Press review

05 October 2017

L'Unione Sarda

1 – L’UNIONE SARDA del 5 ottobre 2017
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Crolla una finestra all'Università, studentessa ferita
Paura a Cagliari

Tragedia sfiorata ieri mattina nella facoltà di studi umanistici dell'Università di Cagliari: una grossa finestra con doppio vetro è crollata nell'aula 1A travolgendo una studentessa prima dell'inizio della lezione di letteratura italiana. Una delle lastre è andata in frantumi: la giovane ha riportato, per miracolo, solo lievi ferite. È stata soccorsa dal personale del 118.

2 - L’UNIONE SARDA del 5 ottobre 2017
Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
Il vetro della finestra cade su una studentessa
CAGLIARI. Tragedia sfiorata ieri mattina nella facoltà degli Studi umanistici

Una pesante finestra con doppio vetro si è staccata dall'infisso travolgendo una studentessa prima della lezione di letteratura italiana, nell'aula 1A della facoltà di Studi umanistici in via Trentino, a Cagliari. Una delle due lastre è andata in frantumi. La giovane, miracolosamente, ha riportato ferite non gravi: è stata soccorsa dal 118 e, per ulteriori accertamenti, è stata poi accompagnata all'ospedale Brotzu.
Si è sfiorata così la tragedia al secondo giorno dall'inizio delle lezioni, a due giorni dall'inaugurazione dell'anno accademico, alla presenza del presidente della Repubblica. È accaduto ieri mattina. Nell'aula c'erano pochi studenti. Una ragazza di Ploaghe si è avvicinata alla finestra con apertura a vasistas. Improvvisamente l'infisso ha ceduto e il doppio vetro è caduto addosso alla giovane. Si sono vissuti momenti di grande paura. La studentessa per fortuna ha subito fatto cenno di non essersi ferita in modo grave. I suoi colleghi hanno chiamato il 118. Il personale l'ha visitata. Poi l'ha accompagnato, precauzionalmente, in ospedale.
«I problemi delle strutture universitarie in tutto l'Ateneo e nella facoltà degli studi umanistici», ha spiegato Carlo Sanna, rappresentante dell'associazione studentesca Unica 2.0, «non sono, purtroppo, una novità che si viene a conoscere con questo grave incidente. Ci sono delle falle strutturali nell'edilizia universitaria note e irrisolte da tempo. Servono fondi sufficienti che permettano alle facoltà di intervenire».
Antonio Pillai, dirigente della direzione opere pubbliche dell'Ateneo, ha spiegato che «l'aula resterà chiusa per la riparazione del vetro e per valutare eventuali problemi anche sugli altri infissi che però non ci risultano. Le strutture universitarie vengono attentamente controllate e sono oggetto di interventi di manutenzione continui. Ci dispiace ovviamente per la studentessa».
M. V.

3 – L’UNIONE SARDA del 5 ottobre 2017
Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Nocciole e castagne, crollo della produzione
Fonti e fiumi a secco causano la grave crisi delle colture montane

