Press review

04 February 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 4 febbraio 2018 / Spettacoli e Società (Pagina 62 - Edizione CA)
CINEMA. Il film di Mereu con gli studenti di Cagliari
“Futuro prossimo” vola a Mosca
Rachel e la piccola Mojo vagano per la città, a Cagliari. Sono alla ricerca di un lavoro e di notte trovano riparo in uno dei casotti di uno stabilimento balneare del litorale. Rachel e Mojo sono tra i protagonisti di “Futuro prossimo”, il cortometraggio realizzato da Salvatore Mereu con gli studenti dell'Università di Cagliari e interpretato da attori non professionisti, che grazie al festival “Da Venezia a Mosca”, sarà proiettato nella capitale russa.  La nona edizione della manifestazione, promossa dall'Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con La Biennale di Venezia, si apre martedì. I curatori hanno selezionato il corto coprodotto dall'ateneo sardo nell'ambito delle attività formative del Celcam del Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio che verrà proiettato sabato 10 in lingua originale. Il film, che apre uno squarcio sulla vicenda dei minori stranieri non accompagnati che sbarcano sulle coste italiane, approda alla prestigiosa rassegna di Mosca. La manifestazione, infatti, propone una selezione delle opere più rappresentative della produzione italiana recente proiettate in prima mondiale nelle diverse sezioni della 74ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Il film verrà proiettato anche a Novosibirk, San Pietroburgo e Kaliningrad.

 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 4 febbraio 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 14 - Edizione CA)
Centinaia di milioni a disposizione delle aziende sarde: presentato il piano “Impresa 4.0”
«Più tecnologia, paga il ministero»
Ma gli incentivi vengono sfruttati poco: Isola penultima in Italia
Missione possibile: portare le imprese sarde nel terzo millennio. La sfida lanciata dal ministero dello Sviluppo economico parte dal pacchetto Impresa 4.0 che sta mettendo a disposizione della Sardegna centinaia di milioni di euro per innovare e digitalizzare il tessuto imprenditoriale regionale. Una scommessa che nell'Isola si è dimostrata ancora più impegnativa nella regione in cui i tanti incentivi statali sono spesso caduti nel vuoto. Ecco il motivo per cui il Ministero in collaborazione con la Confapi ha voluto organizzare ieri mattina un incontro per illustrare le misure a disposizione di imprenditori, artigiani e professionisti intenzionati a fare il salto tecnologico.
FORMAZIONE «Il ventaglio di opportunità è ampio - ha ribadito Mario Fiorentino, Direttore generale del Mise per il mercato e la concorrenza - e la loro promozione si baserà sulla formazione: quella degli imprenditori che vorranno familiarizzare con i dettagli del Piano e degli studenti di oggi, gli stessi che diventeranno i lavoratori del futuro».  Il Ministero sta puntando sulle imprese più piccole, ancora titubanti nello sfruttare le potenzialità della quarta rivoluzione industriale. «Le realtà più grosse sono anche quelle che hanno saputo gestire meglio i fondi per l'innovazione - ha confermato il dirigente del Mise Paolo D'Alesio - forti di un'organizzazione interna più preparata». Il pacchetto impresa 4.0 racchiude in sé risorse per quasi dieci miliardi di euro, smistatate per coprire incentivi tra i quali spiccano Iper e Super ammortamento, Fondo di Garanzia, Credito di Imposta per Ricerca e Sviluppo e Voucher per la digitalizzazione.
ISOLA LENTA In Sardegna però non tutto sta funzionando come dovrebbe. «Siamo penultimi in Italia per utilizzo dei benefici per l'accesso al credito concessi dalla Nuova legge Sabatini - ha rivelato Enrico Gaia, presidente di Sardafidi -, uno scarso attecchimento figlio di un'informazione che non è riuscita a raggiungere l'intera platea dei beneficiari. Iniziative come queste sono quindi fondamentali per cambiare marcia, perché qualsiasi provvedimento risulta inutile se non adeguatamente promosso». E gli aiuti alle imprese stanno arrivando da più parti: «Le tante opportunità hanno forse spiazzato i potenziali beneficiari - ha osservato l'assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci - gli imprenditori si affidano così agli incentivi locali, che conoscono meglio e ritengono più accessibili. Lo dimostra il fatto che tutti i bandi regionali per l'innovazione hanno riscosso un grande successo».
PIÙ POSSIBILITÀ «Ma non devono apparire in concorrenza con gli aiuti ministeriali - ha avvertito Gaia - perché gli uni non escludono gli altri. Un messaggio chiaro da divulgare con l'aiuto di Camere di commercio e associazioni di categoria». È indiscutibile la grande opportunità offerta alla Sardegna. «Investire in digitale porta risultati positivi - ne è convinto il presidente della Confapi Mirko Murgia - i dati elaborati da Bruxelles parlano chiaro: se l'Italia avesse una diffusione di Internet pari a quella francese avrebbe 186.000 posti di lavoro in più e se il livello di scolarizzazione digitale fosse pari a quello olandese, i nuovi occupati sarebbero 270.000».
Luca Mascia

