Press review

27 February 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 27 febbraio 2018 / Lavoro (Pagina 17 - Edizione CA)
Inizia oggi da Cagliari il “Talent up tour”
Parte oggi da Cagliari il Talent up tour, il tour informativo sul bando per la formazione dei futuri imprenditori sardi: sei incontri per raccontare la misura che offre a laureati e laureandi con un'idea imprenditoriale innovativa, un percorso di formazione d'eccellenza all'estero per poi rientrare in Sardegna e avviare un'impresa.
Gli appuntamenti, in collaborazione con le Università di Cagliari e Sassari e le sedi di Oristano, Nuoro e Olbia, gli uffici “Orientamento e Job Placement” e i Comuni interessati, hanno l'obiettivo di dare informazioni sul bando. Il calendario: Cagliari, oggi, ore 16 (Aula 6, Facoltà di Studi umanistici); Oristano, 28 febbraio, ore 11, Consorzio Uno, Chiostro del Carmine; Nuoro, 1 marzo, ore 15.30, Aula magna Consorzio universitario nuorese; Seneghe, 2 marzo, ore 16.30, Casa Aragonese; Sassari, 5 marzo, ore 10.30, Aula magna Università centrale; Olbia, 6 marzo, ore 11, Aula magna “Engle”, Polo universitario, Aeroporto Costa Smeralda. ( pi. ma. )

 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 27 febbraio 2018 / Lavoro (Pagina 15 - Edizione CA)
Ingegneri biomedici,
cresce la domanda in Italia e all'estero

«In un mondo che funziona la prima applicazione della tecnologia è la salute», dice Luigi Raffo, che guida il corso di laurea in Ingegneria biomedica all'Università di Cagliari. «Cos'è l'ingegneria biomedica? È un ramo dell'ingegneria che mette insieme molte conoscenze, elettronica, meccanica, chimica, informatica, fisica, biologia, scienza dei materiali e altre, e le applica alla medicina e al benessere. L'obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita e l'efficacia della cura dei pazienti».
A Cagliari le immatricolazioni (in questo campo è smentito lo stereotipo che ingegneria sia dominio dei maschi) sono circa 150 all'anno, e alla fine del percorso (dura tre anni, ma il 90% si specializza ulteriormente per altri due anni andando fuori) si trova lavoro. «Abbiamo nostri ex studenti assunti in aziende e centri di ricerca di tutto il mondo, disoccupati non ce ne sono. La carta vincente è una competenza aperta e trasversale».
È una delle professioni del presente e del prossimo futuro. Lo dice anche una classifica della statunitense YI Advisors: l'ingegnere biomedico è al terzo posto tra i migliori impieghi e la domanda è in forte crescita. Gli sbocchi sono nelle industrie del settore biomedico e farmaceutico, in quelle produttrici e fornitrici di sistemi, apparecchiature e materiali per diagnosi, cura, riabilitazione e sport, in aziende ospedaliere pubbliche e private, in società di servizi per la gestione di apparecchiature e impianti medicali e di telemedicina.
«Per alcuni tipi di interventi un chirurgo non entra in sala operatoria senza avere accanto un ingegnere biomedico», aggiunge Raffo, «che verifica il buon funzionamento del dispositivo da impiantare o delle apparecchiature. Il ruolo dell'ingegnere clinico poi, in Italia non è ancora del tutto valorizzato ma si sta affermando, la tendenza è chiara».
Comunque, il fatto che a Cagliari il corso sia strutturato su tre anni, non ferma l'interesse dei giovani laureati sardi verso un'ulteriore specializzazione altrove. «E io la considero una cosa positiva», dice ancora il professore, «in un contesto così vivo e multidisciplinare durante i primi tre anni uno capisce cosa gli piace di più e poi decide se trovare subito occupazione o impegnarsi per altri due anni per una laurea magistrale da fare nella sede più specializzata nel settore: per l'ingegneria clinica, ad esempio, si va a Trieste, per la neuroingegneria a Genova, per la biomeccanica a Pisa, Milano o Torino. Abbiamo belle collaborazioni con atenei e aziende, e gli scambi rendono la materia ancora più viva e affascinante».
Cristina Cossu

 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 27 febbraio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Venerdì presentazione del volume in via Corte d'Appello
Torri costiere nell'Isola: un libro in Architettura

Venerdì alle 17, in facoltà di Architettura (via Corte d'Appello) sarà presentato il libro “Il sistema di torri costiere in Sardegna (XVI-XVII sec.). Forma, materia, tecniche murarie”, di Caterina Giannattasio, Silvana Maria Grillo, Stefania Murru. Dopo l'introduzione di Antonello Sanna, direttore del dipartimento di ingegneria, interveranno Francesco Doglioni, docente di Restauro architettonico all'Iuav di Venezia, Fabio Fratini, ricercatore del Cnr all'Icvbc (Istituto per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali) di Firenze, Marco Milanese direttore del dipartimento di storia dell'Università di Sassari, e Gian Giacomo Ortu, docente di Analitica storica dei luoghi dell'Università di Cagliari. Modera Paolo Scarpellini, già dirigente del ministero dei Beni culturali e delle attività culturali.
Il suggestivo, quanto complesso, tema delle torri costiere della Sardegna ha suscitato da tempo l'interesse di numerosi studiosi e appassionati. Questo lavoro, pur ponendosi in continuità con le precedenti esperienze di ricerca, propone una prospettiva nuova: l'attenzione si focalizza principalmente sugli aspetti tecnici e costruttivi, con un particolare riguardo per le strutture murarie, arricchendosi attraverso il confronto con sistemi congeneri in ambito mediterraneo ed evidenziandone relazioni culturali e affinità tipologiche, materiche e costruttive. Al fine di cogliere le numerose sfumature del tema trattato, si è adottato un protocollo multidisciplinare e integrato. Le torri sono state studiate da un punto di vista storico, architettonico-tipologico, tecnico e minero-petrografico, privilegiando un approccio di tipo stratigrafico, calibrato sulle specificità dei casi investigati.
L'evento è gratuito e riconoscerà agli ingegneri e architetti che parteciperanno all'intero seminario due crediti formativi professionali.

 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 27 febbraio 2018 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Ma la presenza del capo dello Stato stoppa gli attacchi allo Statuto
L'urlo della Sardegna, il silenzio di Mattarella

