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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 August 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

redazioneweb@unica.it

 
L’UNIONE SARDA

 
 
1 - L’UNIONE SARDA di martedì 22 agosto 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Riformatori
«Salvare la scuola di Chirurgia generale»
«Se le notizie che si stanno diffondendo in queste ore fossero vere, l'Università di Cagliari rischierebbe di perdere la scuola di specializzazione in Chirurgia generale, un vero disastro per l'alta formazione dei medici sardi». Lo sostiene il parlamentare dei Riformatori Pierpaolo Vargiu che ha rivolto un'interrogazione urgente al Miur e al ministro della Sanità. «L'Università di Cagliari ha una solida tradizione chirurgica e un corpo docente di altissima qualità - continua - e la Sardegna ha l'esigenza di formare i propri specialisti per le necessità della salute dei sardi. Sarebbe davvero un disastro se, a causa di qualche vizio formale, l'Università venisse privata di una scuola di specializzazione medica assolutamente indispensabile».
«I ministeri competenti contattino dunque immediatamente Regione e Università di Cagliari - conclude - per accertare la piena sussistenza dei requisiti tecnici per l'esistenza della scuola, rimuovendo ogni ostacolo formale alla conferma di un'offerta formativa che non possiamo permetterci il lusso di perdere per non impoverire l'Università di Cagliari ma, più ancora, per la garanzia della qualità dell'assistenza sanitaria per tutti i sardi».
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 22 agosto 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
CORSO DELL'ATENEO
L'università partecipa al progetto del consorzio PhenoMeNal con il CRS4 “Scientific School on CloudbasedMetabolomics Data Analysis and Collaboration”, che si terrà dall'11 al 15 settembre nel Parco Tecnologico della Sardegna. All'iniziativa hanno aderito anche gli atenei di Jena e Cambridge.
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 22 agosto 2017 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Cagliari, l'Orto botanico rinasce
Affluenza record, soprattutto di turisti stranieri, all'Orto botanico di Cagliari. Aperto per tutto il giorno, già bloccate le prenotazioni per le visite guidate in notturna per agosto. Cinque ettari di verde immersi nel cuore del centro storico fra piante rare, vasche, cascatelle e cisterne puniche e romane. Nel futuro, con l'abbattimento del muro che oggi lo divide dall'Anfiteatro romano, con la vicina Casa di Tigellio, potrà diventare un parco unico e irripetibile nella “valle di Palabanda”. MATTA A PAGINA 13

 
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
STAMPACE. Numeri da record nella stagione estiva, tutto esaurito per le visite guidate in agosto
IL “CENTRAL PARK” DEI CAGLIARITANI
Orto Botanico e Anfiteatro sito unico: giardino da mille e una notte
Un futuro da Central Park cagliaritano, polmone verde fra rare specie botaniche, Anfiteatro romano e Villa di Tigellio annessi, nel cuore del centro storico cittadino. L'Orto botanico, cinque ettari di storia e natura, immersi nella valle di Palabanda, ha tutte le carte in regola per trasformarsi in perla turistica d'eccellenza, un castello incantato fra camminamenti, cisterne puniche e romane, vasche e fontane, piante officinali e grotte naturali.
TURISTI STRANIERI Destino condiviso con molti altri siti cittadini, ancora una volta sono gli stranieri i suoi più convinti e appassionati ammiratori. «Soprattutto tedeschi e francesi», confermano gli addetti alla biglietteria dell'Orto botanico, aperto in estate tutto il giorno (dalle 9 alle 18) con alcune code nelle ore notturne per le visite guidate. «Una sorpresa autentica, con numeri da record per tutta la stagione estiva e prenotazioni chiuse sino alla fine del mese», conferma il direttore, Gianluigi Bacchetta.
I CAGLIARITANI Ma la vera sorpresa è stato il ritorno di fiamma dei cagliaritani. «Nostro obiettivo dichiarato», afferma il dottor Bacchetta, «è un Orto vivo e condiviso, a cominciare dai residenti. Ottimo il risultato di presenze straniere ma mi piace sottolineare quella di famiglie e anziani di una zona dove gli spazi verdi sono una chimera: grazie alla convenzione stipulata fra Università (proprietaria del sito) e il Comune di Cagliari, il costo del biglietto viene dimezzato per i residenti che possono stipulare l'abbonamento annuo ad appena 30 euro».
LIBRERIE VERDI Parco urbano per anziani e famiglie, foresta in miniatura da esplorare, ma anche irripetibile salotto letterario. Grazie all'iniziativa “librerie verdi” (ideata dal funzionario Roberto Malfatti), piccoli box sistemati nei punti più suggestivi e ombreggiati dell'Orto, con la colonna sonora delle cascatelle, dove è possibile lasciare o prendere libri o abbandonarsi alla lettura con 4-5 gradi in meno rispetto alla città.
NOTTI COLORATE Non solo shopping o degustazioni eno-gastronomiche in occasione delle notti colorate cagliaritane. «Deve far riflettere il fatto che siano già tutte sold out le prenotazioni alle visite guidate in notturna. Nostro obiettivo è quello di poterne organizzare di più almeno sino al cambio dell'ora legale», precisa il direttore dell'Orto botanico. Che annuncia una nuova iniziativa per il prossimo autunno.
ORTO SPERIMENTALE In un apposito settore - grazie alla collaborazione con Laore (agenzia regionale per lo sviluppo in agricoltura) - sono stati piantati pomodori, melanzane e patate autoctoni della Sardegna. «Organizzeremo in autunno un convegno a livello regionale sulle solanacee», dice Gianluigi Bacchetta, «per illustrare questa sperimentazione e presentare questo volto inedito dell'Orto botanico».
CISTERNA ROMANA Era uno dei terminali dell'acquedotto romano che portava l'acqua da Villamassargia a Cagliari. Da uno stretto cunicolo si accede alla cisterna a forma di ampolla, perfettamente integra, alta 12 metri e larga 10 con una capacita di 160 metri cubi. «Puntiamo a recuperare le antiche vie dell'acqua che dall'ex Massimo risalivano fino all'Orto dei Cappuccini e rimontavano fino all'Ospedale civile prima di scendere a Stampace».
SITO UNICO Cagliari punta anche sull'Orto botanico per diventare polo turistico di eccellenza. «Soprattutto quando potremmo abbattere l'attuale separazione con l'Anfiteatro e diventare un unicum magari esteso anche alla Casa di Tigellio e l'Orto dei Cappuccini. Una convenzione con il Comune prevede nel futuro una biglietteria unica per accedere a uno dei luoghi più suggestivi della città, un vero giardino incantato».
Paolo Matta
 

 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 22 agosto 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Giù il muro della vergogna, meglio una cancellata
Il sogno nel cassetto è quello di liberare l'Orto botanico da quell'orribile muro che lo sottrae alla vista di cagliaritani e turisti lungo tutto il suo perimetro. Cadente, sbrecciato, oltre che (data la sua modesta altezza) anche del tutto inutile allo scopo, attende da anni di essere abbattuto per lasciar posto, magari, a una bella cancellata in stile inglese, proprio come quella che delimita i parchi urbani londinesi.
«Non è una questione semplice da risolvere», dice il direttore dell'Orto botanico Gianluigi Bacchetta «intanto perché ci troviamo in pieno centro storico, a ridosso di monumenti importanti, per cui - nonostante le sue condizioni - viene considerato dal Piano Paesistico Regionale un “bene identitario”». C'è poi un aspetto culturale legato proprio alla concezione degli spazi che - nella concezione mediterranea - sono sempre stati chiusi, contrariamente alla cultura anglosassone che invece tende ad aprirli.
Quindici anni fa, l'allora rettore dell'Università Pasquale Mistretta pensò a una soluzione open per l'Orto botanico. «Si mossero i primi passi in questa direzione», ricorda il dottor Bacchetta, «e i risultati sono visibili all'altezza di uno dei primi ingressi, con il cancello in ferro battuto e una parte di cancellata. Ma tutto si è fermato a quella prima fase sperimentale».
Dall'ingresso dell'Anfiteatro romano sino a quello dell'Orto botanico, fra via Tigellio e Palabanda, corre dunque questo anacronistico muraglione che fa il paio con l'altro muro - quello interno - che ancora separa l'arena romana dal giardino incantato di Stampace. Abbatterli non sarebbe solo un fatto estetico ma la possibilità di riconsegnare alla città uno spazio unico e irripetibile.
P. Mat.
 
