Press review

15 October 2017

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 15 ottobre 2017 / Commenti (Pagina 44 - Edizione CA)
Cosa racconta la storia sarda
PARAGONI DIFFICILI
CON LA CATALOGNA

In queste ultime settimane caratterizzate dalla lacerazione politico-istituzionale in atto in Spagna tra governo centrale e governo catalano non sono mancati, nel dibattito pubblico, i riferimenti alle istanze indipendentiste della Sardegna e le riflessioni su come il caso catalano possa rappresentare un modello per l'isola. Al netto delle posizioni individuali appare necessaria una riflessione più ampia che, scevra da personalismi e interessi localistici, possa aiutare a comprendere la specificità del dibattito sull'autonomia in Sardegna. Accantonando momentaneamente il possibile confronto su peculiarità comuni (lingua, cultura e tradizioni), un accostamento tra le due realtà appare difficile: nella dialettica politica italiana non si sono mai verificati casi di una aperta tensione e conflittualità istituzionale sia perché l'Italia è priva della caratteristica tutta spagnola dell'assenza della mediazione politica (causa dell'odierna instabilità governativa a Madrid) sia perché le regioni a statuto speciale non hanno mai avuto una forza politica o un potere economico tale da permettere una negoziazione su questo tema con lo Stato centrale. Anche nei momenti di alta tensione istituzionale tra governo regionale e quello nazionale in Sardegna non è mai mancata la volontà di mediazione e di rado è stata espressa l'intenzione di una insanabile rottura animata da spirito secessionista. Basti pensare alla politica contestativa di Paolo Dettori. Convinto che lo Stato centrale dovesse ottemperare lealmente agli impegni assunti col Piano di Rinascita, il leader sassarese impostò quella linea rivendicativa, un autonomismo duro e puro profondamente diverso da quello delle giunte precedenti, come lo ha definito Guido Melis, affinché lo Stato tenesse fede alle promesse fatte ai sardi.
Nel dibattito politico isolano è però storicamente mancata una vocazione separatista, sebbene alcune istanze in tal senso siano emerse nell'immediato secondo dopoguerra; tuttavia sono sempre state decisamente minoritarie e non sono mai riuscite a imporsi. Era diffusa convinzione che l'elevazione del popolo sardo dovesse avvenire nei diversi settori della vita pubblica attraverso l'inserimento della Sardegna nei circuiti economici e culturali nazionali e internazionali.
In questa direzione si adoperarono le prime giunte regionali sarde, ma sempre di concerto con il governo centrale, con il quale non venne mai meno il dialogo, sebbene non mancarono momenti di duro scontro, su tutti si ricordino le dimissioni di Alfredo Corrias in segno di protesta alle inadempienze dello Stato nei confronti dell'isola. La ricerca di soluzioni immediate per il superamento dei problemi è stata una costante del rivendicazionismo sardo a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, quando iniziarono a manifestarsi i primi rimpianti per la rinuncia dei privilegi del Regnum Sardiniae nel 1847. Il dibattito sulla questione sarda ha dunque origine remote. Con l'approvazione dello Statuto speciale l'idea che l'autonomia fosse realtà era condivisa da tutti, come sintetizzato da Crespellani: «il popolo sardo ha conquistato la dignità che è propria di chi è in grado di autodeterminarsi». Certo si trattava di tradurre in realtà le aspirazioni di riscatto dei sardi, continuando la battaglia politica per la valorizzazione delle energie periferiche spesso mortificate da uno Stato accentratore e burocratico, ma l'autonomia non fu mai intesa a danno dell'unità statale. Ciò che sembra mancare oggi è una linea condivisa da tutte le forze politiche capace di realizzare un progetto realmente identitario che risvegli le coscienze e reclami per sé diritti e prerogative che le sono proprie in virtù dello Statuto.
Luca Lecis, Docente di Storia Contemporanea Università di Cagliari

 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 15 ottobre 2017 / Commenti (Pagina 44 - Edizione CA)
LE FALSE SPERANZE
Qual è la cifra di responsabilità dei medici e delle agenzie dei media nell'alimentare false speranze? Il vostro servizio sull'affabulazione che esista una tecnica che “riattiva la coscienza” e che “funziona dopo anni di coma vegetativo” (sto citando testualmente quanto scritto nell'Unione Sarda del 8/10/17) è, non certo per colpa del giornalista che ha riportato quanto riferito, falsa. Lo stato vegetativo è irreversibile per il semplice fatto che in questo caso nel cervello si alternano aree vitali con altre pesantemente ed irreversibilmente danneggiate che quindi rendono vana la caratteristica principale del cervello: interconnettere afferenze sensori-motorie, mnesiche, visive ed altro attraverso sistemi intra ed intercorticali in modo originale e variato, quasi jazzistico, se dovessi azzardarmi in un paragone comprensibile. Del resto la consorteria scientifica europea ha rigettato il peso scientifico del lavoro su menzionato (errori metodologici, risultati inconsistenti, caso mal studiato) ed il paziente in realtà è morto a giugno! Ma questa delle speranze assurde sembra una costante del genere umano. Il grande Eschilo nel suo “Prometeo incatenato”, in una parte poco nota della tragedia dove il Coro (che incarna le inquietudini del Popolo) interroga l'Eroe dell'Umanità, chiede a Prometeo cosa altro ha dato agli uomini oltre la techne (il fuoco, nel caso specifico). La risposta rimbomberà nei secoli: “ho dato loro false speranze”.
Francesco Marrosu, Neurologo

Caro professore, sarebbe davvero inusuale nonché presuntuoso da parte mia confutare le affermazioni di uno stimatissimo neurologo come Lei. Mi limito perciò a ribadire, come d'altronde Lei stesso precisa, che il nostro giornalista ha riportato le dichiarazioni di una sua collega, Angela Sirigu, che io personalmente non conosco, ma in possesso di un ragguardevole curriculum. La ringrazio comunque per il suo intervento.


 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 15 ottobre 2017 / Provincia Sulcis (Pagina 35 - Edizione CA)
IGLESIAS. Si riducono le risorse: «Abbiamo 60 mila euro in meno»
L'UNIVERSITÀ PERDE PEZZI
La Regione: «Igea e Carbosulcis fuori dall'Ausi»

L'Ausi perde due soci storici: Igea e Carbosulcis, entrambe società controllate dalla Regione, non fanno più parte del Consorzio universitario del Sulcis Iglesiente con sede a Monteponi, a Villa Bellavista. A decidere il divorzio tra Ausi (nata negli anni ‘90) e le due controllate, è stata la Giunta regionale, che ha approvato il Piano di revisione straordinaria delle partecipazioni detenute dalla Regione. Tra queste - attraverso Carbosulcis e Igea - c'è l'Ausi che, in virtù di questo provvedimento, non ha più il sostegno della Regione nel cda, composto da Comuni di Iglesias e Carbonia, Provincia e Parco geominerario.
APPORTO FINANZIARIO Una mancanza che si farà sentire: sia perché verrà meno l'apporto finanziario dato dai 2 soci (circa 60 mila euro l'anno), sia per le opportunità legate alle attività di studio e ricerca svolte da Ausi. L'operazione della Regione comporta sia l'uscita diretta da società controllate, sia da quegli organismi, come l'Ausi, sostenuti attraverso alcune di esse. «Liberiamo risorse da dove erano mal collocate, soldi che erano spesi male - ha sostenuto il presidente Francesco Pigliaru - e che è il momento di recuperare e spendere bene». L'addio di Carbosulcis e Igea è già avvenuto, anche se nessuno (finora) aveva sollevato pubblicamente il problema. «Manca un apporto sicuramente importante - dice Emilio Gariazzo, sindaco di Iglesias e presidente del Consorzio Ausi - e non solo per i 60 mila euro annui in meno, ma anche per le attività di ricerca, seppure la stessa Regione intervenga annualmente con 350 mila euro». Al momento, peraltro, è in corso una trattativa per non perdere il sostegno della Provincia, da cui arrivano 50 mila euro.
LE TRATTATIVE «Siamo alla ricerca di altre forme di collaborazione - aggiunge Gariazzo - anche da parte di imprese private». Dopo la smobilitazione dei corsi di laurea (tra cui Scienza dei materiali, direttamente legata al territorio), l'Ausi si occupa da qualche anno di attività di formazione e ricerca attraverso i master di alto livello, dedicati a laureati. «L'uscita di Igea e Carbosulcis non modificherà la nostra “mission” - assicura il vice presidente Salvatore Murgia - stiamo anche lavorando per coinvolgere altri Comuni del territorio, oltre a Iglesias e Carbonia».
Cinzia Simbula

 

