4 - La Nuova Sardegna / Pagina 11 - Sardegna
TRA GLI ELETTORI
Il popolo del centrosinistra ha riscoperto il gusto di partecipare alle scelte
ORISTANO. La fila è stata ininterrotta per tutto il giorno, passato quasi in allegria. All’uscita dal seggio allestito all’istituto Tecnico Lorenzo Mossa ce n’è per tutti i gusti e per tutte le età. Dai due giovani che hanno compiuto sedici anni proprio ieri e così hanno acquisito il diritto a votare, a chi ha quasi ottant’anni, ma, come Mario, non vuole rinunciare alle primarie: «Proviamo a cambiare qualcosa e devo dire che sono anche fiducioso per le comunali».
Fiducia che ha anche Tiziana: «Ho sempre avuto interesse per la politica - racconta - anche se ultimamente mi ero un po’ allontanata anche se avevo sempre partecipato alle precedenti primarie». Ma stavolta, visto che sono le prime che si svolgono per decidere il candidato sindaco a Oristano, c’è un motivo ancora più forte: «Uno dei candidati è una persona molto seria che merita tutto il sostegno per voltare pagina». Sarà stato quello che ha vinto?
Sedicenni a parte, non mancano tanti giovanissimi. Stefania ha vent’anni, studia scienze politiche a Cagliari ed è la prima volta che partecipa alle primarie: «È giusto decidere in prima persona, in modo da avere un candidato valido che poi possa avere sostegno alle amministrative. L’ambiente che ho trovato è molto amichevole e sano».
Elena ha un anno in meno, studia odontoiatria ed all’esordio a sua volta: «È un’occasione per entrare nel vivo della politica oristanese. Si può migliorare e questa delle primarie è un’occasione da sfruttare».
A proposito di università, la facoltà di Scienze politiche, capofila di un progetto che riguarda altri atenei, ha portato avanti una ricerca sotto la supervisione del professor Fabio Venturino. All’uscita dal seggio i votanti hanno risposto a un questionario sulle primarie. (e.c.)
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 10 - Sardegna
I periti industriali hanno una professionalità che si ricicla nel settore verde e dell’energia alternativa
Le occasioni di lavoro verranno dall’ambiente
MARIO GIRAU
Cagliari. Ambiente: ecco la ragione sociale della fabbrica generatrice di lavoro nel prossimo futuro in Sardegna, soprattutto per le nuove generazioni di periti industriali e di universitari con laurea triennale. È quasi “un’inversione a U” per gli oltre 2000 iscritti ai quattro collegi provinciali di categoria funzionanti nell’isola. Tra le 31 specializzazioni tecniche riconosciute dalla normativa, le più gettonate sono, infatti, elettrotecnica, meccanica, chimica, edile, informatica, mineraria, Recentemente anche aereonautica e tradizionalmente, nei poli di Cagliari e Carloforte, e navale. “Alcune di queste professionalità possono essere riciclate - dice Vittorio Aresu, da sei anni presidente del collegio cagliaritano - anche nel settore ambientale: quella edile, la mineraria a Iglesias frequentata da 50 studenti), l’agraria. L’informatica è trasversale e denominatore comune. Elettrotecnici e meccanici possono reinventarsi nel settore delle energie alternative. I periti industriali dispongono di un’infallibile cartina di tornasole per misurare la quantità di lavoro dei propri associati: il fondo EPPI, l’Ente di previdenza dei periti industriali e dei periti industriali laureati nato nel 1997. Dei 1200 iscritti in provincia di Cagliari solamente 350, poco più di un terzo, figurano registrati nella cassa previdenziale. Rapporto pressoché identico nelle altre tre province storiche di Sassari (330 iscritti all’albo), Oristano (180) e Nuoro (161). “ Nonostante le difficoltà del mercato, la richiesta di iscrizione si mantiene alta - aggiunge Aresu - perché pretesa da molti enti pubblici come prerequisito per l’assunzione”. Nella provincia del capoluogo ogni anno accede ufficialmente alla professione autonoma una media di 30-35 periti industriali, sopravvissuti a un praticantato ad ostacoli. Il più insuperabile si chiama lavoro gratis, due anni, quattro semestri senza retribuzione. La speranza di un piccolo compenso inizialmente previsto dall’ultimo decreto-Monti è svanita a colpi di fiducia in Senato. I più fortunati, contrattualizzati in un lavoro subordinato, arrivano all’esame di stato dopo tre anni di impegno in attività pertinenti il titolo di studio.
“Qualcuno - aggiunge Vittorio Aresu - giunto al termine del percorso professionalizzante e superate le tre prove dell’esame finale, spaventato dalle difficoltà del mercato, rinuncia all’iscrizione. Nel nostro collegio per favorire l’accesso ai giovani si è deliberato l’abbattimento delle tasse iniziali”. Un albo sempre più propedeutico a quello di primo livello delle professioni tecniche che accorperà in un futuro ormai prossimo geometri, periti agrari e periti industriali.
6 - Pagina 22 - Cultura e Spettacoli
Ottocento nell’isola, tra banditi e modernità
Sassari, all’Archivio comunale incontro con lo storico Gianni Fresu
SASSARI. Oggi Gianni Fresu, storico all’Università di Cagliari, autore del libro «La prima bardana: modernizzazione e conflitto nella Sardegna dell’Ottocento», sarà il protagonista dell’ultimo appuntamento della rassegna “I lunedì dell’Archivio”, il ciclo di incontri e dibattiti organizzato dall’Archivio storico del Comune in collaborazione con l’associazione «Coilibrì». Interverranno Dolores Lai e Federico Francioni. L’appuntamento è per le 18 presso la sala conferenze dell’Archivio storico Comunale in via dell’Insinuazione.
L’Ottocento è un secolo emblematico per la storia d’Italia, non solo per i processi politici che riguardano l’Unità d’Italia, ma anche perché è attraversato da significative tensioni dialettiche connesse alla modernizzazione. Ciò riguarda in primo luogo la storia della Sardegna. Il libro di Fresu mostra come nell’isola la tradizionale dialettica città-campagna assuma una sua connotazione peculiare come dialettica incrociata tra borghesia urbana e comunità dedite alle attività pastorali e, allo stesso tempo, tra agricoltura stanziale e allevamento errante. Negli stessi anni in cui assume connotati di massa il fenomeno del brigantaggio, meridionale raggiunge punte estreme di intensità il banditismo sociale in Sardegna.
7 - Sardegna Quotidiano / Pagina 14 - Cagliari
UNIVERSITÀ
“Proteggere lavoratori e studenti”
Riduzione del servizio di portierato negli stabili dell’Università. E’ questo il temi affrontato nella riunione tra i rappresentanti sindacali della Uil Tucs e della Uil Rua, alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti degli studenti, Lorenzo Espa del gruppo UxS e Roberto Mura del gruppo Uniti e Liberi. Al centro dell’incontro proprio la delibera adottata dal Cda dell’Ateneo, “nella quale si prevede – si legge in una nota firmata dal segretario generale Uil Tucs Sardegna, Elisabetta Sorgia e dal segretario generale Uil Rua Università di Cagliari, Giorgio Mancosu - una sensibile riduzione del servizio di portierato negli stabili dell’Università. Tutti ritengono indispensabile promuovere una comune strategia operativa che, dati i vincoli di bilancio, tenga uniti gli interessi degli studenti con quelli dei lavoratori, preservando le specificità delle collaborazioni studentesche e del servizio di portierato, a salvaguardia della quantità e della qualità dei servizi dell’Ateneo”.