Spirito innovatore e convinto interprete della terza missione dell’Università, ha insegnato a lungo nel nostro Ateneo
05 April 2016

 

 
La sera di lunedì 3 Aprile ci ha lasciato il Prof. Paolo Pani, a lungo docente del nostro Ateneo. Una mente libera, aperta, lucida, critica e propositiva come poche, che ha saputo sempre guardare lontano, interpretando con forte tensione ideale il ruolo istituzionale che ha ricoperto.
 
Dopo la laurea a Cagliari, Paolo visse due fondamentali esperienze nella Pittsburgh industriale e poi nella Torino operaia durante gli anni Sessanta, esperienze che lo segnarono profondamente sul piano personale e professionale. A Pittsburgh conobbe la moglie, Janet, e a Torino pose le basi del suo percorso scientifico e della sua passione civica e politica.
 
Rientrato a Cagliari, dimostrò immediatamente il suo spirito innovatore. Nella didattica introdusse quello che per molti studenti di Medicina divenne famoso come il Corso Sperimentale di Patologia e Fisiopatologia, nel quale chiamò ad insegnare numerosi colleghi esperti delle diverse discipline. Fu un enorme successo.
 
Nel campo dell’attività scientifica, agli inizi degli anni ’80 ideò e organizzò i primi convegni internazionali di oncologia sperimentale in Sardegna, riunendo i migliori esperti mondiali del settore e di fatto trapiantando quella linea di ricerca sia in Italia che nella nostra regione.
 
Paolo fu soprattutto un interprete convinto, efficace e consapevole di quella che oggi viene definita come “terza missione”. Sentiva cioè come ineludibile l’impegno che l’Università deve avere nei confronti della realtà in cui opera, studiando i problemi e proponendo soluzioni di lungo termine che vadano nell’interesse della comunità. Lo aiutava in questo approccio la sua estesa cultura, che spaziava dalla letteratura, al cinema, all’arte figurativa, una sua autentica passione.
 
Una nota di colore va aggiunta a questo ricordo, che non renderebbe giustizia a Paolo se non sottolineasse le sue notevoli capacità culinarie, di cui andava orgoglioso. Molti, tra quanti hanno avuto il piacere di verificarle, lo ricorderanno anche solo per questo. E va bene così.
Ezio Laconi

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