4 - L’UNIONE SARDA di domenica 15 ottobre 2017 / Provincia Ogliastra (Pagina 41 - Edizione CA)
LANUSEI. Tre ore e mezza per arrivare a Cagliari, quattro a Sassari
IL VIAGGIO VERSO L'UNIVERSITÀ È UN ESAME INSUPERABILE

Poche corse Arst, percorsi infiniti, il miraggio di un collegamento diretto. Il viaggio degli studenti universitari verso Cagliari e Sassari è un incubo. Quattro ore per arrivare nella città turritana, tre e mezza per il capoluogo. Una situazione immutata negli anni.
VIAGGI E MIRAGGI «Non è pensabile che esista un unico servizio di trasporti pubblici da e verso l'Ogliastra - spiega Marco Mascia, studente di Bari Sardo - sarebbe bello ci fosse una linea ferroviaria».
La lunghezza del viaggio è variabile e dipende dalle fermate che il servizio pubblico garantisce. «Pagare circa 8-10 euro e passare quattro ore in viaggio per tornare a casa è assurdo», osserva Savana Sirigu, studentessa di Ulassai.
«I collegamenti non sono all'altezza - sostiene Roberta Conti, universitario di Tortolì - è impensabile sopportare tre ore di viaggio, non solo per la durata ma per il percorso».
RITORNO AL PASSATO Ultimamente l'autobus non percorreva più le tortuose curve di Campuomu e il tragitto risultava essere più scorrevole. Tuttavia la chiusura della statale 554 ha riportato la situazione indietro di mesi. «Occorrerebbe una linea per collegare in modo diretto Lanusei e Tortolì con Cagliari - propone Eleonora Orrù di Lanusei - in modo da dimezzare la durata del viaggio».
MEGLIO BLA BLA CAR Se gli iscritti a Cagliari piangono, i colleghi di Sassari non ridono: «Sarebbe opportuno inserire una linea diretta il venerdì e la domenica - dice Francesca Lai di Lanusei - nei giorni che interessano maggiormente gli studenti». Per molti il pullman è l'unica opzione. «Spesso è preferibile rinunciare a tornare a casa piuttosto che fare quattro ore di viaggio», confessa Fabio Godani, di Lanusei. Intanto Bla bla Car, piattaforma web di “trova e offri passaggi”, si sta rivelando una buona alternativa. Si torna in Ogliastra con dieci euro.
DALL'ARST Carlo Poledrini, direttore dell'Arst, ammette di non avere la bacchetta magica. «La durata dei collegamenti è stabilita da limiti di velocità e percorsi. Compatibilmente con le condizioni stradali noi cerchiamo di fare le tratte più rapidamente possibile. I collegamenti diretti non sono autorizzati dalla Regione».
Lina Agus

 

5 - L’UNIONE SARDA di domenica 15 ottobre 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Sub professionali e sindacati decisi a bloccare la stagione
Ricci, pesca a rischio
Su Siccu, cittadella senza frutti di mare?

Il rischio è reale, la questione si fa spinosa. Per i buongustai cagliaritani che ogni stagione attendono il primo novembre per far scorpacciate di uova di ricci di mare, il 2017 potrebbe davvero essere classificato come l'anno-nero. I raccoglitori subacquei professionali in possesso di licenza minacciano di incrociare le braccia e restare a terra perché impossibilitati a spostarsi dal loro comparto su disposizione del ministero. E questo a differenza degli altri colleghi della pesca costiera artigianale autorizzati a raggiungere quantomeno i compartimenti limitrofi. Una disposizione che cozza con le disposizioni regionali. «L'assurdo - sostengono per le associazioni di categoria, Giovanni Loi dell'Agci, Renato Murgia del Flag e Roberto Savarino di Federcoopesca - è che Roma dà le direttive e la Regione non interviene. Di fatto sono i capi del compartimenti marittimi, ovvero i comandanti delle Capitanerie, a rilasciare le autorizzazioni alla raccolta».
LE REGOLE Un disordine che si sta protraendo da anni con una raffica di sanzioni e multe a chi si ritrova ad operare in questo marasma. Che ha tra l'altro portato nelle ultime stagioni di raccolta ad una guerra tra operatori cagliaritani e colleghi oristanesi. «Tra l'altro il ministero ha scritto alla Regione dicendo: occupatene tu. Ma la Regione ha sempre rimandato, anche per via delle tensioni tra pescatori», ricorda Giovanni Loi.
LA CITTADELLA Adesso, mentre gli assessorati comunali ai Lavori pubblici e alle attività produttive hanno iniziato a predisporre i basamenti che ospiteranno a Su Siccu le sei postazioni della cittadella per la vendita delle gonadi rigonfie di prelibate uova («Abbiamo anticipato i tempi per essere pronti con l'inizio della stagione di pesca», dice l'assessora Marzia Cilloccu), chi i ricci dovrà strapparli al mare e portarli su quei banchi ha deciso di scegliere la linea dura. Appoggiati dalle associazioni di categoria che in sede di commissione pesca annunciano battaglia. Una protesta che potrebbe sfociare nella mancata firma del decreto di avvio della stagione di raccolta. La sintesi: tutti a terra, e non soltanto i cagliaritani che rappresentano il settanta per cento delle 189 licenze rilasciate dalla Regione.
L'IPOTESI Insomma, dal primo novembre la cittadella dei ricci di Su Siccu rischia di restare deserta per via del “fermo biologico” scelto per protesta dai raccoglitori professionali. «Da anni si parla della risorsa in grandi difficoltà, lo hanno detto gli studi scientifici dell'Università ma nonostante questo non si interviene seriamente per tutelarla. Gli operatori l'anno scorso hanno deciso di fermarsi ogni lunedì per contribuire a ridurre lo sforzo di pesca, ma è la Regione che deve legiferare», sostengono le associazioni di categoria.
Andrea Piras