 
 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 22 agosto 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
IL DIBATTITO. Maria Sias promuove l'idea di trasformare via Roma in una piazza sul mare
Cagliari diventerà una città green
Solo una critica: «I cittadini dovevano essere informati meglio»
 “Non si sentiva alcun rumore: da un anno le auto erano state messe al bando in tutto il centro storico”. Ha, forse, una sfera di cristallo Maria Sias: un anno e mezzo fa, Maria Sias, ingegnera e ricercatrice di Architettura e Urbanistica all'Università di Cagliari, aveva pubblicato, insieme all'ex direttore de L'Unione Sarda Paolo Figus, “Ali per Cagliari”, un libro in cui immaginava la città in un futuro prossimo, nel 2020. Lei trascorre gran parte delle sue giornate in una barca ormeggiata al porto: vive, dunque, in prima persona la pedonalizzazione di via Roma. «Un'idea che mi piace», afferma sorridendo. «Ammiro il coraggio del giovane sindaco».
Non tutti sembrano apprezzare l'esperimento.
 «Non so come andrà a finire. Magari non funzionerà alla perfezione. Non perché l'idea non è buona. Semplicemente è stato commesso un errore».
Quale?
 «Una decisione come questa doveva essere condivisa. E, soprattutto, doveva essere spiegata ai cittadini, ai residenti del centro storico, ai pendolari. Mi stupisce che un sindaco come Zedda, abile nella comunicazione, non sia riuscito a trasmettere la sua idea di città».
Che cosa avrebbe dovuto raccontare?
 «Questo esperimento rientra in una visione globale della città. In quella che definisco una rivoluzione culturale. Ci sono una serie di segnali, come un servizio pubblico davvero efficiente, che sono indicativi: si va sempre di più verso una Cagliari green, una Cagliari che cerca di ridurre sempre più la presenza delle auto nel centro storico. In quello tradizionale e in quello più recente come, per esempio, il quartiere di San Benedetto».
Via Roma senz'auto, dunque?
 «Sì. Ma non basta: occorre anche collegare la piazza sul mare con il porto. Dal momento che, sull'altro lato, continueranno a passare le auto, i mezzi pubblici e, più avanti, la metropolitana, almeno inizialmente, si potrebbe pensare a due ponti in legno che consentono il passaggio dalla piazza sul mare al porto. A quel punto, il lavoro sarebbe perfetto».
Ma ci sono da fare i conti con le persone che vivono nel centro, con chi si deve spostare in auto.
 «Occorre puntare sulla mobilità alternativa e sulla mobilità green: al centro ci si può spostare con altri mezzi, con auto elettriche, con veicoli simili a quelli che si usano nei campi da golf, bici a pedalata assistita, segway».
Bella idea. Ma i soldi?
 «L'Europa finanzia i progetti green. Cagliari può puntare a diventare la prima città verde d'Italia. E poi si risparmierebbero i soldi destinati alle infrastrutture per le auto».
Cioè?
 «Nel momento in cui sparissero le auto dal centro storico, non avrebbe più senso, per esempio, realizzare il parcheggio di via Cammino Nuovo».
Ma via Roma (e il centro storico) viene percorsa anche dai pendolari.
 «Intanto si dovrà puntare sul nodo intermodale che diventerà la parte più importante della città. E poi, ricetta già sperimentata con successo in tanti altri posti, chi arriva da fuori, deve usare i parcheggi di scambio. Lascia l'auto alle porte della città, in questo caso, a La Plaia o nella zona Fiera-Sant'Elia, e gira sui mezzi pubblici».
In centro abitano anche tante persone che temono di restare “imprigionate”.
 «Tra l'altro, bisogna tenere conto del fatto che, soprattutto nel centro storico, vivono tanti anziani. Occorre venire incontro alle loro esigenze».
In che modo?
 «È necessario fare uno sforzo e far circolare piccoli bus navetta che attraversano il centro storico. In questo modo, si risolverebbe anche il problema degli spostamenti dei residenti».
Lei, dunque, promuove l'esperimento.
 «Sì. Anche se, problemi di comunicazione a parte, ci sono da risolvere alcune criticità».
Quali?
 «In questo momento chi scende dal Largo e deve andare verso il Poetto è costretto a fare un giro enorme. Se la pedonalizzazione di via Roma andrà a regime, sarà un problema da risolvere».
Marcello Cocco
 
 

6 - L’UNIONE SARDA di martedì 22 agosto 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Lavori anche nell'ex Mattatoio di via Po: al suo posto 60 appartamenti e scavi archeologici
L'area di San Paolo cambia veste
Il Comune realizzerà il parco urbano con piste ciclabili e vivaio
La nuova veste dell'ex Mattatoio di via Po e dell'area di San Paolo comincia a prendere forma. I sessanta giorni per presentare eventuali osservazioni agli elaborati dei Piani attuativi riguardanti i due interventi pubblicati il 10 luglio sul Buras stanno per trascorrere: intanto il Comune ha fatto un ulteriore passo avanti e indetto la procedura che porterà ad affidare l'incarico per «le attività accessorie ai lavori» e per la progettazione «di fattibilità tecnica ed economica definitiva ed esecutiva». Due zone distinte ma entrambe facenti parte del “Programma straordinario di riqualificazione urbana del quartiere Sant'Avendrace” finanziato con il bando per le periferie del Governo (18 milioni di euro pubblici e 8,7 stanziati dai privati).
SAN PAOLO L'obiettivo dell'amministrazione guidata dal sindaco Massimo Zedda è recuperarle e dare loro una nuova vitalità e un nuovo utilizzo. Nell'area di San Paolo, che si estende tra la città mercato di Santa Gilla, lo stagno e l'area ferroviaria, la Giunta ha previsto (con una spesa finale di circa 6 milioni di euro per tre anni di lavori) la realizzazione di un «parco urbano attrezzato sportivo ed educativo» con «demolizione e bonifica» di ciò che attualmente vi si trova sopra ed è inutile o inutilizzato, vecchio e decadente. Sorgeranno, nelle intenzioni, corsie per le biciclette utili a collegare Tuvixeddu con la laguna, impianti sportivi, un punto di ristoro, una parte “sensoriale” con spazi destinati alle scuole e agli studenti. L'azienda Sgaravatti realizzerà un vivaio, orti urbani, un'area di ristoro e aree studiate per i bambini. Il circo continuerà a piantare le tende qui, ma in sua assenza lì sopra potrebbe traslocare in parte il mercato attualmente previsto in viale Trento. I volumi per le attività sportive e ricreative saranno concentrate sul lato che dà alla strada statale 195, su tutta l'area restante non sono previste edificazioni a parte quelle necessarie per il campo didattico. Sarà modificato il tracciato di via Campo Scipione, che diventerà strada urbana, avrà marciapiedi ampi e piste ciclabili. È previsto l'ammodernamento anche di via Po. L'importo a base di gara per l'affidamento della progettazione iniziale è di 177.051,87 euro più Iva. Le domande devono essere presentate agli uffici competenti entro il 12 settembre alle 11, l'apertura delle offerte è prevista per il 15 dello stesso mese alle 10.
EX MATTATOIO Con ulteriori 6 milioni di euro e tre anni di interventi, in via Po all'angolo con via Simeto è prevista la demolizione completa dell'ex Mattatoio, la bonifica dell'area e la costruzione di 60 appartamenti di “housing sociale”, il 10 per cento dei quali da destinare a edilizia residenziale pubblica. Saranno bivani, trivani e quadrivani in parte da vendere e in parte da affittare e destinati a chi non guadagna abbastanza per acquistarne uno sul mercato ma guadagna troppo per poter ottenere una casa popolare. Bonifiche e demolizioni spetteranno al Comune, l'edificazione degli alloggi sarà a carico del Fondo Torre, che si è aggiudicato il bando regionale per l'housing sociale. Il Comune in realtà sta ancora valutando se allargare l'intervento, tenuto conto che i volumi consentirebbero la realizzazione di 149 unità abitative (servizi compresi). Però è necessario trovare i fondi. Inoltre nell'area saranno eseguite le appropriate indagini archeologiche: lì sorgeva l'antica Santa Igia, città pre pisana. Per questa fase iniziale di progettazione (fattibilità definitiva ed esecutiva, tecnica ed economica , attività accessorie) la spesa a basa d'asta è di 246.403,76 euro più Iva e le domande devono essere presentate entro l'11 settembre alle 11. Apertura delle buste il 14 alle 10.
IL COMUNE «Sant'Avendrace è un rione di attraversamento per raggiungere il centro», aveva affermato alla presentazione del progetto e conferma anche oggi l'assessora Francesca Ghirra, «ma presto diventerà un quartiere ricco di servizi, legato al centro cittadino di cui sarà parte e senza aree né caseggiati degradati. Tutto si baserà sul riuso delle cubature esistenti. È un progetto importante, realizzato grazie alla collaborazione con l'Università di Cagliari e con quella di Sassari alla quale fa capo la facoltà di Architettura di Alghero che ha lavorato con il Comune».
An. M.


