Press review

08 November 2017

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 novembre 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
VIA CAMPANIA. Lo studente universitario israeliano aggredito perché troppo elegante
Il giovane colpito con un pugno è sempre grave

Una settimana fa Ehab Salman è stato colpito con un pugno al volto in via Campania davanti al bar Giardino: da quel momento il giovane israeliano è ricoverato nel reparto di Rianimazione del Brotzu. Le sue condizioni sono stazionarie: il 26enne studente universitario in Medicina è sempre in coma farmacologico e i medici mantengono la prognosi riservata. Accanto al giovane (tutelato dall'avvocato Antonello Garau) ci sono i genitori, arrivati da Israele qualche giorno dopo l'aggressione, lo zio e tantissimi amici di Salman, soprattutto studenti dell'Università cagliaritana.
AGGRESSORE IN CARCERE Per il pugno al volto, sferrato all'alba di mercoledì primo novembre, è finito in cella Marco De Agostini. Il giudice Cristina Ornano, dopo aver interrogato il 23enne (difeso da Marco Lisu), ha confermato la custodia cautelare in carcere a Uta. «Mi dispiace. Sono stato insultato senza motivo e ho reagito d'istinto. Non credevo potesse accadere una cosa del genere. Non era mia intenzione», ha detto De Agostini al gip, ammettendo le proprie responsabilità.
DOPPIO PUGNO Il giovane è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Sant'Avendrace e del nucleo investigativo provinciale poche ore dopo l'aggressione. Decisive alcune testimonianze e soprattutto il video dell'impianto di sicurezza del bar. Le telecamere hanno ripreso tutta la scena avvenuta proprio davanti all'ingresso del locale. Salman e gli amici (due ogliastrini e un nuorese) sono arrivati dopo aver trascorso la serata a Dolianova per una festa di laurea. I quattro hanno iniziato una discussione con un gruppo di cinque cagliaritani. Ci sarebbero stati degli insulti. Nel mirino soprattutto Salman per il suo abbigliamento (abito e papillon): «Sembri un pinguino». C'è stata qualche spinta. Le telecamere hanno immortalato il doppio pugno sferrato da De Agostini. Prima ha colpito con un pugno un giovane ogliastrino. Poi con un destro ha mandato al tappeto Salman che aveva afferrato il telefono cellulare per chiamare il 118. I due ragazzi sono rimasti immobili a terra, fino all'arrivo dei soccorsi.
SENZA PATENTE De Agostini, otto ore prima, era stato fermato alla guida di un'auto di un parente dai carabinieri del nucleo radiomobile. Il giovane non ha mai conseguito la patente ed è stato denunciato (anche lo scorso 15 settembre era stato segnalato sempre per lo stesso motivo). Le indagini, coordinate dal pm Diana Lecca, non sono finite. I carabinieri della compagnia e del nucleo investigativo provinciale vogliono risalire ai quattro amici di De Agostini. (m. v.)

 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 novembre 2017 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
FESTIVAL DELLA SCIENZA
Agenda “Storie di terremoti, scienziati e ciarlatani”
al festival della Scienza si impara a conoscere