 

6 - L’UNIONE SARDA di domenica 15 ottobre 2017 / Economia Sardegna (Pagina 17 - Edizione CA)
CARRIERE
ENRICO BOI 
Enrico Boi (nella foto) nell'aprile scorso diventa presidente della Ids GeoRadar North America, società con sede a Denver specializzata in tecnologie e apparecchiature nel settore minerario e ingegneristico. Una carriera iniziata nel 1999 dopo la laurea in Ingegneria a Cagliari. Il primo incarico è quello di manager per la società specializzata in ingegneria Tst Engineering Group. Dopo 14 anni passati tra Irlanda, Italia e Taiwan accetta l'incarico di vice presidente della Ids North America, multinazionale attiva oltre che negli Usa anche in Canada, Mexico e Caraibi. Dal novembre del 2010 è membro della Società internazionale di tecnologie trenchless a Londra. (l. m.)
RICCARDO PENSÈ  Riccardo Pensè (nella foto) è manager della sede milanese della banca giapponese Mitsubishi Ufj Financial Group. Laureato a Sassari con lode nel 2013 inizia la carriera nel settore bancario lavorando per due anni nelle sedi isolane del Banco di Sardegna e Unicredit. A febbraio 2015 va a Milano come consulente finanziario di Poste Italiane, poi a giugno dell'anno scorso approda alla corte dell'istituto bancario nipponico forte di una rete di oltre 2.300 uffici in 50 paesi. (l. m.)

 

7 - L’UNIONE SARDA di domenica 15 ottobre 2017 / Fondi Investimento (Pagina 17 - Edizione CA)
IN BREVE
UNIVERSITÀ, NUOVO CORSO A SASSARI

Sarà inaugurato domani a partire dalle 10 in Aula Magna il nuovo corso di laurea dell'Università di Sassari in Scienze dell'alimentazione, salute e benessere dell'uomo. La data non è casuale, visto che si celebra in tutto il mondo la “Giornata mondiale dell'alimentazione”. Dopo i saluti del rettore Massimo Carpinelli (nella foto), il programma prevede l'intervento del coordinatore, Pier Andrea Serra, che spiegherà le finalità del corso.

La Nuova Sardegna

 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 ottobre 2017 / Prima pagina
In missione per l’agenzia spaziale europea
INGEGNERE DA GAVOI ALL’ANTARTIDE
In una base a 80° sotto zero: studi per lo sbarco su Marte
Ingegnere elettronico, 39 anni, master & back a Losanna, in Svizzera, lavora all’Istituto nazionale di Astrofica. Si occupa dello sviluppo di software di controllo del Sardinia Radio Telescope: il gavoese Marco Buttu andrà per un anno nella base italo-francese dell’Antartico, a 80 gradi sotto zero, per un lungo progetto di ricerca. COLUMBU A PAGINA 8



