Press review

14 October 2017

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 14 ottobre 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Iniziativa per nuovi iscritti al polo economico e giuridico
Le matricole “verdi”
Gli studenti abbelliscono il campus Sant'Ignazio

Piantare un albero ha un forte valore simbolico: rappresenta una nuova vita, anche culturale, che nasce e cresce. Con questo intento ieri mattina le matricole dei corsi di laurea magistrale della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche dell'Università sono state chiamate a un incontro di benvenuto. Una sorta di gara nel giardino di via Sant'Ignazio per un inusuale gioco di squadra nel verde e un contest fotografico sul social network Instagram.
BUONE PRATICHE L'odore del carrubo nell'ex giardino dei sordomuti è forte. Come il silenzio che avvolge quest'angolo verde, troppo spesso trascurato. Un'area di pace, dove i 250 iscritti al primo anno dei sette corsi di laurea hanno avuto l'opportunità di lavorare insieme per abbellire uno spazio comune, «alimentando così il senso di identità e appartenenza e sviluppando il team working finalizzato al raggiungimento di un obiettivo», spiega il presidente della Facoltà Stefano Usai. L'obiettivo è ben chiaro: «Vogliamo accogliere gli studenti in modo diverso. L'Università è una comunità con momenti di socializzazione. Vorremmo che questi spazi poco usati venissero usati di più. Abbiamo chiamato questa iniziativa Campus Garden - spiega Usai - perché sfrutterà l'ampio giardino del Campus Sant'Ignazio e permette ai ragazzi di scoprire questi magnifici spazi per un'intera mattina attraverso un innovativo team experience game ».
Il prorettore alla Didattica Ignazio Putzu ha messo l'accento sul duplice aspetto dell'iniziativa: «Piantumare è un simbolo di vita che consente ai ragazzi di riappropriassi dei loro spazi».
AL LAVORO Gli studenti sono stati divisi in squadre, a ognuna delle quali è stata assegnata un'area del giardino e una decina di piante da mettere a dimora e coltivare. Sotto l'occhio vigile dei giardinieri della facoltà, coordinati da Gianluca Ilriti che sta sviluppando un progetto con gli studenti di Scienze naturali nelle 15 aree verdi dell'Ateneo, armati di zappa e rastrello, hanno sistemato le piante fornite dall'Agenzia Forestas nell'ambito del programma “UniCaVerde” volto alla valorizzazione dei giardini e delle aree verdi dell'Università. L'accordo si sviluppa in modo semplice e non oneroso per l'Università. Un percorso virtuoso da estendere anche per altre iniziative. (a. a.)

 

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 14 ottobre 2017 / Commenti (Pagina 15 - Edizione CA)
Gli studenti e la città che cambia
LA NUOVA ANIMA DI CAGLIARI

