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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 July 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di sabato 29 luglio 2017 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Il quartiere dentro le mura è al centro del dibattito tra esperti e non
Quale idea per Castello?
Bici elettriche, minibus, scale mobili e ascensori
Una fucina di idee. Questo è Castello, quartiere (isolato) e pensante che prova a dare un contributo al Comune nella stesura del piano di accesso a questo spicchio di città. Sede di università, musei, associazioni culturali che vivono fianco a fianco con i tanti residenti e commercianti e che con loro sopportano disagi e problemi. Protagonisti nella cattiva e - a questo punto - nell'auspicata buona sorte, suggeriscono (su sollecitazione) alcune idee all'amministrazione comunale da lungo tempo alle prese con ascensori rotti, tentativi di pedonalizzazione talvolta contestati e bus bloccati da impalcature che rendono troppo strette le vie per il loro passaggio.
IDEE CONFUSE «Il problema vero è sapere cosa c'è dietro l'angolo», attacca l'ex rettore Pasquale Mistretta. «Bisogna capire qual è la politica che si vuole attuare. Vogliono puntare sui residenti? Bene. Sui commercianti? Bene. Sui servizi e gli uffici? Bene. Purché ci sia un'idea che, mi pare, in questo momento non c'è». La sintesi del Mistretta-pensiero su quanto fatto finora a Castello potrebbe essere: poche idee ma confuse. Invece, servirebbe capire «quali sono gli scenari del centro storico. Basta parlarsi addosso. Esistono tanti modelli di città smart, è sufficiente scegliere il più adatto e il meno costoso e poi applicarlo a Cagliari. Tutto qua».
ASCENSORI NUOVI Più conciliante l'intervento della rettrice Maria Del Zompo che spiega: «Il problema degli ascensori è fuori discussione, facilitano l'accesso a chi vive, lavora o vuole semplicemente fare una passeggiata in Castello. Sarebbe opportuno sistemarli in maniera tale da non doverli riparare tanto spesso. Anche l'ipotesi di una navetta che con una certa frequenza attraversi tutto il rione mi sembra una buona idea. Molti potrebbero decidere di usarla in salita e scendere a piedi per vedere il quartiere in modo differente».
IL PROF «Serve uno studio e nessuna improvvisazione», Italo Meloni, docente di Pianificazione dei trasporti all'università, indica una via. «Dopo aver valutato per chi si deve rendere accessibile il quartiere (residenti, commercianti, turisti?) è necessario stilare un piano di pedonalità intelligente con accessi alle porte dell'area dai quali sia possibile utilizzare mezzi di trasporto elettrici individuali o collettivi. Penso a bus e bici. Dando però ai residenti che non sono molti la possibilità di entrare e di posteggiare».
CULTURA FRUIBILE Semplice e chiara la proposta di Paola Mura, direttrice dei Musei civici, che vede con favore la pedonalizzazione e ha bene in mente come rendere la vita più facile a chi vive uno dei quartieri storici. «Io inizierei con un servizio navetta frequente e condensato. Se ci fosse un bus elettrico per garantire corse ogni 10 o 15 minuti sarebbe utile per tutti. Magari gratis per i residenti. Attualmente il bus 7 offre un percorso perfetto per i poli culturali, ma passa più o meno ogni mezz'ora, un buon tempo per la visita dei musei ma forse troppo lungo per chi ha esigenze diverse. E poi, potrebbero sistemare in piazza Indipendenza alcune postazioni per il car-sharing, so che quelle di piazza Yenne funzionano bene».
FUNERALI IN CATTEDRALE Don Marco Lai, responsabile della Caritas diocesana, è - come ovvio - un assiduo frequentatore del palazzo dell'Arcivescovado e della cattedrale che si trovano in piazza Palazzo. «È necessario far coesistere diverse realtà e garantire servizi scolastici e anche religiosi. Per questo sarebbe il caso di individuare anche i parcheggi. Penso, per esempio, a quando vengono celebrati i funerali in cattedrale, alle funzioni partecipano di solito molti anziani. Inoltre, ben vengano ascensori funzionanti e scale mobili come quelle di Perugia e San Marino».
IL SIT IN Non solo idee per convivere con una vasta area pedonale, ma anche inviti a riaprire le strade attualmente chiuse al traffico. Oggi alle 10.30 è previsto un sit in organizzato dagli esponenti dei Riformatori in Consiglio comunale Giorgio Angius e Raffaele Onnis per chiedere la rimozione delle transenne all'ingresso di via Mazzini.
