Press review

09 March 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 9 marzo 2018 / Economia (Pagina 15 - Edizione CA)
IL CONCORSO
Sei start up in gara
alla finale del C-Lab

In corsa per un'idea si sono presentate trenta start-up. Alla fine sono rimaste in sei, ma solo le prime tre saranno premiate il 25 marzo al Teatro Lirico di Cagliari. La quinta edizione del ContaminationLab, lo spazio creato dall'ateneo cagliaritano dove le idee si incontrano e diventano imprese, arriva alle battute finali: in palio ci sono 50.000 euro per le migliori idee imprenditoriali. «Siamo felici di essere inclusivi e contaminanti con un percorso etico, culturale e scientifico d'eccellenza», spiega il rettore dell'università di Cagliari Maria Del Zompo. «Il Contamination Lab è l'ennesima conferma che l'ateneo cresce e promuove competenze e cultura d'impresa. La Sardegna è terra di gioventù che si mette in gioco per vincere e costruire percorsi importanti. Siamo orgogliosi di essere senza confini di razza, censo, religione, scienza e cultura». Il prestigio del C-Lab è anche nelle imprese che lo hanno vinto nelle passate edizioni: tra queste, IntendiMe, la startup premiata anche al Quirinale che migliora la vita delle persone con problemi di udito attraverso un sistema innovativo che rileva, trasmette e notifica i suoni. «La nostra storia conferma una stretta collaborazione tra ateneo e imprese», sottolinea Maria Chiara Di Guardo, pro rettore Innovazione e responsabile del C-Lab. Il giorno della finale sarà protagonista anche una delegazione degli Special Olympics Sardegna. ( ma. mad. )

 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 9 marzo 2018 / Cultura (Pagina 42 - Edizione CA)
Presidente dell'agenzia spaziale
SCIENZA E FANTASCIENZA: Battiston spiega come si incontrano nel mondo del cinema

Quale futuro ci attende? Le macchine soppianteranno la nostra specie? Scopriremo altri mondi abitabili? La ricerca scientifica non può ancora offrire risposte complete. Il cinema di fantascienza traduce in immagini le suggestioni dell'ignoto. La distanza fra i due ambiti si va progressivamente riducendo. Sono questi i temi affrontati da Roberto Battiston, presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, nell'ultimo, interessantissimo seminario promosso dal Rettore dell'Università di Cagliari, Maria Del Zompo, dedicato a “Cinema tra scienza e fantascienza”.
Battiston, che attraverso l'ASI porta avanti una fertile collaborazione con l'Ateneo cagliaritano (si pensi al progetto “Moon Mapping”, per tracciare un atlante della Luna in 3D), ha iniziato il suo discorso risalendo a un classico del cinema muto, “Il viaggio nella Luna” di Georges Méliès (1902), con la sequenza iconica della navicella spaziale che colpisce l'occhio di una luna dai tratti umani.
Nel corso del tempo il cinema di fantascienza ha ridotto via via gli elementi fantastici, per creare mondi futuribili che avessero radici sempre più profonde nel sapere scientifico. Si arriva così al 1968 e a “2001: Odissea nello spazio”, capolavoro di Kubrick che ipotizza un modello credibile di intelligenza artificiale. “Apollo 13” di Ron Howard, del 1995, rinuncia del tutto alla fiction per ricostruire una rocambolesca missione spaziale (celebre la battuta: “Houston, abbiamo un problema”).
Ma è con “Interstellar” di Christopher Nolan (2014) che il cinema di fantascienza si lancia in una delle sue imprese più temerarie: sulla base delle suggestioni raccolte in dodici anni da Kip Thorne, premio Nobel per la fisica, descrivere la storia di una missione spaziale che si spinge nel profondo di un “wormhole”, un cunicolo nel quale si piega la curvatura dello spazio-tempo consentendo di far toccare fra loro due punti distantissimi dell'universo. Battiston, attraverso la scomposizione di alcune sequenze del film, ha saputo descrivere dove si spingano le ultime speculazioni della ricerca scientifica.
Luca Mirarchi

 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 9 marzo 2018 / Cronaca Italiana (Pagina 11 - Edizione CA)
L'ATTACCO DEGLI HACKER
Anonymous: «Abbiamo i dati di 26mila prof»