 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 4 febbraio 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 14 - Edizione CA)
In crescita il credito alternativo dei consorzi
Una solida spalla durante la crisi e ora partner affidabili per lo sviluppo delle aziende. Il circuito dei consorzi fidi è pronto ad affrontate anche in Sardegna la nuova era delle aziende 4.0 grazie a dati positivi su imprese associate e volumi di credito concessi nel 2017.
«Nell'Isola i risultati sono inferiori alle medie nazionali - ammette Enrico Gaia, numero uno del consorzio Sardafidi - ma stiamo lavorando per cambiare lo scenario. Dallo scorso anno abbiamo iniziato un tour nell'Isola per informare gli imprenditori sulle possibilità garantite dal pacchetto impresa. Cinquanta tappe che proseguiranno anche nel 2018 con la speranza di innalzare il numero dei beneficiari sardi verso le medie nazionali».
Nel frattempo i trend del credito alternativo a quello bancario crescono e confermano l'importanza dei Confidi in Italia, anche nella fase finale della crisi: «Sono circa 1,3 milioni le imprese italiane iscritte ai consorzi - conferma Gaia - con 38 miliardi di finanziamenti in essere». (l. m.)

 




 

La Nuova Sardegna

 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 4 febbraio 2018  / Cultura e spettacoli - Pagina 38
«Il mio corto sui migranti ora vola in Russia»
Il regista Salvatore Mereu racconta del breve film “Futuro possibile”, ospite a Mosca del Festival del cinema italiano

Una selezione di film proiettati in prima mondiale alla 74esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia sbarca in Russia per la nona edizione del festival del cinema italiano organizzato dall'Istituto di cultura in collaborazione con la Biennale. E tra i titoli scelti c'è anche “Futuro prossimo”, il cortometraggio realizzato da Salvatore Mereu con gli studenti dell'università di Cagliari nell’ambito delle attività formative del Celcam (il Centro per l’educazione ai linguaggi del cinema, degli audiovisivi e della multimedialità) che era stato presentato in anteprima al Lido lo scorso settembre nella sezione Orizzonti. «Sono molto contento – sottolinea il regista di Dorgali – anche perché di solito i corti hanno le gambe corte, meno possibilità di arrivare a un pubblico più vasto per via della durata. Invece, forse anche perché il tema è molto sentito, sta riuscendo a superare questo gap».
Il tema è quello dei giovani migranti che sbarcano anche sulle coste sarde. Il breve film racconta infatti la giornata di Rachel e della piccola Mojo che vagano per la città di Cagliari alla ricerca di un lavoro e di notte trovano riparo in uno dei casotti di uno stabilimento balneare del litorale. Una vicenda, pur nella costruzione filmica, decisamente ancorata alla realtà e fortemente attuale quella mostrata da “Futuro prossimo” realizzato all’interno di un progetto di collaborazione fra le università di Cagliari e Sassari e la casa di produzione Viacolvento, con il sostegno della Regione. «Un progetto – aggiunge Mereu – nato tra gli studenti, facendo didattica, senza grandi ambizioni produttive. Eppure sta facendo la sua strada. Questo mi fa doppiamente piacere. I ragazzi vedono che l'attività ha un riscontro vero, concreto, che non è fittizia come spesso accade anche nelle scuole di cinema. Un risultato che è giusto ricordare è frutto di anni di lavoro. Ormai da tempo questi corsi legati all'università stanno dimostrando un valore importante e molte delle persone che oggi stanno lavorando nel cinema in Sardegna sono passate da lì. Parlare di accesso alla professione è forse troppo, perché il cinema è un mestiere difficile e non c'è mai sicurezza di impiego, ma sicuramente il Celcam è un luogo di apprendistato significativo». Un impegno al quale il regista tiene molto e spera possa continuare. «Anche se a breve dovrebbe entrare nel vivo la produzione del mio nuovo lungometraggio, e quindi gran parte delle mie energie verranno per forza dirottate sul film, tengo molto a questa collaborazione con l’università e mi piace lavorare con i ragazzi». Intanto dopo Venezia ecco la bella soddisfazione della selezione di “Futuro prossimo” in Russia insieme ai migliori film italiani presentati all'ultima Mostra del cinema, tra i quali anche un grande classico restaurato che in parte fu girato anche in Sardegna: “Il deserto rosso” di Michelangelo Antonioni (famose le scene sulla spiaggia rosa di Budelli). Il film verrà proiettato a Mosca il 10 febbraio e nei giorni successivi in altre città della Russia fra cui Novosibirsk, San Pietroburgo e Kaliningrad. Verrà inoltre presentato, nell’ambito della collaborazione fra le ambasciate italiane e la Mostra di Venezia, a Zagabria il 15 marzo.