Castagne, noci e nocciole hanno contraddistinto nel tempo l'economia dei paesi di montagna, contribuendo alle entrate domestiche. Gli orti ancora oggi sono una risorsa per le famiglie e c'è chi coltiva le terre montane con passione. Legati alla natura, un meteo bizzarro può causare gravi problemi agli abitanti della montagna. Mentre la neve fioccava ad aprile scorso, nelle fronti corrugate degli anziani si leggevano già i danni a venire. Quell'improvvisa gelata ha rovinato i pochi, ma importanti, vigneti di montagna, i germogli delle noci, ferendone la produttività, e le piante da frutto.
Scarse piogge e alte temperature sono state poi la mazzata finale per le colture montane, che hanno registrato un 80% in meno di produzione rispetto al 2016. Fonti e fiumi a secco: l'acqua non è bastata per irrigare gli orti, né per gli impianti di troticoltura. Le nocciole, che maturano a metà settembre, sono state raccolte con scarsi risultati. Per le castagne si aspetta metà ottobre, ma i ricci molto piccoli sono già avvisaglia della cattiva annata. Avrebbero avuto bisogno di acqua in primavera e a settembre per maturare: se hanno dimensioni troppo ridotte, non sono commerciabili.
Il cambiamento climatico influisce anche sul benessere del castagno, che necessita di climi freschi. Il freddo blocca l'insorgere di un fungo che causa la cosiddetta malattia dell'inchiostro, ma il caldo dei mesi scorsi ha indebolito la pianta e reso più forte il fungo, così oggi ci sono intere aree di castagni morti. Dopo il progetto castagno di alcuni anni fa, che prevedeva pulizia dei terreni, innesti e potature delle piante, otto castanicoltori del territorio si sono uniti, con le università di Sassari e Nuoro, in un gruppo operativo che individui tecniche per combattere la malattia. Altri progetti per noce e ciliegio, rovinati da gelo e siccità, sono stati presentati a Desulo. Ma si aspettano risposte dalla politica per queste risorse dell'economia montana.
Daniela Melis

4 – L’UNIONE SARDA del 5 ottobre 2017
Cronaca Regionale (Pagina 11 - Edizione CA)
Economia ed ecologia, nuova scuola di formazione
Asinara

Economia e natura possono coesistere per lo sviluppo della Sardegna. Ne è convinta l'assessora regionale alla Difesa dell'Ambiente Donatella Spano, intervenuta nei giorni scorsi al Parco Nazionale dell'isola dell'Asinara per celebrarne il ventennale. «Una contaminazione delle scienze naturali e dell'economia deve sfociare in utili indicazioni per le politiche, per la programmazione e per l'azione amministrativa», ha detto la rappresentante della Giunta, «ma anche in una scuola che può contribuire a creare nuove figure professionali».
Un tema più che mai attuale proprio nel giorno dell'inaugurazione della “Scuola di ecologia ed economia”, voluta dal Parco Nazione e Area Marina Protetta, dal Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università di Sassari e dal Consorzio interuniversitario per le scienze del Mare dell'Università di Genova.
L'obiettivo è anche quello di valutare le politiche pubbliche sulla base della capacità di garantire il buono stato di conservazione del capitale naturale. Sottolineata la necessità di arrivare a una quantificazione prima fisica e poi monetaria del Capitale Naturale regionale e ricordare gli interventi portati avanti negli ultimi anni sul fronte del consolidamento della rete Natura 2000 e di nuovi Parchi Regionali. (l. m.)

5 – L’UNIONE SARDA del 5 ottobre 2017
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
La rivoluzione dei “vuoti urbani”
Vertice Zedda-Pigliaru sul futuro di Buoncammino, Fiera, ex Marino e piazza Matteotti
Delibera per consentire al Comune le varianti in attesa del Puc