ROMA «Circa 26.600 dati personali (email, password, cellulari, indirizzi) di maestre, insegnanti, referenti e dirigenti di molte scuole italiane sono entrati in nostro possesso!». È il tweet postato dall'account Lulzsec Italia (uno degli account utilizzati dagli attivisti di Anonymous). Allegato un link in cui gli attivisti, rivolgendosi direttamente al ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, spiegano il vero obiettivo del loro gesto: l'alternanza scuola lavoro.
NEL MIRINO «Siamo qui oggi», scrivono gli hacker, «per parlare di un tema delicato che ha fatto discutere molto, ovvero l'alternanza scuola lavoro». Un progetto che, secondo gli attivisti - «nasce con l'intento di far conoscere agli studenti il mondo del lavoro, o almeno questo vuole essere lo scopo». Ma gli studenti del liceo iniziano a conoscere il mondo del lavoro a partire da una catena «come McDonald's»: questo non è il modo giusto per avvicinare i giovani all'impiego.
Tutto questo, secondo Anonymous «può essere paragonato solamente alla stregua di un povero elefante in un negozio di porcellana, studenti che alla fine vengono anche sfruttati solo per il vostro interesse nell'avere manodopera giovane e gratuita. Siete solo aguzzini che sfruttano l'esperienza nulla che hanno i giovani d'oggi approfittandovene per il vostro tornaconto personale».
IL MINISTERO Il Miur precisa in una nota che «i dati pubblicati non sono riconducibili a componenti dei sistemi informatici del Miur. In particolare, non sono stati trafugati dati dai sistemi che gestiscono l'accesso alle caselle del dominio @istruzione.it».

 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 9 marzo 2018 / Salute (Pagina 14 - Edizione CA)
Il punto sulle novità nel trattamento delle malattie neurologiche dal 12 al 18 marzo
La settimana del cervello, appuntamenti in tutta l'Isola

Sette giorni di incontri, eventi, workshop e conferenze. Promossi a livello internazionale dalla European Dana Alliance for the Brain nel mondo, dal 12 al 18 marzo anche in Sardegna si svolgerà la settimana dedicata saranno al cervello e alla neurologia
GLI OBIETTIVI Scopo principale dell'iniziativa è fare il punto sulle novità nel trattamento delle malattie neurologiche, sulla ricerca di base che vuole identificare i meccanismi alla base dei disturbi, sugli avanzamenti nel campo della diagnosi, sugli stili di vita che aiutano a mantenere il cervello in forma. In pratica, far capire ai cittadini che c'è sempre qualcosa da fare per trattare o migliorare le condizioni di chi soffre di malattie neurologiche, e soprattutto per prevenirle.
La campagna in Italia (“Settimana del Cervello”, terza edizione) è organizzata e coordinata da Hafricah.net, portale di divulgazione neuroscientifica partner della Dana Foundation che, dal 2007, funge da anello di congiunzione tra il mondo accademico e il pubblico interessato all'argomento.
GLI APPUNTAMENTI IN SARDEGNA Quest'anno in Sardegna sono previsti 28 eventi aperti al pubblico e gratuiti: a Cagliari, per esempio il 12 marzo inizieranno gli screening gratuiti per la prevenzione della demenza che dureranno tutta la settimana, mentre il 14 marzo un seminario su “Il cervello nello sviluppo” tratterà i disturbi del neurosviluppo che possono emergere nell'infanzia e nell'adolescenza. Il 15 marzo un seminario affronterà il tema dell'invecchiamento cerebrale e esporrà le risorse che si possono attivare per contrastarlo. Sempre il 15 marzo, ma ad Oristano, un seminario sul gioco d'azzardo analizzerà i correlati neurobiologici implicati nella dipendenza da gioco, mentre il 17 marzo, ad Alghero, si svolgerà un importante incontro su come “Allenare la mente per invecchiare con successo”. Il calendario completo è consultabile sul sito www.settimanadelcervello.it.

5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 9 marzo 2018 / La terza edizione della Settimana del Cervello si svolge anche online, attraverso una serie di post dal contenuto “più cervellotico che mai” che si possono seguire sulla pagina Facebook Settimana del Cervello. Le attività locali si possono invece seguire sulla pagina regionale Settimana del cervello-Sardegna.
( ma. mad. )

 

6 - L’UNIONE SARDA di venerdì 9 marzo 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Dal 2000 le toghe sono triplicate. C'è chi resiste e chi non ce la fa
AVVOCATI AI TEMPI DI OGGI: PARCELLE LEGGERE E COSTI ALTI

