Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 June 2017

RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO


1 - L’UNIONE SARDA

Cronaca Regionale (Pagina 13 - Edizione CA)

Comunità mondiale della longevità e Università di Cagliari insegneranno i nuovi stili di vita

«Ecco perché invecchiamo bene»

Sardegna leader del progetto che coinvolge i Paesi dell’ex Urss

Dalla Sardegna ai Paesi dell’ex impero sovietico per promuovere stili di vita e alimentazione che aiutino a invecchiare bene. La Comunità mondiale della longevità incassa un importante riconoscimento grazie al lavoro svolto in questi anni. «E non è una cosa da poco - ammette soddisfatto il medico Roberto Pili, presidente dell’associazione - perché in quelle aree le aspettative di vita sono decisamente più basse delle nostre». Soprattutto in Bielorussia, dove il disastro di Chernobyl, nell’aprile del 1986, aveva ridotto drasticamente la vita media di buona parte della popolazione.

COLLABORAZIONE E proprio a Minsk, nell’autunno scorso, grazie a un protocollo firmato anche dalla Giunta regionale, una delegazione della Comunità aveva avviato una collaborazione con importanti istituti scientifici del Paese definendo di fatto una sorta di gemellaggio. Nei giorni scorsi, il responsabile delle relazioni internazionali del governo bielorusso, Alekxandr Samuilich, ha ricambiato la visita partecipando al convegno “Promuovere l’invecchiamento attivo, giornata di studio internazionale tra Sardegna, Spagna e Bielorussia”, svoltosi nella sala Motzo della facoltà di Studi umanistici.

BIELORUSSIA «Con voi sardi - ha detto Samuilich - c’è un rapporto di amicizia da oltre vent’anni. Nessuno, da noi, ha dimenticato quanto avete fatto per i nostri bambini: non li avete solo accolti, li avete salvati. Sappiate che dal 1991 la nostra popolazione è gradualmente calata, i segnali di crescita demografica abbiamo cominciato a registrarli nel 2014, l’anno scorso il saldo attivo è stato di 17 mila unità. In una situazione di questo genere, è evidente che con dalla vostra Isola abbiamo molto da imparare. Stiamo facendo i conti con il fatto che in Bielorussia il 25 per cento della popolazione non è più attiva. Gli uomini andavano in pensione a 60 anni e le donne a 55, adesso è stata sollevata a 63 e 58 e nel 2030, comunque, i non attivi saranno il 30 per cento».

BLUE ZONE Ma lì, l’aspettativa di vita attuale è di 69 anni per l’uomo e 79 per la donna, molto più bassa rispetto all’Italia. Che c’entra tutto questo con la Sardegna? «Molto - replica Samuilich - perché essendo la “blue zone” più importante del mondo, cioè quella con la percentuale più elevata di centenari, significa essere un punto di riferimento per Paesi come il nostro che devono fare i conti con l’inevitabile invecchiamento della popolazione. Siamo stati noi a proporre il tavolo scientifico internazionale sotto l’egida della Sardegna. Tutti gli altri sono rimasti entusiasti». Ha ricordato Pili: «Nel 2050, Spagna e Italia saranno i Paesi più vecchi del pianeta. Noi siamo impegnati da tempo a costruire la salute attraverso stili di vita e percorsi diversi. Tutti vorrebbero invecchiare bene, molti però non sanno, e il nostro compito è quello di informare, che serve impegno e costanza».

OPPORTUNITÀ E poi, da non sottovalutare, le opportunità che si potrebbero creare grazie agli anziani. «Il numero di pensionati - ha spiegato la deputata Romina Mura - ha superato la forza lavoro. Questo ci impone un ripensamento del welfare, magari con gli anziani protagonisti. Spetta a noi trasformarli in un target ancora in grado di apportare contributi importanti allo sviluppo della società, perché non possono essere solo dei bancomat per figli e nipoti o dei nonni-vigile».

APPROCCIO Uno spunto di riflessione è arrivato anche da Antonello Cabras, presidente della Fondazione Sardegna: «Bisogna necessariamente cambiare approccio verso gli anziani, invece si continua a ragionare e programmare nello stesso identico modo da decenni. La longevità può essere un’occasione ma sarebbe ora di finirla con le analisi e le idee per passare all’attuazione dei progetti, altrimenti tutto questo sarà inutile».