Ex carcere di Buoncammino, ex ospedale Marino, piazza Matteotti, Fiera, parcheggi di viale La Playa, saline di Molentargius, Calamosca, ex caserme di Monte Urpinu, Sa Illetta. Regione e Comune si sono incontrati ieri per ragionare sui “vuoti urbani” del capoluogo. Al vertice di Villa Devoto hanno partecipato il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il sindaco Massimo Zedda, gli assessori regionali Cristiano Erriu (Patrimonio), Edoardo Balzarini (Lavori pubblici), Carlo Careddu (Trasporti) e la vice sindaca Luisa Anna Marras.
PENSARE AL FUTURO È da tempo che si parla del futuro dei beni non più utilizzati dallo Stato e che secondo l'articolo 14 del nostro Statuto devono transitare alla Regione. Un percorso che non sempre va a compimento sia per decisioni unilaterali di qualche ministero, sia per inerzia della Regione, sino a oggi incapace di programmare un percorso per questi edifici. Immobili che non solo non producono ricchezza, ma sono la causa di costi a carico della collettività perché sottoposti a vigilanza.
Nel vertice politico di ieri Comune e Regione hanno fissato un cronoprogramma, decidendo di convocare i proprietari dei beni (Camera di commercio, Demanio, Autorità portuale, ministeri dei Trasporti e della Giustizia) e metterli a confronto con gli enti interessati al loro riutilizzo (Università e privati).
LA RIVOLUZIONE Comune e Regione si sono dati un limite: 2030. Entro quella data la città sarà ridisegnata avendo una visione globale. Ragionare come se i vuoti urbani fossero delle pedine da muovere sulla scacchiera della città. Sbagliato pensarli come entità scollegate tra loro. Su Buoncammino si ipotizza una destinazione universitaria e alberghiera di alto livello. L'ex Marino va considerato globalmente all'attuale ospedale (in fase di dismissione) e all'ippodromo. Tra le idee di sindaco e presidente della Regione anche l'accorpamento delle stazioni FS e Arst per una nuova e più funzionale piazza Matteotti. «Le FS diventerebbero un centro intermodale del trasporto, oltre che di pullman e treni anche di metro e Ctm», afferma Zedda. «Presto incontrerò il ministro Delrio».
ZERO CONSUMI Per il sindaco «è necessario avere la scheda tecnica e descrivere nel dettaglio il bene». Solo così potranno emergere le prospettive sulla destinazione appetibile anche ai privati. «Non consumeremo suolo, ma riqualificheremo l'esistente».
DELIBERA REGIONALE «Per il riutilizzo è necessario un riconoscimento regionale», spiega l'assessore Erriu. «Faremo una delibera che consentirà al Comune di cambiare la destinazione d'uso del bene in attesa della variazione del Puc».
Andrea Artizzu

6 - L’UNIONE SARDA del 5 ottobre 2017
Provincia di Oristano (Pagina 36 - Edizione CA)
Gli archeologi tornano a Is Bangius
MARRUBIU. Nel sito non si scava da ventiquattro anni

Nel praetorium romano di Is Bangius non si scava da ventiquattro anni. Era il 1993.
Gli archeologi torneranno a lavorare fra pochi giorni nel sito archeologico di Marrubiu.
«Salvo imprevisti burocratici, la nuova campagna di scavo partirà il 16 ottobre», ha detto il sindaco Andrea Santucciu , presentando i nuovi scavi nell'aula consiliare con l'assessore alla cultura Luca Corrias e il direttore scientifico Pier Giorgio Spanu . Is Bangius è il primo praetorium romano scoperto in Europa, una struttura di servizio alla viabilità ed utilizzata come soggiorno temporaneo per i procuratori e i prefetti dell'impero romano.
«Al lavoro per alcuni mesi due studenti dell'università di Sassari, due archeologi e il direttore Spanu», ha proseguito Santucciu, «vogliamo rendere il sito fruibile entro il prossimo maggio e creare un vero sistema Zuradili, vicino all'area che racconta le origini del nostro paese».
Sistema con protagonista anche il vicino museo de Is Bangius. «Lo abbiamo istituito ufficialmente in Consiglio», ha chiuso il sindaco, «al primo piano i reperti del praetorium, al piano terra l'esposizione etnografica e le esposizioni temporanee seguite dal comitato Cultura Arte Marrubiu».
An. Pin.

7 - L’UNIONE SARDA del 5 ottobre 2017
Cronaca di Nuoro (Pagina 38 - Edizione CA)
Terre civiche
Nuoro

“Le terre civiche: le politiche e il territorio” è il tema della due giorni di studio in programma oggi e domani nell'auditorium Giovanni Lilliu di via Mereu a Nuoro. Il seminario si apre oggi alle 15 e ospita il presidente della Corte costituzionale Paolo Grossi che guida la sessione con Maria Agostina Cabiddu, del Politecnico di Milano, Carlo Alberto Graziani dell'università di Siena e Paolo Fois, dell'ateneo di Sassari. Domani si riprende alle 9 con Francesco Nuvoli, dell'università di Sassari, l'ex ministro Paolo De Castro, dell'ateneo di Bologna, e Pietro Nervi, docente a Trento. Organizzano il centro studi della Sardegna sulle terre civiche e l'università.