I tempi d'oro sono finiti. La concorrenza si è fatta spietata e non sempre essere bravi basta per sopravvivere. Così molti avvocati sono costretti a ripiegare la toga e chiuderla in un cassetto per andare alla ricerca di un futuro più sicuro. La scelta degli studi giuridici per molti è dettata dall'indecisione: «È una facoltà con un piano di studi completo che offre molte possibilità» si dicono alcuni. Per altri è una scelta di famiglia: un genitore con uno studio legale avviato può essere sinonimo di stabilità ma non sempre la carriera giuridica coincide con i propri desideri. Ma c'è chi sceglie la carriera forense per realizzare un sogno e dopo averlo inseguito a lungo deve fare i conti con un mercato troppo affollato e parcelle sempre più magre.
I NUMERI Dal 2000 a oggi gli avvocati in città sono triplicati. Diciassette anni fa su 163.000 abitanti, gli avvocati iscritti all'albo erano 903. Oggi, su 154.000 abitanti si è raggiunta quota 2.721. Un'offerta enorme per un mercato in cui i clienti trattano sul prezzo nella speranza di spuntare un prezzo migliore.
CONTI IN TASCA Le spese da affrontare sono tante: circa 800 euro di Cassa forense, 160 per l'iscrizione all'ordine professionale, 150 euro per l'assicurazione minima. A questo si aggiungono le spese da sostenere per mandare avanti lo studio. I più fortunati se la cavano con 600 euro al mese. Al patrocinio gratuito - misura secondo la quale lo Stato paga le spese legali per i clienti più poveri - si può accedere solo dopo due anni di professione. Una boccata d'ossigeno che costringe però a fare i conti con i tempi (e i ritardi) del pubblico. Infine, c'è chi cerca una via d'uscita andando a caccia di un altro lavoro o tentando un concorso pubblico.
IL PRESIDENTE «La crisi economica non ha risparmiato il nostro settore e le riforme degli ultimi anni, soprattutto in materia di difesa d'ufficio, non hanno favorito l'accesso dei giovani alla professione» spiega Aldo Luchi, presidente dell'Ordine degli avvocati. «Alcune società offrono ai legali una retribuzione di circa 7 euro lordi all'ora. Un insulto. L'unica possibilità é avere un'ottima specializzazione nei nuovi settori. L'economia cagliaritana è concentrata sul giudiziale che non ha tanti sbocchi, pochi giovani si occupano di cose alternative come la redazione di modelli anticorruzione e dei modelli 231. Competenze nuove per avere una marcia in più rispetto ai colleghi più anziani».
Margherita Pusceddu
  
IL RICERCATORE
«Andrei anche in Cina»

Claudio Contu, 29 anni, dottore di ricerca, ha superato l'esame di Stato ma non sa se continuare. «Mi sono laureato a 23 anni e durante la pratica lavoravo da interinale al Banco di Sardegna per pagare i concorsi. Nel 2013 ho vinto la borsa di studio per il dottorato alla Sapienza». Con il passare del tempo le prospettive sono cambiate. «Sto cercando un altro lavoro che mi renda indipendente e farmi una famiglia. Mando i curricula alle aziende per gli uffici legali ma qui non ci sono offerte. Andrei anche in Cina pur di avere qualcosa di mio».
IL COMMISSARIO 
«Volevo indossare la divisa»

Fabio Formato ha 33 anni. «Dopo la laurea ho lavorato nell'ufficio legale di Abbanoa in attesa del conseguimento del titolo. Dopo averlo ottenuto mi sono licenziato e ho preso a studiare per il concorso di Commissario di polizia. L'ho superato». L'alternativa sarebbe stata la carriera da avvocato. «Ho pensato alle prospettive qualora non avessi superato il concorso, proseguire con la professione avrebbe significato ottenere l'emancipazione dopo circa dieci anni. Fare il funzionario di polizia era proprio quello che volevo»
L'ASPIRANTE DOCENTE 
«Tengo duro, non è facile»
Carla Garau, 32 anni, avvocata dal 2016. «Adoro il mio lavoro ma a volte è demotivante. Quel poco che riesco a guadagnare se ne va nelle spese». Per provare a fare di più ha aperto uno studio a Pabillonis, non c'è concorrenza e tutti conoscono la famiglia ma non basta: «Questo mese ho guadagnato i primi 200 euro, ma visto che scadono i 178 euro di rata della Cassa forense, il guadagno è di 20 euro. Vivo ancora con i miei». Rinunciare però non è facile. «Sto mandando curricula alle scuole private per insegnare diritto».

