Press review

10 November 2017

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 10 novembre 2017 / Economia (Pagina 13 - Edizione CA)
Il progetto “100esperte.it” al Festival della Scienza in programma sabato
DONNE E LAVORO, UNA NUOVA IDEA

Le esperte ci sono, eppure il mondo è letto e interpretato quasi sempre dagli uomini. Per contrastare la consuetudine, l'associazione “Giulia giornaliste” e l'Osservatorio di Pavia, con la Fondazione Bracco, hanno creato la piattaforma “100esperte.it” che vuole fornire, soprattutto ai professionisti dell'informazione, nomi di donne dalle certificate competenze.
Il progetto, in costante aggiornamento, sarà al centro dell'evento che, inserito nel Festival della Scienza, si terrà domani (dalle 14) nella sala “Giorgio Pisano” dell'Unione Sarda, a Cagliari. Utile per l'aggiornamento dei giornalisti, vedrà la partecipazione di alcune artefici del lavoro: Gaela Bernini, Monia Azzalini e Luisella Seveso; parleranno della sezione del database dedicata all'area delle scienze. L'appuntamento sarà occasione per il primo focus sull'Isola. Susi Ronchi, coordinatrice della sezione sarda di Giulia, analizzerà i dati delle Università sarde e sottolineerà le difficoltà che limitano la progressione in carriera delle docenti, in particolare nelle facoltà scientifiche
Per la Sardegna al momento figurano tra le "100esperte" solo due scienziate: Marta Burgay e Serena Sanna. Burgay (Osservatorio astronomico di Cagliari) sarà protagonista del dibattito che, coordinato da Giovanna Pezzuoli (Giulia), coinvolgerà Maria Del Zompo (rettrice Università di Cagliari), Giulia Manca (docente Fisica sperimentale) e Silvia Bencivelli (Comitato 100esperte.it). L'incontro sarà introdotto da Francesco Birocchi, presidente Ordine dei giornalisti della Sardegna, Carla Romagnino, presidente “ScienzaSocietàScienza” e Giuseppe Murru, consigliere nazionale Ordine dei giornalisti.

 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 10 novembre 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Lunedì specialisti a confronto all'hotel Regina Margherita
Diritto alla mobilità e continuità territoriale

“Diritto alla mobilità, continuità territoriale, trasporti per il turismo. Le regole europee”. È il titolo del convegno in programma lunedì, alle 17,30, all'Hotel Regina Margherita. Il dibattito organizzato dall'associazione SardegnaEuropa vuole approfondire il contesto di sviluppo delle infrastrutture e dei servizi di trasporto aereo e marittimo.
Per i promotori «sono queste infatti condizioni fondamentali per qualsiasi politica dei trasporti territoriale, in particolare per la Sardegna che deve garantire ai suoi cittadini quella continuità territoriale indispensabile per sviluppare le potenzialità economiche e sociali dell'isola rispetto alle potenziali relazioni in Europa e nel Mediterraneo».
LE LEGGI La Continuità territoriale è uno strumento di legislazione europea che ha lo scopo di garantire l'uguaglianza sostanziale dei cittadini e la coesione di natura economica e sociale, fornendo la possibilità a tutti i cittadini di spostarsi nel territorio nazionale e comunitario a condizioni economiche e qualitative uniformi, in particolare da e verso i territori geograficamente disagiati. Il trasporto dunque come attività di tipo economico, ma anche e soprattutto come “diritto alla mobilità” garantito a tutti i cittadini dall'articolo 16 della Costituzione.
I PARTECIPANTI L'iniziativa sarà introdotta e coordinata da Italo Meloni (Università di Cagliari) e vedrà partecipare tra i relatori Massimo Mura (ad Tirreni Cin), Francesco Sanna (deputato Partito democratico), Alberto Scano (ad aeroporto di Cagliari), Barbara Argiolas (assessora regionale al Turismo) e Carlo Careddu (assessore regionale ai Trasporti). Concluderà Renato Soru.
L'incontro prevederà gli interventi di chiunque vorrà unirsi alla discussione.

 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 10 novembre 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Scuole sarde valutate in base alle carriere degli studenti diplomati. Pacinotti sul podio
IL LICEO MIGLIORE È A IGLESIAS  Classifica Eduscopio: Tortolì al vertice tra gli istituti tecnici