Nel corso della sua storia Cagliari è stata molte cose. Nel resto della Sardegna si pensava che fosse il centro del dominio e dell'oppressione, in epoca pisana e poi spagnola, ma anche in epoca piemontese. Indubbiamente in quelle epoche è stata la sede del potere; è stata anche il centro delle rivolte contro quel potere.
Nel corso del Novecento, l'inurbamento ha portato nuovi abitanti; è diventata la città del commercio, di piccole attività, spesso tenute da persone provenienti dal contado. Nuove case e nuovi quartieri, con gente che arricchiva di altri caratteri l'anima cagliaritana.
Anche l'industria ha giocato la sua parte, legata alle attività di manutenzione delle ferrovie e dei cantieri navali. Niente di paragonabile rispetto a quella che si sarebbe successivamente insediata sul territorio circostante, lungo la direttrice sud-ovest, che ha investito indirettamente la città.
La nascita della Regione ha attirato molte famiglie dall'interno che, unite al popolo già occupato nei servizi, ha accentuato il carattere composito di Cagliari, che perdeva la natura originaria.
I vecchi casteddaius, quelli che abitavano nei quartieri storici, mostravano qualche fastidio nei confronti dei nuovi venuti provinciali. Un atteggiamento, un po' snobistico e un po' curioso, che non si traduceva in nessuna discriminazione. Erano forse i nuovi venuti ad avere qualche diffidenza per i vecchi abitanti, pensando che costoro si sentissero nobilitati dall'essere cittadini da sempre, ma che erano attaccati a terra più o meno come loro.
Fra i nuovi venuti era forte la nostalgia per il paese, dove quando potevano tornavano per qualche giorno o d'estate, per poi affrettarsi a rientrare a Cagliari, perché erano finite le ferie e perché la città aveva fattori di attrazione irresistibili.
C'erano perfino i circoli degli ospiti della città, almeno due, dei tabarkini e degli ogliastrini. Smisero di coltivare la nostalgia e chiusero i battenti con la seconda generazione, quella dei loro figli, la mia, che si sentivano in tutto e per tutto cagliaritani e per l'estate andavano nella magnifica spiaggia del Poetto.
Inevitabilmente, anche quella Cagliari è finita. Quale è la sua nuova anima? Ho cercato di scoprirlo tentando di capire chi sia la gente che la occupa stabilmente o a lungo, non di passaggio. Ho provato a rendermene conto uscendo di sera, i cagliaritani dicono di notte, fra le venti e le ventidue. I tavolini dei bar-pizzerie-ristoranti del centro erano tutti pieni, tanto da non trovare un posto per mangiare una pizza. Gli occupanti erano giovani, che evidentemente passavano la sera in buona compagnia, come altre generazioni la passavano a passeggiare su e giù per via Roma o per via Dante.
Quei ragazzi erano in gran parte studenti, universitari o di scuole superiori. Allora ho capito che la Cagliari di oggi è proprio la città degli studenti. Spero proprio che sia così, non solo perché è figo parlar bene dei giovani. Più che altro perché la città di oggi non è affatto senz'anima, ne ha un'altra, importante e inevitabile come le altre.
Se è così, mi trovo a riflettere, prendiamo atto di questa situazione, partiamo da qui, facciamo in modo che gli studenti non siano gente di passaggio per un periodo della loro vita, ospitata anche bene ma per necessità.
Diamo ad essi qualcosa, usiamo la fantasia per definirla, gli si può dare un premio incentivante, li si può far votare in qualche modo, li si può dotare di una loro rappresentanza riconosciuta, in modo che Cagliari, per un periodo determinante nella formazione di persone e di cittadini, sia davvero la loro città.
Pietro Maurandi
Docente, ex parlamentare Ds

 

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 14 ottobre 2017 / Provincia di Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
CAPOTERRA. Poggio dei Pini si interroga sul destino della struttura degradata
L'osservatorio astronomico
adesso è il pianeta dei vandali