LA PROGRAMMATRICE
La passione non basta

Rossella Tocco, 40 anni, dopo aver indossato la toga per diversi anni, nel 2015 ha abbandonato per fare un altro lavoro. «La professione mi appassionava ma le spese superavano i guadagni. Oggi mi occupo di programmazione neuro-linguistica applicata al dimagrimento, sono la prima in Sardegna. A volte è necessario fare una scelta. Per quanto ti possa piacere fare l'avvocato non si sopravvive. Se i genitori ti aiutano basta la passione, poi l'obiettivo dovrebbe essere prendere il via e farcela da soli. Non sempre è possibile».
L'IMPIEGATA 
«Paura della precarietà»

Francesca Rescaldani, 38 anni, ormai da tempo ha scelto la strada dei concorsi pubblici.
«Nel 2012 ho vinto un concorso negli enti locali e ho un contratto a tempo indeterminato. Ho iniziato a lavorare mentre aspettavo l'esito dell'esame di Stato, non mi andava di pesare sulle spalle dei miei genitori. Il lavoro da avvocato mi piaceva tanto ma già da quando ero alle prese con la pratica avevo capito la difficoltà dei guadagni. Ho fatto una valutazione personale rispetto a cosa volessi dalla vita. Non avevo casa a Cagliari e quindi dovevo passare in studio tutto il giorno, dalle 8 del mattino fino alle 8 di sera. Vivevo con la paura dell'instabilità». La libera professione comporta scelte e sacrifici, il problema è che in questo caso, di scelta vera e propria non si può parlare perché in un caso guadagni e nell'altro no.
LA PRAGMATICA
«Lavoro e penso al piano b»

Vanessa Corpino, 32 anni, è avvocata dal 2016 e ha le idee molto chiare fin da quando frequentava le scuole medie. «È stato difficile guadagnare qualcosa all'inizio, ma a questo siamo preparati. Quando ho cominciato, ho avuto la possibilità di iscrivermi all'albo dei praticanti abilitati, tramite gestione separata Inps. Potevo già esercitare da sola e sostituire il mio dominus (per le cause civili entro determinati limiti di valore, per quelle penali soltanto per il giudice monocratico in citazione diretta). Quando sono diventata avvocata, non mi sono iscritta subito all'albo, dal momento che è davvero difficile poterselo permettere. Anche in quel caso è stata necessaria una valutazione attenta in merito alle conseguenze sul piano contributivo. Ora che pago quasi 800 euro di Cassa mi guardo intorno e studio per i concorsi».
( m. p. )

 

7 - L’UNIONE SARDA ONLINE di venerdì 9 marzo 2018 / Cultura » Sardegna - 9:40/11:55
In barca a vela con i ricercatori: il concorso per gli studenti
Scienza, innovazione, tecnologia e mare: il Crs4 lancia un video contest destinato agli studenti maggiorenni.

di Ivan Murgana
Il centro di ricerca del Parco tecnologico della Sardegna ha organizzato il Lab Boat video contest, riservato agli studenti delle scuole secondarie superiori che hanno voglia di sperimentare la loro creatività e curiosità scientifica attraverso un video di 1 minuto che contenga le parole chiave: scienza, innovazione, tecnologia e mare. In palio un viaggio a bordo della barca a vela Adriatica insieme a marinai, ricercatori e studenti, in una delle tappe del periplo della Sardegna del progetto Lab Boat, navigare con la scienza (dal 21 aprile al10 maggio con tappe a Cagliari, Arbatax, Olbia, Alghero, Oristano, Carloforte e Cagliari) organizzato dal CRS4, finanziato dalla Fondazione di Sardegna e in collaborazione con 12 realtà scientifiche, per far conoscere la ricerca e l'innovazione in Sardegna. Il contest si chiuderà il 31 maro con la premiazione dei video che avranno ottenuto più "like" sul sito del progetto e che avranno ricevuto una valutazione positiva per originalità, creatività e coerenza da parte di un'apposita giuria.





 

La Nuova Sardegna


 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 9 marzo 2018 / Sardegna - Pagina 8
L'Ats nomina i direttori
di Cagliari, Sassari e Olbia

SASSARI L'Azienda per la tutela della salute (Ats) Sardegna ha individuato i direttori delle aree socio sanitarie di Cagliari, Sassari e Olbia: si tratta di Luigi Minerba, che assume l'incarico di direttore dell'Ass di Cagliari; Pier Paolo Pani per l'area di Sassari; Antonella Virdis per quella di Olbia. L'Ats ricorda che le nomine fanno seguito a quella di Grazia Cattina a direttore dell'area di Nuoro e che gli incarichi sono stati affidati sulla base delle procedure di selezione così come previsto dalla deliberazione del direttore generale numero137 del 12 giugno 2017. Concluso inoltre l'iter relativo all'affidamento degli incarichi di direzione delle strutture centrali dell'Ats: «Con gli affidamenti fatti si sta completando - dichiara il direttore generale Fulvio Moirano - il processo di organizzazione dell'azienda che in questo modo si accinge a superare definitivamente le criticità dovute all'eccessiva frammentazione del precedente sistema articolato su 8 aziende».

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