Il metodo di Maria Accascina e gli affreschi di Saccargia

VARGIU, LUCA
2015-01-01

Abstract

The essay deals with Maria Accascina’s article devoted to the apse frescoes of the Basilica of SS. Trinità di Saccargia (Codrongianos, SS), with the aim of investigating its methodological aspects. The article was published in 1953 in “Bollettino d’arte”, during Accascina’s stay, as a teacher, at the University of Cagliari. It is remarkable for being the first research completely dedicated to Codrongianos pictorial cycle, besides being the only one Accascina wrote on subjects related to Sardinian art. In that article Accascina’s theoretical approach clearly emerges, especially with regard to two aspects. The first one concerns the establishment of a close connection between documentary research and iconography in a historical perspective – as such, susceptible of providing useful elements for the dating of the works. The second one relates to the attention drawn to the status of the image, as it is deduced from a «will that is representative rather than narrative» that especially the Last Supper shows. The final observations regard Accascina’s problematic adoption of the thesis on the anti-classic character of Sardinian artistic culture: a thesis which, in her view, the Saccargia frescoes, too, reveal in their stylistic rendering.
2015
Con l’intento di indagarne gli aspetti metodologici, il saggio si sofferma sull’articolo di Maria Accascina dedicato agli affreschi absidali della Basilica della SS. Trinità di Saccargia (Codrongianos, SS). Pubblicato nel 1953 sul “Bollettino d’arte”, durante il periodo nel quale Accascina era docente all’Università di Cagliari, l’articolo si segnala per essere il primo lavoro dedicato interamente al ciclo pittorico di Codrongianos, nonché l’unico scritto dalla studiosa su argomenti relativi all’arte in Sardegna. In questo articolo, l’orientamento teorico di Accascina emerge nitidamente, soprattutto in relazione a due aspetti: lo stretto legame istituito tra ricerca documentaria e iconografia in una prospettiva storica – come tale, suscettibile di fornire elementi utili per la datazione delle opere – e l’attenzione allo statuto dell’immagine, ricavabile da una «volontà rappresentativa più che narrativa» riscontrabile soprattutto nell’Ultima cena. Le considerazioni finali riguardano l’accoglimento problematico, da parte di Accascina, della tesi del carattere anticlassico della cultura figurativa sarda, che anche gli affreschi di Saccargia rivelerebbero sul piano della resa stilistica.
Maria Accascina; affreschi di Saccargia
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Vargiu L - 2015 Il metodo di Maria Accascina.pdf

accesso aperto

Tipologia: versione editoriale
Dimensione 869.78 kB
Formato Adobe PDF
869.78 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie