Press review

20 January 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 20 gennaio 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
La Clinica Forense sarà dedicata alla fondatrice Nereide Rudas, scomparsa un anno fa
PSICHIATRIA, È ALLARME ROSSO
Il procuratore Ganassi: «Rischioso lavorare in via Liguria»

In via Liguria a presidiare il servizio di psichiatria forense, «che ci invidiano dappertutto» e per il quale la Regione in più documenti sollecitava «una fortissima valorizzazione», considerati i pericoli che giornalmente corrono i dipendenti è rimasta una persona. «In organico c'è solo Irene Maxia», una donna «esposta a un rischio che qualcuno avrebbe il dovere di verificare come ci si possa assumere. È un problema di sicurezza». L'affondo di Gilberto Ganassi, procuratore aggiunto della Repubblica, arriva dopo le 18, quando il magistrato ha ormai concluso l'intervento nell'aula magna dell'Università (una sala ieri senza una sedia vuota) nella quale è in corso il ricordo della psichiatra Nereide Rudas a un anno dalla sua scomparsa. Un omaggio al quale partecipano, tra gli altri, la rettrice Maria Del Zompo e Bernardo Carpiniello, attuale direttore della Clinica psichiatrica che presto sarà intitolata proprio a Rudas, fondatrice e direttrice della clinica (prima donna in Europa a ricoprire un simile ruolo).
LE AGGRESSIONI Nella lunga serie di ricordi personali, la denuncia di Ganassi mette all'indice le mancanze della politica. Grazie alla strettissima collaborazione pluridecennale con gli psichiatri del centro, il pm ha una visuale pressoché completa sui rischi, elevati, che fronteggia chi ha a che fare con persone non lucide. Ed è inevitabile allora tornare a quanto accaduto due mesi fa ad Assemini, nel centro di salute mentale, dove la psichiatra Ilaria Vannucci aveva deviato con il braccio destro il pc scagliatole contro da un paziente. La professionista, che si era fratturata l'ulna, era in compagnia di una collega, a ribadire quanto affermato in seguito da Susanna Montaldo, psichiatra e segretaria regionale dell'Anaao. «In Psichiatria nel 60 per cento dei casi i medici sono donne. Siamo più vulnerabili per natura e più facilmente preda dell'aggressività fisica. Il problema più grosso è la mancanza di vigilanza. Abbiamo a che fare quotidianamente con pazienti spesso violenti».
LA POLITICA Ganassi è stato chirurgico nell'elencare i problemi di un servizio che ha raggiunto «ottimi risultati come protezione della salute e dei diritti» e che garantisce anche «risparmi» a fronte «dei costi esorbitanti per i pazienti delle Rems». Esiste una convenzione con gli uffici giudiziari «sino al 2023», un atto ripreso dalla Regione «nel 2014» e poi «nel 2015» quando, in «una delibera», si parlava «del potenziamento del servizio» con «psicologo e assistenti sociali». Lo stesso anno il protocollo tra via Trento e Tribunale sottolineava la necessità di una sua «fortissima valorizzazione». Con la nuova Azienda sanitaria «qualcuno poteva immaginare un balzo in avanti. Invece, col pensionamento dello psichiatra Giampaolo Pintor» resta solo una donna a fronteggiare ogni rischio. «Si dovrebbe pretendere l'attuazione puntuale di decisioni già prese e deliberate», ha concluso Ganassi, «è un debito basato su parole che per Nereide Rudas non erano vuote ma concrete e ricche di significato».
Andrea Manunza

 

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 20 gennaio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
Il nuovo progetto di Comunità della longevità e Ateneo
Oltre la ginnastica dolce: come invecchiare bene

Non offrono un elisir di lunga vita ma si accontentano di accompagnare la vecchiaia offrendo agli anziani un'esistenza più attiva e più sana. Questo almeno l'obiettivo del corso di pratica motoria funzionale-occupazionale nato dalla collaborazione tra i ricercatori della Comunità mondiale della longevità e il Dipartimento di scienze motorie dell'Università.
LE ESIGENZE «Lo scopo - sottolinea Roberto Pili presidente della Comunità mondiale della longevità - è quello di fornire allo studente le conoscenze teoriche e tecnico-operative dell'attività motoria di base per il mantenimento dell'autonomia della persona anziana, attraverso anche l'attività del quotidiano domiciliare. Tenuto conto che gli anziani trascorrono il 90 per cento del tempo in casa. Il corso che potrà avvalersi dei risultati del progetto “Casa campidanese” arricchirà il curriculum formativo dei laureati in Scienze motorie».
I futuri esperti in Pratica motoria funzionale-occupazionale avranno il compito di insegnare a essere longevi valorizzando il comportamento motorio e l'attività fisica degli anziani al proprio domicilio.
IL PROGRAMMA Durante il corso si terranno lezioni di efficienza fisica e salute, psicopedagogia dell'attività motoria, prevenzione antisenile, salute e qualità della vita, valutazione del livello funzionale, test di valutazione delle capacità motorie e di attività fisica negli adulti, identità e immagine corporea, didattica e tecnica delle esercitazioni a corpo libero con l'uso di piccoli e grandi attrezzi codificati e di fortuna tipo quelli utilizzati in ambito domestico. Per avere informazioni si può scrivere a associazionemmedicinasociale@gmail.com, com.mond.long@gmail.com, scuolalia2014@gmail.com.

 

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 20 gennaio 2018 / Economia (Pagina 20 - Edizione CA)
INNOVAZIONE. L'assessore Paci: «Stiamo passando dalla ricerca alle ricadute reali sui territori»
Aerospazio, la grande scommessa
Dagli incendi all'agricoltura: 8 progetti finanziati dalla Regione

Un sistema satellitare in grado di gestire gli incendi, tecnologie duali utilizzabili sia in campo militare che civile, droni che volano sui campi per l'agricoltura di precisione. E ancora: sistemi sofisticati per il monitoraggio dell'ambiente, sensori aviotrasportati per la sicurezza del territorio. Grazie alla Regione, il settore aerospaziale in Sardegna è molto più che una scommessa. Otto idee, infatti, si sono aggiudicate il bando aerospazio da 5 milioni di euro: 5 progetti saranno finanziati integralmente fin da subito, il sesto solo parzialmente, mentre altri due hanno ottenuto il punteggio minimo. Alla fine, però, saranno finanziati tutti: per farlo, occorrono altri due milioni di euro che l'assessore alla Programmazione Raffaele Paci assicura «saranno garantiti per completare lo scorrimento della graduatoria».
SARDEGNA NELLO SPAZIO «L'aerospazio farà crescere la Sardegna, di questo siamo stati sempre convinti e oggi lo siamo ancora di più», dice l'assessore Paci. «Questi progetti dimostrano come anche in questo settore si stia passando dalla ricerca alle ricadute reali sul territorio», aggiunge. Un esempio è quello presentato per l'agricoltura di precisione che, coniugando la tradizione con l'innovazione e l'alta tecnologia, contribuisce allo sviluppo di un pezzo forte dell'economia isolana. «I numeri del bando sono significativi, dimostrano una grande vitalità delle imprese del settore dell'aerospazio, una forte propensione all'innovazione, una tendenza a mettersi in gioco e credere in queste importanti possibilità», dice ancora il vicepresidente della Regione.
LE RISORSE «Anche per questo bando, come già accaduto per altri, le richieste hanno superato l'importo. Abbiamo messo a disposizione cinque milioni e abbiamo avuto richieste per otto, un segnale molto positivo e per questo ci impegniamo a garantire al più presto l'importo necessario a finanziare tutti i progetti approvati, per accompagnare questa voglia di ripresa da parte delle imprese». «Quello aerospaziale è un settore estremamente innovativo», sottolinea Giorgio Pisanu, direttore di Sardegna Ricerche.
LE IMPRESE E LA RICERCA Il bando prevedeva che i progetti venissero presentati in collaborazione fra imprese e organismi di ricerca. Dei 20 soggetti coinvolti, 14 sono imprese (di cui 7 del Distretto aerospaziale della Sardegna) e 6 organismi di ricerca (5 del Dass). «Voglio sottolineare come le procedure siano state rapide», spiega ancora Paci.
LA NASA «Una rapidità che è indispensabile per dare risposte immediate alle imprese ma anche per favorire il massimo ampliamento e consolidamento del settore aerospazio, dove lavoriamo per attrarre imprese che creano occupazione, come è successo con l'insediamento di Avio a Villaputzu. Le nostre eccellenze sono riconosciute anche dalla Nasa», arrivata in Sardegna lo scorso settembre per la fase finale della missione della sonda Cassini seguita dal Radiotelescopio di San Basilio, «e ci sono in programma importanti missioni aerospaziali in cui la Sardegna avrà un ruolo determinante. Proseguiamo convinti in questa direzione», conclude Paci, «e garantiamo sostegno pieno dalla Giunta, che su questo settore punta investendo importanti risorse».
Mauro Madeddu

 

4 - L’UNIONE SARDA di sabato 20 gennaio 2018 / Cultura (Pagina 54 - Edizione CA)
CLASSIFICHE: Generale, narrativa, sardi Mariano IV, il giudice moderno
Un bel saggio dello studioso Andrea Garau dedicato a una delle figure centrali della storia della Sardegna

Cagliaritano, classe 1989, ricercatore universitario e fondatore dell'associazione di rievocazione storica Memoriae Milites, Andrea Garau propone un saggio incentrato sulle vicende del Giudicato d'Arborea nel XIV secolo analizzate sotto l'aspetto dell'attività bellica nelle sue mille sfaccettature - strutture dell'esercito, armi e tattiche impiegate, operazioni logistiche e diplomatiche - e alla luce delle gesta del Giudice Mariano IV de Serra-Bas.
Dallo studio di Garau emerge la figura di un uomo colto -oltre al sardo parlato in Arborea e nelle altre regioni dell'Isola, Mariano IV padroneggiava il latino, l'italiano e il catalano -, lungimirante e scaltro in ambito politico e capace di elaborare, con l'ausilio dei più dotti giuristi del tempo, un innovativo sistema di norme civili e penali, quel Codice Rurale ripreso e integrato dalla figlia Eleonora con la promulgazione della Carta de Logu.
Il Giudice arborense si rivelò inoltre nel corso del conflitto coi catalano-aragonesi per il controllo della Sardegna un profondo conoscitore della scienza bellica. Sottolinea Andrea Garau: «Pur partendo da una struttura organizzativa peculiare, le strategie, i tempi e le forme del combattere impiegati da Mariano IV non furono solo del tutto affini alla realtà coeva, ma perfino all'avanguardia. A più riprese il Giudice ricorse a tattiche di ampio respiro, riscontrabili nelle complesse dinamiche dell'assedio, negli attacchi fulminei orchestrati su più fronti, nella accorta gestione degli approvvigionamenti, perfino nell'uso delle tecniche della guerra psicologica, non disdegnando spionaggio e corruzione».
In Arborea la guerra era un fatto serio, tanto che il servizio militare prevedeva per il singolo l'alternanza con le attività di produzione, assicurando così nel contempo cura e difesa del territorio. Era d'obbligo per i soldati mantenere in buono stato l'equipaggiamento, pena salate multe. Ancora, era consueto l'impiego delle compagnie di ventura formate da mercenari provenienti da varie zone d'Europa.
Osserva l'autore: «Carismatico, capace di gesti magnanimi ed efferate crudeltà, con tutte le sue contraddizioni Mariano de Serra-Bas è una figura chiave della storia sarda, protagonista di vicende affascinanti e complesse che attestano la centralità della Sardegna nello scacchiere internazionale dell'epoca. Nessun isolamento, dunque, nessuna arretratezza, bensì peculiarità che le fonti certificano con nitida evidenza».
Fabio Marcello

 

5 - L’UNIONE SARDA di sabato 20 gennaio 2018 / TV e Radio (Pagina 63 - Edizione CA)
Linea Verde
Rai 1, alla scoperta della città di Sassari

“Sassari: tra storia, saperi e sapori”, è questo il titolo della puntata di “Linea Verde... va in città” che andrà alla scoperta oggi su Rai1 di questo dinamico comune di 130mila abitanti, situato nel nord-ovest della Sardegna. Con Marcello Masi e Chiara Giallonardo, si scoprirà come Sassari sia una delle città più green in Italia. Ma Sassari è anche città dei saperi con la sua prestigiosa università, fondata nel 1617 per volere di Filippo III, e il sostegno a numerose startup con innovativi progetti e applicazioni nel settore

 

  

La Nuova Sardegna

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA.it di sabato 20 gennaio 2018 / Cronaca - Salute
DEFIBRILLATORI "INTELLIGENTI" NEGLI OSPEDALI UNIVERSITARI
Al Policlinico di Monserrato e al San Giovanni di Dio di Cagliari installate 8 stazioni salvavita con lo strumento che si attiva sulla base dei parametri vitali del paziente

CAGLIARI. Defibrillatori «intelligenti» che parlano e sono in grado di decidere «autonomamente» quando attivarsi, sulla base dei parametri vitali del paziente. Da oggi ancora più sicurezza e tecnologia nei due presidi dell'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, il San Giovanni di Dio e il Policlinico. Otto stazioni salvavita sono state montate e già operative. Il defibrillatore (spesso abbreviato con Dae, defibrillatore automatico esterno) è un dispositivo in grado di riconoscere e interrompere tramite l'erogazione di una scarica elettrica aritmie maligne responsabili dell'arresto cardiaco, come ad esempio la fibrillazione ventricolare e la tachicardia ventricolare. Lo strumento funziona tramite l'applicazione di placche adesive sul petto del paziente. Quando questi elettrodi vengono applicati al paziente, il dispositivo controlla il ritmo cardiaco e, se necessario, si carica e si predispone per la scarica. Quando il defibrillatore è carico fornisce le istruzioni all'utente, ricordando che nessuno deve toccare il paziente e che è necessario premere l'apposito pulsante per erogare la scarica. Il defibrillatore seleziona sempre in modo automatico il livello di energia necessario. L'utente che lo manovra non ha la possibilità di forzare la scarica se il dispositivo segnala che questa non è necessaria. Dopo ciascuna scarica, il defibrillatore si mette in «attesa» e dopo qualche minuto effettua nuovamente l'analisi del ritmo cardiaco, e se necessario effettua una nuova scarica. Possono essere utilizzati, in assenza di personale medico o infermieristico, anche da semplici operatori o passanti adeguatamente addestrati. In ogni caso, quando si apre la teca contenente lo strumento, scatta un allarme interno che avvisa medici e infermieri in modo da poter operare e tenere sotto controllo il paziente dopo l'azione defibrillante.

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 20 gennaio 2018 / Economia - Pagina 15
Cagliari, 14mila candidati si propongono per 3200 possibili assunzioni in 160 aziende
Mercoledì all'inaugurazione il ministro Poletti. Pigliaru: «Occasione per far ripartire il mercato»
AL VIA LA GRANDE FIERA DEL LAVORO
si incontrano domanda e offerta

CAGLIARI Molto più di una fiera per il lavoro: è la nuova edizione del Sardinian job day. Una due giorni di confronto, colloqui e contatti fra chi offre contratti più o meno lunghi, le imprese, e quanti cercano una busta paga per scrollarsi da dosso la peggiore delle condanne: essere disoccupati. Da mercoledì a giovedì la Fiera di Cagliari, lì prenderà vita l'SJday, sarà il punto d'incontro fra 160 aziende nazionali e internazionali, pubbliche e private e 14mila candidati, con in palio - anche se non sarà certo una lotteria, qui conteranno i curricula - 3.200 possibili assunzioni annunciate dall'Agenzia regionale per il lavoro, l'Aspal, che ha organizzato l'evento. Per il governatore Francesco Pigliaru «siamo alla vigilia di un crocevia decisivo», con il Sardinia job day «annulleremo le distanze fra domanda e offerta, mettendole una di fronte all'altra». Il terreno da recuperare è ancora molto: nella fascia fra 15-24 anni il tasso di disoccupazione in Sardegna è del 56,3 per cento che scende fino al 29 dai 25 ai 34 anni. «Siamo impegnati a sgretolare questo zoccolo duro - ha sottolineato l'assessora al Lavoro Virginia Mura - prima lo abbiamo fatto con garanzia giovani e da febbraio col pacchetto straordinario d'interventi che è Lavoras». Il Sardinian job sarà «un altro anello di questa strategia per smuovere l'economia, proporre un futuro ai giovani, con la speranza che non restino prigionieri dei contratti stagionali, e restituirlo a chi è stato espulso dal mondo del lavoro, gli over 50», è stato sottolineato dalla Regione. Con in più la novità che questa edizione non sarà incentrata solo sul turismo, ma anche sull'agroalimentare e le nuove tecnologie: sono i tre blocchi indispensabili per accelerare la risalita della Sardegna dopo la lunga crisi. La due giorni vuole essere anche «uno stimolo in più - ha aggiunto il governatore - per farci capire meglio quali siano le competenze richieste dalle imprese e così avremo a disposizione altri dati su dove andrà indirizzato il percorso della formazione».Il programma. Alla Fiera sono attese - ha detto Massimo Temussi, direttore dell'Aspal - 16mila persone: «Sappiamo che sarà uno degli eventi più importanti in Italia legati al mondo del lavoro» ed è per questo che, al taglio del nastro, è stato invitato anche il ministro Giuliano Poletti. Al di là della cerimonia, mercoledì e giovedì saranno incentrati sui colloqui programmati e liberi fra le imprese e i candidati. «È stato importante - ha aggiunto - il coordinamento nei territori dalla rete dei Centri per l'impiego, per organizzare contatti mirati e ottenere il massimo risultato nelle assunzioni». Il programma è fitto: seminari, convegni, laboratori e testimonianze su quali devono essere le politiche attive - è questa la strategia della Regione - per riaccendere il mercato del lavoro. È significativo ad esempio il titolo di uno dei primi appuntamenti: «Le riforme, gli effetti sulla Sardegna e sul come dev'essere stabilizzata la crescita (che c'è anche se timida) dell'occupazione». Oltre le parole, all'SJ day vogliono puntare ai fatti: «È una grande occasione, con la possibilità, speriamo diventi certezza, che 3mila candidati escano dalla Fiera con un contratto», ha ribadito Temussi. Una curiosità: all'evento sono state invitate e diverse scuole, e gli studenti dell'ultimo anno delle Superiori avranno a disposizione un'area game. Non per giocare, ma imparare come il business può nascere da idee innovative, qui a farla da padrone sono le start up, oppure puntando su qualcosa di storico, intramontabile e molto frizzante: aprire una discoteca (ua)

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 20 gennaio 2018 / Economia - Pagina 17
In busta paga prima del voto STATALI, A FEBBRAIO ARRIVANO GLI ARRETRATI
Via libera del governo al nuovo contratto. Assegno ad hoc per 270mila, da 370 a 712 euro.

di Marianna Berti
ROMA Via libera del governo al contratto degli statali. Nuove regole, dalla stretta sull'assenteismo allo stop ai premi a pioggia. Ma, soprattutto, soldi in busta paga, come non accadeva da quasi un decennio. Il sì del Consiglio dei ministri dà il lasciapassare «al pagamento degli arretrati e degli aumenti», twitta la ministra Marianna Madia, dopo l'ok all'intesa preliminare, raggiunta sotto Natale. Il primo effetto tangibile dovrebbe, infatti, coincidere con un assegno ad hoc, da spedire entro febbraio sui conti dei 270mila dipendenti pubblici. Si tratta dell'una tantum con gli scatti già maturati. Si va dai 370 euro lordi della fascia retributiva più bassa ai 712 di quella più bassa (per una media intorno ai 492 euro). Il contratto copre il triennio dal 2016 al 2018. Il gruzzolo dovrebbe finire nelle tasche degli statali entro febbraio, probabilmente con un bonifico a sé stante, staccato dallo stipendio. Anche perché il cedolino agli statali arriva il 23 del mese. Una scadenza forse troppo ravvicinata per completare tutto l'iter, che prevede anche la bollinatura della Corte dei Conti e la sottoscrizione definitiva tra sindacati e Aran, l'agenzia che segue le trattative. Da marzo, invece, scatteranno gli aumenti a regime, in media 85 euro mensili, sempre lordi (dai 63 ai 117, a cui aggiungere l'extra per le classi retributive minori). Che la tabella di marcia sia questa lo conferma la stessa Madia. Alla domanda se l'una tantum possa sbloccarsi già a febbraio, quindi prima del voto, la ministra risponde: «L'auspicio, anche se ci sono dei passaggi formali, è che avvenga il prima possibile». Fin qui quel che riguarda gli statali in senso stretto (ministeriali, dipendenti delle agenzie fiscali e del parastato). Meno del 10% di tutto il pubblico impiego, che tuttavia fa da apripista al resto dei 3,3 milioni di lavoratori. Tanto che entro il mese dovrebbe essere fatta anche per scuola, enti locali e sanità. Il comparto della Pa centrale «dal punto di vista numerico è il più piccolo, è però molto significativo perché riguarda le funzioni dirette dello Stato e soprattutto perché determina un quadro di riferimento», evidenzia la leader della Cgil Susanna Camusso, che definisce l'ok del Cdm un «atto dovuto». C'è comunque soddisfazione da parte delle diverse sigle sindacali. «Finalmente una buona notizia», commenta Antonio Foccillo della Uil. E la Cisl con Ignazio Ganga rimarca come il passaggio a palazzo Chigi fosse «fondamentale». Il governo, nel comunicato del Cdm, sottolinea come «l'impegno assunto» sia stato rispettato. E il sottosegretario Angelo Rughetti, via social, dà colore politico alla delibera: «Berlusconi, Salvini e Bunetta i contratti li bloccano, noi li facciamo». Il rinnovo, quando entrerà in vigore per tutti, è destinato anche ad avere un impatto economico. Certo, bisognerà capire in che termini, ma si tratta comunque di oltre 5-6 miliardi di euro che si riversano sulle retribuzioni (2,8 ce li ha messi lo Stato in manovra, mentre il resto spetta agli enti locali).

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