Iglesias batte tutti: lo scientifico Asproni-Fermi conquista il primo gradino del podio, confermando peraltro il successo dell'anno scorso. Distanzia ogni altro liceo, e si piazza davanti a tutte le scuole superiori dell'Isola. Tra gli istituti tecnici sardi la medaglia d'oro spetta all'Iti di Tortolì. Cagliari si piazza nella classifica dei migliori licei col Pacinotti e il Dettori. È quanto emerge dalla nuova classifica di Eduscopio, della fondazione Agnelli, che ha passato in rassegna tutte le scuole italiane. Regione per regione.
LA CLASSIFICA Sotto la lente oltre seimila istituti, le carriere - lavorative o scolastiche - di oltre un milione di studenti - e sul tavolo uno studio che mette a confronto i risultati ottenuti all'università (nel caso dei licei), e la percentuale di diplomati che sono riusciti a trovare lavoro a due anni dal conseguimento del titolo (per quanto riguarda i tecnici).
Cagliari perde per un soffio il primato assoluto. Ma nella top ten dei licei riesce a ottenere diversi posti di tutto rispetto. A partire dal liceo scientifico Pacinotti: è secondo in assoluto tra gli istituti secondari e secondo anche tra i vari licei, con un punteggio di 71,09 che lo porta ai vertici della classifica. Quinto il classico Dettori, che batte di sette posizioni il Siotto, relegato al dodicesimo posto (all'11esimo c'è lo scientifico Alberti). Tra i tecnici del capoluogo sardo spicca il Meucci - settore Servizi - spicca: con un punteggio di 44,73 arriva al secondo posto. Segue Ferracciu Pes, di Valledoria.
I LICEI I parametri presi in considerazione sono (sul curriculum degli ex studenti) la media dei voti sul libretto universitario, la percentuale di esami universitari superati e la difficoltà del corso di studi. Tra i Classici il Gramsci di Carbonia (69,92) supera il Dettori di Cagliari (68,66), e l'Iti di Tortolì, fermi al 67,7. Passando al Linguistico vince il Pitagora di Isili, poi il faccia a faccia è tra il Lussu di Sant'Antioco, e il Benedetto Croce di Oristano. Vince Sant'Antioco, ma solo per un soffio. E poi ci sono i grandi esclusi: nessun liceo psico-pedagogico compare tra le prime dieci postazioni.
LA DIRIGENTE «Per noi è una riconferma», commenta orgogliosa Valentina Savona, dirigente scolastica del Pacinotti. «Quest'anno siamo secondi, ma anche nella precedente classifica abbiamo ottenuto un ottimo risultato», tiene a sottolineare. «È un motivo di grande orgoglio, per me, per i docenti e per i nostri allievi, che continuano a distinguersi», conclude Savona.
GLI ISTITUTI TECNICI Cambiando tipologia di scuola cambia anche il parametro di riferimento. Nel caso degli istituti tecnici ciò che fa la differenza nella classifica di Eduscopio è il numero di studenti che hanno trovato un'occupazione - almeno per sei mesi - entro due anni dal diploma.
Tra i tecnici di Cagliari e dintorni - settore Economico - apre il Martini (39,62), subito dopo c'è il Primo Levi di Quartu (35,56). Se ci spostiamo nel Sassarese trionfa il Devilla-Dessì (35,82). A Oristano spicca il Lorenzo Massa (33,12), e a Nuoro il Satta (33,04), superato dal Ciusa di Gavoi (37,14). Per l'indirizzo professionale, settore industria e artigianato, il Pertini di Cagliari (25) vince di mezzo punto circa sul Meucci. Pochi per superare i 40,62 punti dell'Istituto di Porto Torres e i 36,66 del Tecnico di Ghilarza. Più indietro troviamo l'Alessandro Volta di Nuoro, con una valutazione pari a 18,87 punti. Nel settore Tecnologico, nel capoluogo sardo il primo posto se lo aggiudica il Giua (33,55). Segue lo Scano (32,87). L'Othoca di Oristano invece raggiunge quota 30,75, l'Europa di Sassari 33,32. A Nuoro spunta il 26,08 del Giampietro Chironi.
Sara Marci

 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 10 novembre 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Alghero, bene lo scientifico
Nel nord dell'Isola le sedi periferiche battono le città

Periferia batte centro nel nord Sardegna, sia a Sassari che in Gallura. Il mitico liceo classico sassarese Azuni, la scuola di Segni, Cossiga, Togliatti e Berlinguer, è solo al terzo posto - per i risultati dei suoi studenti - dopo il Manno di Alghero e il Canopoleno di Sassari. Ed è sempre Alghero a guidare la classifica dei licei scientifici con il Fermi che con il suo 61,05 è anche la scuola con il migliore piazzamento per tutti gli indirizzi nella provincia di Sassari (Gallura compresa). La regola vale anche nella ex provincia di Olbia-Tempio ma solo per i licei classici: lo storico Dettori di Tempio, dove si formava la classe dirigente gallurese, è al secondo posto dopo il Garibaldi di La Maddalena e precede il Gramsci di Olbia. Le migliori performance per i licei scientifici sono invece quelle del Mossa di Olbia che è anche il primo istituto della città. Nessuno dei licei del nord Sardegna entra tra i primi dieci dell'isola.
Va decisamente meglio invece nella classifica che misura l'impatto occupazione nei tecnici e professionali. Entrano tra le prime dieci in Sardegna quattro scuole: due istituti tecnici a indirizzo economico, la sede di Valledoria del Ferracciu-Pes e l'Attilio Deffenu di Olbia, il nautico Paglietti di Porto Torres e l'alberghiero Costa Smeralda di Arzachena.