Mariella Careddu
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di sabato 29 luglio 2017 / Agenda Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
La presenza dell'ateneo con Enrico Pau e Salvatore Mereu
Due film a Venezia nel segno dell'università
Col cortometraggio Futuro prossimo di Salvatore Mereu l'università cagliaritana raddoppia la sua presenza alla settantaquattresima mostra internazionale d'arte cinematografica La Biennale di Venezia. Il film del regista nuorese - realizzato all'interno di un progetto di collaborazione fra gli atenei sardi - è stato infatti selezionato nella sezione Orizzonti, dove verrà presentato in prima assoluta a settembre. Anche il film di Enrico Pau, L'Ultimo miracolo , realizzato con gli studenti dell'università di Cagliari nell'ambito di un laboratorio di regia, sarà presentato come evento speciale della 32a Settimana Internazionale della Critica.
FUTURO PROSSIMO È prodotto in collaborazione con la casa di produzione Viacolvento nell'ambito delle attività formative del master per Filmmaker promosso dalle università di Cagliari e Sassari e gestito dal centro di ricerca sulla formazione agli audiovisivi del Dipartimento di Storia, Beni culturali e territorio, con il supporto dell'assessorato regionale della Pubblica istruzione. Girato a marzo 2017 a Cagliari e interpretato da attori non professionisti, il film è il punto di arrivo di una esperienza didattica di avvicinamento al linguaggio audiovisivo dove gli studenti hanno potuto misurarsi nelle diverse mansioni del cinema.
LA COLLABORAZIONE Un esempio illuminante di sinergia tra competenze accademiche dei due atenei (Lucia Cardone e Antioco Floris) e due registi sardi (Salvatore Mereu ed Enrico Pau), le case di produzione Viacolvento e quella di Francesco Piras, gli operatori Andrea Lotta, Roberta Aloisio, Piero Fancellu, Stefania Grilli, Sandro Chessa, Rossana Patricelli, Pietro Rais, Simone Murru, Micaela Cauterucci ) nel quadro degli interventi istituzionali della Regione Sardegna.
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di sabato 29 luglio 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 12 - Edizione CA)
Presentato “Mine Vaganti”: sette itinerari culturali dedicati ai meno giovani
Forever Young, ecco il progetto per gli over 55
Destagionalizzazione, competitività e sostenibilità. Sono i fattori presenti nel progetto “Forever Young” mirato alla valorizzazione del “potenziale turistico inesplorato”, ovvero quello degli adulti over 55. Che sono attratti dalla cultura, dalle tradizioni e dai paesaggi dei luoghi. Dopo un anno e mezzo di lavoro, la ong “Mine vaganti Ngo”, in collaborazione con l'Università di Sassari e di partner internazionali, ha prodotto sette itinerari turistici destinati all'utenza senior. Percorsi che vanno dalla Sardegna alla Spagna, dalla Francia alla Slovacchia.
Uno studio che ha coinvolto gruppi di tour operator internazionali che hanno potuto testare le proposte del progetto. Ieri, i risultati di un anno e mezzo di lavoro sono stati illustrati nel corso di una conferenza partecipata nella sala Anfiteatro dell'assessorato regionale per le Politiche sociali di via Roma. La platea era composta da rappresentanti di diversi Paesi, stakeholder nel settore turistico, esponenti delle istituzioni regionali e associazioni.
Il presidente di “Mine Vaganti Ngo”, Roberto Solinas, ha introdotto i lavori spiegando l'importanza di perseguire gli obiettivi della ricerca proprio per il grande potenziale del turismo senior. La popolazione che invecchia (sono 130 milioni solo gli over 65 in Europa) rappresenta comunque un target che non può essere ignorato nel futuro. Anzi, proprio per la dimensione del potenziale bacino di utenza, si dovrebbe puntare a progetti specifici. Tra l'altro, i turisti adulti consentono l'allungamento della stagione e un giro economico di tutto rispetto.
La formula “Live the Culture”, adottata nel progetto, passa dalle tradizioni eno-gastronomiche a forme alternative di alloggio (agriturismi, ospitalità in famiglia, alberghi diffusi), dalla fruizione del patrimonio storico e naturalistico, alla valorizzazione delle produzioni locali e delle antiche tradizioni.
