L’algoritmo del paesaggio. Selfie e sprezzatura del reale

Marcello Tanca
2019-01-01

Abstract

Mettere insieme nella stessa frase le parole |algoritmo| e |paesaggio| può risultare di primo acchito un po’ spiazzante per l’innata distanza che siamo soliti riconoscere, direi quasi istintivamente, tra questi due termini. Laddove |paesaggio| evoca l’ambito dell’esperienza sensibile, dello sguardo geografico-estetico sul mondo, del “bello” (naturale o meno) e della Stimmung, |algoritmo| indica invece uno schema o procedimento matematico di calcolo e più recentemente in campo informatico una sequenza finita di istruzioni che permettono l’esecuzione di un programma da parte di un computer. Parlare di “algoritmo del paesaggio” suona quindi straniante per la manifesta inconciliabilità dei campi semantici coperti da queste due parole: l’una rimandando alla soggettività e al sentimento, alla percezione e all’ambito dell’arte; l’altra alla calcolabilità, alla tecnologia e alla messa a punto di sistemi di software sempre più complessi.
2019
Italiano
6, 2019
Schema. Verso un dizionario filosofico-architettonico, extra n. 3
132
143
12
https://www.ojs.unito.it/index.php/philosophykitchen/article/view/4276
Comitato scientifico
nazionale
scientifica
Paesaggio; Algoritmo; Geografia; Filosofia; Sprezzatura
no
Tanca, Marcello
1.1 Articolo in rivista
info:eu-repo/semantics/article
1 Contributo su Rivista::1.1 Articolo in rivista
262
1
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