Press review

27 October 2017

L'Unione Sarda

L’UNIONE SARDA.it  di giovedì 26 ottobre 2017 / Cultura » Cagliari 
L'Unione Sarda.it » Cultura » Il contributo sardo alla scoperta degli impulsi delle Pulsar
IL CONTRIBUTO SARDO ALLA SCOPERTA DEGLI IMPULSI DELLE PULSAR
Recente scoperta sulle pulsazioni ottiche al millisecondo di una stella di neutroni in rapidissima rotazione, pubblicata recentemente sulla prestigiosa rivista “Nature Astronomy”.

E la firma di un gruppo di ricercatori in cui l’Università di Cagliari appare accanto all’INAF-Osservatorio Astronomico di Roma e all’Università di Palermo: tra i protagonisti dell'importante scoperta scientifica figurano Alessandro Papitto, postdoc dell’Università di Cagliari ora all’INAF, Luciano Burderi, docente di Astrofisica dell’ateneo cagliaritano e la professoressa Tiziana Di Salvo dell'Università di Palermo, che con l'ateneo del capoluogo sardo collabora da anni.
Per la prima volta al mondo è stata osservata una Pulsar al millisecondo, cioè una stella di neutroni in rapidissima rotazione che emette impulsi periodici come un potentissimo faro cosmico, non solo nella banda dei raggi X, ma anche nella luce visibile. Psr J1023+0038, questo il nome della Pulsar, emette 590 impulsi di luce visibile ogni secondo e la scoperta è stata effettuata grazie alle osservazioni condotte al Telescopio Nazionale Galileo dell’Inaf alle Isole Canarie, equipaggiato per l’occasione con lo strumento Sifap, un fotometro ottico ad altissima risoluzione sviluppato presso il Dipartimento di fisica dell'Università La Sapienza di Roma.
"Finora si pensava che queste Stelle di Neutroni emettessero luce pulsata esclusivamente nella banda radio e nella finestra raggi X - raggi Gamma" – spiega il professor Burderi - "pertanto la scoperta fatta è davvero importante e apre prospettive inattese per lo studio di questi affascinanti oggetti".
Le radio pulsar sono stelle di neutroni che si comportano come veri e propri fari cosmici, quando la stella ruota abbastanza velocemente i suoi intensissimi campi magnetici riescono ad accelerare particelle a energie ben superiori a quelle raggiungibili dal Large Hadron Collider del Cern di Ginevra, il più potente acceleratore di particelle mai costruito dall’uomo.
A ogni rotazione della stella, gli elettroni così accelerati producono degli impulsi di radiazione osservabili dalle onde radio ai raggi gamma, consentendoci di conoscerne il periodo di rotazione con precisione elevatissima.
Ieri alle 15:15  - ultimo aggiornamento alle 16:33 

 



1 - L’UNIONE SARDA.it di giovedì 26 ottobre 2017 / Cronaca di Nuoro (Pagina 39 - Edizione CA)
DESULO. La scommessa di Candida Todde sull'istituto alberghiero
Corso serale cancellato, fuori anche una laureata

Si è rivolta al corso serale dell'istituto alberghiero di Desulo dopo aver visto che la sua laurea non le garantiva il lavoro sperato. Ma s'è ritrovata anche senza la possibilità di frequentare la scuola perché il corso serale, tra la sorpresa generale, è stato soppresso. Candida Todde, 31 anni, di Desulo, viso dai tratti forti come il suo carattere e un sorriso acceso che porta ventate di allegria ovunque, madre di un bimbo di un anno, aveva fatto domanda d'iscrizione ai corsi serali dell'Alberghiero per cercare lo sbocco lavorativo che il diploma all'istituto commerciale e la laurea specialistica in Scienze dell'amministrazione non le avevano garantito. «Ragazzi, scegliete bene la scuola da frequentare perché segnerà la vostra vita!», scrive la laureata su Facebook dopo aver scoperto che le scuole serali non sarebbero partite.
LA SCELTA Quando a Desulo fu istituito l'Alberghiero, alla giovane, che era al secondo anno dell'istituto commerciale, fu impedito di iscriversi. «L'Alberghiero dà una formazione completa: alla parte teorica sono affiancate molte ore di attività pratica, così quando ci si diploma si è pronti per lavorare - spiega ora lei -. Non vale lo stesso per l'università, dove non si mette in campo ciò che si studia. I tirocini dovrebbero essere obbligatori per imparare e accumulare quell'esperienza che viene poi richiesta per accedere a un concorso o a qualsiasi altro lavoro».
SPERANZE TRADITE Erano tante le speranze di Candida Todde. Orfana di padre dall'età di 15 anni, fu spinta allo studio universitario da sua madre, Rita Puddu (50 anni), la quale voleva garantire un futuro migliore alle sue figlie. Tanta la fatica, e poi? Con alle spalle laurea, patente europea del computer, servizio civile e tirocini post laurea, non può nemmeno insegnare nelle scuole pubbliche, a differenza dei diplomati all'Alberghiero.
LE DIFFICOLTÀ È difficile anche pensare di spostarsi per lavoro: «Non possiedo un'auto e dovrei viaggiare con i nostri mezzi pubblici inefficienti. Inoltre, senza un asilo nido in zona, non saprei dove lasciare mio figlio». Una soluzione potrebbe essere il trasferimento, ma la giovane mamma non ci sta. «Che senso ha laurearsi per portare i nostri titoli all'estero? - si chiede tristemente - Io vorrei spenderli nel territorio dove i miei genitori hanno investito e mi hanno cresciuto».
Daniela Melis

 

2 - L’UNIONE SARDA.it di giovedì 26 ottobre 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 9 - Edizione CA)
PROGRAMMA ISCOL@. Pigliaru: «Saranno gli amministratori locali a ideare le nuove strutture»
I progetti per le scuole del futuro
Laboratori, musei, campus e biblioteche: opere per 55 milioni

La scuola del terzo millennio per la Regione ha radici profonde e visioni moderne. Deve istruire ma anche formare persone e lavoratori, nelle loro comunità. Nasce dalle esigenze dei territori dove si recupereranno strutture abbandonate, si realizzeranno nuovi edifici e trasformeranno vecchi istituti in laboratori, aziende, punti di aggregazione. Il Piano straordinario di edilizia scolastica Iscol@ entra nella sua seconda fase. Ci sono 55 milioni da spendere, grazie al Fondo di sviluppo e coesione, annualità 2014-2020.
I CONCORSI «Quattordici documenti preliminari di progettazione sono già pronti, abbiamo invitato gli Enti locali a pubblicare nei prossimi giorni i bandi per i concorsi di progettazione», ha annunciato il presidente della Regione Francesco Pigliaru al liceo Azuni di Sassari durante un incontro con sindaci, Provincia, professionisti, dirigenti scolastici, l'intero gruppo di lavoro dell'ambizioso piano Iscol@. Il governatore, che qui ha studiato, tiene particolarmente al progetto. «Siamo la Regione che in Italia sta investendo di più nella scuola, era nei nostri programmi. Saranno strutture dei territori, per questo abbiamo chiamato i loro amministratori per idearle assieme a noi. I ragazzi potranno studiare in edifici dignitosi, se non addirittura belli», ha detto Pigliaru. I comuni interessati sono una ventina, alcuni si sono riuniti per realizzare progetti unificati, evitando sprechi.
I PROGETTI Gli interventi riguarderanno scuole e alunni di Escalaplano, Guasila, Monti, Scano Montiferro, Tresnuraghes, Sagama, Sennariolo, Neoneli, Ula Tirso, Allai, Nughedu Santa Vittoria, Samugheo. E ancora Sassari e Olbia, Posada, Thiesi, Uta, Villaspeciosa, Mores e Ittireddu. «Con la sicurezza pensiamo a una nuova architettura più funzionale per l'apprendimento dei ragazzi», ha specificato l'assessore all'Istruzione Giuseppe Dessena, «si tratta di condizioni fondamentali per la loro crescita».
I DETTAGLI Il liceo Azuni, che ha ospitato la conferenza, è una delle scuole interessate. I lavori riguarderanno gli interni, la biblioteca, i laboratori, una sala museale. L'istituto Pellegrini, ex Agrario, sempre a Sassari, avrà locali per la vendita di prodotti a chilometro zero, per la molitura delle olive e la trasformazione delle uve. A Guasila sorgerà un campus urbano, a Posada un campus dell'Istruzione. A Mores e Ittireddu ci saranno laboratori di Archeologia. Olbia avrà l'ampliamento di una scuola dell'infanzia. A Uta verrà realizzato un polo scolastico di eccellenza mentre a Villaspeciosa sorgerà una nuova scuola. Spetta ai comuni, ora fare in fretta. Il progetto Iscol@, complessivamente, investe 250 milioni. Una prima tranche di interventi per 57 milioni è ormai avviata. Le nuove scuole saranno 29 e le opere inizieranno il prossimo anno. Alla progettazione hanno collaborato le università di Cagliari e Sassari e il Politecnico di Milano.
Franco Ferrandu