8 - L’UNIONE SARDA del 5 ottobre 2017
Cronaca di Nuoro (Pagina 38 - Edizione CA)
Nuoro sbarca a Beirut per aprire nuovi mercati
Scambi tra le imprese e accordi di collaborazione tra le Università

Marmo, formaggi ed energie rinnovabili. Sono i prodotti che possono trovare nuovi mercati nel Medio Oriente grazie al gemellaggio avviato dal Comune di Nuoro con la città di Zouk Mosbeh in Libano. Non solo. C'è un accordo anche tra le Università di Nuoro e Beirut per scambi culturali che coinvolgano gli studenti. Da lunedì una delegazione barbaricina guidata dal sindaco Andrea Soddu è arrivata in Libano per continuare il processo di avvicinamento tra i due Paesi avviato a marzo. Uno striscione lungo sei metri con la scritta “Benvenuti a Nuoro”, anche in lingua araba, ha accolto la delegazione, mentre alcuni imprenditori hanno già chiesto di poter fare affari con le aziende del Nuorese.
INVESTIMENTI A fare gli onori di casa, accanto all'ambasciatore italiano in Libano Massimo Moretti, l'associazione degli imprenditori del territorio, Indevco, che conta 280 industrie. Sul tavolo un progetto già in fase avanzata della Camera di commercio in vista di partnership sulle energie rinnovabili tra Paesi del sud Europa e del bacino del Mediterraneo. Egitto, Libano e Sardegna centrale puntano alla cooperazione per la produzione agricola con energie rinnovabili che consentiranno alle imprese di partecipare anche ai bandi Eni-Cbc-Med dell'Ue. «Vogliamo diventare come la Sardegna, avere lo stesso verde e la stessa cura per l'ambiente e diventare la porta dell'Italia verso il Medio Oriente», ha detto Nicolas Abi Nasr, dell'associazione degli industriali di Kesrwan.
MARMI E FORMAGGI Un incontro più che proficuo, tanto che alcuni imprenditori libanesi hanno chiesto di poter collaborare ed essere messi in contatto con il distretto del marmo di Orosei per l'apertura di un nuovo mercato internazionale di export. Anche i formaggi hanno attratto. Oltre quello di aprire un canale di esportazione, allo studio c'è un progetto di partnership tra aziende per la produzione di formaggi molli su cui i libanesi hanno una consolidata esperienza.
GRANDE INDUSTRIA C'è anche l'interesse da parte della grande industria: la delegazione nuorese è stata accompagnata in una visita guidata in due stabilimenti che si occupano del packaging e della produzione di carta per la casa, dai fazzoletti ai pannolini per bambini.
STUDIO E RICERCA Ieri è stata l'occasione anche per la stipula di una convenzione con l'Università di Beirut tra il sindaco Soddu e Fabrizio Mureddu, commissario del consorzio di UniNuoro, e il rettore dell'Università libanese Fouad Ayoub. Obiettivo lo scambio di studenti, dottorandi e ricercatori che verranno a Nuoro a studiare scienze agrarie, il corso che a Beirut suscita più interesse.
Fabio Ledda

9 - L’UNIONE SARDA del 5 ottobre 2017
Cronaca di Nuoro (Pagina 38 - Edizione CA)
In arrivo 50 studenti del Maghreb
GAVOI. Giovani ospiti in occasione di Cortes Apertas