 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 4 febbraio 2018  / Prima pagina
INDUSTRIA 4.0
OPPORTUNITÀ PER L’ISOLA

di LUCA DEIDDA, prorettore Università di Sassari
Industria 4.0, la quarta rivoluzione industriale: l’avanzata inarrestabile dell’automazione e dell’intelligenza artificiale, che a ritmi vertiginosi diventano elemento essenziale di ogni attività, stravolgendo il ruolo dell’uomo. Un processo ineludibile, già nel pieno, a livello mondiale. Un pericolo, per la Sardegna, o un'opportunità? Industria 4.0 mette in discussione prepotentemente non tanto le scelte di specializzazione produttiva di una regione quanto il modo in cui si produce. Non si può pensare di produrre ortaggi, vino, formaggio e fornire servizi turistici prescindendo dall’automazione, dalla digitalizzazione, dall’intelligenza artificiale, strumenti per diventare più produttivi. Industria 4.0 vuol dire agricoltura di precisione e servizi turistici intelligenti, gestione e utilizzo intelligente del capitale naturale e culturale dell’Isola, per un uso più sostenibile delle risorse naturali e per una produzione di maggiore qualità; cose che possono far aumentare la produttività di questi settori esaltandone le potenzialità in termini di valore e quindi di sviluppo socioeconomico. Sì, ma il lavoro? Questa rivoluzione mette in discussione anche il lavoro. La sostituibilità tra uomo e macchine ha raggiunto già livelli impensabili. Il machine learning rende possibile prescindere dall’uomo per mansioni che richiedono apprendimento e capacità decisionali. Quindi, potenzialmente, una enorme distruzione di posti di lavoro. ? CONTINUA A PAGINA 4

Sardegna - Pagina 4 / SEGUE DALLA PRIMA
INDUSTRIA 4.0
OPPORTUNITÀ PER L’ISOLA

di LUCA DEIDDA, prorettore Università di Sassari
Vero, però l’innovazione tecnologica alla base di tutto ciò si nutre di competenze che solo l’uomo può fornire, e dunque altrettanto enorme diventa il potenziale fabbisogno di competenze, innanzitutto nel campo delle cosiddette human resources in Science and Technology. Stiamo parlando di chi concepisce software e hardware in ogni ambito: dall’industria alla gestione di un museo. Opportunità o pericolo, dunque? Opportunità, ma a due condizioni. Primo: che Industria 4.0 possa prendere piede in maniera sistematica, scongiurando così il pericolo che i nostri settori chiave vadano fuori mercato. Secondo: che la forza lavoro sarda possa specializzarsi in quelle attività in cui l’uomo ha un vantaggio sulle macchine. A ciò serve un sistema diffuso di istruzione universitaria professionalizzante in materie scientifiche, manageriali e tecnologiche - ingegneria e informatica innanzitutto - ma capace di integrare queste branche del sapere con scienze sociali e materie umanistiche per fornire competenze adeguate a sostenere la rivoluzione 4.0 nei settori che producono valore.
L’Università è perno fondamentale, che con il sistema di istruzione secondaria deve lavorare insieme all’impresa. Tale creazione di competenze diffuse deve far leva su quelle realtà isolane che già producono tecnologia per numerose imprese leader mondiali nell’automotive, nella produzione di energia, nell’agricoltura. Il Governo italiano ci ha investito, varando un programma di incentivi per le imprese ma anche per la formazione, basti pensare alla recentissima misura relativa alle lauree professionalizzanti. Il Governo regionale deve proseguire l’azione intrapresa. Il sistema finanziario, banche e consorzi fidi in primis, deve essere anch’esso capace di una rivoluzione al proprio interno che lo porti a fornire servizi finanziari adeguati. Solo vino, formaggi e itinerari turistici hi-tech per il futuro dell’isola? No, perché la rivoluzione può interessare tutti i settori in cui c'è un vantaggio comparato: in una terra di sole, mare e vento, energie rinnovabili e diportistica, solo per fare degli esempi, ma anche manifatture di qualità. E poi, la rivoluzione significa domanda mondiale di software sempre più intelligenti. Formare competenze diffuse in materia significa acquisire un vantaggio comparato nel produrre tutto ciò, tanto più che si tratta di megabyte che viaggiano su internet a costo zero.