Da quando gli studiosi dell'Università di Cagliari sono andati via, sono i vandali a frequentare l'Osservatorio astronomico di Poggio dei Pini. Dove un tempo si ammiravano stelle e pianeti, ora si può solo toccare con mano la stupidità di chi non ha esitato a distruggere infissi, attrezzature e imbrattare i muri, o a manomettere le cabine elettriche per rubare i cavi.
LO SCENARIO L'Ateneo cagliaritano che quella struttura, situata lassù dove si domina l'intero Golfo degli Angeli, se la trovò tra capo e collo dopo l'uscita di scena dell'Osservatorio astronomico di Cagliari, vorrebbe vendere, ma trovare dei compratori non è affatto facile. La cooperativa di Poggio dei Pini aveva manifestato l'interesse a rilevare area e caseggiati abbandonati, ma le spese necessarie a rimediare all'incuria degli ultimi tre anni hanno fatto cadere ogni ipotesi d'acquisto. «Assistere al disfacimento di un bene così prezioso è un vero peccato - dice Sandro Anedda, presidente della coop di Poggio dei Pini - i locali, da troppo tempo ormai preda di vandali e ladri, potrebbero ospitare attività culturali e associazioni di volontariato. Mentre a Poggio dei Pini si fatica a trovare spazi da destinare all'associazionismo, ci sono realtà come l'Osservatorio astronomico e l'Hydrocontrol in totale abbandono. Avevamo avviato un dialogo con l'Università per un'eventuale acquisizione - ricorda ancora Anedda - ma il prezzo non è alla nostra portata: abbiamo stimato, inoltre, che per sistemare l'intera proprietà occorrerebbe un milione di euro». Il sindaco, Francesco Dessì, suggerisce un modo per ridare vita agli edifici dell'Osservatorio astronomico. «L'Università dovrebbe affidare in gestione quei caseggiati - dice - solo in questo modo si potrebbe salvare questo patrimonio e sottrarlo al totale disfacimento».
RIUTILIZZO DEI LOCALI Nonostante i telescopi dell'Università non scrutino più il cielo sopra Capoterra, a Poggio dei Pini c'è ancora chi porta avanti l'attività di osservazione astronomica nonostante le difficoltà e i ripetuti atti vandalici: è l'Associazione astrofili sardi, che dagli anni Ottanta ha in comodato d'uso due cupole di ricognizione. «Questo posto non è completamente abbandonato, e quando vengono organizzati incontri per osservare la volta celeste, la gente risponde in maniera positiva - dice il presidente, Marco Massa - purtroppo, a causa dei ladri di rame, che hanno messo fuori uso le cabine, non abbiamo più la corrente elettrica: vorremmo aprire le porte anche ai ragazzi delle scuole, ma sarebbe prima necessario rendere di nuovo sicuri questi luoghi. Negli ultimi anni abbiamo subìto i raid dei ladri, e siamo stati costretti a chiudere le cupole con le porte blindate: a breve sistemeremo anche un impianto di video sorveglianza».
Ivan Murgana

La Nuova Sardegna

 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 14 ottobre 2017 / Atlanti - Pagina 14
Un sardo negli Usa:
«PROTESI PIÙ SICURE GRAZIE AI TEST SPAZIALI»
Christofer Whitman, cresciuto in Gallura, collabora con la Nasa
L’obiettivo: creare superfici resistenti ai patogeni per evitare infezioni

di Sebastiano Depperu
Presto addio alle infezioni da protesi, a risolvere il problema ci pensa un giovane sardo. Arriva, infatti, dall'America e porta la firma di un isolano doc la ricerca che punta a realizzare superfici resistenti agli agenti patogeni. C'è il placet anche della Nasa. Il creatore di tutto è Christopher Whitman, nato a Olbia il 7 marzo 1985. Nonostante il nome, è sardo. Mamma Carmela è di Teulada, mentre il padre è americano. Il giovane scienziato è cresciuto a Baja Sardinia e ha frequentato le scuole ad Abbiadori e poi lo Scientifico Mossa ad Olbia. Durante il corso di studi in Biotecnologie industriali all'Università di Cagliari, sede distaccata di Oristano, Christopher Whitman ha colto l'occasione ed è andato in Svezia, all'Università di Stoccolma, per fare il tirocinio. «Lì ho scritto la mia tesi di laurea, su un tema inerente la bioinformatica che è stata ritenuta degna di essere pubblicata su un giornale di fama internazionale. Dopo la laurea ho scelto di sfidare la sorte e ho avuto il privilegio di essere ammesso alla Johns Hopkins University, negli Usa, dove mi sono di recente specializzato in sviluppo di società biotecnologiche. Ho avuto modo di approfondire in modo capillare le biotecnologie, ma anche di addentrarmi in materie come finanza applicata, business development, o marketing, specificamente in ambito biotenologico». Il giovane sardo ha quindi deciso di mettersi alla prova e partecipare ad una competizione indetta da un organizzazione di Washington Dc, il "Center for Advancing Innovation" che gli ha dato l'opportunità di prendere parte ad un corso intensivo all'interno del loro incubatore di start-up. Da qui il sogno: «Il mio obiettivo è diventato quello di implementare una tecnologia precedentemente utilizzata in missioni spaziali e portarla sulla terra per metterla a disposizione dei pazienti. Negli ultimi 2 anni ho messo su un team di scienziati con competenze trasversali: ingegneri biomedici, chimici di superficie, medici. Abbiamo dimostrato come la nostra idea fosse vincente. Partendo dalla tecnologia frutto dei laboratori Nasa, abbiamo duramente lavorato per descrivere il modo in cui potesse essere usata per creare superfici resistenti a batteri patogeni. Dopo diversi confronti con investitori, esperti scientifici e giudici (tra i quali scienziati Nasa e importanti nomi della finanza americana) il Center for Advancing Innovation ha ritenuto opportuno dichiararmi uno dei vincitori della competizione». Lo scienziato ha quindi ufficialmente registrato una società negli Stati Uniti, la Genetoo Inc. Dopo aver ulteriormente rifinito gli aspetti scientifici ha intrapreso una lunga trattativa con la National Aeronautics and Space Administration (Nasa). La Nasa gli sta dando la possibilità di utilizzare una tecnologia per migliorare l'esperienza dei pazienti e ridurre in modo incisivo il numero di infezioni legate ad impianti protesici. «Il mio obiettivo rimane quello di poter collocare una parte di ricerca e sviluppo della società che ho fondato, e di cui sono amministratore delegato e presidente, in Sardegna - chiude -. Sono cosciente dei mezzi e delle risorse che la Sardegna ha, e spero di avere l'opportunità di poter presto portare a casa mia, nei termini stabiliti da gli accordi con il governo americano, una prestigiosa collaborazione».

