21 August 2008

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Roma, 21 agosto 2008 - L’estate della maturità si assottiglia. Il classico “viaggione” in gruppo, con tanto di tenda e camioncino Volkswagen, sembra destinato ad essere relegato al passato: ormai le scadenze universitarie impongono iscrizioni a fine agosto e test d’ingresso i primi di settembre. E così, tra un luglio dedicato alla maturità e un agosto passato a studiare per il test d’ingresso, il viaggione si troverebbe compresso in una striminzita settimana di attesa, minato economicamente dai costi di preparazione.
Ormai sono tantissimi i corsi di laurea a numero chiuso. Oltre alle facoltà che lo sono a livello nazionale, tantissimi atenei adottano il numero chiuso per mantenere un certo livello di qualità degli studi. La severità di selezione varia seconda della facoltà e dell’ateneo, ma tanto basta per rendere sempre più difficile, per gli studenti, trovarsi una soluzione “paracadute” soddisfacente. Bisogna fare i test per tutto.
Costi
Prepararsi per un test d’ingresso può rappresentare un costo economico non indifferente, oltre al dispendio di prezioso tempo estivo. In media, un libro di test da svolgere costa sui 25€, e un libro di teoria, che spieghi anche come vanno fatti gli esercizi, costa una decina di euro in più. Per un corso intensivo estivo, poi, i prezzi lievitano anche fino a 800€. La rete, però, offre vari modi per prepararsi spendendo meno. Esistono siti, come ammissione.it che pubblicano gratuitamente i test degli anni scorsi, ottimo metro di autovalutazione.
Tempi
Cambiano da ateneo ad ateneo, ma le scadenze d’iscrizione per i corsi a numero chiuso sono più o meno tutte concentrate a fine agosto. Bisogna scegliere, quindi, bene e in fretta. Attenzione al trabocchetto burocratico che si apre tra “Scadenza per l’immatricolazione” e “Scadenza per l’iscrizione al test”. La prima si fa quando si è già passato il test, e probabilmente si è già frequentata qualche lezione. La seconda è tassativa a fine agosto, e anzi spesso richiede anche un pagamento, da effettuare tramite una banca.
Le facoltà a numero chiuso a livello nazionale
Architettura
Medicina
Fisioterapia
Veterinaria
Odontoiatria
Scienze della formazione

Anna Maria Giannini è docente di Psicologia dei processi cognitivi alla Sapienza di Roma: «In linea generale, è richiesto uno studio molto intenso, ma anche molto direzionato: vengono richieste tematiche specifiche al corso di laurea. Più sulle competenze che sulla cultura generale, e le competenze si approfondiscono durante l’estate».
Quale errore si commette di solito preparandosi a questi test?
- Si studia pensando che serva solo per passare il numero chiuso. Non è vero, le competenze che si acquisiscono verranno poi utilizzate quasi immediatamente nel corso di studi. È come se si iniziasse prima l’università
I tempi sono brevi. Conviene studiare sotto l’ombrellone o fare una breve vacanza e poi tornare allo studio cittadino?
- C’è da dire che l’apprendimento risente di fattori individuali. Alcune persone vengono molto distratte dalla vacanza in un altro luogo. Altre si sentono troppo sotto stress a rimanere in città, e preferiscono viaggiare. Bisogna seguire la propria inclinazione.
Se non si supera il test, per esempio a medicina, conviene insistere o tentare un’altra strada?
- Dipende dall’intensità della motivazione, in psicologia esistono vari studi a proposito. Chi è molto motivato deve analizzare i motivi del fallimento, e fare ricorso alle strategie necessarie. Se invece c’è un percorso professionale che comunque interessa, allora il cambio in corsa diventa possibile.
 
Vittorio Banfi

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