La liberalizzazione delle riproduzioni in archivi e biblioteche come mezzo di comunicazione per la divulgazione storica: il caso di "Incunaboli a Cagliari"

PERGOLA, ANDREA

2018-01-01

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Abstract

Con la modifica dell’articolo 108 del Codice dei Beni Culturali, la data del 29 agosto del 2017 rappresenta un momento di svolta per il mondo della ricerca storica e, in generale, dei beni culturali. La promozione sul territorio delle proprie ricerche, in questa nostra società sempre più “connessa”, diventa, oggi più che mai, un aspetto necessario nel nostro campo. La valorizzazione e la divulgazione della storia e, in generale, della cultura, sono oggi agevolate dalla liberalizzazione delle immagini, elemento vincente per l’incremento del livello di interesse intorno alla ricerca, che può in questo modo essere diffusa anche tra i non addetti ai lavori, attraverso canali ufficiali e non. Da questi presupposti nasce l’idea di creare, nel settembre 2017, la pagina Facebook “Incunaboli a Cagliari”, un innovativo progetto di catalogazione degli incunaboli conservati presso le diverse biblioteche della città. Si tratta di un progetto di catalogazione che differisce dai soliti repertori di incunaboli poichè si tiene conto, non soltanto delle informazioni relative all’edizione (contenuti, autori, tipografi, luoghi di stampa etc.), ma anche delle caratteristiche peculiari dei singoli esemplari (note manoscritte, ex libris, maniculae e tutti gli altri elementi apposti successivamente alla pubblicazione), utili per la ricostruzione della storia non editoriale dei manufatti librari che circolavano nel Mediterraneo. Elementi di public history e social media management si uniscono, favorendo, non soltanto l’interazione col pubblico, ma anche le opportunità di promozione del progetto stesso.