All’incontro di ieri, tra gli altri, sono intervenuti Andrea Loviselli, docente universitario, Raffaele Farigu, presidente Ierfop, Giuseppe Carboni, console onorario della Bielorussia, Carla Bruschelli, del ministero della Salute, Ana Canaleda, dell’Università di Malaga.

Vito Fiori

 

2 – L’UNIONE SARDA

Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)

Presentata a Milano la manifestazione che si terrà in centro, a Sant’Elia e al Poetto

Paesaggio, un nuovo sguardo

Un mese di iniziative sul rapporto fra l’uomo e la natura

Un mese di eventi, concerti mostre, performance e meeting con teorici e architetti del paesaggio di fama internazionale. Sarà questa la proposta della prima edizione di “Cagliari Paesaggio”, presentata ieri al Museo del Novecento di Milano con la partecipazione di Paolo Frau, assessore alla Cultura, João Nunes, architetto del paesaggio e docente universitario; Antonello Sanna, direttore del dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Università di Cagliari e Nicola Di Battista, architetto e direttore di Domus.

Al centro delle numerose iniziative - promosse dal Comune e dall’Università con la Fondazione Sardegna - che a luglio animeranno la città fra il teatro Civico di Castello, il bastione Santa Croce, ma anche il Poetto e il quartiere Sant’Elia, c’è il tema del paesaggio e del rapporto tra uomo e natura. Un argomento cruciale, sul quale lanciare nuovi sguardi, introdurre nuovi strumenti concettuali e nuove pratiche di intervento sul territorio dopo anni di profondi cambiamenti socio-economici, che hanno trasformato il delicato equilibrio tra società e risorse ambientali, uomo e ambiente.

COLLABORAZIONE «Il nostro primo obiettivo», spiega Nunes, padre spirituale della manifestazione e autore del progetto urbano del Parco di Sant’Elia, «è quello di collaborare nel chiarire il significato del concetto di paesaggio. Qui ne parliamo in modo molto contemporaneo, come figurazione materiale e conseguenza diretta della vita delle persone, delle comunità e delle loro attività, impronta fisica dei nostri gesti quotidiani e delle nostre grandi decisioni collettive di trasformazione del mondo, di protezione o celebrazione dei rapporti con le altre comunità, che con noi condividono il territorio. Ci interessa farlo nel senso più trasversale possibile, concependo un futuro di armonia tra artificio e natura, tra natura e mondo antropico, ma soprattutto vogliamo farlo da una piattaforma che geograficamente si organizza al centro del Mediterraneo».

AMBIZIONE Ecco perché Cagliari come palcoscenico di un dibattito dai contorni internazionali, ma che proprio in città si propone di trovare un luogo d’elezione anche per il futuro. «Quello che vogliamo presentare è un progetto ambizioso: diventare uno dei luoghi più importanti sulla scena internazionale, nei quali si discuta di paesaggio e di beni che con esso hanno relazioni e connessioni», confessa Frau. «Cagliari è una città particolare e contiene molti dei temi che saranno oggetto di riflessione e di studio all’interno del meeting, quest’anno e negli anni futuri. È una città molto antica e porta evidenti le tracce dei millenni che l’hanno attraversata, lasciando il segno di continue sovrapposizioni e trasformazioni, ed è posta al centro di un sistema ambientale di straordinaria complessità».

AMBIENTE Il riferimento è anche agli oltre ventimila fenicotteri, coloni delle zone umide, il cui volo è richiamato nel logo della manifestazione, che lungo tutto il mese vedrà esponenti del mondo artistico e culturale esibirsi all’interno di scenari naturali e urbani. Si andrà dal teatro di prosa nei parchi agli incontri filosofici sul paesaggio per grandi e bambini, dalla musica delle launeddas nella cornice della ex Manifattura Tabacchi, agli spettacoli in spiaggia e nelle piazze. Da non perdere il 6 luglio alle 21 il concerto dell’Orchestra e del Coro del Teatro lirico al Bastione Saint Remy e gli incontri su cinema e fotografia in rapporto con il paesaggio del 24 e 25 luglio dalle 19 al Teatro comunale di Castello, con gli interventi dei registi Gianfranco Cabiddu, Salvatore Mereu, Giovanni Columbu, Enrico Pau e dei fotografi Salvatore Ligios, Giovanni Chiaramonte e Paola De Pietri. Sempre per la fotografia non mancheranno le mostre, tra cui “L’architettura del paesaggio in Svizzera”, dedicata al Paese ospite della manifestazione (programma su www.cagliaripaesaggio.com).