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di sabato 29 luglio 2017 / Provincia di Oristano (Pagina 35 - Edizione CA)
ORISTANO. Scavi a Neapolis
Gli archeologi oristanesi in Tunisia
L'ultima campagna di scavi in Tunisia ha portato alla luce la città sommersa di Neapolis, una delle colonie romane in Africa. Le immagini aeree e le prospezioni subacquee hanno permesso di realizzare per la prima volta la griglia della colonia Iulia Neapolis estesa per oltre 20 ettari nella costa tunisina. «Un terzo è oggi sotto il mare, distrutta forse da un sisma nel IV secondo d.C - ha spiegato Raimondo Zucca - sotto 5 metri d'acqua sono state individuato le mura ed i resti della città, oltre ai laboratori di lavorazione del pesce. Li veniva prodotto il garum, la salsa di pesce». Insieme agli archeologi tunisini e algerini hanno lavorato in questi anni anche gli studenti del corso di specializzazione in beni archeologici dell'università di Sassari, gestito dal Consorzio Uno nella sede di Oristano. I risultati della campagna di scavi sono stati illustrati dal direttore del Consorzio 1 Francesco Asquer e dai docenti Raimondo Zucca, Pier Paolo Spanu e dal direttore del dipartimento di storia dell'università di Sassari Marco Milanese. A rappresentare gli studiosi tunisini c'era il professor Mounir Fantar, ispettore archeologico e direttore del sito di Neapolis. Il professor Fantar ha spiegato che la Neapolis d'Africa è l'unica città antica sommersa, parzialmente, del Maghreb. Ha messo in evidenza l'importante lavoro svolto dall'équipe di studiosi e degli studenti di Oristano. Non una scoperta tunisina quindi, ma che interessa la comunità scientifica internazionale. A breve i lavori di ricerca e le nuove scoperte archeologiche saranno illustrate in un libro.
 
 

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LA NUOVA SARDEGNA
 
 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 29 luglio 2017 / Atlanti Estate pagina 6
Il regista nella sezione Orizzonti con "Futuro prossimo"
Due ragazzini in un campo di accoglienza a Cagliari
Salvatore Mereu a Venezia racconta l'odissea dei migranti
SASSARI Salvatore Mereu torna con un corto che è stato selezionato per il Festival del cinema di Venezia(dal 30 agosto al 9 settembre) nella sezione Orizzonti. «Futuro prossimo» - così si intitola il film - è prodotto da Viacolvento nell'ambito delle attività formative del Master per filmmaker promosso dalle Università di Cagliari e di Sassari e gestito dal Centro di ricerca sulla formazione agli audiovisivi (Celcam) del dipartimento di Storia e beni culturali di Cagliari. Girato a marzo del 2017 nel capoluogo regionale e interpretato da attori non professionisti che hanno vissuto realmente, seppur non alla lettera, le esperienze raccontate nel cortometraggio, il film è il punto di arrivo di una esperienza didattica di avvicinamento al linguaggio audiovisivo dove gli allievi del corso hanno potuto misurarsi nelle diverse mansioni del cinema. Seguendo queste modalità e grazie all'impulso decisivo di Antioco Floris che lo ha fortemente voluto e alla collaborazione di Lucia Cardone dell'ateneo di Sassari, il Centro di educazione all'immagine dell'Università di Cagliari (Celcam) è diventato, negli anni, il più importante luogo di formazione al cinema in Sardegna. Protagonisti di «Futuro prossimo» sono due ragazzi, Rachel e Mojo. «E' una cosa piccola (per minutaggio) ma importante - spiega Mereu - sopratutto per il tema trattato: la difficile condizione di chi vive nei campi di accoglienza in attesa di un futuro che stenta ad arrivare e che talvolta si realizza nelle modalità sinistre che la cronaca ci riporta». Durante il giorno Rachel e Mojo vagano per la città, alla ricerca di un lavoro che non si trova. Di notte i due ragazzi trovano riparo in uno dei casotti di uno stabilimento balneare del litorale.«Nella vita di un laboratorio di cinema, come quello che da qualche anno tengo con gli studenti dell'Università di Cagliari - dice ancora Mereu - la ricerca delle idee è una sfida quotidiana. Guardare al mondo, "zavattinianamente", è sempre la via maestra se si vogliono coniugare l'urgenza di un sentimento, di una storia, con i limiti dei mezzi che l'attività didattica impone. È così che è nato "Futuro prossimo", provando a interrogarci su quelle giovani vite, che stagnano nei centri di accoglienza, che fuoriescono in città, in attesa che qualcuno scriva per loro un avvenire».Il Celcam, che coproduce il corto di Mereu, è stato fondato nel 207 da Antioco Floris, professore di discipline cinematografiche all'Università di Cagliari. Viacolvento, l'altro promoter del corto di Mereu, è una società di produzione cinematografica nata a Nuoro, in Sardegna, nell' aprile del 2006. Tra il 2006 e il 2008 ha partecipa, in quota minoritaria insieme a Lucky Red e Rai Fiction, alla realizzazione del secondo lungometraggio di Mereu, «Sonetaula», presentato alla Berlinale nel 2008 nella sezione Panorama. Nel 2010 ha realizzato, come produttore unico Tajabone, il terzo film di Mereu presentato alla LXVII Mostra del Cinema di Venezia. Tra il 2011 e il 2013 Viacolvento ha prodotto «Bellas Mariposas», quarto film di Mereu. Il film ha debutta nel 2012 a Venezia e nel 2013 al Festival di Rotterdam, dove si è aggiudicato il "Big Screen Award".
