20 September 2018
Domenica 30 settembre, alle 16.30, inaugura a Cagliari, presso la Sala Mostre temporanee della Cittadella dei Musei di Cagliari, in piazza Arsenale, la mostra "Women in Art: essenza di donna". La mostra sarà visitabile tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00, sino a sabato 6 ottobre. L'iniziativa è realizzata dall'associazione Artecrazia con il contributo dell'Università degli Studi di Cagliari e dell'E.R.S.U. e con la collaborazione del giornale on line Artecracy.eu. Ingresso gratuito. Per info: associazione.artecrazia@gmail.com
Women in Art: l’Arte al femminile
Il progetto portato avanti dall’associazione Artecrazia nasce dalla volontà di rendere omaggio al ruolo della donna all’interno della storia dell’arte. Questo percorso ha avuto inizio nel 2017 con una conferenza dedicata a Palma Bucarelli e l’ebook “Bunker d’Arte Moderna”, per poi proseguire quest’anno con una serie di eventi di più ampio respiro. Il 2018 ha infatti visto una vera e propria strutturazione di “Women in Art”, rassegna che sulla scia di quanto già fatto l’anno scorso è riuscita ad arricchirsi con nuovi appuntamenti. Grazie al contributo dell’Università di Cagliari sono nate tre iniziative molto diverse tra loro, ma tutte legate da un unico filo conduttore: la donna nell’arte.
La prima di queste ha visto l’esibizione di tre ragazze e un ragazzo provenienti dall’Accademia di Musica di Cracovia: Isabel Rico Repiso, Ida Nystad, Agostina Meloni e Magnus Wenzel. I quattro musicisti si sono cimentati in un concerto di pianoforte nell’elegantissima sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria di Cagliari, dove attraverso la musica hanno saputo raccontare le loro esperienze formative all’estero e i legami che queste hanno contribuito a creare.
Il secondo appuntamento di “Women in Art” ha invece coinvolto Simona Campus, docente di Museologia dell’Università di Cagliari e Direttrice artistica dell’EXMA. Grazie al coinvolgente racconto della prof.ssa Campus i presenti hanno potuto apprezzare la storia di Peggy Guggenheim, donna straordinariamente importante per l’arte del Novecento, collezionista e icona glamour di un intero secolo. L’aula Coroneo della Cittadella dei Musei è stata quindi il teatro di un’avvincente viaggio attraverso i salotti e i musei che hanno visto protagonista questa eccezionale donna capace di unire la sua sconfinata fantasia alle grandi capacità manageriali degne della famiglia Guggenheim.
L’ultimo appuntamento della rassegna è la mostra fotografica “Essenza di donna”. Con questa esposizione in Cittadella dei Musei vogliamo concludere la nostra rassegna lasciando un’immagine della donna nella sua piena femminilità. Un ritratto che esula dal vittimismo o dalla esasperata esaltazione, ma prossimo a una quotidianità che è la vera essenza della vita. Il lavoro, gli stati d’animo, l’armonia delle forme, le differenze culturali tra civiltà lontane nello spazio e nel tempo, tra modernità e tradizione. Questi sono solo alcuni degli spunti di ricerca che i fotografi provenienti dalla scuola di Fine Arts di Cagliari hanno presentato in questa mostra. La loro indagine si è infatti concentrata su una femminilità scevra dalle ingombranti tematiche di genere, andando a concentrarsi per lo più sull’essere donna nell’accezione più pura del termine. Il messaggio che questa mostra vuole mandare è proprio quello di un rispetto quotidiano della donna, un invito ad apprezzare la bellezza femminile nelle piccole cose di tutti i giorni, senza però dimenticare le difficoltà e i paletti che la società moderna impone a quello che purtroppo ancora oggi viene spesso considerato “il sesso debole”. Chi osserva le immagini esposte non vedrà le grandi piaghe sociali come la violenza sulle donne, la disparità di trattamento sul posto di lavoro, il maschilismo, l’omofobia etc. Questo però non vuol dire che non ci siano e che non siano presenti come cicatrici sul cuore di una di quelle donne fotografate. Ecco perché “Essenza di donna” vuole essere un esercizio di rispetto, un invito alla consapevolezza non solo della bellezza femminile a 360 gradi ma anche di ciò che noi non leggiamo nella normalità del prossimo. Come dice una famosa frase di dubbia attribuzione: “Be kind, everyone you meet is fighting a hard battle”.