Meno male che i taciturni erano i sardi: Sergio Mattarella allora meriterebbe la cittadinanza onoraria. Nella sua visita a Cagliari osserva rigidamente la consegna del silenzio, assistendo senza intervenire alla seduta del Consiglio regionale per i 70 anni dello Statuto speciale. Ma la sua presenza, benché avara di parole ufficiali, nel codice delle istituzioni assume un senso preciso. Partecipare alle celebrazioni dell'autonomia sarda, dopo averlo fatto (sempre in silenzio) per quella siciliana, serve a stoppare gli attacchi alle regioni speciali, che oggi molti vorrebbero cancellare.
E poi, per l'Isola, c'è la rassicurazione che Mattarella spende nei colloqui privati inseriti nella visita. Specie con Francesco Pigliaru. A pochi giorni da un voto che potrebbe stravolgere gli assetti di governo del Paese (e che è anche la ragione vera del silenzio ufficiale), il Quirinale promette di garantire la continuità dei ragionamenti avviati da tempo tra Stato e Regione: dal riconoscimento dell'insularità alla battaglia sugli accantonamenti.
BLITZ Come durata, la visita di Mattarella è tra le più fulminee della storia. Due ore scarse tra atterraggio a Elmas e ripartenza (entrambi sotto gli occhi del prefetto di Cagliari Tiziana Giovanna Costantino, il direttore Enac Marco Di Giugno e il presidente Sogaer Gabor Pinna), con uno scarto di pochi minuti sulla tabella di marcia per via della neve a Roma.
Arrivato in Consiglio, il presidente getta uno sguardo alla mostra sullo Statuto e brinda con gli ex presidenti, accompagnato - oltre che da Pigliaru - dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau e dal sindaco di Cagliari Massimo Zedda. Poi subito in aula dove lo attendono anche vari parlamentari (nessuno del M5S), gli eurodeputati Salvatore Cicu e Renato Soru, l'arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, il rettore Maria Del Zompo e un bouquet assortito di notabili. Il cerimoniale gli riserva uno scranno di fronte ai banchi della Giunta, con vista privilegiata su un antico tappeto di Sarule (altri, di Ulassai su disegni di Maria Lai e di Samugheo, vengono disposti nelle sale interne). L'onore di sedergli accanto va alla deputata Caterina Pes e al senatore Silvio Lai, entrambi Pd.
I DISCORSI La protesta indipendentista verso lo Stato si limita, in aula, alla scelta di Augusto Cherchi e Gianfranco Congiu (consiglieri del Partito dei sardi) di non alzarsi in piedi per l'inno di Mameli. Per il resto, nessuno strappo al programma: il microfono pronto sul podio lascia pensare che Mattarella possa alla fine decidere di parlare, invece si limita ad ascoltare i discorsi di Ganau e Pigliaru.
«Dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto nei 70 anni di autonomia», dice il primo, «un periodo di straordinario progresso. La storia sarda, pur con le sue peculiarità, si intreccia inestricabilmente con la storia d'Italia». Ma nel percorso di crescita comune «la differenza nord e sud non si è attenuata», anzi. Nel ripercorrere i punti chiave dello Statuto, Ganau ricorda le attuali carenze (dalla mobilità alla scuola) che richiedono una revisione. Ma anche i contenuti tuttora validi: come l'articolo 13 sul piano di Rinascita, che «non è un residuato storico, ma è ancora attuale».
L'INSULARITÀ Pigliaru ricalca in parte i concetti già espressi a Mattarella a ottobre a Ghilarza, nella precedente visita: la Sardegna ha avviato le riforme, è il senso della riflessione, ma lo Stato deve fare la sua parte per compiere l'ultimo tratto. Anzitutto sull'insularità, che «è la ragione della nostra specialità», osserva il governatore: «Un vero e proprio costo di cittadinanza che noi abbiamo calcolato». Facendo riferimento al comitato Stato-Regione, previsto da una norma inserita nell'ultima legge di stabilità, che deve istruire con l'Ue la pratica per riconoscere l'insularità, Pigliaru - ringraziando anche i promotori del referendum sullo stesso tema - chiede che il governo non si rimangi la promessa di accompagnare l'Isola in quel percorso.
Nodi di cui i due presidenti hanno parlato anche in privato, nei pochi momenti concessi dal ritmo serrato del blitz in terra sarda. «Il capo dello Stato - rivela Pigliaru dopo l'inaugurazione della sala Lussu a Villa Devoto - ha assicurato il suo impegno per il futuro, comunque vadano le cose per il governo. C'è l'impegno del presidente, e questa per noi è una garanzia».
Giuseppe Meloni

 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 27 febbraio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
CONFERENZA SU LILLIU

Giovedì alle 17, in via Università 32, la Biblioteca universitaria propone le conferenze su Giovanni Lilliu (1914-2012) e Antonio Simon Mossa (1916-1971), in collaborazione con gli Amici del libro.

 

6 - L’UNIONE SARDA di martedì 27 febbraio 2018 / Lavoro (Pagina 16 - Edizione CA)
Avviso di mobilità
per dieci Oss e 50 infermieri

L'Azienda tutela salute Sardegna ha indetto un avviso di mobilità, per soli titoli ed eventuale colloquio, in ambito regionale e interregionale, per 50 infermieri (collaboratore professionale sanitario) e 10 operatori socio sanitari (Oss). La loro assegnazione avverrà in via prioritaria nelle Assl di Olbia, Nuoro, Lanusei, Oristano, Sanluri e Carbonia. Esclusi i dipendenti dell'Ats Sardegna.
Possono presentare domanda di trasferimento, in ambito regionale e interregionale, i dipendenti a tempo indeterminato di Asl e aziende ospedaliere anche universitarie, nonché di altri enti del comparto sanità e altre amministrazioni, con il medesimo profilo professionale. Domande entro giovedì. Bando e moduli su www.atssardegna.it/. (giu. dep.)




