Meeting: "La salute mentale in un percorso formativo on-line" |
Il progetto è coordinato dal prof. Mauro Carta del dipartimento di Sanità pubblica dell’università di Cagliari ed è stato finanziato dalla presidenza della regione Sardegna con risorse comunitarie (legge regionale 19/06).
Partecipano:
- la professoressa Vera Danes, psichiatra dell’università di Sarajevo (Bosnia Erzegovina) esperta in disturbi post traumatici da stress
- il professor Elia Karam dell’università di Beirut (Libano), psichiatra che si occupa prevalentemente di epidemiologia delle tossicodipendenze
- la professoressa Khadija Mchichialami, psichiatra del Centro Collaborativo OMS dell’Università di Casablanca (Marocco) che si è occupata a lungo dei problemi relativi alla salute mentale della donna
- il prof. Oje Gureye del Centro collaborativo OMS dell’università di Ibadan (Nigeria), esperto in ricerche sulle cure di primo livello in salute mentale nei paesi africani
- il professor Rafik Garbi, dell’università di Tunisi, esperto di patologie nel mondo del lavoro
- il professor Giuseppe dell’Acqua, responsabile del dipartimento di Salute mentale di Trieste e dell’annesso Centro collaborativo OMS
- Gisella Trincas, rappresentante dell’Associazione italiana per la riforma psichiatrica (ASARP)
- per l’università di Cagliari partecipano al progetto il Centro e-learning d’ateneo (prof. Aymerich, dott.ssa Atzei, Cesare Lofaro, Sabrina Piras), il dipartimento di Scienze mediche (prof. Vitulano, dr Casanova), Ivano Todde, Valeria Massidda, Carlo Balzano e Laura Floris.
13 marzo 2007 - Durante l’odierna conferenza stampa, tenuta nel Centro e-learning d’ateneo, il prof. Carta (nella foto a lato) ha spiegato come "l’e-learning sta rivoluzionando la comunicazione scientifica, ad ogni livello". Nell’incontro con i giornalisti è stato evidenziato che nel campo della salute mentale, in cui esiste un significativo bisogno formativo e nel quale l’Italia è considerata un modello di riferimento, si tratta di un "progetto altamente innovativo di cooperazione internazionale". Si deve tenere conto infatti del prestigio riconosciuto al cosiddetto “modello italiano”, basato sulla deistituzionalizzazione. La stessa Organizzazione mondiale della sanità ha indicato la strada intrapresa dall’Italia quale riferimento per i Paesi che debbono sviluppare una psichiatria comunitaria. In particolare, circa il ruolo della nostra regione, nel comunicato è chiarito che "La specifica condizione della Sardegna, che in questo momento ha in atto un vigoroso processo di trasformazione delle reti di cure in salute mentale (vedi recente piano sanitario regionale), fa della nostra regione un tramite ideale (non solo sul piano geografico) perché il modello italiano basato sulla non ospedalizzazione, sul rispetto dei diritti del sofferente, sulla costruzione di reti di supporto integrate, possa essere veicolato in altre realtà culturali". La salute mentale rappresenta un’area critica in numerosi paesi: quattro delle dieci maggiori cause di disabilità nel mondo sono psichiatriche: disturbi dell’umore, schizofrenia, deficit intellettivo e consumo di droghe. I Paesi in via di sviluppo mancano di risorse per fare fronte a questa emergenza, vengono così rallentati i processi di deistituzionalizzazione, ovverosia la chiusura degli ospedali psichiatrici e la messa in atto di reti di cura in salute mentale “nel territorio”. La conseguenza è la pratica di cure obsolete e, talvolta, senza rispetto degli stessi diritti umani dei sofferenti. Questi problemi interessano molti paesi dell’area mediterranea e dell’Africa. |
DOCUMENTI
- Presentazione PowerPoint
- Press release (.pdf)
- Press release (.doc)
AGGIORNAMENTI
- Rassegna stampa del 14 marzo 2007