Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
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Pagina 4 – Sardegna
Nuovo Statuto sardo, la forza delle decisioni
A formularne la prima bozza dovrebbero essere 48 consultori eletti dal Consiglio regionale tra personalità di alto profilo, dei quali 29 designati dai partiti, 8 dal sistema delle autonomie locali, 6 dal Consiglio regionale dell’economia e del lavoro, 4 dalle due università sarde, e 1 scelto dal presidente del Consiglio regionale (potrebbe essere rappresentativo degli indipendentisti, assenti come gruppo politico dal Consiglio).
Ma il processo costituente non si esaurisce nell’elaborazione dello Statuto. Il Consiglio regionale infatti dovrà nel mentre discutere e approvare quella Legge statutaria che già qualcuno chiama
Si tratta di un testo complesso e impegnativo (quasi 40 articoli) nel quale è anzitutto stabilita la forma di governo della Regione (gli organi, i poteri, gli equilibri reciproci tra il Presidente,
Statuto e Legge statutaria sono però due gambe, ognuna delle quali è indispensabile all’altra. La scelta compiuta dalla Giunta (che, sollecitata in ciò dalla maggioranza, si è fatta carico sin da settembre di proporre al Consiglio una bozza di Legge statutaria) è stata quella di fondere nel testo tutti i poteri che la legislazione nazionale già oggi riconosce alle regioni; e di lasciare invece allo Statuto-legge costituzionale quelle materie e quei poteri sui quali, a legislazione vigente, non è ancora possibile alla Regione decidere autonomamente.
Dunque avremo una Legge statutaria “pesante” e uno Statuto “leggero”, intendendo con questo aggettivo che lo Statuto dovrà essenzialmente sancire solo quel “di più” di autonomia che, non previsto per le regioni a statuto ordinario, non può essere fissato nella Legge statutaria e che caratterizzerà la specialità della Sardegna.
Già, perché il tema oggi all’ordine del giorno è appunto questo: cosa significa essere una Regione “speciale”?
Quando nacque
Che fare, dunque? L’idea è di chiedere e ottenere più autonomia (e quindi più poteri) di quanti non ne abbiano oggi le altre regioni, e di chiederlo in nome della identità e specificità della Sardegna. Su questo terreno, appunto, si giocherà la vera sfida dei prossimi mesi. Dal 1948 ad oggi il mondo (non solo
Guido Melis