 
 

7 - L’UNIONE SARDA di martedì 22 agosto 2017 / Spettacoli e Società (Pagina 38 - Edizione CA)
I tre registi sardi sbarcano al Lido: film, obiettivi, opportunità
Alla Mostra di Venezia con Vigna, Pau e Mereu
La Sardegna che parteciperà alla settantaquattresima Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, prevista al Lido dal 30 agosto al 9 settembre, ha qualcosa di diverso dal solito. Non si affida alla lunga distanza, all'autoriflessione estetica o alle radici che ci crescono sotto ai piedi. Si offre, invece, con nuovi formati e racconti, in bilico tra autorialità e sperimentazione, gioco di genere e pura didattica, nei quali può essere messa in campo una vivida immaginazione grafica, così come la volontà di far emergere l'evoluzione e la crescita di giovani artisti in divenire.
L'isola sarà rappresentata da tre cortometraggi legati ad altrettanti, importanti nomi dell'arte cinematografica e visuale sarda: Bepi Vigna, Enrico Pau e Salvatore Mereu.
Vigna, storico padre del bonelliano Nathan Never e uno dei maestri del fumetto italiano, all'interno della trentaduesima Settimana Internazionale della Critica, presenterà il corto animato “Nausicaa - L'altra Odissea”: selezionato come evento speciale della sezione SIC@SIC, dedicata ai corti italiani.
Il mito della principessa Nausicaa e del suo incontro con Ulisse viene rovesciato in un'interessante narrazione al femminile che vede la principessa abbandonata divenire protagonista di un viaggio dell'eroina che si tramuta presto in un universale percorso di formazione.
Identità, tragitto e il trovare il proprio posto nel mondo sono elementi declinati, in forme diverse, anche nei lavori di Pau e Mereu, realizzati, però, seguendo una bellissima traiettoria didattica. Entrambi i corti, infatti, sono stati prodotti insieme a team di studenti universitari che si sono impegnati nell'apprendere tecnica e segreti del mestiere del cinema. “L'ultimo miracolo”, diretto da Pau e sempre inserito tra gli eventi speciali della SIC@SIC, è stato girato durante il laboratorio di regia del CELCAM - Il Centro per l'educazione ai linguaggi del cinema, degli audiovisivi e della multimedialità dell'Università di Cagliari, diretto da Antioco Floris. Il regista cagliaritano e i ragazzi hanno dato vita a un inedito Cristo decadente che, ormai vecchio, vaga per Cagliari incapace di compiere miracoli. La redenzione si celerà dietro al volto di un fischiettista che ha smarrito l'intonazione.
Mereu, invece, con “Futuro prossimo” - sezione Orizzonti - ha abbracciato la stretta attualità, affidando allo sguardo di due rifugiati che esplorano Cagliari tra espedienti e alloggi di fortuna, il compito di riflettere sul nostro presente, i suoi conflitti, le ipocrisie per non smarrire l'umanità.
Sarebbe veramente utile sfruttare queste esperienze per comprendere istituzionalmente quanto sia vitale, per l'industria e la cultura, valorizzare non solo film e professionalità di ampio respiro, ma anche investire con sempre più forza e urgenza sull'istruzione e la formazione. Il cinema si impara.
Marco Cocco
 
