piace infine ricordare ancora una volta il progetto ForMed, che anche grazie alla Fondazione che presiedo ha già visto nel corso degli anni la laurea di oltre 150 studenti provenienti dal Maghreb”.
Programma della presentazione
S A L U T I I S T I T U Z I O N A L I
- Alessandra Carucci
prorettrice delegata per l’internazionalizzazione, Università di Cagliari (UniCa) - Salvatore Cherchi
vicepresidente Istituto di studi e programmi per il Mediterraneo (Isprom) - Giacomo Spissu
presidente Fondazione di Sardegna
P R E S E N T A Z I O N E D E L R A P P O R T O
a cura di
- Stefano Usai
- Patrizia Manduchi
- Giovanni Sistu
(Università degli Studi di Cagliari - UniCa)
con
- Francesco Nuvoli
- Giulio Fettarappa Sandri
(Istituto di Studi e Programmi per il Mediterraneo - Isprom)
D I S C U S S I O N E D E I R I S U L T A T I
partecipano
- Paola Gaidano
coordinatrice dell’Organismo sardo di Volontariato internazionale cristiano - Raffaele Cattedra
docente di Geografia del Mediterraneo e della globalizzazione (UniCa) - Rabeb Ben Krayem
sindaca di Matmata (Tunisia)
Le principali attività dell’Isprom consistono in ricerche, seminari e convegni divulgativi, pubblicazioni, predisposizione di programmi e di progetti
L’Isprom opera senza scopo di lucro nel quadro del processo di organizzazione internazionale. Non solo per favorire la conoscenza delle realtà, ma anche per promuovere la modificazione di esse, contro ogni esclusivismo etnico e per il pieno sviluppo sociale e umano.
Tra le sue finalità vi sono il contribuire alla presa di coscienza da parte dei popoli dell’area mediterranea; approfondire e diffondere la conoscenza della struttura dei Paesi del Mediterraneo; lavorare per la formazione di quadri per l’intervento sociale in queste nazioni, operando per la rimozione di ostacoli culturali ed economici che si oppongano ad una attività formativa democratica; studiare il valore della dimensione regionale come momento essenziale per lo sviluppo dei rapporti di collaborazione tra i popoli del Mediterraneo.
Dal 1979 l’Isprom ha il sostegno istituzionale della Regione Sardegna
Presso l’Isprom è costituita dal 1984 la segreteria del Comité pour les Etudes Méditerranéennes e dal 1998 l’Istituto è delegato alla segreteria della Conférence permanente des Villes historiques de la Méditerranée.
L’Istituto di studi e programmi per il Mediterraneo è stato costituito a Sassari, nel 1972, da un gruppo di professori universitari accomunati dall'interesse scientifico e politico per i problemi economici, sociali e giuridici che costituiscono la «questione mediterranea». La direzione dell’Istituto - a Sassari, in piazza d’Italia 32 - è assegnata operativamente ad accademici, mentre l'ufficio di presidenza e la presidenza, affidata a personalità politiche sarde, hanno sede a Cagliari.
Una copia del volume è stata consegnata ai/alle partecipanti. Una versione digitale sarà comunque disponibile online.
Form per l'iscrizione al link
bit.ly/LaSardegnaeilMediterraneo
1a pubblic: 13/04/2023 (IC)
ult. agg.to: 18/05/2023