SCIENZA Il momento scientifico dell’iniziativa, infine, si terrà tra il 27 e il 30 luglio con incontri tenuti da specialisti di settore del calibro di Nunes, Michael Jakob, Barbara Aronson, Els Verbakel, Christophe Girot, Franco Farinelli, Peter Latz, l’Atelier F/C Arquitectura Paisagista, lo Studio Raumlabor e molti altri.

Cinzia Meroni

 

3 – L’UNIONE SARDA

Provincia Sulcis (Pagina 34 - Edizione CA)

Carbonia

Si parlerà di ricerca e di sviluppo oggi a Carbonia, a partire dalle 9.30, nella sede Sotacarbo della Grande Miniera. È in programma il convegno “Il Sulcis e l’attività di ricerca: una riflessione critica per una progettazione avanzata”. Aprirà i lavori il sindaco Paola Massidda, poi la giornata sarà coordinata dal pro-rettore dell’Università di Cagliari Francesco Mola. In programma gli interventi del rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, del coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, del coordinatore delle Politiche regionali per la ricerca Fabio Tore, del presidente Sotacarbo Alessandro Lanza, del presidente della Carbosulcis Antonio Martini e dell’assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci. Si farà naturalmente il punto anche sui progressiva compiuti nella ricerca sull’energia pulita anche dai tecnici della Sotacarbo. (a. s.)

 

4 – L’UNIONE SARDA

Provincia Sulcis (Pagina 35 - Edizione CA)

CARBONIA. Torna la Summer school a Monte Sirai e al cronicario di S. Antioco

Archeologi al lavoro nel Sulcis per studiare gli antichi reperti

Una squadra di quaranta giovani archeologi e tanti liceali mossi dalla passione per l’antichissima storia di un territorio che ha convissuto con fenici e punici.

IL TEAM Saranno gli attori protagonisti (assieme agli archeologi che li dirigeranno, cioè Michele Guirguis e Sara Muscuso) della Summer School, edizione numero 11, appuntamento di prestigio assoluto per Carbonia e Sant’Antioco, capace quest’anno di una variazione sul tema non meno avvincente rispetto agli anni passati: non si svolgeranno attività di scavo in senso stretto, bensì minuziose analisi della quantità enorme di reperti scaturiti dalle edizioni precedenti. Meno piccozze e spatole, più matite, macchine fotografiche, metri e testi per misurare, riprodurre, catalogare ai fini di una missione fondamentale: capire le funzioni dell’ambiente in cui quei reperti sono stati ritrovati e quindi dare una spiegazione storica al contesto che comprende pure la precedente fase nuragica e la successiva romana. Teatro di questa nuova avventura, nata sotto egida del Dipartimento di storia dell’Università di Sassari, la collaborazione attiva dei Comuni e dei musei archeologici locali, saranno ancora una volta la cittadella fenicio punica di Monte Sirai e il cronicario di Sant’Antioco.

MONTE SIRAI l via il 4 luglio a monte Sirai con un gruppo di studenti del liceo Gramsci-Amaldi per un progetto di alternanza scuola lavoro: «Quest’anno studio dei reperti - sottolinea Michele Guirguis - attività che si doveva fare e che non è meno importante dello scavo in sé: ma nella seconda metà di luglio organizzeremo un’esposizione dei dati e dei contesti proprio grazie all’analisi metodica dei reperti». Ma Guirguis anticipa pure che è in procinto di chiedere al Governo «la concessione di scavo per un triennio». Sia a Carbonia che a Sant’Antioco, ai lavori prenderanno parte studenti della laurea magistrale, specializzazione e dottorato dell’Università di Sassari e altri atenei europei.