 

8 - L’UNIONE SARDA di martedì 22 agosto 2017 / Economia (Pagina 11 - Edizione CA)
Iniziative sino a giovedì al 10lab di Sardegna ricerche
Scienziati per un giorno
Non sono terminati gli appuntamenti estivi del 10lab, idee fresche per teste calde, la rassegna del centro di Sardegna Ricerche per la promozione della cultura scientifica e dell'innovazione.
Sino al prossimo 24 agosto, a partire dalle 21,30 e fino alle 23.30, nella suggestiva location del Parco scientifico e tecnologico di Piscinamanna, nella sede del 10lab, turisti e visitatori potranno ammirare le stelle, i pianeti e le costellazioni in una cornice notturna unica.
Durante la serata “Dalle stelle al 10lab - Osservare il cielo e sperimentare con la luce”, telescopi e raggi laser saranno a disposizione dei visitatori per scoprire le meraviglie del cielo in due dei giorni estivi più favorevoli all'osservazione degli astri.
All'interno della struttura si potrà invece mettere alla prova la propria creatività cimentandosi nella costruzione di una chain reaction , questa volta non semplicemente meccanica ma luminosa: con l'utilizzo di led, lenti di vario tipo, prismi, specchi, motori azionati da fotosensori e barre luminose, i visitatori dovranno fisicamente “trasportare” il segnale luminoso dall'inizio della catena di tavoli fino al punto finale. Un modo unico per scoprirsi ingegneri e artisti nello stesso tempo.
 
 

9 - L’UNIONE SARDA di martedì 22 agosto 2017 / Economia (Pagina 11 - Edizione CA)
I progetti di cinque giovani presentati al Tanka Village
La vetrina delle start-up
Spazio all'innovazione tecnologica. Sarà dedicato a “Giovani e start-up innovative” il quarto evento del “Tanka Forum 2017”, il progetto patrocinato dalla Regione sulla sostenibilità come strategia per valorizzare le eccellenze made in Sardinia. L'appuntamento, in programma venerdì alle 18,30 al Tanka Village, è organizzato da Valtur e Fondazione UniVerde, in collaborazione con la Fondazione Campagna Amica e Coldiretti Sardegna.
Protagonista sarà Clhub, incubatore di start-up specializzato nella creazione, incubazione, investimento seed e accelerazione di startup con business model chiaro, scalabile e sostenibile. I due fondatori, Giovanni e Riccardo Sanna, presenteranno le esperienze di cinque giovani imprenditori e rappresentanti di start-up sarde che mostreranno i loro progetti innovativi, esportati anche all'estero per attrarre investitori internazionali. Al dibattito parteciperà Antonio Delpin (Direttore Valtur Tanka). In occasione dell'incontro sarà possibile visitare la mostra fotografica “Obiettivo Terra-Sardegna” con decine di immagini dei parchi nazionali, regionali e delle aree marine protette dell'Isola. Durante l'incontro si terrà una degustazione di prodotti tipici regionali e a chilometri zero offerti da Coldiretti Sardegna e Fondazione Campagna Amica.
 
 