Inaugurato ieri, il festival della Scienza entra oggi nel vivo. Dalle 9 del mattino e sino alle 13 tra l'Exma e il Centro comunale il Ghetto di via Santa Croce a Cagliari si svolgeranno laboratori interattivi e dimostrazioni sperimentali destinate a ragazzi e adulti. Nel pomeriggio spazio agli incontri coi protagonisti della manifestazione che, giunta alla decima edizione, si svolgerà sino al 12 novembre. Alle 16.30 (Exma) Marco Pallavicini, docente di Fisica delle interazioni fondamentali all'Università di Genova, terrà una relazione su “Da Democrito a Peter Higgs: atomi e vuoto nell'era dell'Universo Oscuro”. Alle 17 (Il Ghetto) incontro con Roberta Franchi, docente di Teoria e didattica dell'atletica leggera alla Scuola di farmacia e Scienze motorie dell'Università di Bologna. La sua conferenza è intitolata “Il corpo narrante. Pedagogia dell'agire”. Si prosegue (18.30, Exma) con “Sotto i nostri piedi: Storie di terremoti, scienziati e ciarlatani”, conferenza di Alessandro Amato, geologo e sismologo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vucanologia. Alla stessa ora, al Ghetto l'incontro “La scienza per salvare l'arte”. In cattedra Alessandra Satta ricercatrice Cnr-Iom che mostrerà una serie di esempi di studio teorico e sperimentale per comprendere le cause del degrado dei pigmenti colorati utilizzati nei dipinti dell'Impressionismo e Modernismo.
PODDICHEDDU Le Petit Poucet di Charles Perrault diventa “Poddicheddu” e va in scena allo Spazio Polifunzionale di Via Roma, a Nuoro, domani, venerdì e domenica (alle 10,30 e alle 18) e sabato (alle 10,30). “Buchettino”, spettacolo di repertorio della compagnia Socìetas Raffaello Sanzio, da oltre 20 anni continua a incontrare bambini e adulti di tutti i continenti. La compagnia ha portato in tournée lo spettacolo con le proprie attrici in italiano, inglese, francese, portoghese. A Nuoro la versione del testo, col titolo “Poddicheddu”, sarà recitata in logudorese (variante nuorese) da Monica Demuru, attrice nuorese di origine e fiorentina d'adozione, con la traduzione di Marcello Fois. Lo spettacolo è inserito nella stagione del Ten Teatro Eliseo Nuoro e in concomitanza con gli eventi di Autunno in Barbagia Mastros in Nùgoro.

 

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 novembre 2017 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
LINGUA
La parola nel nuovo Zingarelli
Pane carasau dal latino “charaxare”

La preparazione tradizionale del pane carasau era tutta declinata al femminile. Scrive Salvatore Satta ne “Il giorno del giudizio”: «Per cuocere il pane venivano donne del vicinato; perché l'impresa era grossa, e bisognava impastare, tirare la pasta in larghe sfoglie, passarle una a una alla donna che sedeva presso la bocca del forno, con le cocche del fazzoletto rialzate sulla testa, il viso illuminato nell'ombra». Il processo continuava fino a ottenere «due ostie fumanti che pian piano s'irrigidivano, diventavano croccanti».
Oggi molte cose sono cambiate e il pane caràsau, dall'originaria Barbagia, si è diffuso ben oltre i confini della Sardegna, al punto da aver meritato di entrare a far parte dell'ultima edizione del vocabolario Zingarelli, che celebra i suoi cento anni di vita. Per l'occasione si terrà un incontro con gli studenti del liceo Dettori, stamattina alle 11.30, che vedrà come protagonisti Massimo Arcangeli - docente di linguistica all'Università di Cagliari, oltreché critico letterario e saggista - e Vera Gheno, sociolinguista dell'Università di Firenze. Sarà un viaggio nell'evoluzione lessicale della nostra lingua tra inglesismi, neologismi e vocaboli perduti.
Il termine sardo di questa edizione - dopo mallorèdus, launèddas, seàda, cannònau e ràgas - è appunto “carasau”. «Si tratta di un tipo di pane che i “continentali” chiamano carta da musica, perché è un pane croccante che addentato produce un suono caratteristico», spiega Arcangeli. «ll pane carasau ha una storia affascinante innanzitutto nella parola, nel termine “carasau”, che è un participio passato del verbo “carasare”, il cui antecedente è il latino “charaxare”, che voleva dire “fendere”; è quindi chiaro il riferimento alle due sfoglie ottenute dal taglio di questa già sottilissima sfoglia di pane».
Ma come avviene il processo che porta termini dialettali a diventare parte integrante dell'italiano standard?
«Prima di tutto bisogna dire che i dialetti sono lingue vere, al di là dello snobismo dei cultori di una lingua unificante. Perché se è vero che l'italiano si forma come lingua neolatina grazie a Dante, Petrarca e Boccaccio - senza dimenticare l'opera di Pietro Bembo - non solo il fiorentino è stato preso come modello costitutivo. L'apporto dei vari dialetti nella formazione dell'italiano affonda le sue radici nei secoli - basti pensare all'esempio di voci come “pandoro” o “panettone”. La nostra cultura è profondamente contaminata da influssi esterni che poi entrano nel vocabolario se si sedimentano a sufficienza nell'uso».
Un discorso simile si può fare in riferimento alla gastronomia?
«È un fenomeno che avviene grazie al passaggio che si compie dalla produzione locale a quella industriale. Tutte le regioni italiane vantano una ricca cucina e hanno contribuito, con uno o più prodotti tipici, alla costituzione del lessico italiano del gusto».
Oltre a queste novità lo Zingarelli acquisisce anche nuovi vocaboli inglesi, come ad esempio quelli che denominano mestieri legati a internet (“social media manager” o “web content editor”). «Alcuni termini usati sui social network - sottolinea Vera Gheno - italianizzano i corrispondenti inglesi prendiamo come “whatsappare” o “taggare”».
Luca Mirarchi

 

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 novembre 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Radiologo premiato
Il radiologo cagliaritano Luca Fanti ha vinto il premio 'Paola Crocetti' per la sua tesi di laurea con il prof. Luca Saba

 

5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 novembre 2017 / Speciale (Pagina 37 - Edizione CA)
EX MANIFATTURA. Venerdì 10 un convegno promosso dal Rotaract club Cagliari
CYBERBULLISMO,  A SCUOLA SI IMPARA A CONTRASTARLO

Il cyberbullismo, il sexting, gli effetti clinici sulle vittime. Ma anche le fake news e le conseguenze penali. Sono emergenze del momento, fenomeni variegati, riconducibili a un uso distorto della Rete, contro i quali si utilizzano ancora armi “spuntate”. Comprendere appieno questi fenomeni è l'unico modo per riuscire a contrastarli davvero, partendo dall'educazione degli studenti. Di questo si parlerà venerdì 10 alle 18 alla ex Manifattura Tabacchi di Cagliari durante il convegno “Distorsioni della rete: formarsi e informarsi per una navigazione sicura”, organizzato dal Rotaract club Cagliari Golfo degli Angeli.
«Attualmente, il sistema delle norme civili e penali non permette di tutelare completamente le vittime», spiega Luca Pisano, psicologo, psicoterapeutica e referente dell'Osservatorio Cybercrime della Sardegna. «Docenti e genitori dovrebbero avere maggiori strumenti per educare i ragazzi a un uso più consapevole delle tecnologie. Il problema», aggiunge, «è che non si vuole dotare i ragazzi di un patentino digitale, uno strumento che invece è indispensabile perché consente di indentificare chi non rispetta le regole sui social network e garantisce un utilizzo della Rete più consapevole e responsabile».
Tra i relatori, parteciperanno anche Gianni Fenu e Giorgio Giacinto dell'università di Cagliari, Anna Mariangela Aroffo (neuropsichiatra infantile), Manuela Ennas (giornalista e collaboratrice di Rosadigitale) e gli avvocati Paolo Francesco Micozzi e Giovanni Battista Gallus.
Mauro Madeddu

 

La Nuova Sardegna

  

6 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 novembre 2017 / Attualità - Pagina 10
Il Mezzogiorno aggancia la ripresa, restano problemi irrisolti e diseguaglianze
AL SUD MENO STATALI E PIÙ OCCUPATI

