Norme redazionali per tesi di laurea

05 March 2022

Norme redazionali per tesi di laurea

I. Preparazione dei testi

I testi dovranno essere elaborati i in formato elettronico (su file), utilizzando un qualsiasi programma di videoscrittura in formato .doc

Il corpo del testo dovra? essere di 11 pt.; l’interlinea singola.

Il testo dovra? essere privo di qualsiasi formattazione o foglio di stile, dovra? cioe? essere salvato in stile normale, senza utilizzare in nessun caso (compresi titoli dei capitoli, paragrafi ecc...) maiuscoli, grassetti, sottolineati e comunque nessuno “stile paragrafo” preformattato; il maiuscoletto e? il formato utilizzato esclusivamente per le indicazioni bibliografiche in corpo di testo e, quando richiesto, in bibliografia. Per la stessa ragione il testo non dovra? contenere alcun tipo di “testo nascosto” come commenti dell’autore, voci di indice analitico e riferimenti incrociati automatici.

I titoli dei paragrafi andranno in corsivo e staccati di due righe sopra e di una sotto, i sottoparagrafi saranno sempre in corsivo e staccati solo sopra di una riga. I titoli dei paragrafi e dei sottoparagrafi, come di ogni altra titolazione interna al testo, avranno lo stesso corpo del testo.

II. Citazioni

Le citazioni verranno inserite nel testo tra «caporali» nel caso in cui siano inferiori alle tre righe, mentre verranno trascritte infratesto (citazioni “a blocchetto”) senza virgolette “...” ne? caporali «...» in corpo 10, staccate sopra e sotto di una riga (in corpo 11) e rientrate a sinistra di 0,5 cm.

Verranno di norma riprodotte le caratteristiche ortografiche, grammaticali e sintattiche del testo citato. Eventuali omissioni interne al testo citato verranno espresse attraverso tre puntini tra parentesi quadre. La punteggiatura che precede o segue immediatamente il luogo soppresso va conservata solo quando e? necessaria alla comprensione del brano e comunque ogni citazione (fra quelle inserite nel testo) andra? chiusa con punteggiatura esterna (es.: ». e non .»).

Nelle citazioni di testi poetici i versi si dispongono rispettando l’andare a capo dell’originale e quindi eventuali versi soppressi andranno indicati con i tre puntini tra parentesi quadre. Quando occorre armonizzare al discorso una citazione, gli inserimenti o adattamenti andranno inseriti tra parentesi quadre. Eventuali citazioni interne a una citazione “a blocchetto” andranno tra caporali « », mentre se la citazione e? inserita nel testo per la citazione interna si adottera? la seguente soluzione: « ‘ ’ » .

III. Note

Le note verranno inserite automaticamente e visualizzate a pie? di pagina, l’inizio di ciascuna con un a capo, con rientro prima riga di 0,5, corpo di 8 pt. e interlinea singola.

La modalita? “note a pie? di pag.” del testo cosi? preimpaginato non verra? conservata necessariamente nell’impaginato del testo.

Nel testo, il rinvio di nota verra? espresso con un numero arabo in corpo piccolo e in apice accanto alla parola annotata, prima dell’eventuale punteggiatura e dopo l’eventuale parentesi chiusa.

Nelle citazioni “a blocchetto” il numero in apice si collochera? invece dopo l’eventuale punteggiatura.

IV. Maiuscole e minuscole

L’uso del maiuscolo/minuscolo si uniforma in generale allo standard della grammatica italiana, per cui la maiuscola andra? usata: dopo il punto fermo, dopo i puntini di sospensione quando la frase che li precede e? conclusa, dopo il punto interrogativo e il punto esclamativo conclusivi. Per gli altri casi, ci si conforma alla regola generale di usare l’iniziale maiuscola con parsimonia per i nomi comuni e con regolarita? per i nomi propri.

V. Corsivo

Saranno in corsivo tutti i titoli citati nel corso di un testo, si tratti di titoli di libri, di capitoli, di saggi contenuti in riviste o raccolte, di poesie, di opere d’arte (musicali, quadri e sculture). Quindi: «Nella Divina Commedia Dante afferma che...»; «nel capitolo Il triangolo culinario del suo secondo volume della serie Mitologica, Le?vi-Strauss dice...»; ma anche il Mose? di Michelangelo, la Quinta sinfonia di Beethoven.