9 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 ottobre 2017 / Sardegna - Pagina 8
Marco Buttu, ingegnere di Gavoi, partirà a metà novembre
UN SARDO TRA I GHIACCI DELL'ANTARTIDE PER STUDIARE LE STELLE
La missione è organizzata dall'Agenzia spaziale europea

di Michela Columbu
GAVOI Ingegnere elettronico, 39 anni, master & back a Losanna, in Svizzera, lavora all'Istituto Nazionale di Astrofisica. Si occupa dello sviluppo del software di controllo del Sardinia Radio Telescope, il più moderno strumento di osservazione dello spazio in Europa che si trova nel territorio di San Basilio, a 30 chilometri da Cagliari. È anche autore di "Programmare con Python", un libro sul linguaggio di programmazione software. È questo il curriculum del gavoese Marco Buttu, uno dei 13 componenti del gruppo di ricercatori e tecnici, prevalentemente francesi e italiani, che saranno spediti per un anno nella base italo-francese Concordia Station, che si trova nell'altopiano Antartico, per un lungo progetto di ricerca. «In Antartide, lontano dalla costa, ci sono solamente tre stazioni di ricerca permanenti, ovvero che restano aperte anche durante l'inverno: una è la Stazione Concordia, la più isolata, dove andremo noi», spiega Marco da Strasburgo dove si trova per completare il percorso di formazione in vista della partenza prevista per metà novembre. «Lo scopo della spedizione è fare ricerca scientifica. Io mi dovrò occupare prevalentemente di osservazioni astronomiche - spiega Marco Buttu -. Contemporaneamente l'Agenzia Spaziale Europea, grazie alla presenza nel gruppo di un medico, monitorerà le nostre condizioni per l'intera durata della spedizione». Infatti, oltre al lavoro del gruppo di ricercatori, c'è anche il controllo costante delle loro condizioni psico-fisiche da parte dell'Esa, con lo scopo di capire come l'essere umano possa sopportare condizioni di vita estreme, simili a quelle che si potrebbero avere in una futura missione spaziale su Marte. La stazione Concordia, infatti, si trova in un deserto di ghiaccio, con temperature che raggiungono i meno 80 gradi, buio assoluto per diversi mesi, altissima quota (circa 4000 metri equivalenti sul livello del mare), carenza di ossigeno e aria secchissima. Condizioni che possono alterare i delicati equilibri del corpo abituato ad esempio all'alternanza tra il buio e la luce, che scompare per ben 90 giorni nella cosiddetta "notte antartica". Ma a mettere a dura prova la resistenza psicologica dei ricercatori sarà anche il forzato isolamento in un posto ancora più isolato della Stazione Spaziale Internazionale, che resterà irraggiungibile per 9 mesi. «Ora sono a Strasburgo ed è da circa un mese e mezzo che viaggio molto, proprio con lo scopo di prepararmi per questa spedizione. A breve sarò in Sardegna e mi sposterò tra Cagliari e Gavoi, per via del lavoro, prima di partire per questa incredibile esperienza». Intanto a Ollolai e Gavoi, dove vivono rispettivamente la moglie e la famiglia, la notizia si è diffusa immediatamente. In tanti hanno fatto al giovane gli auguri per questa missione. E una grande soddisfazione è stata espressa anche dal vice presidente della Sardegna Raffaele Paci: «Siamo molto orgogliosi che la scelta per una missione così importante sia ricaduta, tra tanti candidati, su Marco Buttu. Una conferma della presenza in Sardegna di professionalità eccellenti in questo settore e del ruolo importante ormai acquisito a livello mondiale. Attraverso l'innovazione tecnologica e il capitale umano anche noi possiamo svolgere un ruolo importante pur essendo una piccola isola e creare un solido futuro per le nuove generazioni». Paci conclude con un augurio: «In bocca al lupo, Marco, a nome di tutta la Giunta regionale: siamo certi che con il tuo lavoro porterai in alto il nome della Sardegna».



10 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 ottobre 2017 / Cultura e spettacoli - Pagina 37
Università
Scienze dell'alimentazione
Un nuovo corso a Sassari