 

3 - L’UNIONE SARDA.it di giovedì 26 ottobre 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Le differenze e l'identità di genere: da oggi le proiezioni
Gli orientamenti sessuali in ventotto cortometraggi

Uno Sguardo Normale Expo e Sardinia Queer Short Film Festival si uniscono quest'anno, dal 27 ottobre all'11 novembre, per mostrare al pubblico una panoramica ancora più interessante su quella scena cinematografica, nazionale e internazionale, che affronta i temi delle differenze di orientamento sessuale e dell'identità di genere, spesso ricondotta all'acronimo LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender).
L'evento, che si svolgerà nella sala Cineteatro Nanni Loy - Ersu, in via Trentino 2 a Cagliari, è organizzato dall'associazione ARC insieme, da ARCinema e dall'organizzazione studentesca universitARC. Oggi e domani, al Sardinia Queer Short Film Festival, dalle 20 alle 22,30, saranno proiettati ventotto cortometraggi, provenienti da ventuno paesi, in concorso per i premi assegnati l'11 novembre. La giuria sarà presieduta dalla regista Luisa Cutzu. Fra gli ospiti: il regista Sebastiano Riso, il conduttore Fabio Canino e lo scrittore Dario Accolla. Uno Sguardo Normale Expo è in programma da giovedì 2 a sabato 4 novembre e da giovedì 9 a sabato 11 novembre. Ogni sera appuntamento alle 18 e alle 20,30 sarà mostrato al pubblico uno dei cinque cortometraggi finalisti di Sardinia Queer Short Film Festival. Alle 21 si potrà assistere alla proiezione di un lungometraggio fra i sei che sono stati selezionati per l'Expo. I titoli proposti sono, dal 2 al 4 novembre: A Date for Mad Mary (Irlanda, 2016, 92'), My Nature (Italia, 2016, 75') e 120 battiti al minuto (Francia, 2017, 135'), candidato agli Oscar come miglior film straniero; mentre, dal 9 all'11: Una famiglia, di Sebastiano Riso (Italia, 2017, 97'), Il padre d'Italia (Fabio Mollo, Italia, 2017, 93') e Maurice, di James Ivory (Gran Bretagna, 1987, 140').
Luca Mirarchi

 

4 - L’UNIONE SARDA.it di giovedì 26 ottobre 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
SEMINARIO
“I figli del nemico: storie dei figli di italiane con padri tedeschi in epoca bellica” è il tema dell'incontro che i Rotary club dell'Area metropolitana organizzano stasera alle 20 all'hotel Caesar's, in via Darwin. Ne parlano la docente di Storia contemporanea dell'Università cittadina, Cecilia Novelli, e la giornalista di Raitre e Raistoria Michela Ponzani.

 

5 - L’UNIONE SARDA.it di giovedì 26 ottobre 2017 / Provincia Sulcis (Pagina 31 - Edizione CA)
PORTOSCUSO. Lo studio: da scarti di lavorazione a risorse per l'economia
Nuova vita per i fanghi rossi?