ANTICA SULKY Sant’Antioco non sarà assolutamente da meno. Anzi, ha un programma nutrito: i venerdì 7, 14 e 21 luglio al museo Barreca «grazie - spiega Sara Muscuso - all’iniziativa “Da Sulky a Sulci, Workshop sulla cultura materiale del primo millennio avanti Cristo” si potrà osservare da vicino il lavoro di archeologi e studenti nella documentazione dei reperti e uno staff professionale multidisciplinare sta investendo nella conservazione di una tomba». Nelle stesse date si terranno conferenze a tema, mentre il 29 luglio sarà dedicato a una giornata internazionale di studi sulla Sardegna e il Mediterraneo in onore di Piero Bartoloni, uno dei “padri” dell’archeologia sulcitana.

Andrea Scano

 

5 – L’UNIONE SARDA

Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)

In evidenza Convegno dedicato a Vanna Gessa

“La sofferenza dentro e fuori la polis” è il tema del seminario in programma oggi nella Facoltà di studi umanistici, a Sa Duchessa, nell’aula 15. Dedicato alla memoria di Vanna Gessa Kurotschka, docente di filosofia morale scomparsa nel 2010.

 

6  – L’UNIONE SARDA

Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)

SEMINARIO LEGALE

Sabato alle 9, nella facoltà di Giurisprudenza, si terrà un seminario-convegno sul tema degli amministratori di sostegno.

 

7 – L’UNIONE SARDA

Sport (Pagina 49 - Edizione CA)

CDA. Catte amministratore delegato, Passetti direttore generale

Cambiano i vertici del club

Il Consiglio d’amministrazione del Cagliari, riunitosi ieri mattina, ha ratificato le nomine che attendevano solo l’ufficialità. Carlo Catte, 41 anni, nuorese, diventa amministratore delegato, mentre Mario Passetti, anche lui 41 anni ma di Cagliari, è il nuovo direttore generale del club del presidente Tommaso Giulini.

UNA VITA IN ROSSOBLÙ Per Carlo Catte, una Laurea in Economia e commercio a indirizzo aziendale all’Università di Cagliari, il coronamento di 15 anni all’interno del club, dove è entrato addirittura nel 2002 all’interno dell’area amministrativa. Già nel Cda, Catte ricopriva il ruolo di Direttore amministrativo. Ora la nomina ad ad.

DALLA BOCCONI AL CAGLIARI Altra nomina e altro passo in avanti, quello di Mario Passetti, laureato con un Master in Business Administration alla Bocconi di Milano. Dopo le esperienze con Tiscali e Vodafone, l’ingresso nel Cagliari nel 2014 col ruolo di Direttore Commerciale, Marketing e Comunicazione, prima della nomina a dg. Ai vertici del cda restano il presidente Tommaso Giulini e il suo vice, Stefano Filucchi. (al. m.)

 

8 – L’UNIONE SARDA

Speciale (Pagina 5 - Edizione IN)

Sulle ali del vento oltre le onde

Centro Velico Caprera, la scuola per conoscere i propri limiti attraverso il rapporto diretto tra l’uomo e la forza del mare

Guido Colnaghi ha 92 anni. Ne aveva 42, quando - dietro consiglio della moglie - lasciò gli sci da salto che gli avevano garantito due titoli italiani, e gli alianti, per dedicarsi alla vela. Non sapeva, il campione milanese, che la sua scelta avrebbe segnato la vita di tre generazioni. È lui, che importando in Italia lo spirito e la didattica della celebre scuola bretone Glénans, ha dato l’impronta decisiva al CVC, acronimo del Centro Velico Caprera. Il paradiso della vela senza fronzoli, la scuola di vita e di mare più famosa del Mediterraneo. Da cinquant’anni, festeggiati con la presenza a bordo dell’arzillo pioniere, esalta l’aspetto più genuino dell’andar per mare, promuove il rispetto dell’ambiente, rinnova l’unione istintiva tra l’uomo e gli elementi della natura. Sono passati da qui migliaia di ragazzini, divenuti adulti e poi nonni.

LA STORIA L’associazione è stata fondata nel 1967, per volontà della Lega Navale Italiana sezione di Milano e del Touring Club Italiano, con il patrocinio della Marina Militare che concesse in uso l’insediamento della base militare di Caprera. Il suo logo, è quello di allora e intreccia le tre lettere del codice internazionale dei segnali. C V C, appunto, Charlie-Victor-Charlie.