10 - L’UNIONE SARDA di martedì 22 agosto 2017 / Economia (Pagina 11 - Edizione CA)
La ricerca degli Atenei di Sassari e Bologna sulla rivista internazionale Mycorrhiza
Tartufi sardi, studiosi in tandem
L'oro nero c'è anche in Sardegna. Nel Sarcidano, soprattutto, dove ogni anno si raccolgono una decina di quintali nei boschi tra Laconi e Nurallao. Non a caso le Università di Sassari e Bologna hanno dedicato al tartufo una ricerca che è stata pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Mycorrhiza. Una ricerca diffusa tra gli studiosi di micologia, e molto apprezzata, che ha messo in luce la vita segreta del tartufo nell'Isola, fra le radici di piante tipiche della macchia mediterranea e tra queste, ecco la novità, del corbezzolo. «Dal punto di vista degli studi sul tartufo, la Sardegna è un territorio vergine», dice Enrico Lancellotti, insegnante di Domusnovas, componente dell'équipe di studio visto che per undici anni è stato ricercatore all'Università di Sassari. Oggi, sempre in materia di ricerca scientifica sui tartufi, collabora con gli Atenei di Bologna e L'Aquila.
Nell'Isola la varietà più diffusa è lo scorzone, tartufo nero estivo, con un prezzo di vendita dai 150 euro ai 200 euro al chilo. Il bianchetto o marzuolo, più pregiato, raggiunge anche i 500 euro al chilo sul mercato.
Un mercato in crescita, ma in Sardegna ancora non c'è una legge che regolamenti la raccolta. L'assenza di regole lascia aperto il campo ai raccoglitori senza scrupoli che arrivano nei boschi, in particolare in quelli del Sarcidano, per depredare la terra del prezioso oro nero. Sono quelli che, hanno sempre denunciato i raccoglitori di professione, non utilizzano il cane ma la zappa. Sul mercato finisce così un prodotto di gusto poco gradevole e nient'affatto maturo, mentre la terra s'impoverisce sempre più.
L'associazione dei tartufai sardi (Lancellotti è il presidente), nata nella scorsa primavera, conta una quarantina di soci e punta a sostenere la campagna per una legge regionale che regolamenti la raccolta del tartufo. Laconi è la patria del tartufo sardo. Qui ci sono raccoglitori qualificati e un'azienda che, «apre e chiude la filiera». Marco Carta, 55 anni, è il titolare de “L'isola dei sapori”, prima azienda in Sardegna a lavorare il tartufo per creare nuovi prodotti come marmellate e creme con sapori nuovi e accostamenti arditi. «Il nostro lavoro - racconta - comincia con la ricerca e la raccolta, quindi la pulitura e la lavorazione del prodotto». Un'attività, sottolinea, «fortemente legata alla difesa dell'ambiente. Solo un esempio, l'acqua con cui puliamo i tartufi la conserviamo per poi portarla al bosco: è ricchissima di spore. Ecco, se la natura la rispetti ti restituisce sempre le attenzioni che le hai riservato». ( red. ec.)
 
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 


 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 22 agosto 2017 / Sardegna - Pagina 5
Interrogazione dei consiglieri del Pd: il ministero vuole chiudere Cagliari e Sassari dal prossimo anno
MEDICINA, SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE A RISCHIO
SASSARI La notizia corre sottotraccia, ma sempre con maggiore insistenza. Dal prossimo anno rischierebbero di chiudere nella scuola di specializzazione di medicina del Dipartimento di medicina e chirurgia di Cagliari i corsi di chirurgia generale, medicina dello sport e nefrologia. Stessa sorte toccherebbe ai corsi di specializzazione di neurochirurgia, neurologia e anatomia patologica della scuola di specializzazione medica del Dipartimento di medicina e chirurgia di Sassari. Un duplice allarme che diventa sempre più insistente. Tanto da portare una flotta di consiglieri regionali del Pd a presentare un'interrogazione alla giunta. L'interrogazione è firmata da Roberto Deriu, Francesco Sabatini, Cesare Moriconi, Alessandro Collu, Giampietro Comandini, Giuseppe Meloni, Mario Tendas, Antonio Solinas, Luigi Lotto, Salvatore Demontis, Gavino Manca.«In queste settimane circolano dei rapporti del ministero in cui si riporta che le scuole di specializzazione sarde rischiano in parte di essere chiuse - spiega il consigliere regionale del Partito democratico Roberto Deriu -. Non ci sono notizie ufficiali, ma secondo questi documenti le scuole non rientrerebbero nei parametri previsti dal ministero. Noi chiediamo che la giunta si muova compatta per difenderle. È fondamentale che si faccia chiarezza subito. Tra le altre cose non si capisce perché dovrebbero chiudere delle scuole di formazione. I medici in Sardegna sono una categoria a rischio e in questo modo non ci sarà il ricambio di medici sardi, ci sarà invasione di medici di altre regioni. Per i camici bianchi non ci sarà più la possibilità di formarsi in Sardegna. Un dato negativo che non vogliamo permettere».