Incontro tra i popoli del Mediterraneo a Gavoi in occasione dell'edizione numero 23 della manifestazione “Ospitalità nel cuore della Barbagia”. Sabato l'amministrazione comunale accoglierà cinquanta studenti del Maghreb. I giovani, ospiti dell'università di Cagliari, sono inseriti nell'ambito del progetto Talassa, promosso dall'associazione interculturale Nur, finanziato dall'assessorato regionale della Pubblica istruzione e dalla Fondazione di Sardegna. Gli studenti del Maghreb arrivano a Gavoi per conoscere la cultura, l'identità e la tradizione gastronomica del territorio.
L'amministrazione proporrà ai ragazzi un articolato programma di incontri. I 50 studenti saranno accompagnati alla scooperta del centro storico e dei monumenti archeologici, potranno gustare e sperimentare le prelibatezze della cucina barbaricina e incontrare gli amministratori locali nella sala consiliare. Nel progetto Talassa gli incontri residenziali, fra i quali c'è quello a Gavoi, hanno lo scopo di offrire agli studenti un momento di verifica e di rafforzamento dell'apprendimento linguistico e di permettere ai ragazzi di conoscere aspetti della Sardegna ai quali normalmente accedono con difficoltà, con una full immersione nella cultura dell'accoglienza e dell'ospitalità.

10 - L’UNIONE SARDA del 5 ottobre 2017
Cronaca di Nuoro (Pagina 39 - Edizione CA)
Ricette anti spopolamento
OLLOLAI. Domani convegno e tanti relatori

Ricco parterre di ospiti domani nell'orto botanico di Ollolai per parlare di spopolamento delle aree interne della Sardegna. L'associazione degli ex parlamentari della Sardegna organizza un convegno (dalle 9 alle 19,30) col contributo dell'assessorato degli Enti locali, del Consiglio regionale e della Fondazione di Sardegna. A confronto politici, attori sociali e culturali in relazione agli strumenti da adottare per fermare il processo di spopolamento delle aree deboli dell'Isola. Negli anni recenti è cresciuta una nuova consapevolezza della gravità della situazione. Da qui l'impegno degli amministratori locali nel promuovere iniziative concrete per contrastare il declino, come pure il numero dei giovani protagonisti di nuove attività produttive. A Ollolai è decollato il progetto delle case a un euro.
Il convegno ospita l'assessore regionale Cristiano Erriu, Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio regionale, Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna, studiosi delle università sarde e parlamentari.

11 - L’UNIONE SARDA del 5 ottobre 2017
Salute (Pagina 43 - Edizione CA)
Ha la sclerosi, potrà essere lo stesso madre
Terapie un male prevalentemente femminile

