Cronodiatopia sarda

VIRDIS, MAURIZIO
2014-01-01

Abstract

The fundamental diatopic subdivision of the Sardinian linguistic space is usually explained with a larger conservatism of the northern and central territories compared to the southern ones, always considered more exposed to external influences, from a historic and geographical point of view. Such a way of interpreting the diatopy of Sardinian, is often due to a pre-scientific and rhetorical old ‘prejudice’, according to which the northern dialects are more resistant to the external influences , and therefore closer to Latin and more conservative. However, a more careful and flexible consideration of the linguistic data, in a historical sociolinguistics perspective, could make us reconsider the diachrony and diatopy of Sardinian language in a new way. Hence, several conservative linguistic facts of the northern territories can be considered not just conservative and archaic, but the result of a selection of diaphasic and diastratic variants related to the Latin 'standard', which is often a more recent standard.
2014
Italiano
Studi linguistici in onore di Lorenzo Massobrio
Mario Alinei, et al.
Federica Cugno, et al.
1097
1110
14
Istituto dell'Atlante linguistico italiano
Torino
978-88-98051-09-0
Comitato scientifico
La fondamentale bipartizione diatopica dello spazio della lingua sarda viene in genere spiegata con un maggior conservatorismo dei territori settentrionali e centrali, rispetto a quelli meridionali, più esposti, nella storia e nella geografia, alle influenze esterne. Alla base di un tal modo di interpretare la variazione diatopica del Sardo, sta un vecchio pregiudizio prescientifico e retorico che voleva i dialetti settentrionali più vicini al latino e dunque più conservativi. Tuttavia una considerazione più attenta e più duttile dei dati, anche in una prospettiva di sociolinguistica storica, potrebbe non diciamo ribaltare, ma almeno far riconsiderare la diacronia e la diatopia sarda. Così diversi fatti conservativi settentrionali possono essere considerati non tanto più arcaici, quanto invece il frutto di una selezione di varianti diafasiche e diastratiche attinenti allo ‘standard’ del Latino: di uno standard che è spesso uno standard recenziore.
internazionale
scientifica
Cronologia dei mutamenti fonetici del Sardo; Aree linguistiche e aree storiche della Sardegna; Caratteristiche fonetiche del Sardo
no
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2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio)
Virdis, Maurizio
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