SASSARI Sarà inaugurato domani, a partire dalle 10 in Aula Magna, il nuovo corso di laurea dell'Università di Sassari in Scienze dell'alimentazione, salute e benessere dell'uomo. La data prescelta non è casuale, visto che si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale dell'alimentazione, lanciata per incoraggiare la riflessione su un migliore impiego delle risorse disponibili per la produzione sostenibile di alimenti.Dopo i saluti del rettore Massimo Carpinelli, il programma prevede l'intervento del coordinatore, Pier Andrea Serra, che spiegherà le finalità del corso. E' un percorso formativo interdisciplinare che si propone di formare professionisti della nutrizione e del benessere, a partire dall'acquisizione di competenze che riguardano la qualità ma anche la sicurezza dell'intera filiera produttiva agro-veterinaria, con un occhio alla valorizzazione economica, anche in ottica turistica, del patrimonio alimentare della Sardegna. Quindi con una attenzione privilegiata al mondo dell'economia. Il tema sarà affrontato da molteplici punti di vista. Non a caso prenderà la parola Ermanno Mazzetti, direttore di Coldiretti Sassari, in rappresentanza dei produttori del comparto agricolo isolano, e Gian Battista Fressura della sede locale di Slow Food. Ci sarà spazio anche per ascoltare Luigi Ledda, che sta portando avanti un progetto di ricerca Horizon2020 sul carciofo spinoso sardo (Maslowaten). Sarà inoltre l'occasione per presentare il progetto sul "Monitoraggio della freschezza degli alimenti attraverso sensori ad alta tecnologia", realizzato dall'Università di Sassariinsieme con l'Istituto agrario "Pellegrini". Seguiranno alcune testimonianze del settore agrifood isolano. In conclusione, saranno svelati, con una dimostrazione pratica, alcuni trucchi adoperati dagli chef per sfruttare tutte le potenzialità delle materie prime della cucina sarda.



11 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 ottobre 2017 / Limbas 3.0 - Pagina 9
In sardu si narat UNIVERSIDADE, non si narat UNIVERSITÀ
In su sardu, impreamus tèrmines noos chi sunt "giustos" cando rispetamus unu "garbu", in sa forma o in su sonu, chi òperat giai in sa limba. Duncas, adatamus "internatzionalismos" cun sufissos galu "produtivos", in analogia cun faeddos presentes in sa limba.--VIRTUDE, UNIVERSIDADE non VIRTÙ, UNIVERSITÀ. Giai in italianu arcàicu fiat "virtute e virtude" (lat. «virtutem»), "universitade e universitate" (lat. universitatem). Gasi etotu, in sardu: realidade, abitabilidade, contabilidade, etc. sunt prus a "garbu" nostru de sos faeddos cun finale in "-tà".--PRESÈNTZIA non PRESENTZA. Faeddos comente "presèntzia", "cussèntzia", etc. non benint dae su lat. «praesentea», «conscienteam», chi diat dare resurtados diferentes, ma currispondent a ispagnolismos in "-ancia/-encia". Duncas, in sardu: rapresentàntzia, presidèntzia, coerèntzia, amighèntzia, cunfidèntzia, decandèntzia, suplèntzia, etc. e non sos matessi faeddos cun finale in "-za". (d.corràine)



12 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 ottobre 2017 / Sassari – Pagina 20
Sono in scadenza le borse di studio Erasmus
Possibile fare domanda entro il 18 ottobre per trascorrere un periodo in un'altra università europea

SASSARI  L'università di Sassari ha pubblicato i bandi per l'assegnazione di borse di mobilità internazionale a fini di studio, nell'ambito del programma Erasmus Plus, per il II semestre dell'anno accademico 2017/2018. Ci sono ancora pochi giorni a disposizione, e cioè fino alle 12,30 del 18 ottobre, per cogliere l'opportunità di vivere un'esperienza che può cambiare una vita. Sul sito dell'università, www.uniss.it/internazionale/bandi, sono consultabili i bandi per l'assegnazione dei finanziamenti destinati allo svolgimento di un periodo di studio all'estero in una delle numerose università europee con le quali l'ateneo ha stipulato accordi di interscambio. Le sedi disponibili, che variano a seconda del dipartimento, sono pubblicate come documento allegato a ogni singolo bando. Possono partecipare gli iscritti ai Corsi di laurea triennale, magistrale e magistrale a ciclo unico, Master, Dottorato e Scuole di specializzazione dei dipartimenti di Agraria, Architettura, design e Urbanistica, Chimica e Farmacia, Giurisprudenza, Scienze biomediche, Scienze della Natura e del territorio, Scienze politiche, Scienze della comunicazione e ingegneria dell'informazione, Scienze umanistiche e sociali, Storia, Scienze dell'uomo e della formazione. La selezione è aperta anche agli iscritti al corso di laurea interdipartimentale in Sicurezza e cooperazione internazionale. Le candidature dovranno essere compilate on-line, il 18 ottobre (ore 12,30), al link http:// hostweb3.ammin.uniss.it/applicazioni/erasmus.php? cat =2, e successivamente consegnate in formato cartaceo all'Ufficio Relazioni Internazionali (via Macao 32, Sassari) entro le 12,30 del 19 ottobre. Tutte le informazioni sono contenute nei bandi. Sul sito dell'università di Sassari i candidati troveranno anche le indicazioni da seguire per accedere ai test obbligatori di valutazione delle competenze linguistiche. Si potrà prenotare la data e l'orario del test, da svolgere nel Centro linguistico di ateneo fino alle 12 del 16 ottobre. Vivere una mobilità Erasmus è un'opportunità che ha un impatto notevole sia sotto il profilo della formazione accademica, sia sotto il profilo personale e lavorativo. Le statistiche a livello europeo e nazionale dimostrano che aver trascorso un periodo di formazione all'estero contribuisce in modo determinante a favorire l'inserimento nel mondo del lavoro, migliorando di fatto le prospettive occupazionali. L'università di Sassari si distingue da tempo in ambito nazionale per la quantità e la varietà di opportunità internazionali di studio e tirocinio che offre ai suoi iscritti.