 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 4 febbraio 2018  / Provincia di Sassari - Pagina 28
SCUOLA Gli studenti di Ozieri giovani protagonisti del “Logudoro 2.0”
OZIERI Nasce dalla sinergia tra l’istituto tecnico Fermi, il Comune di Ozieri, l’Unione dei Comuni del Logudoro, l’Università di Cagliari e la Sifet (società di fotogrammetria e topografia) un progetto di monitoraggio per uno studio di fattibilità del collegamento tra il polo fieristico di San Nicola e l’area naturalistica e archeologica di Pont’Ezzu. Si tratta del progetto “Logudoro 2. 0. Valorizziamo le dominanti territoriali”, che la scuola ha ideato nell’ambito delle attività dell’alternanza scuola lavoro e che coinvolgerà gli studenti delle tre classi del triennio Cat, tecnico per geometri. I ragazzi effettueranno uno studio a fini progettuali utilizzando moderne tecniche di rilevamento topografico (come i droni), produzione cartografica e, appunto, progettazione. Il lavoro durerà 150 ore, sino a maggio, e sarà coordinato e gestito dai docenti interni al corso, in particolare da quelli dell’area tecnico/professionale Alberto Stochino, Giampiero Lavena e Carlo Lippi. «Attivando un’impresa formativa simulata – spiega il dirigente scolastico Antonello Ruzzu -, si consentirà alle tre classi di sviluppare, in maniera approfondita, le procedure con le quali si articola la progettazione di un’opera pubblica. Nello specifico, lo studio riguarderà la fattibilità tecnico/economica dei percorsi di accesso e collegamento fra il centro fieristico di San Nicola e l’oasi storico/naturalistica di Pont’Ezzu».
L’avvio del progetto è stato preceduto dalla firma di un protocollo d’intesa tra i soggetti coinvolti - Comune e Ucl, scuola e Sifet, la cui presidente Giuseppina Vacca è docente nella facoltà di Ingegneria a Cagliari – recepito anche da una delibera della giunta comunale. Se dal canto suo la Sifet darà un supporto tecnico «di indubbia qualità e valore» dice il dirigente Ruzzu, il Comune contribuirà mettendo a disposizione della scuola un locale all’interno del quartiere fieristico di San Nicola. L’adesione al progetto, fanno sapere in Comune – nasce «dall’interesse che l’amministrazione ha rispetto al monitoraggio del patrimonio culturale» ma anche dalla consapevolezza di quanto sia importante aumentare le competenze degli studenti in vista del loro ingresso nel mondo del lavoro.
Barbara Mastino




7 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 4 febbraio 2018  / Cultura e spettacoli - Pagina 36
IL ROMANZO  Coerenza e tradimento
Le ragioni di Giudamentre Cagliari dorme
Nelle librerie martedì l’ultimo lavoro di Mariangela Sedda
Emilio Lussu in carcere e i suoi compagni passati al fascismo

L’AUTRICE “La cancellazione” – edito da Maestrale (160 pagine 9,60 euro) che sarà in libreria da martedì 6 – è l’ultimo romanzo di Mariangela Sedda. Laureata in filosofia ha insegnato per lunghi anni è nata a Gavoi e vive a Cagliari. Collabora alle pagine culturali di riviste e quotidiani ed è socia fondatrice di varie associazioni culturali. Ha scritto racconti, romanzi e testi teatrali, saggi e recensioni. Letture dei suoi testi sono state fatte all’Università di Cordoba e a Tucuman (Argentina), all’Università di Cagliari e in vari festival letterari in Italia e all’estero.

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie