Sergio Nuvoli
Cagliari, 20 febbraio 2016 - "A un certo punto della mia vita ho capito che insegnare è fare la vera politica: chi insegna costruisce davvero il futuro, perchè gli insegnanti vedono il futuro negli occhi degli studenti che si trovano davanti". Così Giuseppe Marci, docente della Facoltà di Studi umanistici, ieri sera durante la presentazione del volume "Caro Umberto, Sergio carissimo" a Villa Muscas. L'incontro è servito a conoscere più da vicino il carteggio tra Sergio Atzeni e Umberto Cardia negli ultimi anni '80, riscoperto di recente dal prof. Marci quasi per caso.
"Scrivendo questo libro dialogavo idealmente con tre gruppi di interlocutori - ha aggiunto l'autore - Primi fra tutti i miei studenti. Poi con un mondo che, da giovane, chiamavo 'democratico, progressista e di sinistra'. Volevo poi fare i conti con la mia vita, con le persone che ho conosciuto e le idee a cui abbiamo creduto". Quindi i commenti sulle pagine del volume, affidati a Elisabetta Milia e all'assessore regionale all'Istruzione, Claudia Firino, in un incontro moderato da Andrea Dettori.
"Mi ha sempre colpito il percorso compiuto da Sergio Atzeni - ha detto ancora Marci - alla ricerca di un riconoscimento di se stesso e di risposte a domande che si poneva senza sosta, e che alla fine lui ha trovato nella religione. Il terzo interlocutore che vorrei avere sui temi di questo libro è il mondo della gente di fede. Resto convinto che, per il bene del Paese, l'unica alleanza possibile sia tra laici e cattolici".
"Scrivere questo libro è stata una bella esperienza - ha concluso - Mi ha permesso di cercare i riferimenti di una storia di educazione nel tentativo di capire come un giovane come Atzeni avesse potuto sentirli e impararli".
Sergio Nuvoli