Da scarti di lavorazione, ingombranti e sempre al centro delle polemiche, a risorse vere e proprie per alimentare l'economia “circolare”: con una delibera di Giunta, la Regione suggerisce una nuova vita per i fanghi rossi, gli scarti di lavorazione derivanti dalla bauxite nel processo produttivo dell'Eurallumina.
Nell'ambito del Piano Sulcis, il Cesa (Centro per la sostenibilità ambientale) ha certificato le prospettive scientifiche dell'utilizzo dei fanghi rossi, fino agli anni scorsi considerati non remunerativi . Ora la tecnologia più avanzata fa la differenza e sembra aprire nuovi spiragli per l'utilizzo dei fanghi, ricchi di alluminio e ferro, ma anche delle cosiddette “terre rare”, ad esempio titanio e scandio difficili da trovare ma preziosi per alcune produzioni.
Il limite, al momento, è che le tecnologie sviluppate in questo campo possono essere applicate solo su scala ridotta. Ma è un settore che attrae l'interesse degli investitori: alla Regione è già stato presentato da un'azienda di Assemini un progetto per un impianto che dovrebbe trattare tra le 80 e le 100 mila tonnellate annue di fanghi, certificato dal Cesa. Certo non si eliminerà lo stoccaggio dei fanghi in discarica, ma l'obiettivo della Regione è incentivare e spingere questa tecnologia che punta al riutilizzo dei rifiuti industriali.
« Troppo spesso - hanno detto l'assessore all'Industria Maria Grazia Piras e il coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi - interpretiamo il rifiuto come un materiale di scarto, in questo caso molto costoso da smaltire. Questa è una visione lineare della produzione. Ben più intrigante è ragionare in termini di economia circolare, in cui il rifiuto diventa materiale, spesso nobile, per successive lavorazioni. Valorizzare gli studi su questa materia è fonte di opportunità di reddito e occupazione. Vogliamo lavorare su questo sentiero e questa delibera è un primo passo verso lo sviluppo dell'economia circolare».
A Portovesme la filosofia del riutilizzo dei fanghi non arriva come un fulmine a ciel sereno, anzi se ne è discusso ampiamente già lo scorso aprile, durante il convegno organizzato dalla Rsu Eurallumina che ha riunito diversi professori universitari ed esperti del settore. «Conosciamo queste tecnologie e i loro risvolti, ci sono diverse aziende che stanno facendo studi molto avanzati e pensiamo sia positivo - dice Antonello Pirotto, delegato della Rsu - già il professor Viola, intervenendo al nostro convegno, fu illuminante nell'illustrare le potenzialità dei fanghi». Eurallumina ormai è materia di studio: la vertenza, la storia e le prospettive di rilancio sono finite anche al centro della tesi di laurea di Sabrina Melis, una giovane studentessa cagliaritana di Economia e Gestione aziendale.
Antonella Pani

 

6 - L’UNIONE SARDA.it di giovedì 26 ottobre 2017 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
L'ESPERTO. Ignazio Floris, docente di Entomologia agraria e di Apicoltura all'università di Sassari
«Per migliorare servono più controlli e più prevenzione»

«Sono state la globalizzazione e il riscaldamento globale a provocare le grandi infestazioni di specie aliene che negli ultimi decenni hanno messo in difficoltà il nostro sistema agropastorale e i mezzi che sono stati messi in campo, per quanto siano sempre migliori, non sono sufficienti».
Ignazio Floris, docente di Entomologia agraria e di Apicoltura all'università di Sassari, è uno dei maggiori esperti in Sardegna nel suo campo, conosce la situazione dell'Isola e sa che cosa occorrerebbe fare. «Migliorare i controlli, oggi inadeguati, il monitoraggio e la prevenzione», premette.
O qualche volta emergono limiti politici. «Esisteva un osservatorio delle malattie delle piante ma da quando la competenza è stata trasferita all'assessorato all'Ambiente non esiste più una struttura specializzata che invece sarebbe auspicabile dato che il problema si fa sempre più complesso», aggiunge l'entomologo.
L'altro problema è la prevenzione: «La Regione è sensibile ed ha istituito un Comitato tecnico fitosanitario e una struttura simile che opera all'intero del Servizio veterinario», dice. «Funzionano abbastanza bene ma il problema è che si agisce quasi sempre ex post». C'è qualche eccezione: «Sul piccolo coleottero dell'alveare introdotto in Calabria e Sicilia c'è un programma per intercettarne tempestivamente l'arrivo e anche per la xylella sono state avviate indagini e studi che, anche grazie alla sensibilizzazione degli olivicoltori che hanno tempestivamente segnalato i casi sospetti, sinora hanno impedito l'arrivo del virus».
Il problema delle prevenzione riemerge quando si parla dell'emergenza numero uno: quella della lingua blu. «la strategia regionale prevede di combatterla con i vaccini, quindi con un programma annuale. Ma i virus mutano, la malattia si ripresenta e il farmaco diventa inefficace e va cambiato. Così diventa una rincorsa continua. Per evitarlo occorrerebbe contrastare lo sviluppo del moscerino che trasporta il virus, anche agendo sul focolaio larvale facilmente identificabile in un'azienda zootecnica, invece si continua a contrastare l'effetto e non la causa persistendo nell'errore».
Per Floris «le soluzioni emergenziali generano costi enormi, certamente superiori a quelli della prevenzione, che vengono socializzati. Gli indennizzi ai pastori li paghiamo tutti. È vero», prosegue il docente, «che siccità e alluvioni peggiorano situazioni già difficili ma siccome non sono più fenomeni straordinari, occorrono una visione e una strategia a lungo termine e investimenti consistenti». (f. ma.)