ROMA Il Mezzogiorno aggancia la ripresa e segna tassi di crescita di poco inferiori al resto del Paese (nel 2017 il pil del Sud cresce dell'1,3% contro l'1,6% del Centro Nord), ma continua a mantenere problemi irrisolti e forti diseguaglianze. Una di queste riguarda la pubblica amministrazione e va a sfatare il luogo comune di un Sud affollato di dipendenti pubblici. La fotografia scattata dal Rapporto Svimez 2017 segnala infatti un «forte ridimensionamento», in termini di risorse umane e finanziarie, della Pa meridionale che tra il 2011 e il 2015 avrebbe perso 21.500 dipendenti (nel Centro Nord nello stesso periodo sono calati di quasi 18.000 unità) e raggiunto una spesa pubblica pro capite corrente consolidata pari al 71,2% di quella del Centro Nord, con un divario in valore assoluto di circa 3.700 euro a persona. Luci e ombre vengono anche dai dati sul lavoro. Sebbene la Svimez segnali nell'ultimo biennio una crescita dell'occupazione meridionale, fa notare come questa riguardi principalmente i lavoratori anziani e come si stia consolidando «un drammatico dualismo generazionale, al quale si affianca un deciso incremento dei lavoratori a bassa retribuzione, conseguenza dell'occupazione di minore qualità e della riduzione dell'orario, che deprime i redditi complessivi». Passando a temi più demografici che economici, il saldo migratorio totale del Sud continua a essere negativo e sfiora le 28mila unità, mentre nel Centro Nord è in aumento di 93.500, continua la Svimez nel suo Rapporto 2017 specificando che in base a una sua stima inedita e ancora approssimativa del depauperamento di capitale umano meridionale, «considerando il saldo migratorio dell'ultimo quindicennio - ossia una perdita di circa 200mila laureati meridionali - e moltiplicando questa cifra per il costo medio che serve a sostenere un percorso di istruzione elevata , la perdita netta in termini finanziari del Sud ammonterebbe a circa 30 miliardi, trasferiti alle regioni del Centro Nord e in piccola parte all'estero».

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 novembre 2017 / Economia - Pagina 14
RAPPORTO SVIMEZ 2017
Culle vuote e poco lavoro
L'ECONOMIA SARDA È AL PALO

Disoccupazione giovanile al 56%, crollo degli investimenti e aumento delle tasse
Nell’isola la ripresa non è ancora arrivata. In coda tra le regioni del sud per reddito

di Gianna Zazzara
SASSARI Pochi laureati, pochissimo lavoro, zero nascite e altissimo rischio di povertà. È questa la fotografia della Sardegna scattata dal rapporto dell'associazione Svimez sull'economia del Mezzogiorno, che non vede alcuno spiraglio di ripresa neanche nel 2018. Nonostante il Pil nel Centro-Sud sia cresciuto dell'1% nel 2016, l'isola fa fatica ad agganciare la ripresa: tra le regioni meridionali è in coda alla classifica per reddito pro capite e per occupati. Anzi, è la regione dove l'occupazione è calata di più, soprattutto nel settore dell'edilizia. Come se non bastasse, a ciò si aggiunge l'aumento delle tasse e il crollo degli investimenti pubblici che ha aumentato il divario infrastrutturale con il resto d'Italia. L'unica nota positiva arriva dall'agricoltura: la Sardegna è l'unica regione del Mezzogiorno ad aver migliorato le proprie performance.
Occupazione. Il tasso di occupazione nel Mezzogiorno è il più basso d'Europa (35% al di sotto della media Ue), nonostante nei primi 8 mesi del 2017 siano stati incentivati oltre 90mila rapporti di lavori nell'ambito della misura "Occupazione Sud". Fa rabbrividire, poi, il tasso di occupazione giovanile che si ferma al 28,1% rispetto al 47,3 delle regioni del centro-nord. La Sardegna, anche in questo caso, riesce a fare peggio delle altre regioni del Mezzogiorno. Mentre nel 2016 al sud l'occupazione è cresciuta dell'1,7% - soprattutto tra gli ultracinquantenni e a tempo parziale - la Sardegna è l'unica regione in cui gli occupati sono calati e i numeri restano lontani da quelli prima della crisi: nell'isola ci sono quasi il 7% in meno di occupati. Fa paura anche la disoccupazione, soprattutto quella dei giovani tra i 15 e i 24 anni, che supera il 56% contro il 16,1 del Centro-Nord. «Quei dati si riferiscono al 2016 - ha commentato l'assessore regionale al Lavoro Virginia Mura - Le ultime statistiche mostrano un netto miglioramento della situazione lavorativa nell'isola. Nei primi sei mesi del 2017 le assunzioni sono state in crescita e in percentuale sono cresciute più nella nostra regione che nel resto d'Italia».
Il capitale umano. Alla fine del 2016 il Mezzogiorno ha perso altri 62mila abitanti. Ma non la Sardegna dove i residenti restano stabili. Mentre il pendolarismo verso le regioni del centro-nord o verso l'estero è molto accentuato in Abruzzo, Campania e Calabria, neanche l'1% dei sardi decide di andare a cercare lavoro fuori dall'isola. Anche perché la stragrande maggioranza è anziana. I giovani sono pochi e lo saranno sempre di più in futuro dal momento che i sardi non fanno figli.
Università. I giovani sardi non solo sono pochi, ma sono anche poco istruiti. Come nel resto del Mezzogiorno, la quota media di laureati in Sardegna è bassissima (intorno al 14%). A questo dato si associa il crollo delle immatricolazioni nelle università sarde. Secondo il rapporto Svimez l'unico modo per invertire la tendenza è aiutare gli studenti con le borse di studio.
Redditi e povertà. In Sardegna, come nel resto del Mezzogiorno, un residente su tre è a rischio povertà, soprattutto tra i lavoratori con un basso tasso di istruzione, gli stranieri e i giovani. Crolla anche il reddito procapite: meno 7%.
Pressione fiscale. Nonostante il calo del reddito procapite, la pressione fiscale in Sardegna è aumentata, come nel resto del Mezzogiorno. Mentre al Nord sono calate, nel Sud le tasse sono salite dal 29,5 al 32,2%. Diminuisce invece la spesa pubblica complessiva che è più bassa rispetto al Centro-Nord.
Infrastrutture. Aumenta il divario infrastrutturale. La Sardegna, insieme al Molise e alla Basilicata, è la regione dove lo Stato investe di meno e con scelte qualitative orientate prevalentemente a garantire un servizio di base, senza alcun miglioramento tecnologico.

