L'Unione Sarda
1 - L’UNIONE SARDA di sabato 8 febbraio 2020 / PRIMA PAGINA
L’ANALISI
Sardegna penalizzata
di Marco Pignotti
Il 29 marzo gli italiani sono chiamati a confermare o a rigettare la riforma costituzionale che riduce i parlamentari a 600 unità: 400 deputati e 200 senatori. Un provvedimento la cui bontà dovrebbe essere valutata con maggiore riflessione e non con l'ottica populista. Nella numerosità dei parlamentari infatti viene individuata la causa della “mala” politica, dimenticando come la ragione principale della spesa del Parlamento risieda soprattutto negli elevati benefici elargiti sia ai membri eletti, sia ai funzionari che vi lavorano. (...) SEGUE A PAGINA 41
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Tagli in politica, sardi penalizzati
(...) Pertanto, tagliare il numero dei rappresentanti si rivela essere una riforma dettata solo dalla volontà di accontentare l'opinione pubblica, perché risolve apparentemente la questione del risparmio, dato che il taglio di un terzo degli eletti si traduce in un costo pro capite pari a un euro all'anno: un'inezia. Ciò nonostante tutte le forze politiche hanno approvato una riforma che nella sostanza sarà più di facciata che di sostanza. Andando nel dettaglio, cosa produrrà il drastico ridimensionamento della rappresentanza parlamentare? In termini numerici è opportuno sottolineare che ogni singola regione vedrà diminuire di un terzo i propri deputati e senatori. Un aspetto irrilevante per le regioni più grandi e popolose, ma assai significativo per quelle scarsamente popolate. A questo proposito, bisogna ricordare come la Sardegna, ovvero la terza regione più estesa d'Italia, venga attualmente rappresentata in Parlamento da appena 17 deputati e 8 senatori, cioè solo un parlamentare su 40 è espressione dal territorio sardo.
Mantenendo costante questo rapporto dettato dalla densità abitativa e applicando un taglio lineare sui futuri 600 eletti, la Sardegna conterà alla Camera 10-11 deputati e appena 5-6 membri a Palazzo Madama.
Dunque, la seconda isola del Mediterraneo rischia di essere rappresentata in Parlamento da una misera pattuglia di 15 unità che dovranno farsi carico, di fronte a 585 membri, di tutte le questioni relative alle esigenze di un territorio che ha specificità difficilmente comprese e condivise dalle realtà continentali (come la continuità territoriale). Vi è dunque il concreto rischio di consegnare la Sardegna all'irrilevanza più completa. Non solo, proprio l'estrema estensione territoriale imporrà ai pochi deputati e senatori attribuiti all'isola di illustrare nelle sedi istituzionali esigenze e aspettative fra loro molto disomogenee e contrastanti. Per esempio, le province di Nuoro e Oristano saranno ridotte a essere rappresentate da un unico senatore, dato che la maggior parte della popolazione è residente nell'hinterland cagliaritano e nell'area nord-orientale. La drastica riduzione dei collegi sardi, dunque, obbligherà i candidati isolani ad abbracciare aree estremamente vaste da contenere comunità fra loro distanti non solo geograficamente, ma anche sul piano socio-economico.
È ovvio, quindi, come un simile provvedimento lasci del tutto indifferenti la deputazione lombarda e piemontese al nord, o quella siciliana e campana al sud, alla luce della presenza di grandi insediamenti urbani che consentiranno loro di conservare, in termini assoluti, una corposa rappresentanza. A Lombardia e Veneto saranno ugualmente garantite un'elevata visibilità, pertanto poco inciderà un taglio dei loro parlamentari, poiché complessivamente gli verranno attribuiti comunque 150 parlamentari, rispetto agli attuali 225.