 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 14 ottobre 2017 / Attualità - Pagina 14
Cortei in tutta Italia contro l’alternanza scuola-lavoro. Presi di mira i McDonald’s
SCUOLA, PROTESTE E TENSIONI

Le associazioni Studentesche contestano la riforma che «così come è di formativo non ha nulla».
A Milano antagonisti incappucciati hanno lanciato uova contro il fast-food

La ministra Fedeli ha ricevuto gli studenti promettendo vigilanza contro gli abusi, ma denunciando i comportamenti violenti di alcune minoranze «inaccettabili»
ROMA  Ad un mese dall'avvio dell'anno scolastico prima protesta degli studenti in tutta Italia. Cortei e manifestazioni si sono svolti in una settantina di città, con momenti caldi in particolare a Roma, Milano e Palermo con proteste e lanci di uova in particolare contro i locali di McDonald's. Registi delle iniziative le associazioni studentesche (Rete degli studenti, Uds, Udu) e i collettivi. Sotto accusa l'alternanza scuola-lavoro, «esperienza che così come è fatta di formativo non ha nulla», ma nel calderone del dissenso è finito anche altro, dal sottofinanziamento della scuola pubblica alle condizioni dell'edilizia scolastica. Gli universitari hanno colto l'occasione per lamentare la carenza di alloggi, borse di studio e finanziamenti ribadendo il «no» al numero chiuso. Tensione durante la manifestazione degli studenti a Milano è stata causata da un gruppo di presunti antagonisti col volto coperto da un cappuccio nero. Hanno lanciato uova contro il McDonald's di piazza Sant'Eustorgio, colpevole di aver siglato con il ministero dell'Istruzione un accordo relativo al progetto alternanza scuola-lavoro. I contestatori hanno anche imbrattato con vernice l'asfalto e i muri della sede Edison in foro Bonaparte e la sede del Partito Democratico in corso Garibaldi. A Roma scontri davanti al Liceo Russell: mentre gli studenti si stavano radunando per dirigersi verso il concentramento del corteo, un gruppo di una ventina di ragazzi, aderenti a Lotta Studentesca, la struttura giovanile della formazione neofascista Forza Nuova, secondo quanto ha denunciato la Rete degli studenti, si è scagliato contro di loro strappando manifesti e striscione e colpendo al viso uno studente. A Palermo scontri tra studenti e polizia davanti al McDonald's in piazza Castelnuovo dove è stato attuato un sit-in, nell'ambito della protesta «contro le politiche predatorie del governo». Due giovani sono stati fermati ma rilasciati subito dopo. Un migliaio gli studenti che hanno sfilato a Bari; altrettanti a Genova con lo slogan «Questa alternanza non la vogliamo. Il tempo è nostro e ce lo riprendiamo». A Napoli alcune centinaia di ragazzi hanno dato vita a un corteo accendendo alcuni fumogeni e facendo esplodere petardi; all'altezza della Questura è stato esposto uno striscione contro il G7 dei ministri dell'Interno in programma la settimana prossima a Ischia «Minniti, Napoli non ti vuole». Mobilitazioni a Trieste, Firenze, Bologna, L'Aquila, Cagliari. La ministra Fedeli da Viale Trastevere, dove è stata ricevuta una delegazione di manifestanti, ha scelto di rispondere difendendo il progetto («è un'innovazione didattica importante»), assicurando che si sta lavorando «per elevare ulteriormente la qualità dei percorsi offerti» e promettendo «la massima fermezza di intervento» in caso di violazioni e abusi. Ma, in serata, ha condannato gli atti di vandalismo avvenuti in alcune città: «sono inaccettabili comportamenti, che riguardano comunque una netta minoranza dei manifestanti, come quelli che abbiamo visto oggi in alcune immagini».