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 novembre 2017 / Agenda Nuoro - Pagina 20
PREPARAZIONE TEST LAUREA
L’associazione Histudentes comunica che il 22 novembre avrà inizio a Nuoro l’ottava edizione dei corsi di preparazione per l’ammissione alle lauree scientifiche e tecniche. L’iniziativa è patrocinata da: Università di Nuoro, Ordine dei medici e Provincia. Previste 160 ore totali tra lezioni con tutor specializzati, esercitazioni e simulazioni d’esame. Gratuiti per ogni corsista: il CD-ROM con materiale didattico e il supporto in sede per le iscrizioni ai test d’ammissione. Si accetteranno iscrizioni fino ad esaurimento posti. Info su modalità di iscrizione, organizzazione didattica e percentuali di successo inviare una mail a: info@histudentes.com oppure chiamare il numero: 347 5182865 oppure consultare il sito www.histudentes.com L’associazione Hìstudentes invita, previo appuntamento, tutti gli interessati a un colloquio informativo e gratuito nella sede di Nuoro

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 novembre 2017 / Agenda Sassari - Pagina 21
UNIVERSITÀ
Giornata internazionale della fisica medica dedicata a Curie

SASSARI L'università aderisce alla V Giornata internazionale della Fisica medica promuovendo per domani una conferenza, aperta alle scuole superiori, che si terrà in aula Magna dalle 10 alle 12.L'evento, ideato dalla "International Organization of Medical Physics" è dedicato all'anniversario dei 150 anni dalla nascita di Marie Curie, scienziata di Varsavia, vincitrice del Premio Nobel per la Fisica (1903) e per la Chimica (1911).Ci penserà il rettore Massimo Carpinelli a inquadrare questa figura straordinaria in una lectio magistralis intitolata "Marie Curie e la scoperta della radioattività". Seguiranno gli interventi di Rossana Bona e Angela Poggiu e (Ssd Fisica sanitaria Ats - Aou Sassari) che illustreranno il ruolo del Fisico Medico e le applicazioni, rispettivamente, in diagnostica e terapia. Infine, la ricercatrice Valeria Sipala (università di sassari, istituto nazionale di Fisica Nucleare) parlerà della ricerca in Fisica medica e del ruolo delle università.Marie Sklodowska Curie è nota per aver scoperto il fenomeno della radioattività, il Radio e il Polonio. In tempi in cui solo agli uomini era consentito studiare, Marie Curie è stata la prima donna a ottenere una cattedra all'Università Sorbona di Parigi. E' una delle pochissime persone al mondo ad esser stata insignita del Premio Nobel in due discipline diverse.In apertura sono previsti i saluti di Piergiorgio Marini, Antonio D'Urso, Fulvio Moirano.

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