7 - L’UNIONE SARDA.it di giovedì 26 ottobre 2017 / Cronaca di Nuoro (Pagina 39 - Edizione CA)
OLIENA. L'agrume, già diffuso a Siniscola, era il dolce prelibato delle vecchie generazioni
“Sa pompia” oltre la guerra sulla primogenitura

Una ricerca genetica, condotta dall'Università di Sassari e andata avanti per quattro anni, ha ricostruito la presenza della pianta di “sa pompia” in Sardegna, attestata da alcuni scritti già nel 1700. Più complesso però diventa rappresentare l'origine dell'agrume, forse giunto dal Libano o forse nato in Sardegna. Mancano, infatti, attestazioni certe in proposito. È emerso a Oliena dove nei giorni scorsi si è svolto il convegno “Sa pompia e la Sardegna, quali origini?” con Grazia Maria Scarpa e Grazia Viglietti, del dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari, e il giornalista-gastronomo Giovanni Fancello.
Sui social si è scatenata la polemica attorno all'origine. Ma diventa davvero di poca importanza stabilire se il primo esemplare sia riconducibile al territorio di Siniscola, che da anni valorizza l'agrume, o di Oliena o, ancora, a quello di Milis, dove la pianta è diffusa allo stesso modo.
Durante il convegno si è tentato, infatti, di guardare oltre, analizzando prospettive e impieghi di un frutto che può diventare un dolce prelibato (conosciuto anche alle pendici del Corrasi come “torradu”, regalo da contraccambiare in coincidenza di particolari ricorrenze già nell'Ottocento), un prodotto cosmetico, un liquore, una crema o avere mille altri utilizzi. Promuovendo, quindi, la coltivazione seppur di nicchia in piccole quantità e la trasformazione. Partendo dall'esempio di Siniscola, che negli ultimi vent'anni ha valorizzato questa particolare coltura. Niente guerre di campanile, insomma, come ha precisato uno dei promotori della kermesse, Cenceddu Palimodde.
«Abbiamo voluto creare un appuntamento, animato dal confronto e dal dibattito libero, senza scontri tra comunità - ha detto il ristoratore olianese -. Ho conosciuto sin da giovane questo frutto e ne ho sentito parlare attraverso le testimonianze di persone molto anziane. Ciò non significa che vogliamo rivendicare la primogenitura olianese: non avrebbe alcun senso».
Mattia Sanna

 