 

La Nuova Sardegna

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 27 febbraio 2018 / Sassari - Pagina 31
Diagnostica e radioterapia: Ats e Aou prevedono di incrementare queste figure sanitarie
Protetti dai raggi grazie ai fisici medici

SASSARI Entro pochi mesi anche i pazienti sassaresi potranno conoscere la quantità di radiazioni ricevute in seguito a un esame diagnostico o in conseguenza di una terapia oncologica. Si tratta di una direttiva europea che doveva essere recepita dall'Italia entro il 6 febbraio ma che è slittata per via dello scioglimento delle Camere. A mettere nero su bianco, in ogni referto, il dosaggio di radiazioni ricevute saranno i fisici medici dell'ospedale Santissima Annunziata che affiancano i radiologi nella delicata messa a punto di un percorso di diagnosi e cura che protegga il più possibile i pazienti dal rischio di effetti collaterali anche gravi determinati dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti.A spiegare il funzionamento della normativa è Franco Pinna, fisico medico responsabile regionale dell'Aifm (Associazione italiana di Fisica medica) e componente della struttura dell'Ats che opera all'interno dell'ospedale civile a stretto contatto con i medici radiologi. «La figura sanitaria del fisico medico è poco conosciuta - dice Pinna - forse perché, pur esaminando caso per caso la storia del paziente per mettere a punto un percorso ad hoc soprattutto in caso di radioterapia o di assunzione di radiofarmaci, non incontriamo direttamente le persone che invece hanno a che fare con i radiologi». Si tratta però di una professionalità strategica in virtù delle cure sempre più avanzate in oncologia e che proprio due mesi fa ha ricevuto dal Miur l'autorizzazione alla creazione di un albo professionale: il riconoscimento di una categoria destinata a incidere in maniera determinante nella sanità pubblica. I due atti aziendali appena varati delle aziende Ats e Aou di Sassari, prevedono infatti l'incremento delle strutture: quella dell'Asl sassarese che opererà negli ospedali e nei poliambulatori e quella dell'Aou per il Santissima Annunziata e per le cliniche di San Pietro. Oggi la struttura esistente conta su cinque fisici medici e tre tecnici più un amministrativo. Si spera dunque in un incremento dell'organico per garantire ai pazienti una corretta esposizione alle radiazioni, cioè quella minima che consenta i massimi risultati nelle cure.La legge italiana stabilisce il limite di sicurezza annuo in un millesimo di Sievert (l'unità di misura degli effetti biologici delle radiazioni ionizzanti) che va a sommarsi ai tre millisievert assunti da ogni persona per la radioattività naturale nello stesso arco temporale. Per avere un'idea delle proporzioni, una radiografia al torace comporta l'assunzione di 20 µSv (µ corrisponde a un milionesimo di Sievert), una mammografia 3 milliSievert, una tac total body 4 mSv, una radioterapia per il tumore alla prostata 70 Sievert. «Dovrebbe spettare a noi fisici medici - aggiunge Piergiorgio Marini, responsabile della struttura - spiegare ai pazienti che cosa significano per la salute le assunzioni dei raggi e quali sono vantaggi e svantaggi nelle diagnosi e nelle cure».«L'obiettivo - conclude Rossana Bona che, come i suoi colleghi è laureata in Fisica e specializzata in Fisica medica - è creare un percorso individuale per ogni paziente che, con i macchinari che abbiamo a disposizione, possa portare a cure adeguate preservando da conseguenze che vanno dagli eritemi cutanei alle infiammazioni dei tessuti fino alla necrosi».Uno studio in continua evoluzione che apre scenari nuovi nella cura delle patologie oncologiche. (g.g.)