Diversamente, Calabria, Molise, Abruzzo e Sardegna saranno rappresentate da un totale di appena 37 deputati e da una dozzina di senatori. Vi sarà però un'ulteriore differenza: mentre le prime tre regioni potranno creare una rete di solidarietà con i territori circostanti, con i quali condividono problematiche in parte diffuse, la specificità sarda verrà ulteriormente marginalizzata dalla decurtazione, se non saranno introdotti dei correttivi finalizzati a salvaguardare un territorio penalizzato dall'oggettiva distanza dal resto del Paese.
MARCO PIGNOTTI
DOCENTE DI STORIA POLITICA UNIVERSITÀ DI CAGLIARI
2 - L’UNIONE SARDA di sabato 8 febbraio 2020 / AGENDA - Pagina 22
UNIVERSITÀ. Lunedì tre iniziative
Tragedia delle foibe: il ricordo delle vittime
Lunedì è il “Giorno del ricordo” istituito con la legge 92 del 2004 allo scopo di «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale». In mattinata la Prefettura celebrerà la ricorrenza con una solenne cerimonia alle 10.30 nell'aula consiliare di palazzo Viceregio, volta a rendere omaggio alle vittime e un riconoscimento ai superstiti. Parteciperanno, oltre alle istituzioni, studenti di varie scuole e dell'Ateneo, presente con la rettrice Maria Del Zompo. Il Giorno del ricordo verrà commemorato con la proiezione di filmati sulle foibe e sull'esodo, per proseguire con l'esecuzione di alcuni brani musicali da parte degli allievi degli istituti scolastici che interverranno nell'occasione. Durante l'incontro la testimonianza di un rappresentante dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
ATENEO E CGIL. Una riflessione è stata promossa anche dal dipartimento di Lettere alle 16, nell'aula Motzo della facoltà di Studi umanistici. Presenti i prorettori Francesco Mola (vicario) e Ignazio Putzu (didattica), la presidente di Studi umanistici Rossana Martorelli. Interverrà Aldo Borghesi (Università di Sassari - Istasac). Alle 16.30 un documentario inedito “Pioggia di bombe” (febbraio e maggio 1943) sarà presentato nel salone della Camera del lavoro Cgil, in viale Monastir 17, con l'introduzione di Sergio Orani, ricercatore e collezionista di immagini e filmati d'epoca.
3 - L’UNIONE SARDA di sabato 8 febbraio 2020 / AGENDA - Pagina 22
DONNE E SCIENZA
Martedì, dalle 9 alle 17,30, alla Cittadella universitaria di Monserrato l’”International day of women and girls in Science”. Dibattiti, iniziative e video interviste con le scienziate dei centri di ricerca internazionali. Alle 16.30 ultimo gioco-dibattito su donne e scienza.
La Nuova Sardegna
4 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 8 febbraio 2020 / SASSARI - Pagina 15
Ancora riservato il programma della giornata sassarese del presidente
MATTARELLA, DOPO L'ATENEO LA VISITA A SEGNI E COSSIGA
Sicura la tappa al cimitero per rendere omaggio alle tombe dei predecessori
di Giovanni Bua
SASSARI Macchina organizzativa a pieno regime per preparare al meglio la prima volta del presidente Sergio Mattarella a Sassari, in occasione dell'inaugurazione del 458° anno accademico dell'università. Ancora riservato il programma della giornata che, per questioni di sicurezza, verrà divulgato solo poco ore prima dell'arrivo del presidente. Quel che è certo è che Mattarella arriverà in Sardegna nell'aeroporto militare di Alghero la mattina del 24, e da lì si trasferirà direttamente nell'aula magna dell'università dove troverà ad attenderlo il rettore Massimo Carpinelli artefice, con l'importante appoggio di Mariotto Segni, del "colpo" che ha consentito all'Ateneo (e alla città) di fregiarsi dell'importantissima visita. Nato da un incontro in Quirinale lo scorso ottobre, per una giornata di studio dedicata ad Antonio Segni. E andato in porto dopo due mesi di lavoro per mettere a punto tutti i particolari dell'importante visita.