Il sintomo più comune è l'abbassamento della vista, come se l'occhio fosse bagnato. Poi, improvvisamente, si può avvertire fatica nella deambulazione quando si corre o si tiene un passo veloce. Comincia a manifestarsi così la sclerosi multipla, malattia cronica e progressiva che colpisce il sistema nervoso centrale. In Sardegna, dove l'incidenza è tra le più alte al mondo, sono circa 6.500 le persone colpite (dato sottostimato). Ad ammalarsi sono soprattutto le donne, in misura doppia (a volte tripla) rispetto agli uomini. Per questo motivo si parla di sclerosi multipla come di una patologia soprattutto femminile. Di questo, dei problemi che la malattia genera quando colpisce una donna, e di come le terapie abbiano fatto passi da gigante, tanto da consentire a chi si ammala di sclerosi (soprattutto se diagnosticata nelle fasi iniziali) di vivere una vita il più normale possibile, si è parlato a Cagliari nell'ambito di un convegno di neurologia dal titolo “Quarant'anni di sclerosi multipla: un party scientifico”.
DONNE La maggior parte delle diagnosi di sclerosi multipla avviene fra i 25 e i 30 anni (molto più rare ma comunque possibili quelle in età pediatrica) quando cioè le donne sono nel pieno della fertilità e della produttività. È quindi evidente che quello della genitorialità sia un tema molto sentito. «È una patologia che va seguita e trattata con rigore scientifico, sulla quale va contrastato un forte pregiudizio», afferma Maria Giovanna Marrosu, neurologo, per tanti anni direttrice del Centro sclerosi multipla dell'ospedale Binaghi di Cagliari, l'unico in Italia con un suo staff di medici, infermieri, biologi, tecnici della fisiopatologia e riabilitatori, completamente dedicato alla sclerosi multipla. «Una diagnosi di sclerosi multipla, oggi, non significa una condanna a una vita alla sedia a rotelle. E non è neanche vero che una donna colpita da questa patologia non possa pianificare una gravidanza e vivere una maternità», aggiunge.
MATERNITÀ La malattia, infatti, non solo non modifica a livello fisiologico la capacità di sintesi degli ovociti nella donna (e degli spermatozoi nell'uomo) ma, proprio grazie alle nuove terapie che permettono di rallentare in maniera determinante la progressione della disabilità, non impedisce nemmeno di vivere una maternità. I neurologi lo sanno e per questo «ne parliamo con le donne che esprimono questo desideri, una gravidanza è un desiderio che si può realizzare ma va pianificata al meglio, perché solo in questo modo si può gestire in maniera ottimale sia la fase della gravidanza», decidendo la miglior terapia, «sia quella successiva», spiega Eleonora Cocco, docente di Neurologia all'università di Cagliari e responsabile del Centro di sclerosi multipla al Binaghi. Inoltre, in gravidanza, con il fisiologico aumento degli estrogeni, si ha anche un effetto protettivo per quanto riguarda le ricadute cliniche della malattia. «È come se l'organismo affrontasse una terapia endogena», spiega la professoressa Cocco. «Gli ormoni della gravidanza hanno un ruolo benefico anche nei confronti della malattia, pertanto in gravidanza è come se la malattia si addormentasse».
NUOVE TERAPIE Gli specialisti lo ripetono come un mantra. La sclerosi resta una malattia cronica, potenzialmente disabilitante, che può lasciare strascichi. Ma con le nuove terapie, soprattutto se diagnostica nella fase dell'esordio, quando i traumi a carico del sistema nervoso sono ancora pochi, si può rallentare e bloccare la disabilità, fino a controllare la malattia per tanti anni. E rendere, così, anche la gravidanza non più solo un sogno.
Mauro Madeddu

La Nuova Sardegna

12 – LA NUOVA SARDEGNA del 5 ottobre 2017
PROVINCIA DI NUORO – pagina 24
Studenti del Maghreb alla scoperta del paese
Gavoi, 50 ragazzi ospiti dell'Università di Cagliari saranno accolti dall'amministrazione comunale

di Giovanni Maria Sedda

GAVOI Cinquanta studenti del Maghreb visiteranno Gavoi durante l'appuntamneto di Autunno in Barbagia. La XXIII edizione di "Ospitalità nel Cuore della Barbagia", diventa un incontro fra i popoli del mediterraneo. Sabato 7 ottobre, infatti, durante la manifestazione clou del turismo gastronomico e identitario gavoese, l'amministrazione comunale accoglierà e accompagnerà gli studenti a conoscere il borgo di granito e il suo territorio. I giovani, ospiti dell'Università di Cagliari, appartengono al progetto Talassa, promosso dalla Associazione Interculturale Nur, finanziato dall'assessorato regionale della Pubblica istruzione e dalla Fondazione Sardegna. I coordinatori di questa azione di incontro culturale fra i popoli hanno scelto Gavoi, durante Ospitalità nel Cuore della Barbagia, per permettere agli studenti del Maghreb di conoscere la cultura, l'identità e la tradizione gastronomica del territorio. L'idea è stata calorosamente accolta dall'amministrazione che proporrà ai ragazzi un articolato programma di incontro con la cultura locale attraverso un coinvolgimento guidato nella manifestazione, occasione per approfondire la conoscenza della storia, della realtà produttiva e della cultura della Sardegna centrale. I 50 studenti, inseriti in un progetto che si impernia sull'educazione non formale, saranno accompagnati nelle visite guidate del centro storico e dei monumenti archeologici, potranno gustare e sperimentare le prelibatezze della cucina barbaricina e conoscere le istituzioni locali in un dialogo dedicato, in sala consiliare, con l'amministrazione. Nel progetto Talassa gli incontri residenziali, fra i quali è previsto quello gavoese, hanno lo scopo di offrire agli studenti un momento di verifica e di rafforzamento dell'apprendimento linguistico e di permettere ai ragazzi di conoscere aspetti della Sardegna ai quali normalmente accedono con difficoltà.