 
 
 

12 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 22 agosto 2017 / Economia - Pagina 14
VILLASIMIUS
Giovani e start up in vetrina
al quarto "Tanka Forum"
VILLASIMIUS Sarà dedicato a "Giovani e start up innovative" (venerdì 25) il quarto evento del "Tanka Forum 2017", il progetto patrocinato dalla Regione Sardegna sulla sostenibilità come strategia per valorizzare le eccellenze "made in Sardinia" organizzato da Valtur e Fondazione UniVerde, in collaborazione con la Fondazione Campagna Amica e Coldiretti Sardegna.Dopo i primi tre appuntamenti per riscoprire i paradisi naturali, tutelati dalle aree protette dell'isola, dei prodotti autoctoni e dei piatti tipici, è giunto il momento di dare spazio all'innovazione tecnologica. Venerdì al Tanka protagonista sarà Clhub, incubatore di start-up con focus sui settori Clean, Agri, IoT e Digital, specializzato nella creazione, incubazione, investimento seed e accelerazione di startup con business model chiaro, scalabile e sostenibile. I due fondatori, Giovanni e Riccardo Sanna, presenteranno le esperienze di cinque giovani imprenditori e rappresentanti di start-up sarde che mostreranno i loro progetti innovativi, esportati anche all'estero per attrarre investitori internazionali. In occasione dell'incontro sarà possibile visitare la mostra fotografica "Obiettivo Terra - Sardegna"
 

 

13 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 22 agosto 2017 / Economia - Pagina 14
Cresce il business del tartufo
L’associazione nell’isola punta a far crescere il mercato e la qualità del prodotto
SASSARI Non solo sotto pini, lecci, quercia da sughero o cisto. Il tartufo cresce perfino sotto il corbezzolo. Il Marzuolo o Bianchetto, che matura a marzo, vive in simbiosi con questa pianta della macchia mediterranea sarda che dà frutti dolcissimi, ricchi di proprietà, mentre dal nettare dei suoi fiori si ricava il prezioso miele amaro. Il corbezzolo riserva quest'altra sorpresa: ospita nelle sue radici questo pregiatissimo fungo ipogeo. È una delle curiosità svelate da Enrico Lancellotti, presidente dell'Associazione Tartufai della Sardegna. La ricerca condotta dalle Università di Sassari e Bologna - dello staff fa parte anche Lancellotti - è stata pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Mycorrhiza. «Una scoperta importante e carica di potenziale - sottolinea Lancellotti - Un solo esempio: un chilo di Bianchetto al dettaglio può arrivare a 500 euro». Con i suoi 35 soci l'associazione punta a diffondere la cultura del tartufo nell'isola, creare una mappatura e chiedere una legge regionale per la sua raccolta, tuttora mancante, unica regione in Italia. «No alla zappa, a tartufi si va solo coi cani - spiega l'esperto - la raccolta con gli arnesi, infatti, compromette la produzione della tartufaia. Inoltre, non essendo selezionato dal fiuto dei cani, il tartufo viene colto immaturo e arriva sul mercato privo di quel particolare aroma che lo rende pregiato e ricercato». La conseguenza è il deprezzamento del tartufo sardo, considerato, a torto, di scarso pregio. Nell'isola solo un'azienda è attiva nel settore, la Sapori di Sardegna di Laconi. Tra le quattro specie presenti, oltre al Bianchetto, c'è anche il tartufo nero pregiato che conserva caratteristiche genetiche molto antiche. Ancora, il Nero invernale e il principe, il Nero estivo o Scorzone, che cresce tra maggio e luglio. In Sardegna i tartufi si trovano oltre che nei terreni calcarei, aree tipiche di crescita, perfino nei terreni granitici della Gallura dove è molto diffuso il Marzuolo.
 
 

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RASSEGNA QUOTIDIANI NAZIONALI


Link: rassegna stampa MIUR

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