Vanno inoltre in corsivo parole straniere o dialettali di uso poco comune, recente o di limitata diffusione. Ma si indicheranno in tondo parole entrate ormai nel vocabolario comune come: computer, hobby, tanca.

Il corsivo viene utilizzato anche per evidenziare o enfatizzare parole o espressioni del testo. Per questo genere di enfatizzazione va evitato l’uso del grassetto, del sottolineato o del maiuscolo.

VI. Consonante eufonica

Le forme ed, od, ad vanno impiegate con parsimonia, solitamente solo se la parola che segue inizia rispettivamente con e, o, a. Fanno eccezione: ad ogni; ad esempio e poche altre forme fisse.

VII. Numerali

I numeri vanno indicati preferibilmente in lettere, a meno che non formino una parola troppo lunga. Si indicano pero? solitamente in cifre quei numeri che veicolano un’informazione di tipo statistico o quantitativo. Quindi: tre uomini, cento oggetti, 940 soggetti, il 3 per cento della popolazione. Si noti che l’indicazione di percentuale viene data per esteso (per cento) nel testo, ma con il simbolo % nelle tabelle.

Nei rinvii continuati a numeri di pagine si indicheranno sempre per esteso la pagina iniziale e quella finale, senza riduzione del secondo numero: 125-126, e non 125-26 ne? 125-6.

La numerazione romana sara? sempre in maiuscolo (XIV secolo). VIII. Rinvii bibliografici

VIII.1. Criteri generali

Il sistema generale di rinvii bibliografici adottato e? quello noto come ‘sistema autore-data’. Nel testo i rinvii andranno indicati in maiuscoletto e secondo la seguente sintassi:
Aperta parentesi quadra Cognome dell’autore Spazio Anno di pubblicazione Chiusa parentesi quadra qualora il rinvio sia a un testo nel suo complesso; oppure:

Aperta parentesi quadra Cognome dell’autore Spazio Anno di pubblicazione due punti Spazio Numero di pagina oppure Numero di pagina iniziale Trattino breve Numero di pagina

finale Chiusa parentesi quadra qualora il rinvio sia a pagine specifiche del testo.

Esempio del primo caso: [CARDONA 1990]

Esempi del secondo caso:

[CARDONA 1990: 12] [CARDONA 1990: 15-16]

Se gli autori sono piu? di uno, i loro cognomi verranno separati da un trattino (breve):

[MARCUS - FISCHER 1984] [MARCUS - FISCHER 1984: 120-121]

Fino a tre autori si segnaleranno tutti nel rinvio, piu? di tre autori verranno indicati con il cognome del primo autore seguito dall’indicazione “et AL.”:

[BECK - GIDDENS - LASH 1996] rinvia in bibliografia a:

BECK, Ulrich - GIDDENS, Anthony - LASH, Scott
1996 Modernizzazione riflessiva. Politica, tradizione ed estetica nell'ordine sociale della

modernita?, Asterios, Trieste 1999 Mentre [ANGIONI et AL. 2007] rinvia a:

ANGIONI, Giulio et AL. (cura)
2007 Giulio Angioni, Francesco Bachis, Benedetto Caltagirone, Tatiana Cossu, Sardegna.

Seminario sull'identita?, CUEC, Cagliari VIII.2. Traduzioni

Il sistema autore-data e? una notazione convenzionale che viene utilizzata anche nel caso di testi in lingua straniera di cui esista una traduzione italiana. La data da indicare nel rinvio sara? sempre quella dell’edizione originale in lingua straniera, con la stessa sintassi indicata nei criteri generali. I rinvii a pagine specifiche della traduzione saranno indicati secondo i medesimi criteri, segnalando comunque la data dell’edizione originale. Ad esempio, se si cita dalle pp. 35-36 della traduzione italiana del testo di Marcus e Fischer Writing Culture, pubblicato in originale nel 1986 e in traduzione italiana nel 1998, il rinvio andra? fatto nel modo seguente:

[MARCUS - FISCHER 1986: 35-36] e non
[MARCUS - FISCHER 1998: 35-36]

La contraddizione apparente tra data dell’edizione originale e rimando alle pagine della traduzione italiana viene risolta in bibliografia, dove viene indicata l’edizione originale seguita dai dati bibliografici della traduzione italiana.