 

5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 10 novembre 2017 / Provincia di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
SELARGIUS. Cinquantenni rimasti senza lavoro, studenti, giovani disoccupati
La variopinta tribù urbana che coltiva campi abbandonati

Hanno iniziato in quattro con un ettaro, nel 2013. Oggi sono quaranta e coltivano circa trenta ettari tra Selargius , Soleminis e Dolianova , nella zona di Bi'e mesu. Terreni di campagna abbandonati che tornano a produrre e decine di famiglie che ritrovano un reddito. Un'esperienza nata quasi per caso grazie ad Angelo Pedditzi, selargino appassionato di agricoltura: è lui che ha avviato il progetto e coordina il gruppo di coltivatori della società Bioagricultura sarda.
CHI SONO Mauro, Enrico, Marco, Valter, Ludovico, Sara e altri: sono circa quaranta gli agricoltori che hanno puntato tutto su questo progetto. Alcuni sono laureati o ancora studiano, altri non hanno nessuna esperienza in campagna. Molti hanno perso il lavoro e, all'improvviso, si sono ritrovati senza un reddito. «Per loro è una seconda opportunità», spiega Angelo Pedditzi: «Ritrovarsi senza un impiego non è stato semplice, ma ora credono in questo lavoro».
La maggior parte è costituita da cinquantenni, con moglie e figli a carico. Ma ci sono anche dei ragazzi extracomunitari che nelle campagne di Selargius svolgono un tirocinio lavorativo. E una coppia di trentenni, Sara Trolese, studentessa di Psicologia, e Ludovico Faret, disoccupato, che da aprile portano avanti un orto sinergico di tremila metri quadri: «Vogliamo creare una risorsa economica per noi e per il territorio. E magari un progetto di riabilitazione collegato all'agricoltura».
COMODATO GRATUITO L'obiettivo è ridare vita alle campagne incolte. «Abbiamo iniziato con i nostri campi», racconta il coordinatore: «Ora abbiamo decine di ettari messi a disposizione da tante persone generose». Terreni dati in comodato gratuito dai proprietari che non possono più occuparsene, a cui viene garantita pulizia e custodia oltre che continuità produttiva. «A Selargius ci sono 350 ettari di campagna incolti», dice Pedditzi: «Abbiamo un clima spettacolare e si potrebbe dare lavoro a centinaia di persone. Importiamo così tanta frutta e verdura, quando invece potremmo coltivare e produrre noi senza dover comprare prodotti provenienti da chissà dove».
REDDITO Terreni abbandonati che rifioriscono e, per chi ci lavora, la garanzia di un reddito dignitoso. «La terra è una certezza, non tradisce mai», aggiunge il coordinatore del progetto: «Quello che viene prodotto si riesce sempre a venderlo nei mercatini della Coldiretti, oppure tramite dei piccoli gruppi di acquisto che abbiamo creato. Non abbiamo nessun contributo economico: ci autofinanziamo tramite cene solidali che facciamo dopo i convegni sull'agricoltura biologica organizzati dalla nostra società».
Federica Lai