8 - L’UNIONE SARDA.it di giovedì 26 ottobre 2017 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Quelle piante esotiche che stanno distruggendo la nostra biodiversità
«Il fiore che per molti anni è stato il simbolo del nostro assessorato al Turismo? Il Carpobrotus, quello viola, utilizzato in tutte le brochure? Una specie aliena che arriva dal Sudafrica, pericolosa. Nella baia di Porto Ferro, ad Alghero, per esempio, sta distruggendo l'Elicriso».
Paolo Capece, dell'Arpas, coordinatore della rete fenologica regionale, mette in guardia dal fascino esotico di certi vegetali. «Il Giacinto d'acqua dello stagno di Cabras? Il Comune ogni anno lo rimuove con i mezzi meccanici, perché impedisce il deflusso dell'acqua, ma è sufficiente che rimanga anche un solo stelo e lui riparte più forte di prima». E che dire del bellissimo Tree of Heaven? L'albero del paradiso, magnifico quanto maledetto. «Più che infestante: neanche con l'escavatore si riesce a eliminare le radici. È partito in Gallura e nel giro di dieci anni potrebbe distruggere le sugherete».
ATTENTI ALLE IMPORTAZIONI La gente non lo sa, ma introdurre una pianta forestiera nel giardino di casa potrebbe fare enormi danni all'ecosistema.
«In Sardegna persino chi si occupa di piante, i florovivaisti, spesso ignorano che molte specie sono state vietate», continua Capece che, ad Alghero, sta partecipando proprio in questi giorni a un workshop internazionale nel complesso di Santa Chiara, sede della facoltà di Architettura, organizzato dal Dipartimento Meteoclimatico dell'Arpas, con esperti provenienti da ogni area del Mediterraneo per fare il punto sulle azioni da mettere in campo per limitare il rischio della diffusione delle specie aliene invasive.
BIODIVERSITÀ A RISCHIO In Sardegna si trovano molte specie aliene che sono incluse nel regolamento dell'Unione Europea 11/43 del 2014, Alien plans of Union Concern, fra cui il Giacinto d'acqua, appunto, e il Senecione. «Delle 25mila specie di piante, almeno la metà sono esclusive del bacino del Mediterraneo», spiega il botanico Valerio Lazzeri, del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno. «La flora esotica è considerata la seconda fonte di perdita della biodiversità. È particolarmente aggressiva, si sostituisce agli endemici e non ha competitori».
ATTENTI ALLA VESPA VELLUTINA Ma non è solo nel mondo vegetale che si nascondono le insidie. «Da noi la minaccia per le nostri api autoctone è rappresentata dalla terribile vespa vellutina», continua Lazzeri, «già arrivata in Toscana e in Liguria, direttamente dal Sud-est asiatico. Ha una puntura tremenda ed è aggressiva anche con gli uomini». Arriverà in Sardegna, è solo questione di tempo. «Non dobbiamo farci trovare impreparati», avverte Capece, «come è accaduto per il punteruolo rosso. Per fortuna la sensibilità verso queste tematiche negli ultimi anni è migliorata». Tra gli strumenti per contrastare il pericolo che avanza c'è l'utilizzo e la valorizzazione delle piante endemiche.
Caterina Fiori


 

La Nuova Sardegna

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 27 ottobre 2017 / Prima pagina
INNOVAZIONE
Una plastica eco trionfa alla Start cup  
MELONI A PAGINA 25

Sassari - Pagina 25
INNOVAZIONE | IDEE D’IMPRESA
Un gruppo di ricercatori sassaresi si aggiudica la "coppa" tra università
LA PLASTICA ECO DI RELICTA TRIONFA ALLA "START CUP"
Tredici i progetti che si sono scontrati, i primi tre andranno alle finali nazionali

di Antonio Meloni
SASSARI  Il futuro degli imballaggi si chiama "Relicta" una plastica ecologica, ricavata dagli scarti della lavorazione del pesce, che riduce il ciclo dello smaltimento. É l'idea progettuale vincitrice della X edizione di Start cup Sardegna, competizione ideata dalle università sarde in collaborazione con un nutrito team di partner.Il gruppo formato da Davide e Matteo Sanna, Mariangela Melino, Andrea Farina e Giovanni Conti, già vincitore del contamination lab dell'università di Sassari, ha sbaragliato la concorrenza di tredici gruppi che per una serata si sono dati battaglia sul palco del Civico.Al secondo posto si è classificato Mo.Nat, gruppo di Sara Vignoli e Daniela Paddeu, che hanno puntato, invece, sulle strutture d'arredo modulari mentre il terzo è stato assegnato a neeoT (contamination lab università di Cagliari) di Renato Caboni, Federico Corona e Nicola Aldo Cabras, per il progetto di una rete privata dedicata agli agricoltori che permette l'analisi e l'impiego in tempo reale dei dati utili alle coltivazioni. Ai primi tre classificati vanno premi in denaro e servizi, ma soprattutto la qualificazione al Premio nazionale dell'innovazione in programma a Napoli tra fine novembre e i primi di dicembre.Con un format accattivante, che ricalca quello sperimentato con successo nei più noti talk show televisivi, la finale dello Start cup Sardegna 2017, concorso tra le migliori idee d'impresa, alla decima edizione, ha messo in campo tredici gruppi reduci da un percorso compiuto nei due atenei sardi, che si sono contesi la vittoria a colpi di innovazione. L'evento, organizzato dagli uffici di trasferimento tecnologico degli atenei di Sassari e Cagliari, ha visto, quest'anno, la partecipazione delle squadre vincitrici dei contamination lab con le cinque idee premiate in piazza Castello durante la "Notte europea dei ricercatori" e le altre tre proposte da altrettanti team dell'università di Cagliari. La presentazione al pubblico si è svolta con un sistema denominato "elevator pitch", cinque minuti a gruppo per raccontare in modo chiaro la propria idea e convincere la giuria puntando su innovazione, sostenibilità e spirito imprenditoriale. Due le novità di quest'anno: il contraddittorio tra i gruppi e il ruolo degli "opponent", sorta di avvocati del diavolo che alla fine di ogni presentazione hanno rivolto domande ai concorrenti individuando eventuali punti deboli del progetto.Ancora, la votazione in diretta da parte di una giuria di esperti che ha contribuito per il 50 per cento al computo del punteggio finale, mentre l'altra metà è l'esito delle valutazioni dei business plan espresse da una giuria più ristretta composta da Alberto Scanu (Confindustria Sardegna), Luca Saba (Coldiretti Sardegna), Carlo Mannoni (Fondazione di Sardegna), Francesco Chiari (Numera), Salvatore Desole (Unifidi Sardegna), Claudio Virzilio (Legacoop Sardegna), Ignazio Pischedda (gruppo Bper) e Ginevra Balletto (Rotary club Cagliari). Il delicato lavoro degli "opponent", invece, è stato affidato a Alberto Scanu, Pierluigi Pinna (Abinsula), Luca Saba e Giovanni Pinna Parpaglia (Ordine dottori commercialisti ed esperti contabili di Sassari). La serata è stata condotta da Lorenzo Micheli del Clab Ambassador.Ai vincitori, l'onore di rappresentare la Sardegna a Napoli dove concorreranno i progetti di impresa vincitori delle altre Start cup italiane. Chi vince il nazionale si aggiudica i premi offerti dagli sponsor, ma soprattutto il contatto con i principali esponenti della comunità scientifica e finanziaria che operano sul campo, un'occasione straordinaria che potrebbe rappresentare un trampolino di lancio verso il successo.



