Ivo Cabiddu
All’Istituto di Diritto comparato di Parigi II - il 23 e 24 maggio, nel Grand Amphithéâtre del Centre Saint-Guillaume - si sono svolte le due giornate del convegno internazionale “L'APPLICATION DES DROITS ET LIBERTÉS PAR LES PERSONNES PRIVÉES : LA LIBERTÉ D'EXPRESSION EN DROIT COMPARÉ” (L’applicazione dei diritti e delle libertà da parte degli enti privati: la libertà di espressione in diritto comparato).
Sull’argomento, quanto mai attuale e controverso, si sono confrontati venti ricercatori provenienti da sistemi giuridici differenti tra cui, in rappresentanza dell’Italia, il dottor Giorgio Mancosu, docente di diritto pubblico delle università di Cagliari e di Parigi 2.
Dipendente del nostro ateneo, nello staff del Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza, Giorgio Mancosu è intervenuto sul delicato tema dei diritti dei minori nelle piattaforme online e sulle attuali esperienze in Italia (“Le droit à la liberté d'expression de l'enfant sur les plateformes en ligne. Les chantiers ouverts en Italie”).
Le piattaforme online costituiscono, ormai da diversi anni, una porta d’ingresso quasi esclusiva ad Internet. Non solo per scambiare o vendere beni o servizi, ma anche per ricercare, ricevere e diffondere opinioni ed idee. In altri termini, le piattaforme online costituiscono indiscutibilmente uno strumento privilegiato per l’esercizio della libertà di espressione.
“La frequenza e la facilità con la quale i minori frequentano queste piattaforme” – ha argomentato lo specialista cagliaritano – “segnala l’influenza che esercitano nello sviluppo della personalità. Ciò impone ai legislatori e alle pubbliche amministrazioni l’adozione di misure giuridiche e pratiche in grado di rispondere alle esigenze di protezione e promozione dell’infanzia, sancite in particolare dalla Costituzione e dalla Convenzione Onu del 1989 sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.
Dopo aver indagato le tensioni tecno-giuridiche che caratterizzano l’esercizio della libertà di espressione dei minori nell’ambito delle piattaforme online, la relazione e le conclusioni del dottor Mancosu a Parigi sono state incentrate sugli esempi innovativi che derivano dall’approccio italiano, che da qualche anno ha scommesso sul digitale come particolare strumento di educazione.
Nella prima giornata di lavori, dopo i saluti di apertura di Guillame Leyte - presidente del secondo ateneo parigino - e l’introduzione della professoressa emerita Elisabeth Zoller, tra gli altri interventi anche quelli di Philippe Cossalter (Université De La Sarre), Xavier Dupré De Boulois (Sorbona), Daniel O. Conkle (Indiana University), Francisco Barbosa (l’université Externado de Bogotà), Aurore Gaillet (Université Toulouse 1), Nathalie Mallet-Poujol (Université de Montpellier), Fabien Marchadier (Facoltà di Diritto di Poitiers), Claus Dieter Classen (Università di Greifswald).
Nelle sessioni del venerdì sono invece intervenuti Maya Hertig Randall (Università di Ginevra), Idris Fassassi (Université de Picardie-Jules Verne), la dottoranda Suzel Roux (Paris II Panthéon-Assas), Aurélie Duffy-Meunier (Université de Lorraine), Laurence Solis-Potvin ( Université Caen Normandie), Nicolas Gabayet (Università delle Antille), Alexis Le Quinio (Università di Tolone), Marie-Laure Layus (Service juridique du Conseil constitutionnel) e Nicoletta Perlo (Université Toulouse I).
A breve gli atti del convegno (6e Colloque International), promosso e coordinato dal professor Gilles J. Guglielmi, direttore del Centro di Diritto Comparato, saranno pubblicati a cura dell’università di Parigi 2 (www.u-paris2.fr/fr).