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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 August 2017
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

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L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di domenica 6 agosto 2017 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Con oltre 70 interventi
Sanità, 81 milioni per la sicurezza negli ospedali
Edilizia sanitaria regionale più sicura grazie, a oltre 81 milioni di euro stanziati dalla Giunta. Sono previsti 74 interventi per rendere le strutture più adeguate «agli standard di sicurezza imposti dalla normativa antincendio», spiega l’assessore Luigi Arru. La scelta di utilizzare risorse regionali piuttosto che statali sta nell’incertezza sia dei tempi che dell’entità dei fondi: una prima parte di risorse arrivata con la delibera del Cipe di marzo 2013 avrebbe garantito «l’immediata copertura economica solo di una minima parte di interventi», spiega Arru.
Sulle procedure per l’erogazione dei finanziamenti e il controllo delle attività, tutti i singoli interventi saranno attuati con la stipula di una convenzione con le Aziende sanitarie. La quota maggiore andrà al Brotzu che riceverà 20,8 milioni di euro, seguita dalla Assl di Sassari alla quale andranno 15,8 milioni. Oristano avrà 13,9 milioni, mentre l’Aou di Sassari ne riceverà 8. La Assl di Lanusei potrà contare su 5,3 milioni, Carbonia invece su 4,3, e Cagliari su 4,1, mentre l’Azienda ospedaliero-universitaria del capoluogo riceverà 3 milioni e mezzo. Supera di poco i 3 milioni la quota prevista per l’Azienda socio sanitaria di Olbia, mentre quella di Sanluri ne otterrà 1,7. Nuoro riceverà 804mila euro, perché sono stati considerati solo gli interventi di messa a norma non previsti dal contratto di project financing sul quale c’è un contenzioso. Una volta risolto, conclude Arru, «si procederà al completamento della ricognizione e alla programmazione degli interventi». (m. s.)
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di domenica 6 agosto 2017 / Cultura (Pagina 48 - Edizione CA)
Archeologia Campagna di scavi porta alla luce il lastricato del II secolo dopo Cristo
Una piazza con fontana per lo splendore di Nora
Un ampio spiazzo con una fontana monumentale, un quartiere residenziale-artigianale e tratti di strada perfettamente conservati. Sono i tesori straordinari che gli archeologi dell’Università di Cagliari, sotto la direzione scientifica di Simonetta Angiolillo e Marco Giuman, hanno portato alla luce durante la campagna di scavo appena conclusa a Nora. Si tratta di tasselli che completano l’articolata topografia della città romana e le conoscenze sulle sue vicende insediative. Riorganizzata secondo schemi urbanistici che vantano confronti nel Nord Africa, Nora fu fondata dai punici nel sito che dal IX secolo a.C. ospitò un emporio fenicio e fu abitata in maniera continuativa (il terminus è confermato dai recenti scavi) almeno sino al VI sec. d.C.
GLI SCAVI I ritrovamenti sono stati fatti nei terreni che sino a 5 anni fa erano preclusi alle indagini perché ricadenti nell’area militare a destra di chi entra nel parco archeologico. La campagna di scavo degli specialisti sardi, che ha contato sul supporto logistico del Comune di Pula, è iniziata il 19 giugno e si è conclusa il 28 luglio. Riprenderà la prossima estate. A partire da settembre, secondo un progetto di collaborazione collaudato, i lavori saranno svolti - in settori differenti rispetto a quelli indagati dall’équipe di Cagliari - dalle Università di Padova, Genova e Milano.
LA PIAZZA CON FONTANA Nonostante la porzione di lastricato sinora messa in luce abbia misure eccezionali (oltre sei metri), gli archeologi stentano per prudenza a usare il termine “piazza”. «Al momento possiamo parlare di una grande area pubblica, di uno snodo viario in cui convergono strade provenienti da varie zone del sito monumentalizzato con una fontana», ha detto Giuman. Tra le opere che insistono sullo slargo anche una vasca circolare (scavata solo parzialmente) e una canalizzazione che, tagliando diagonalmente la pavimentazione, sembra collegare le strutture. Al sistema di adduzione dell’acqua sarebbe anche riferibile l’ambiente rettangolare sopra la fontana. Il progetto urbanistico, come indicato dai materiali rinvenuti (tra cui frammenti di intonaco dipinto), si data all’età severiana (II sec. d.C.), periodo in cui Nora conobbe la massima fioritura.