10 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 27 ottobre 2017 / Sassari - Pagina 25
IL SEMINARIO
Sessualità, i diritti e i pregiudizi

SASSARI Il diritto alla sessualità, nel superamento del pregiudizio e nel rispetto delle differenze e le implicanze psicologiche: di questo si parla oggi dalle 16 alla Sala Angioy della Provincia, al seminario su "Psicologia, psicologi e tematiche Lgbtiq", promosso dall'Ordine degli Psicologi della Sardegna, nell'ambito delle Settimane del benessere psicologico in Sardegna 2017. Un appuntamento che affronta tematiche delicate e complesse, troppo spesso sottotraccia.Con la sigla Lgbtiq, universalmente acquisita negli anni più recenti, si intende la sessualità e l'identità di genere comunemente considerata "non eterosessuale" e/o che è ancora alla ricerca di sé: per la prima volta gli psicologi sardi affrontano in un seminario di approfondimento e confronto temi che riguardano le implicanze psicologiche di una condizione di vita, spesso tenuta "sotto traccia", con conseguenze traumatizzanti e di emarginazione insostenibili. Il convegno di formazione, accreditato Ecm e gratuito, scaturito dalla partecipazione dell'Ordine degli Psicologi della Sardegna al Sardegna Pride di Sassari dell'8 luglio scorso, sarà coordinato da Angela Quaquero e Gregorio Salis. Tra i relatori Silvia De Simone, Andrea Perdichizzi e Massimo Mele.Questo appuntamento sarà preceduto da un altro seminario, alle 9 alla Sala Convegni della Nuova Sardegna su "La deprivazione economica e la povertà educativa. Lo sport strumento di integrazione psico-sociale". I lavori, coordinati da Francesco Cattari, prevedono diversi interventi di esperti e operatori di settore tra cui Cosimo Chiesa, Lorenza Bazzoni, Angela Quaquero, Loredana Barra e Manolo Cattari.