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 14 ottobre 2017 / Economia - Pagina 16
Il progetto di Esri Italia punta a favorire lo sviluppo economico
Il digitale per migliorare la vita

CAGLIARI Utilizzare le tecnologie digitali per favorire lo sviluppo e contrastare lo spopolamento. È questo l'ambizioso progetto presentato da Esri Italia - azienda leader nelle soluzioni geospaziali e nella geolocalizzazione - durante il forum sull' «Informazione geografica per lo sviluppo digitale della Sardegna». Proprio la Sardegna è stata scelta da Esri e dai suoi partner (Geosmartcampus e Geoknowledge Foundation) come luogo ideale, perché è «una terra dai confini definiti, sede di università e istituti di ricerca e anche scenario di un terzo settore vivace e avanzato». Il progetto, in sostanza, punta a migliorare l'utilizzo delle applicazioni digitali per favorire lo sviluppo e contrastare anche fenomeni sociali come lo spopolamento delle zone interne. Grazie al progetto "Sardinia 5.0" università, istituzioni pubbliche e aziende potranno lavorare insieme per un uso più sostenibile delle tecnologie e migliorare la qualità della vita dei cittadini, tutto all'interno del nuovo concetto di una società condivisa ma anche più sicura. I settori al centro della ricerca vanno dall'ambiente all'agricoltura, con l'introduzione di tecniche di precisione che consentiranno, ad esempio, un costante monitoraggio del territorio per contrastare gli effetti delle catastrofi naturali e antropiche. «L'obiettivo è la difesa del patrimonio naturale e culturale della Sardegna ma anche lo sviluppo socio-economico, perché l'alta tecnologia, applicata alle tecniche di precisione, è l'elemento trainante per qualunque filiera produttiva».

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 14 ottobre 2017 / Agenda - Pagina 23
PROTEZIONE CIVILE
In piazza d'Italia la campagna nazionale "Io non rischio"

SASSARI Sarà anche in piazza d'Italia la campagna nazionale della Protezione civile "Io non rischio". Oggi, per tutto il giorno, i volontari della protezione civile saranno nel salotto cittadino con la campagna di comunicazione "Io non rischio" per raccontare ai cittadini le buone pratiche per minimizzarne l'impatto su persone e cose in caso di emergenze causate da eventi naturali. Tramite percorsi multimediali e materiale informativo condurranno i cittadini e le cittadine verso una maggiore consapevolezza del rischio "alluvione". I gazebo saranno in piazza dalle 10 e per tutto il giorno sono in programma eventi adatti a tutte le età con percorsi educativi per i più piccoli e gadget in regalo. La campagna "Io non rischio", sposata dal Comune di Sassari, è promossa e realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, Ingv-Istituto bazionale di Geofisica e Vulcanologia, Anpas-Associazione nazionale delle pubbliche assistenze e ReLUIS-Consorzio interuniversitario dei laboratori di ingegneria sismica. A fare compagnia ai volontari in piazza ci saranno l'lAvis di Osilo, l'associazione di volontariato Protezione civile di Uri, le Misericordie di Villanova Monteleone, l'Av Capo Ceraso di Olbia, l'Avpc Alta Gallura di Tempio Pausania.

Questionnaire and social

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