MARCUS, George E. - FISCHER, Michael M.
1986 Antropologia come critica culturale, Meltemi, Roma 1998

VIII.3. Opere pubblicate lo stesso anno

Nel caso in cui nella bibliografia generale siano riportate per uno stesso anno piu? opere di uno stesso autore, queste saranno distinte con l’aggiunta di una lettera progressiva (a, b, c) a

seguire la data di pubblicazione, lettera che andra? indicata anche nel rinvio bibliografico nel testo. Se per esempio, la bibliografia finale riporta le seguenti opere:

HARRIS, Marvin

1964a 1964b 1964c

The Nature of Cultural Things, Random House, New York Racial Identity in Brazil, «Luso-Brasilian Review», n. 1: 21-29 Patterns of Race in America, Walker, New York

I rinvii dovranno indicare la lettera corrispondente, per cui saranno del tipo:

[HARRIS 1964a: 78] [HARRIS 1964b] [HARRIS 1964c: 75-76]

VIII.4. Omonimie

Nel caso di omonimia tra autori, si riportera? l’iniziale del nome nei rinvii solo se i due autori hanno pubblicazioni che coincidono per data di pubblicazione, altrimenti il normale rimando cognome-data sara? sufficiente per identificare univocamente il testo in bibliografia generale.

Cosi? se in bibliografia compaiono: BUTTITTA, Antonino

1999 La festa dei morti, Sellerio, Palermo BUTTITTA, Ignazio E.

1999 Le fiamme dei santi, Meltemi, Roma allora i rinvii saranno, rispettivamente:

[BUTTITTA A. 1999] [BUTTITTA I. E. 1999]

Ma se in bibliografia ci sono:

BUTTITTA, Antonino
1985 Il Natale: arte e tradizioni in Sicilia, Guida, Palermo. BUTTITTA, Ignazio E.
1999 Le fiamme dei santi, Meltemi, Roma.

allora i rinvii saranno come di regola, senza le iniziali dei nomi:

[BUTTITTA 1985: 84] [BUTTITTA 1999: 63-70]

VIII.5 Rinvii successivi alla stessa opera

Qualora si citi o si faccia riferimento piu? volte alla stessa fonte in successione, la prima occorrenza riportera? l’indicazione autore-data, mentre alle successive sara? sufficiente riportare tra parentesi il numero delle pagine preceduto da Ivi: [Ivi: 36].

Se una citazione e? tratta dalla stessa pagina della citazione che la precede, sara? sufficiente porre tra parentesi la dicitura [Ibid.] che va sempre in corsivo e sempre abbreviata nel modo indicato. Ecco un esempio in cui vengono impiegate citazioni successive dallo stesso testo:

«La discriminazione deve fondarsi sulla presenza proprio di quella differenza che e? anche il suo oggetto» [ABBOT 1979: 15-16]. Quel che conferisce autorita? alla discriminazione, continua Abbot, e? l’aver bloccato la creazione o elaborazione di una differenza precostituita: «questa repressione nella produzione fa si? che il riconoscimento della differenza sia ottenuto in forma innocente, come ‘natura’; esso e? concepito come conoscenza primaria, effetto spontaneo dell’evidenza del visibile» [Ivi: 16].

Tuttavia la spiegazione di Abbot si arresta al momento dell’«identificazione», e stranamente finisce per sottoscrivere il successo delle pratiche discriminatorie ipotizzando che la loro

rappresentazione richieda la repressione della elaborazione della differenza; sostenere il contrario, secondo lui, significherebbe indurre nel soggetto una «impossibile consapevolezza, dal momento che questi sarebbe conscio della propria eterogeneita? come luogo di formulazione e sviluppo della differenza» [Ibid.].

VIII.6. Rinvii a testi senza indicazione dell’autore

Qualora si debba fare riferimento a titoli per cui non vi e? indicazione dell’autore (numeri di riviste, voci di enciclopedia o dizionario) si porra? tra parentesi il titolo [IN MAIUSCOLETTO] che viene indicizzato nella bibliografia, regolarmente accompagnato dall’anno di pubblicazione. Ad esempio [PUBLIC CULTURE 1996] rinvia in bibliografia a:

PUBLIC CULTURE
1996 «Public Culture. Bulletin of the Project for Transnational Cultural Studies», n. 1, University

of Pennsylvania IX. Bibliografia

IX.1. Criteri generali
La sintassi generale da seguire per la compilazione delle bibliografie e? sempre la seguente:

COGNOME Virgola Spazio Nome A capo
Anno di pubblicazione Tabulazione Titolo in corsivo Virgola Spazio Editore virgola spazio Luogo di edizione

Ad esempio: BUTTITTA, Antonino

1999 La festa dei morti, Sellerio, Palermo
IX.2. Criteri specifici a seconda del tipo di pubblicazione

1. Volume
Come gia? indicato, si segue la sintassi di base:

HARRIS, Marvin
1964 The Nature of Cultural Things, Random House, New York

2. Raccolta di saggi dello/a stesso/a autore/trice Viene trattata come un volume:

GEERTZ, Clifford
1973 The Interpretation of Culture, Basic Books, New York

3. Cura di raccolta di saggi di autori/trici diversi/e fino a tre curatori.
Il nome dell’autore e? fatto seguire dalla dicitura (cura) posta tra parentesi. Per i testi in lingua straniera si usera? (ed.; eds. se si tratta di due o piu? curatori). Per il resto, la sintassi di base rimane immutata. Si noti che la convenzione adottata e? quella di porre “cura” e non “a cura di”:

FORTES, Meyer - EVANS-PRITCHARD, Edward E. (ed.)
1940 African Political Systems, Oxford University Press, New York

4. Cura di raccolta di saggi di autori/trici diversi/e oltre tre curatori
Il nome del primo autore e? fatto seguire dalla dicitura et AL. (cura). Per i testi in lingua straniera si usera? (ed.). Per il resto la sintassi di base rimane immutata. I cognomi e i nomi degli altri curatori verranno sciolti nell'indicazione secondo questo schema:

ANGIONI, Giulio et AL. (cura).
2007 Giulio Angioni, Francesco Bachis, Benedetto Caltagirone, Tatiana Cossu, Sardegna.

Seminario sull'identita?, CUEC, Cagliari

5. Articolo in rivista
La sintassi di base viene incrementata con l’inserimento del nome della rivista in tondo (no corsivo) tra caporali «Nome della rivista» dopo il titolo dell’articolo e con l’introduzione del numero della rivista e delle pagine al posto del luogo di edizione e dell’editore. Si noti che tra titolo dell’articolo e nome della rivista viene posta una semplice virgola, senza la preposizione “in” che viene usata invece per altri tipi di testo:

FOSTER, George M.
1979 Methodological Problems in the Study of Intracultural Variation: The Hot/Cold Dichotomy in

Tzintzuntzan, «Human Organization», n. 38: 179-183

6. Articolo di giornale
Viene trattato come un articolo in rivista, con l’unica variante che al posto del numero del giornale si riporteranno il giorno, il mese di pubblicazione e si ripetera? l'anno (che e? indicato anche dopo l’autore, secondo la sintassi di base):

BOCCA, Giorgio
1998 Uno scatto d’orgoglio, «la Repubblica», 15 maggio 1998: 1-3

7. Saggio in raccolta di saggi dell’autore/trice stesso/a
Il titolo del saggio va in corsivo: Titolo del saggio. Va aggiunto il volume, se non citato precedentemente, secondo questo schema:

ABRUZZESE, Alberto
2001 L’impero del capitale e la merce culturale, in ID, L’intelligenza del mondo, Meltemi, Roma:

53-83

O, se gia? presente in bibliografia: ABRUZZESE, Alberto

2001b L’impero del capitale e la merce culturale, in ABRUZZESE 2001a: 53-83

8. Saggio in raccolta di saggi curati dall’autore/trice dell’articolo
In questo caso, l’unica variazione rispetto al modello “saggio in raccolta di saggi dell’autore stesso” e? l’introduzione dell’indicazione (cura) o (ed.) da porsi tra “ID” e il titolo della raccolta:

BARTH, Frederik
1969 Introduction, in ID (ed.), Ethnic Groups and Boundaries, Little Brown and Co., Boston: 1-19

9. Saggio in raccolta di saggi curati da curatore/trice diverso/a dall’autore/trice dell’articolo
L’unica variazione rispetto al modello precedente e? l’indicazione del curatore della raccolta di saggi al posto dell’indicazione ID. Si noti che in questo caso il nome precede il cognome ed e? scritto in tondo:

SISSA, Giulia
1996 L’atto nel desiderio, in Mariella Pandolfi (cura), Perche? il corpo. Utopia, sofferenza,

desiderio, Meltemi, Roma: 99-120

Questionnaire and social

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