Il linguaggio politico della Repubblica turca: la costituzione del 1924 come caso di studio

MELIS, NICOLA
2012-01-01

Abstract

Nel corso dei secoli XIX e il XX numerosi stati, nel quadro del processo di omologazione nazionale, attuarono una politica di ingegneria linguistica, intendendo con questa espressione la manipolazione del linguaggio, con il preciso scopo di cambiare i comportamenti linguistici e il modo di scrivere degli abitanti. In periodi diversi, tedeschi, svedesi, ungheresi, finlandesi, albanesi, tra gli altri, per motivi nazionalistici, hanno epurato le proprie lingue dalle parole straniere, sostituendole con termini “puri”. La Repubblica turca, in tal senso, rappresenta un caso di studio particolarmente emblematico. Gli effetti della riforma linguistica, o “purificazione del lessico” sono evidenti.
2012
Lingue, letterature, nazioni. Centri e periferie tra Europa e Mediterraneo
Ignazio Putzu, Gabriella Mazzon
421
435
15
FrancoAngeli
MILANO
9788820408992
Esperti anonimi
In breve I saggi raccolti in questo volume riflettono sul ruolo della lingua e della letteratura nella formazione degli stati nazionali in riferimento ad alcuni casi specifici, col fine di mostrare come tale rapporto sia tanto stretto quanto non scontato. Il cittadino europeo medio assume che il monolinguismo (uno stato, una lingua) sia una condizione 'normale' e 'universale'. Allo stesso modo, assume che sia normale la relazione biunivoca tra stato e nazione. In realtà, entrambi gli assunti sono clamorosamente erronei. L'ideologia sottesa a tali convinzioni, a seguito di un processo plurisecolare originatosi nel tardo Medio Evo, fu elaborata in Europa nella fase del cosiddetto nazionalismo (1789-1870), quando l'asserita identità di lingua e di cultura rappresentò la base per le rivendicazioni dei vari 'risorgimenti' nazionali. Nella fissazione di tale paradigma teorico, il rapporto tra lingua e letteratura giocò un ruolo vario ma generalmente rilevante. Infatti, mentre, da un lato, la ricerca letteraria selezionava e codificava la lingua, dall'altro lato, questa veniva diffusa attraverso i canali della circolazione letteraria, giungendo a configurare un modello riconosciuto. In seguito, le diverse agenzie degli stati nazionali unitari, in specie il sistema dell'istruzione, diffusero la competenza nella lingua nazionale, erodendo lo spazio funzionale delle altre varietà in uso e configurando, nella percezione diffusa, un panorama linguistico mono-lingue. I saggi raccolti in questo volume riflettono sul ruolo della lingua e della letteratura nella formazione degli stati nazionali in riferimento ad alcuni casi specifici, col fine di mostrare come tale rapporto sia tanto stretto quanto non scontato. Ignazio Putzu è professore straordinario di Glottologia e linguistica presso l'Università degli Studi di Cagliari. I suoi interessi principali concernono la linguistica storica, la linguistica tipologica e l'onomastica. Tra i suoi ultimi lavori, la co-curatela Studies in Sardinian Morphology (Lingue e Linguaggi, XI, 1, 2012, Bologna, il Mulino). Gabriella Mazzon è Full Professor of English Linguistics presso la Leopold-Franzens Universität, Innsbruck. I suoi interessi di ricerca comprendono linguistica storica inglese, pragmatica storica, sociolinguistica, varietà dell'inglese. Tra le ultime pubblicazioni "English and the development of Postcolonial literature", in The Cambridge History of Postcolonial Literature (Cambridge University Press, 2012).
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2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio)
Melis, Nicola
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268
none
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