13 – LA NUOVA SARDEGNA del 5 ottobre 2017
ORISTANO – pagina 31
Ambiente, l'attività di ricerca dell'Imc di Torregrande
mercoledì un convegno

ORISTANO Scienziati che sempre spesso escono dai laboratori per andare nelle scuole e fra la gente. È questo il tema conduttore del workshop in programma a Torregrande mercoledì prossimo. Organizzato dalla Fondazione Imc, si tiene infatti "Esperienze di attività svolte negli ultimi anni condotte con le scuole, i cittadini, i portatori d'interesse". A partire dalle 10, nella sala convegni del Centro marino internazionale, la Fondazione Imc, il 10lab di Sardegna ricerche, il Crs4, Consorzio Uno, Università di Cagliari e l'Associazione ScienzaSocietàScienza, presenteranno le azioni formative di orientamento condotte negli ultimi anni. I lavori saranno aperti alle 10 da Stefano Guerzoni della Fondazione Imc che ricorderà la figura di Bruno Paliaga. Seguirà Rosalba Murgia, responsabile della comunicazione, a raccontare l'esperienza quadriennale di comunicazione scientifica svolta dall'Istituto. Ci saranno poi gli interventi di Gianluca Carta di 10lab; Andrea Mameli del Crs4; Paolo Zucca del Consorzio Uno e Carla Romagnino, presidente di ScienzaSocietà Scienza. La giornata sarà conclusa da una tavola rotonda moderata da Stefano Guerzoni, con la partecipazione del direttore della Fondazione Imc, Paolo Mossone; Walter Songini (Sardegna Ricerche), Francesco Asquer, direttore del Consorzio Uno e Francesco Birocchi, presidente dell'Ordine dei Giornalisti.

14 – LA NUOVA SARDEGNA del 5 ottobre 2017
NUORO – pagina 18
Soddu: «La città del sapere riparte dalle periferie»
Il sindaco illustra il piano di rilancio con i 18 milioni messi a disposizione dal Cipe
Dall'ex mulino Gallisai al recupero dell'Artiglieria: «Punteremo sull'università»