 
 
 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 29 luglio 2017 / Economia - Pagina 15
NUORO - Sabato 29 Luglio 2017
Stretta sulle assenze da settembre. Tutti gli accertamenti saranno in capo all'Inps
MALATTIA, PIÙ VISITE FISCALI
Obiettivo è risparmiare sulle spese. Sono previsti incentivi sulle visite di controllo
RETE DI MEDICI IN CAMPO
di Marianna Berti
ROMAUna rete capillare di medici su tutto il territorio per assicurare più controlli, tempestività e anche un risparmio delle spese. È così che cambierà il sistema delle visite fiscali sulle assenze al lavoro causa malattia. Stando alla fotografia scattata dall'Inps sul 2015, ultimo aggiornamento disponibile, il fenomeno è in salita, con 111 milioni di giornate passate a letto dai lavoratori italiani, la gran parte dfi lunedì. Una stretta che parte dai «furbetti» del pubblico impiego ma che nei fatti coinvolge il complesso dei lavoratori, anche quelli del privato. Tutti gli accertamenti saranno in capo all'Inps dal primo settembre, come previsto dalla riforma Madia. E per dare più efficienza al sistema spuntano bonus per i medici più attivi.L'atto di indirizzo, che detta le linee guida per il polo unico, è già pronto ed è il primo passo: seguiranno gli accordi tra l'Istituto di previdenza e i camici bianchi e i decreti attuativi con cui rimettere mano alla materia. I tempi sono serrati: le nuove regole per i medici dovrebbero essere messe a punto entro la fine di agosto. Ma se Inps e sindacati non riusciranno a trovare l'intesa entro la scadenza comunque ci sarà il passaggio delle competenze sulle visite per gli statali dall'Asl all'Istituto guidato da Tito Boeri. In caso di ritardi quindi ci sarà una fase ponte in cui la reperibilità non cambierà: sette ore per la P.A (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18) e quattro per i privati (dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19). In questa transizione i medici che ora badano solo al privato dovranno dare «la disponibilità» ad effettuare accertamenti anche per il comparto pubblico. Un decreto ad hoc dovrebbe armonizzare la disciplina dei controlli ma cambiare gli orari in cui il lavoratore deve farsi trovare a casa non è facile. Tagliare nella P.A. sembrerebbe un controsenso, visto che l'obiettivo è la lotta all'assenteismo. Come suggerito da Boeri, si potrebbe alzare la durata giornaliera a sette ore per tutti, o equiparare a sei ore. Tuttavia la strada dell'omogeneizzazione potrebbe essere perseguita attraverso altre soluzioni. Di certo sarà prevista la possibilità di una «cadenza sistematica e ripetitiva» dei controlli. Per il momento l'atto di indirizzo è chiaro: si punta a una «migliore distribuzione e copertura», alla «riduzione dei costi anche in ragione di un'ottimale dislocazione dei medici e del contenimento dei rimborsi e delle indennità chilometriche», nonché «all'incremento del numero e dell'efficienza dei controlli». Per far funzionare la macchina sono previste a beneficio dei medici «maggiorazioni proporzionate al numero di visite». Scatterà anche il divieto per incarichi a chi ha raggiunto l'età da pensione.
 
 
 

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