Poema a fumetti di Dino Buzzati: l’inferno alle porte di Milano

Andrea Cannas

2018-01-01

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Abstract

Poema a fumetti è un capolavoro che nasce dal connubio di scrittura testuale e visuale di Dino Buzzati il quale, per l’occasione, rivisita una matrice mitica dal rinomato blasone, ovvero la vicenda di Orfeo ed Euridice: con le sue 208 tavole a colori, l’opera è da molti collocata agli antipodi della serialità come uno dei primi graphic novel, o romanzo a fumetti, d’Europa, nonostante si tratti di un libro difficilmente classificabile proprio a partire dalla sua spiccata tendenza ad accostare l’alto e il basso. D’altra parte tende a una disposizione sovversiva anche il piano narrativo che prevede di ambientare la “favola” di Orfeo e la sua catabasi infernale, ovvero uno dei discorsi mitici di più lunga durata, entro lo spazio caotico di una metropoli contemporanea. Il piano sequenziale, così come la linea romanzesca è continuamente franta proprio dall’incombere di un protagonista che apre continue ipotesi liriche in forma di canzone. La dimensione umbratile è solo il rovescio del mondo reale, nella quale si scivola insensibilmente, secondo un topos consolidato nel Novecento e ancora produttivo, quello appunto della città infernale. La riscrittura del mito di Orfeo è in definitiva giocata sulla tensione costante tra la forza centripeta esercitata dall'archetipo e la fuga in avanti prospettata dalle innumerevoli modificazioni, fra la conservatività dei singoli mitologemi e le consapevoli e deliberate “deviazioni” d’autore. Più in generale, se lo statuto fondativo del graphic novel deriva dal principio dell’autorialità, Poema a fumetti è in effetti progettato a partire dalla cannibalizzazione di un’autorialità diffusa, in una costante e produttiva alternanza di topoi letterari e iconografici.