LE CASE E LE OFFICINE Il saggio aperto a sud-est dello spiazzo monumentale ha restituito una serie di edifici che, costruiti con la tecnica “a telaio”, posano le fondazioni sul declivio di roccia naturale.«Si tratta di strutture impiegate per uso abitativo e artigianale dall’età punica sino all’età tardo-antica», sottolinea Emiliano Cruccas, responsabile dello scavo sul campo assieme a Romina Carboni. Interessati da interventi di risistemazione in età augustea, gli ambienti hanno restituito scorie di lavorazione di metalli, i resti di un forno e, tra i tanti reperti ceramici, un “deposito” di 30 terrecotte realizzate a stampo, forse funzionale all’attività di un santuario.
LE TERRECOTTE Databili tra I sec. a.C e I sec. d.C, le statuette - spiega Romina Carboni - sembrano sulle prime richiamare l’iconografia dell’Afrodite Anadiomene ritratta nell’atto di sorgere dal mare che l’ha generata e di strizzarsi i capelli. Confronti più puntuali suggerirebbero invece all’origine della rappresentazione un sincretismo tra il culto di Afrodite e quello di Iside. L’indizio è fornito dal personaggio maschile che affianca la divinità. Barbuto e grottesco, ricorda la personificazione del Nilo nell’affresco pompeiano con la scena di Io accolta da Iside a Canopo. Solo l’ulteriore prosecuzione degli scavi potrà chiarire i dubbi che persistono sulla destinazione dei reperti, sulla funzione del vano in cui erano stoccati e l’eventuale relazione con santuari già localizzati o ancora da individuare. «Nora ha ancora moltissimo da raccontare», ha sottolineato Carlo Tronchetti durante una visita sul sito che un po’ gli appartiene. Già direttore della Soprintendenza archeologica di Cagliari, iniziò qui le ricerche nel 1977 e le condusse in maniera continuativa dal 1990 al 2008.
Manuela Arca
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di domenica 6 agosto 2017 / Provincia di Oristano (Pagina 38 - Edizione CA)
VILLAVERDE. Archeologi in campo per contrastare lo spopolamento
Con i segni del passato si scommette sul futuro
Dai segni del passato al futuro del piccolo centro ai piedi del Monte Arci che ha voglia di farsi conoscere e di promuovere i suoi tesori. Per il Comune di Villaverde la scommessa turistica anche contro lo spopolamento si chiama archeologia. Si è appena conclusa la quinta campagna di scavo nel villaggio nuragico di Bruncu’e S’Omu. Una capanna ha restituito interessanti corna di cervo. Ed è pronto all’apertura un museo interattivo che racconta in modo nuovo la civiltà nuragica con il visitatore grande protagonista. C’è una sala dove, con una cazzuola in mano, si può simulare lo scavo. «Questo è il nostro futuro», ha detto il sindaco Roberto Scema .
LO SCAVO È durata 26 giorni la nuova campagna di scavo nel sito nei boschi di Mitza Margiani, sul Monte Arci grazie a un accordo fra il Comune e l’Università di Cagliari, diretta dall’archeologo Riccardo Cicilloni . Hanno lavorato una ventina di studenti universitari, divisi in due turni, in particolare nella capanna 17 .
RITROVAMENTI «Abbiamo ritrovato il classico set ceramico del bronzo finale», ha riferito Marco Cabras, altro archeologo impegnato nello scavo, «ma soprattutto numerose e molto interessanti corna di cervo collocate nelle nicchie e sulle mura della capanna. Queste corna avevano forse una funzione apotropaica. Ovvero allontanare gli spiriti maligni dalla capanna». Una capanna importante nel villaggio di Brunku ’e s’Omu. «È quella collocata più in alto», ha aggiunto Cabras, «lo domina nella sua interezza».
IL MUSEO Viaggio nella vita degli antichi abitanti del Monte Arci che prosegue in paese nel Museo della civiltà nuragica, che aprirà in autunno. Ad accogliere il visitatore una curiosa macchina del tempo interattiva che aiuta a collocare il periodo nuragico nella storia. Poi la ricostruzione di una capanna con oggetti, fra cui una navicella. «È sufficiente avvicinare la mano all’oggetto per far partire sul grande schermo la descrizione del manufatto», ha spiegato Cabras. Quindi la sala interattiva dello scavo, illustrata dal primo cittadino: «Si prende una cazzuola in mano e si muove sullo schermo, simulando le fasi dello scavo». Il sindaco Scema ha chiuso: «Scavo e museo sono la valorizzazione del nostro patrimonio identitario. Siti che devono diventare attrattori per i turisti richiamati dai tesori della nostra zona interna».