13 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 ottobre 2017 / Agenda - Pagina 22
GEOEVENTI
Piante nel parco paleobotanico

MARTIS "Storie di piante nel parco paleobotanico dell'Anglona" è il titolo dell'appuntamento organizzato dalla società Sa Rundine nell'ambito della quinta Settimana del pianeta terra. La conferenza escursione avrà luogo dal 20 al 22 ottobre. Si comincia il 20 a Perfugas, nella sala conferenze in via Manzoni, con una giornata di studi cui parteciperanno con relazioni e contributi Gianluca Liriti (presidente sezione sarda della Società botanica), i docenti universitari Giovanni Scanu, Daniel Zoboli e Rossella Filigheddu che parleranno di flora paleozoica e foreste fossili. Sabato alle 9.30 e alle 15 doppia escursione al parco Paleobotanicoe domenica conferenza dibattito a Martis, museo geologico, con successiva visita al sito "San Michele". Non c'è bisogno di iscriversi agli eventi. Ingresso libero.



14 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 ottobre 2017 / Alghero - Pagina 27
PROGRAMMA INTERREG
Formazione per rinnovare le aziende agrituristiche

ALGHERO  Saranno gli uffici algheresi di Laore, in via XX settembre 7, a ospitare lunedì e martedì prossimI la prima sessione dei laboratori di “Innovatione Way”. Si tratta di un percorso di formazione per l’innovazione disegnato su misura per le aziende agrituristiche del territorio di Alghero, della Nurra e di Villanova Monteleone attraverso il progetto Prometea, realizzato col programma comunitario Interreg “Italia-Francia Marittimo 2014/2020”. Organizzati dall’agenzia Laore con il coordinamento di Quinn, il Consorzio universitario in Ingegneria per la qualità e l’innovazione, il ciclo di incontri che proseguirà anche il 7 e 8 novembre rientra in un articolato percorso rivolto a 15 aziende agrituristiche che fanno parte del gruppo di ricerca sull’analisi delle buone pratiche delle aziende multifunzionali, coordinata dal Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari. I laboratori di “Innovation Way” puntano a rafforzare le competenze manageriali delle aziende e a definire nuove opportunità di crescita commerciale. Per centrare gli obiettivi principali dell’iniziativa, si approfondiranno aspetti come la ridefinizione del posizionamento delle aziende sul mercato e l’individuazione di nuovi segmenti di clientela, la ristrutturazione dell’offerta per far emergere il valore per il mercato e i benefici per i clienti, lo sviluppo degli attuali prodotti e servizi, l’ascolto dei clienti e l’analisi di esperienze e buone prassi. I laboratori realizzati col metodo “Innovation Way” del Quinn per permettere agli imprenditori di accrescere le potenzialità e realizzare un’innovazione su misura per la loro azienda, sono una fase importante del progetto “Prometea – Promozione della multifunzionalità del settore agrituristico, che è stato presentato lo scorso 21 aprile ad Alghero ed è finanziato nell’ambito del programma comunitario che coinvolge la Regione Toscana come capofila, il consorzio Quinn, il dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, l’agenzia Laore, la Camera di Commercio di Ajaccio e l’Avitem di Marsiglia. (g.m.s.)

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