La Nuova Sardegna

6 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 10 novembre 2017 / Sardegna - Pagina 7
LA CLASSIFICA DELLE SCUOLE
Scientifico e Classico: i primi della classe sono nel Sulcis
Ma la media voti all'università è in calo dappertutto
I PIÙ BRAVI AL SUD Nel Nord Ovest spicca solo Alghero
di Silvia Sanna
SASSARI Gli studenti più preparati arrivano dalla provincia più povera, dove il tasso di disoccupazione è il più alto: è il Sulcis a sfornare i liceali che all'Università ottengono i risultati migliori. Dal rapporto Eduscopio, il portale della Fondazione Agnelli che valuta la qualità degli istituti scolastici, vengono fuori alcune conferme e molte sorprese, tra new entry e uscite di scena. Un dato emerge con chiarezza rispetto un anno fa: la media dei voti è diminuita, complessivamente il livello dell'istruzione offerta dalle scuole dell'isola si è abbassato.I più bravi. È una conferma: gli studenti più preparati arrivano dal liceo Scientifico Asprono di Iglesias. Sono loro a conquistare l'indice Fga più alto: è 77,64 e deriva dalla media dei voti agli esami e dei crediti ottenuti durante il primo anno all'Università. Rispetto al 2016 però, il balzo indietro è notevole. L'indice Fga è inferiore di 12 punti (89.14) a causa di una media esami passata dal 28 al 26 la percentuale di crediti cala dal 94 all'87%. Al secondo posto nella classifica generale c'è un altro liceo Scientifico, il Pacinotti di Cagliari, mentre al terzo posto c'è di nuovo il Sulcis: è il liceo Classico "Gramsci-Amaldi" di Carbonia il migliore dell'isola, superando il Classico di Tortolì che un anno fa aveva conquistato il primo posto e invece è scivolato al terzo dopo il Dettori di Cagliari. Il Classico di Carbonia conquista un altro record: con 26,98 i suoi ex studenti sono quelli che vantano la media esami più alta a livello regionale. Nel nord dell'isola spicca solo Alghero, mentre Sassari - come un anno fa - resta fuori da tutti i podi.Liceo Classico. Il primo aspetto che sorprende è che quasi tutti i licei classici più blasonati dell'isola viaggiano nelle zone medio-basse della classifica. Dopo il trio di testa Carbonia-Cagliari-Tortolì, la quarta piazza spetta a Lanusei, in grande crescita rispetto al 2016. L'unico Classico del Sassarese tra le prime 8 posizioni è il Manno di Alghero, scuola reginetta per il Nord Ovest con un indice Fga di 60.74 punti. Tra i due licei classici sassaresi, a sorpresa il Canopoleno batte di pochissimo l'Azuni, grazie soprattutto a due dati: i maturati al Canopoleno conquistano più crediti e dopo il primo anno all'Università proseguono gli studi in percentuale leggermente superiore rispetto ai "cugini" dell'Azuni.Liceo Scientifico. Ai primi cinque posti scuole del sud, tra Sulcis e Cagliaritano. Al sesto posto un sussulto dal Sassarese con il liceo Fermi di Alghero, segue l'omonimo liceo nuorese e all'ottavo posto - a pari merito - lo Scientifico Spano di Sassari e quello di Pozzomaggiore. Lo Spano si conferma la scuola migliore di Sassari con un indice Fga di 59.68.Scienze umane. È il trionfo dell'istituto Fermi di Alghero, in vetta come un anno fa con un indice 48.54. Distanziato di 6 punti (ma in crescita dal quinto al secondo posto) il Satta di Nuoro. Solo settimo il Margherita di Castelvì di Sassari. Tecnici ed economici. Nessun bis per l'Oggiano di Siniscola: primo un anno fa, ora è lontano dai piani alti della classifica. In entrambi gli indirizzi dominano scuole del sud, in risalita il Roth di Alghero e il Ciusa di Nuoro.

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 10 novembre 2017 / Cultura e spettacoli - Pagina 38
PROTOCOLLO D'INTESA A CAGLIARI
Fondazione e Università
insieme per Gramsci

CAGLIARI Rafforzare la collaborazione scientifica e didattica nello studio e nella diffusione della conoscenza della figura e del pensiero di Antonio Gramsci nel mondo, attraverso l'organizzazione di iniziative congiunte: è l'obiettivo del protocollo di intesa firmato ieri dall'Università di Cagliari e dalla Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza. Il documento è stato firmato ieri dal rettore Maria Del Zompo e dal presidente della Fondazione, Giorgio Macciotta. «Il nostro ateneo prosegue nell'impegno dello studio e della diffusione della conoscenza della figura e del pensiero di Antonio Gramsci, che rientra nell'ottica strategica di approfondimento e sviluppo dell'identità del territorio - ha spiegato Del Zompo - anche nella formazione post-lauream. Sono già in atto diverse interazioni con scuole e centri di studio diffusi nel mondo, secondo un approccio multi/interdisciplinare che si avvale dei risultati degli studi internazionali gramsciani». «Fin dalla sua costituzione, la Fondazione ha previsto di attivare una forte sinergia con l'Università - ha aggiunto il presidente della Fondazione, Giorgio Macciotta -. Costruire e studiare l'identità di un popolo significa anche comprendere come i valori di un territorio si siano misurati con il mondo: nasciamo per sviluppare il pensiero gramsciano, ma anche per studiare le trasformazioni determinate sul territorio dalla sua influenza». Il protocollo è anche la logica conseguenza dello studio dei ricercatori dell'ateneo, in particolare di quelli impegnati nel "GramsciLab". Fino a domenica prossima, ad esempio, un gruppo di studenti di Relazioni internazionali dell'Università di Cagliari si trova a Tunisi con la professoressa Patrizia Manduchi per una settimana di formazione nell'ambito del progetto promosso dal Dipartimento di Scienze sociali e delle istituzioni e dal GramsciLab e finanziato dalla Regione Sardegna.

Questionnaire and social

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