Antonio Pintori
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di domenica 6 agosto 2017 / Fondi Investimento (Pagina 15 - Edizione CA)
CARRIERE
AMEDEO PLANETTA
Laurea in Scienze politiche a Sassari, Amedeo Planetta (nella foto) inizia il suo percorso professionale nel campo dell’accoglienza nella catena Starwood a Porto Cervo. Nel mentre prosegue la formazione a Londra, al Richmond Upon Thames College, e consegue un master in Irlanda in Business, management e marketing. Sempre in Irlanda, per quasi cinque anni, entra nello staff della Starwood, prima come assistente del servizio Sales and Service, poi come manager responsabile, per diventare infine Ambassador, ossia referente per la clientela più esclusiva. Dal settembre 2016 passa alla catena Marriott a Bruxelles come Market Sales Manager. (l. m.)
LUCA ZINZULA
Con una tesi sul virus dell’Ebola nel 2008 si laurea in Scienze Biologiche a Cagliari. Dalla Sardegna Luca Zinzula (nella foto) si trasferisce a Roma per il dottorato in Microbiologia e Immunologia alla Tor Vergata. Nel 2014 diventa assegnista di ricerca del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’ambiente. A gennaio 2015 accetta la proposta di collaborazione del Max-Planck Institute of Biochemistry di Martinsried, a Monaco di Baviera, tra i più importanti centri di ricerca biochimica europei. (l. m.)
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di domenica 6 agosto 2017 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Preoccupazione nel capoluogo. Coro di proteste: è un salto nel vuoto
«Situazione umiliante, la politica ha fallito»
«Demoralizzante e umiliante». La battaglia per la continuità territoriale, dai cieli si sposta alla terraferma. Dopo il bando andato deserto, e il rischio - concreto - che il capoluogo sardo sia definitivamente tagliato fuori dai giochi, scendono in campo associazioni di categoria, imprenditori ed ex rettori. «Uno scandalo», commenta Davide Marcello, presidente provinciale della Confesercenti. «Credo ci siano da fare alcune riflessioni: la prima è che si sente parlare di continuità territoriale da circa cinquant’anni. Mezzo secolo in cui la classe politica non è stata in grado di trovare una soluzione», osserva. «La seconda è in riferimento alla possibilità che la nostra città sia esclusa dalla continuità. L’ennesimo fallimento della classe che ci governa, quella attuale e le altre che si sono succedute in passato. È ovvio che le tariffe a libero mercato non faranno altro che danneggiare la nostra povera Isola bistrattata. Sarà il colpo di grazia, che aumenterà lo stato di crisi».
Mauro Murgia, presidente di Federalberghi Sud Sardegna, rincara la dose. «È sicuramente una grande sconfitta. E lo dico anche da semplice residente», precisa. «Dobbiamo già fare i conti con le enormi difficoltà nei collegamenti, forse i peggiori di tutta Europa. Quest’ultima novità è demoralizzante e umiliante. È come mettere per iscritto che siamo un popolo che non conta nulla. Non avere la possibilità e la sicurezza di viaggiare per chi abita in un’Isola è un handicap inaccettabile, credo che la conseguenza sarà la fuga di tante persone dalla loro terra», prevede. «Esistono formule di continuità territoriale assolutamente funzionanti, come quella spagnola. Forse si potrebbe prendere come esempio, per scongiurare la rovina».
Mariano Diaz, imprenditore, si unisce al coro: «Un fallimento della politica, ciò che dovrebbe fare chi ci amministra è trovare il modo per attirare più gente possibile in Sardegna, invece fanno di tutto per tenerla lontana», sottolinea. «Non solo ritengo che la continuità sia fondamentale, ma penso non debba essere riservata ai residenti ma estesa a tutti. Da imprenditore dico che si dovrebbe dare ai turisti la possibilità di raggiungerci a prezzi bassi, e incentivare il turismo destagionalizzato con premialità pensate per chi sceglie di viaggiare a settembre, ottobre e nei mesi non convenzionali», spiega. «Da residente sono certo di esprimere il desiderio di tutti, sardi in generale e cagliaritani in particolare: il nostro diritto alla mobilità deve essere garantito. Siamo davanti a una situazione paradossale e persino imbarazzante».
L’ex rettore Pasquale Mistretta, va al sodo: «Alitalia è in fallimento costante, andare e venire da Cagliari è evidente che abbia costi più alti rispetto alle lunghe rotte. Le cose sono due: o finalmente si prende coscienza di questo, o si cambia vettore e ci si rivolge al signor Pistis di Austis».
Sara Marci
 
 
 

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