11 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 27 ottobre 2017 / Cultura e spettacoli - Pagina 37
CAGLIARI
Due festival cinematografici
sul tema delle identità Lgbt

CAGLIARI Comincia oggi la nuova edizione di “Uno sguardo normale expo” – “Sardinia queer short film festival”, evento dedicato a cortometraggi e lungometraggi sui temi dell’omosessualità, bisessualità, transgender e queer organizzato a Cagliari dall'associazione Arc insieme ad Arcinema e all'organizzazione studentesca universitArc. In programma nella sala Cineteatro Nanni Loy (in via Trentino 2) oltre al concorso riservato ai cortometraggi e la presentazione dei film, anche mostre, incontri, libri e documentari sul tema. L'evento comprende due festival in origine indipendenti: “Uno sguardo normale expo”, dedicato ai lungometraggi scelti fra i migliori e più importanti titoli a tematica lgbt prodotti a livello internazionale e nato quindici anni fa, e “Sardinia queer short film festival”, concorso riservato ai corti d'autore al suo sesto anno, che nel 2016 ha visto la partecipazione di ben 142 titoli provenienti da 21 paesi diversi. L’obiettivo è quello di sensibilizzare la società, attraverso l’universale mezzo di comunicazione del cinema, sui temi delle differenze di orientamento sessuale e di identità di genere, e sulla necessità di raggiungere equivalenti diritti civili per tutte e tutti. Sardinia queer short film festival è in programma oggi e domani: dalle 20 alle 22.30 saranno proiettati i 28 cortometraggi selezionati dalla segreteria del festival tra i 70 iscritti da 21 Paesi diversi. Tra questi saranno scelti i cinque titoli finalisti che concorreranno ai premi, i quali saranno poi in proiezione, uno per ogni giornata, durante i giorni di UsnExpo, dal 2 all’11 novembre. L’ultimo giorno, sabato 11 novembre, saranno premiati i vincitori. Anche quest’anno il festival accoglierà ospiti prestigiosi: Sebastiano Riso, regista (vittima di una violenta aggressione omofoba a Roma lo scorso 2 ottobre), Fabio Canino, scrittore, conduttore radiofonico e televisivo, lo scrittore Dario Accolla e la giuria composta dal presidente Fabio Mollo, regista, con Luisa Cutzu (regista, dottoressa in ricerche in Lingue e Letteratura dell’Università di Sassari), Immanuel Casto (cantante, game creator, blogger e opinionista), Massimo Milani (storico attivista del movimento transessuale e Lgbt), Joako Ezpeleta (Festival de Cine Lgbt di Barcellona). Per quanto riguarda il Sardinia queer short film festival, nei fine settimana 2-4 novembre e 9-11 novembre, sempre al Cineteatro Nanni Loy, spazio ai lungometraggi di autori internazionali a tema lgbt scelti fra i miglior a livello internazionale e che non hanno avuto la possibilità di essere visti nelle nostre sale cinematografiche. Ogni sera dalle 18 ci sarà la presentazione di incontri, documentari, libri e seguirà un aperitivo e alle 20.30 sarà mostrato al pubblico uno dei cinque corti finalisti del fFestival. Alle 21 la proiezione dei sei film scelti per UsnExpo.



12 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 27 ottobre 2017 / Lettere e commenti - Pagina 35
IL CASO
Permessi retribuiti per assistere animali

? Con una decisione certamente sorprendente, l'Università La Sapienza di Roma ha concesso a una sua dipendente amministrativa di poter godere di due giorni di permesso retribuito per assistere fisicamente il proprio cane durante il periodo di convalescenza successivo a un intervento veterinario urgente resosi necessario a seguito di una paralisi alla laringe dell'animale. Non ci si rende conto che questa decisione è sì sorprendente quanto pericolosa. Per due differenti motivi.
1) Dal punto di vista giuridico, si crea un precedente che darà il via a un nuovo filone parallelo a quello dei falsi invalidi. Avremo una marea di richieste per criceti depressi o pappagalli afoni o pesciolini rossi con la gastrite.
2) Dal punto di vista del buon senso a causa dell’inarrestabile fenomeno della antropomorfizzazione degli animali domestici considerati oramai alla stessa stregua dei figli. Accade sempre più spesso che il proprietario consideri il cane come un bimbo, un compagno, un figlio e non lo riconosca più per quello che è, cioè un animale meraviglioso e intelligente, in grado di donare molto, se rispettato e aiutato a crescere con equilibrio. E così, inconsapevolmente, qualcuno comincia a credere che pensieri, ragionamenti ed emozioni siano identici a quelli degli uomini. Su questo pericoloso fenomeno era intervenuto recentemente anche papa Francesco. Dobbiamo comunque imparare a trattare gli animali per quello che sono: animali.
Viviana Monteverdi, Sassari

Questionnaire and social

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