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 27 febbraio 2018 / Agenda- Pagina 20
CUS SASSARI
Festa dello sport per accogliere gli studenti Erasmus

SASSARI Seconda edizione dell'evento "Enjoy Sport Now 2.0" domani, alle ore 13, sul parquet del palazzetto del Cus Sassari a San Giovanni. «L'evento, dedicato agli studenti incoming del progetto Erasmus - spiegano gli organizzatori - è un momento di sport, di aggregazione e di divertimento». La manifestazione rappresenta un ulteriore punto di contatto fra il Centro sportivo universitario e l'Università di Sassari. L'ateneo ha nel progetto Erasmus uno dei suoi fiori all'occhiello e il rettore, Massimo Carpinelli, crede fermamente nelle straordinarie opportunità che lo scambio internazionale offrono sia agli studenti del suo ateneo e sia agli ospiti stranieri. In effetti, i numeri del progetto Erasmus, in entrata e in uscita, aumentano in maniera esponenziale. «In tutto questo - sottolinea il presidente del Centro Sportivo universitario sassarese, Nicola Giordanelli - lo sport ha il suo valore, come motore di integrazione - vedi proprio Enjoy Sport Now 2.0, -, come opportunità di coltivare la passione per una disciplina e come possibilità si sviluppare particolari attitudini sportive. Lo sport che fa bene, che si fa insieme e che diverte: questo la proposta del Cus Sassari».Dopo il successo dell'edizione 2017, la storia si ripete con una intera giornata di attività organizzate prevalentemente sul parquet del PalaCus. Il programma della edizione 2018 prevede tre momenti: uno dedicato agli sport canonici come pallacanestro, pallavolo e calcio a 5. Gli oltre 100 studenti provenienti dalle Università di tutta Europa si sfideranno in un torneo a squadre assieme agli studenti sassaresi dell'Esn. Il secondo momento sarà invece dedicato al tiro alla fune, alla corsa coi sacchi e ad altre attività ludiche «che punteranno - annunciano al Cus - a coinvolgere ancora con maggiore enfasi e divertimento i ragazzi, il tutto favorito grazie al sano confronto sportivo declinato in tutte le sue forme». Il terzo momento infine sarà improntato sulla piena convivialità, davanti a un buffet «e si ripercorrerà la giornata appena trascorsa già dandosi appuntamento per i successivi eventi del Welcome Weekend». «Con una certezza in tasca - dicono al Cus - : l'esperienza sassarese a San Giovanni è iniziata nel migliore dei modi».

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 27 febbraio 2018 / Sassari - Pagina 31
DISABILITÀ
L'ateneo bandisce
il "Premio Farace"

SASSARI L'Università ha bandito l'edizione 2018 del "Premio Farace" riservato ai lavori sulla disabilità fatti dagli studenti del triennio degli istituti superiori. Il concorso è intitolato alla memoria del chirurgo plastico e ricercatore Francesco Farace, dell'Università di Sassari, prematuramente scomparso all'età di 42 anni il 16 agosto del 2013.«L'Università degli studi di Sassari attraverso la Commissione per le problematiche degli studenti disabili - si legge in una nota dell'ateneo - ha bandito, anche per l'anno accademico 2017/2018, un concorso per l'assegnazione di 4 premi da mille euro ciascuno per i migliori elaborati su temi correlati alla disabilità».Il concorso è riservato agli studenti iscritti al terzo, quarto e quinto anno degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado delle province di Sassari, Olbia-Tempio, Nuoro e Oristano. Gli interessati dovranno inviare gli elaborati (in forma scritta, grafica o di tipo musicale) all'Università degli Studi di Sassari, Ufficio Orientamento e Job Placement, piazza Università, 21 Sassari 07100, o consegnarli a mano all'Ufficio Protocollo, entro le 13,00 del 16 marzo 2018». Il concorso intitolato a Francesco Farace si propone di sensibilizzare i giovani alle problematiche legate alla disabilità.Le modalità di partecipazione sono descritte nel bando, pubblicato sul sito istituzionale dell'Università degli Studi di Sassari al link https://www.uniss.it/bandi/bando-premi-di-studio-sulla-disabilita-francesco-farace-2018.

Questionnaire and social

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