di Francesco Pirisi

NUORO L'amministrazione civica ha avviato le progettazioni del piano di rilancio delle periferie, grazie ai fondi messi a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti. Diversi gli interventi previsti nel nucleo urbano. In cima alle molte opere la ristrutturazione del vecchio mulino Gallisai e degli spazi dell'ex Artiglieria. Il primo ospiterà la fabbrica del sapere, che detto in termini semplici indica laboratori e luoghi destinati ai corsi di studio e formazione, a iniziare da quelli collegati alla sede universitaria. Si tratta di una parte di quegli spazi e strutture previsti dalle precedenti giunte municipali nel complesso ex militare, di viale Sardegna. Là dove invece la parte preponderante sarà quella degli impianti sportivi, a vantaggio dell'intera collettività.Le obiezioni. Mentre l'idea primordiale di allocarvi il campus vivrà nella parte destinata agli alloggi per gli studenti fuori sede. Troppo poco a sentire il consigliere di Uniti per Nuoro, Pier Luigi Saiu: «Credo debbano permanere le destinazioni già assegnate in precedenza, sia per i locali una volta del mulino, sia per quelli che hanno ospitato l'artiglieria. La Regione ha assegnato proprio per quegli obiettivi i fondi che oggi figurano nel monte finanziario a disposizione per il nuovo piano». Parole che non nascondono diffidenza e distanza dall'operazione dell'amministrazione guidata da Andrea Soddu.Questo perché, spiega Pierluigi Saiu, «ogni buona idea e progetto devono essere valutati rispetto alla capacità che si ha di realizzarli». Negli uffici di via Dante idee e convinzioni sono definite con altrettanta precisione, ma hanno il segno che è l'esatto contrario rispetto all'opposizione consiliare.Rilancio. Il sindaco Soddu li ha ribaditi non prima di un paio di settimane fa, durante il convegno su coesione sociale e sviluppo urbano, alla presenza dell'eurodeputato del Pd, Renato Soru. Con questi concetti di fondo: «Vogliamo rilanciare la nostra comunità attraverso la cultura. Parola e settore oggi visti in un'ottica economica, come produttori di Pil, di prodotto interno, ma da noi amministratori considerati innanzitutto nella capacità di consentire al cittadino di crescere e migliorarsi». Tanto centrale per il comune che ha deciso di candidarsi a capitale italiana della cultura per il 2020. Concorso di cui a metà novembre il ministero comunicherà le 10 finaliste, tra le 46 iscritte, e a gennaio indicherà la città regina, da incoronare.Ancor prima, nello scorso giugno, è scattata la corsa più importante, quella del piano per le periferie, dove passa la rivoluzione sociale che Soddu con la propria compagine politica ha gantito 2 anni e mezzo fa, durante la propaganda per le comunali.I fondi. Il Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica) vi ha destinato 18 milioni di euro, in un programma nazionale mirato a integrare nel tessuto urbano aree edificate in tempi successivi e rimaste ai margini. Vi si aggiungono i 21 di cofinanziamento, parte di competenza privata, e per u
n'altra fetta costituiti dai fondi della Regione, trasferiti a Nuoro alcuni anni addietro per ripensare l'area dell'artiglieria e ristrutturare il complesso del vecchio mulino, in via Grazia Deledda, acquistato dagli eredi Gallisai per farne il museo dell'identità. Nel nuovo piano sono innanzitutto i due vertici tra i quali stendere la Nuoro del futuro, che pone nel suo cuore pulsante le periferie. Ancora Soddu: «La città a partire dagli anni '80 si è allargata, ma in maniera disordinata. Con i nuovi interventi si metteranno le premesse per farla diventare un tutt'uno, sotto l'aspetto sociale e identitario, oltreché economico».Sport e natura. Con tre collegamenti, in teoria paralleli, ma nella pratica destinati a diventare il collante di un corpo urbano. Li elenca il sindaco: «La cultura, come detto, con i suoi due presìdi di nuova ricostruzione, insieme ad altrettante tappe e mete intermedie quanti sono i siti della storia intellettuale nuorese. Lo sport e il benessere fisico, oggi sempre più importanti, anche in considerazione che si vive più a lungo. L'ambiente: per Nuoro e il circondario è il valore aggiunto, in grado, questo sì, di offrire anche un introito economico, se solo pensiamo alle prospettive legate al monte Ortobene». Il piano dovrebbe trovare attuazione nel correre di un paio d'anni, per rispettare i tempi stabiliti dal ministero. Oltre il piano per le periferie, e i fondi annessi, con la Regione è invece iniziata la programmazione dei progetti per la riscoperta dell'antico cammino Antoniano, dal nome dell'ideatore, l'imperatore Antonino Caracalla, vissuto a cavallo del terzo secolo d. C.La riscoperta passerà attraverso l'apporto scientifico di un corso accademico, il primo umanistico nel consorzio nuorese. Il costo per dieci anni sarà garantito da 11 milioni del progetto di rilancio del Nuorese, stanziati dalla Regione dentro la borsa di 55 milioni, in parte già ripartita tra i progetti approvati dalla cabina di regia e dagli uffici regionali competenti per la gestione dei fondi strutturali dell'Unione Europea, che sono il canale di finanziamento.La scheda. In quegli uffici viene esaminata ora la scheda di Nuoro, così da riunire risorse di più fondi sino ad arrivare alla somma che, oltre per il "cammino" romano, darà le risorse per aprire un corso di studi per stranieri, come avviene da decenni a Perugia e Siena. «Vogliamo un'università in grado di fare cultura anche nella conoscenza del diverso», conclude Soddu.

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