Considerazioni sull'asse intestino-polmone
Prof. Fanos - l microbiota polmonare nella patologia respiratoria acuta: dal Coronavirus alla metabolomica
26 aprile 2020 - Nell’ultimo decennio è stato dimostrato che il polmone normale ha un suo specifico microbiota. Con un numero stimato di 10–100 batteri per mille cellule umane, il tratto respiratorio inferiore è una delle superfici meno popolate da batteri dell’intero corpo umano. La composizione del microbiota polmonare dipende da molti fattori tra i quali particolarmente importanti sono la cosiddetta “immigrazione microbica” da microaspirazione e da inalazione di microrganismi. Il microbiota dell’intestino e quello del polmone vanno a braccetto: l’asse intestino-polmone. Nelle malattie acute del polmone come la sepsi, i traumi, e la sindrome da Distress respiratorio acuto, il microbiota polmonare diventa ricco di batteri intestinali, quali Bacteroidetes ed Enterobacteriacee. Questo fenomeno è chiamato anche “more gut in the lung” (“più intestino nel polmone”). In situazioni acute, l’intestino diventa iperpermeabile (leaky gut) e i batteri possono traslocare attraverso la parete del colon e raggiungere il polmone influenzando l’infiammazione, l’infezione e il danno polmonare acuto. In particolare i cambiamenti nel microbiota polmonare possono aiutare a prevedere in che misura i pazienti in condizioni critiche risponderanno alle cure. È possibile anche che, attraverso una modulazione dei recettori Ace2, il microbiota possa influenzare l’andamento di Covid-19. Nel futuro la metabolomica potrà essere applicata allo studio di Covid-19.
Hanno collaborato Maria Cristina Pintus, Roberta Pintus, Maria Antonietta Marcialis