Mettere il genere dietro la lavagna multimediale?

CASULA, CLEMENTINA;DE FEO, ANTONIETTA
2015-01-01

Abstract

Nell’ultimo decennio il dibattito tra genere e tecnologia appare meno polarizzato e mostra un consenso crescente attorno a posizioni che lo intendono come modificabile, adottando un ottimismo più temperato rispetto alle possibilità di cambiamento di tale relazione verso equilibri più egualitari o autodeterminati (Chapman 1993; Berg 1996; Faulkner 2001; Stepulevage 2001; Wajcman 2007). A queste ultime posizioni fa riferimento il presente contributo, che indaga sul rapporto tra genere e tecnologia nelle generazioni di nativi digitali, a partire da una ricerca sulla recente introduzione in ogni aula delle scuole pubbliche della Sardegna della Lavagna interattiva multimediale (LIM). Spostare il fuoco dell’analisi verso lo studio della relazione tra dispositivi tecnologici caratterizzati da interattività e multimedialità e giovani socializzati a modelli di genere più paritari e ad un uso delle ICT avviato sin dall’infanzia (Gasser e Palfrey 2008) consente di limitare in parte l’effetto di dipendenza da percorsi di costruzione sociale della tecnologia e delle abilità a questa associate legate all’universo simbolico maschile, come nel caso della “cultura del computer” (Wajcman 1991; Edwards 1990; Adam 1998; Benetti e Goddard 1999). Come argomentato nel paragrafo seguente, il dibattito sui divari digitali continua infatti a focalizzarsi in maniera prioritaria sui differenziali nell’accesso e nell’ utilizzo del computer, inizialmente esclusivo canale di ingresso ad internet, trascurando i dati relativi a dispositivi tecnologici considerati meno significativi, come i telefoni cellulari, ormai capillarmente diffusi e ampiamente utilizzati come dispositivi portatili per la navigazione via web (Frissen 1996; Castells 2001; Wajcman et al. 2009). La tesi qui sostenuta, già avanzata in una precedente ricerca empirica (Casula e Mongili 2006), è che tale bias concettuale porti a sovrastimare la competenza maschile in ambito digitale, tradizionalmente legata all’ambito informatico, trascurando il migliore rendimento femminile nell’utilizzo delle ICT per attività di tipo espressivo e comunicativo e, soprattutto,non consentendo di cogliere nuove configurazioni di un rapporto tra donne e tecnologie da considerarsi “al plurale”. La validità di questa tesi è stata verificata all’interno di una ricerca sull’introduzione in aula nelle scuole secondarie della Sardegna delle LIM (De Feo e Pitzalis, 2014a,b), di cui si presentano qui alcuni risultati. L’ambivalenza del contesto scolastico, talvolta “fucina degli stereotipi di genere” (Cozza e Poggio 2006, p. 14), talvolta strumento di empowerment femminile (Saraceno 1993), è parsa ottimale per esplorare la relazione di studenti e studentesse con le ICT, a partire dal loro incontro con un dispositivo tecnologico meno gendered (in quanto nuovo e caratterizzato da multimedialità e interattività). Il terzo paragrafo presenta l’analisi di tre dimensioni (il rapporto con l’innovazione tecnologica, l’attribuzione delle competenze tecnologiche nell’ambito scolastico e, infine, nell’ambito familiare) emerse nella ricerca come particolarmente significative nel rivelare un incrocio tra nuove dinamiche di genere e generazionali che portano a riconfigurare i criteri di inclusione delle donne nell’ambito della sfera tecnologica. Come evidenziato nelle riflessioni conclusive, tali sviluppi non nascondono la persistenza di modelli gendered nell’uso delle tecnologie, principalmente legati al radicamento (embeddedness) degli attori in specifici contesti economici e sociali (Granovetter 1985; Wajcman 2007; Casula 2011). Tuttavia il riconoscere che tali modelli, proprio in quanto socialmente costruiti, sono aperti al cambiamento consente di scorgere nella diffusione in ambito scolastico di dispositivi tecnologici meno legati ad una specifica cultura o competenza di genere una “finestra di opportunità” per sostenere una socializzazione delle nuove generazioni a modelli e pratiche di apprendimento più inclusivi e gender free.
2015
Italiano
Interpretare il genere Nuove tecnologie, dinamiche di salute e professioni
Irene Ranaldi, et al.
Rita Biancheri, Elisabetta Ruspini
37
54
18
Pisa University Press
Pisa
ITALIA
9788867415823
Esperti anonimi
nazionale
scientifica
Genere e tecnologia; Lavagne Interattive Multimediali (LIM); divari digitali di genere; società dell'informazione; Information and Communication Technologies (ICT)
no
info:eu-repo/semantics/bookPart
2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio)
Casula, Clementina; DE FEO, Antonietta
2 Contributo in Volume::2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio)
2
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