La giornata inizierà intorno le 11, con l'aula di piazza università che sarà sigillata con almeno un'ora di anticipo con accessi rigorosamente su invito.Il presidente parlerà, chiaramente, per ultimo, dopo i saluti di apertura del rettore Massimo Carpinelli, gli interventi del rappresentante del personale tecnico-amministrativo e del rappresentante degli studenti, la lectio magistralis di Carlotta Sami, portavoce per il Sud Europa dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Difficile avere altri dettagli sugli spostamenti. Anche se sembra certo che Mattarella troverà il tempo per una visita al cimitero per rendere omaggio alle tombe di due suoi predecessori, i presidenti sassaresi Antonio Segni e Francesco Cossiga. Probabilmente dopo il pranzo, con il Capo dello Stato che sarà ospite della prefetta Maria Luisa D'Alessandro, nel palazzo di piazza d'Italia. Luogo nel quale di presidente della Repubblica riceverà eventuali visite (nel 2017 a Cagliari incontrò i parenti delle vittime di due femminicidi, il fratello di Anna Maria Mele, uccisa il 3 dicembre 1988 a Nuoro dal marito Pier Paolo Cardia, e la sorella di Dina Dore).
Quasi impossibile invece trovare "l'incastro" che permetta al presidente di presenziare all'inaugurazione del nuovo monumento della Brigata Sassari in via di completamento in piazza Castello. Fine dei lavori e taglio del nastro sono infatti in calendario per i primi di marzo, e anticipare tutto per permettere la prestigiosa benedizione del Presidente sarebbe assai complicato. E comunque non sembra che ci sia stata nessuna interlocuzione in merito. Sergio Mattarella è il primo presidente a partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico dell'università di Sassari. Prima di lui vennero in città in visita ufficiale in date simbolo dell'Ateneo Antonio Segni nel 1962 per i 400 anni dalla fondazione, e Giorgio Napolitano nel 2012 per i 450 anni.
5 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 8 febbraio 2020 / SASSARI - Pagina 15
Gavino Sini nuovo amministratore della Porto Corte Ricerche
SASSARI Gavino Sini è il nuovo amministratore unico di Porto Conte Ricerche. Dopo 14 anni, cambio di testimone alla guida della società che gestisce la sede di Alghero del Parco scientifico e tecnologico della Sardegna e fa ricerca nel settore delle biotecnologie applicate e delle tecnologie alimentari.
L'incarico, per sei mesi, è stato conferito ieri a Gavino Sini da Maria Assunta Serra, commissaria straordinaria di Sardegna Ricerche, l'ente regionale che controlla la società. Sini, algherese, già dirigente d'azienda e presidente della Camera di Commercio di Sassari, vanta una lunga esperienza nei servizi alle imprese. Sostituisce il dimissionario Sergio Uzzau, professore ordinario del Dipartimento di Scienze biomediche dell'Università di Sassari, che torna al lavoro nell'ateneo a tempo pieno.
«Abbiamo scelto un manager per il rilancio di Porto Conte Ricerche perché si possa aprire a nuove collaborazioni nell'ambito della ricerca scientifica mirate all'innovazione delle imprese - spiega Maria Assunta Serra - e ringraziamo il professor Uzzau per il proficuo lavoro svolto finora». «In questi anni ho visto la società crescere e, con lei, i ricercatori e i tecnici che abbiamo assunto - ha detto Uzzau- . Sono contento del nuovo impulso che Sardegna Ricerche intende dare al Parco scientifico e tecnologico della Sardegna».
Per Gavino Sini il nuovo incarico «sarà una sfida impegnativa: ho la responsabilità di gestire una struttura che, grazie all'azione di chi mi ha preceduto, è stata per anni ed è un'eccellenza sul territorio. È grazie all'esperienza maturata che potrò infatti garantire la continuità e iniziative di rilancio con ricadute concrete sul territorio, le imprese e le famiglie».