LA BASE È fedele al passato anche la vita alla base, organizzata come quella di una grande barca di cui gli allievi formano un unico equipaggio. A scandirla, un decalogo rigoroso, che impone ordine, pulizia, rispetto degli ambienti e delle attrezzature. L’uso dei cellulari è ridotto al minimo, ogni rumore cessa all’ora del silenzio, quando l’unica musica è la natura, il vento che corre tra la macchia mediterranea e la risacca che s’infrange sugli scogli rossastri.

I CORSI La mattina, sveglia presto e via al programma del proprio corso. La scuola ne propone una ventina, su derive o cabinati. Spaziano dall’iniziazione e precrociera, fino a perfezionamenti di tecnica, tattica e strategia. Non mancano quelli di meteorologia marina e manutenzione di imbarcazioni. Il tutto articolato tra lezioni in aula ed esercitazioni in mare. L’unico requisito richiesto è saper nuotare. Ma, si avverte in testa al regolamento, la frequenza impone ben altro: impegno, disciplina, spirito di adattamento e accettazione di norme comportamentali.

I PROGETTI Passata la boa dei primi cinquant’anni, il CVC s’immerge nel futuro, con iniziative legate ai valori su cui ha cementato la propria storia: rispetto per il mare, integrazione e condivisione. «L’associazione sta cambiando e mettendo a disposizione la propria esperienza, supportata dai princìpi che l’hanno animata in questi primi 50 anni, a sostegno di politiche ambientali ed energetiche, dell’inclusione nei riguardi delle persone diversamente abili, del supporto ai processi di riabilitazione fisica e psicologica da malattie severe», spiega il presidente, Paolo Martano, «sono in cantiere diverse iniziative rivolte ai giovani del territorio». Nei giorni scorsi si è concluso Healing Wings, il progetto nato in collaborazione con lo IEO (Istituto Europeo di Oncologia), per il benessere psico-emotivo dei pazienti oncologici. Quindici di loro, per una settimana, hanno intrapreso un percorso psicoterapeutico basato sulla pratica intensiva della vela e sul confronto costante con il mare, come metafora della vita, anche questa da conoscere, ascoltare, gestire con energia e consapevolezza. L’attenzione alla sostenibilità ambientale, si declina nel sostegno al Wow (Wheels on Waves), traversata sul primo catamarano al mondo totalmente accessibile alle persone con disabilità, e nella collaborazione con Plastic Busters, progetto dell’Università di Siena sotto l’egida dell’Onu, finalizzato al monitoraggio e alla riduzione delle micro plastiche nel mare.

Clara Mulas


9 – LA NUOVA SARDEGNA

SASSARI – pagina 17

Tre giorni di eventi dalle lauree al Gay Pride

SASSARI Chi pensa che birra, università, tradizioni, cultura, orgoglio e libertà siano parole difficilmente associabili fra loro, potrà ricredersi la prossima settimana partecipando a tre giorni di eventi che avranno piazza d’Italia come fulcro delle iniziative, ma che coinvolgeranno tutta la città. Tre giorni che, per dirla con le parole di Giovanni Isetta, capo di gabinetto del sindaco di Sassari, «vogliono rappresentare il modo di vivere e di pensare di una comunità, superando stereotipi, pregiudizi e linguaggi che, all’opposto, esprimono solo ignoranza». Da giovedì a sabato a catalizzare l’attenzione e la partecipazione dei sassaresi saranno nell’ordine, Sassari beer fest 2017, Freemos, le Lauree in piazza, e la parata del Sardegna Pride. Ad aprire le manifestazioni sarà, da giovedì 6 luglio, la seconda edizione di Sassari beer fest, rassegna organizzata dall’associazione S’andala eventi, che porterà in piazza d’Italia quattordici tra i più rinomati birrifici regionali, nazionali e stranieri. Ad accompagnare la scelta di birre, non mancherà il cibo da strada, cucinato dai migliori professionisti dello streetfood regionale, e un ricchissimo programma artistico-musicale. Sempre il 6 luglio ci sarà spazio anche per il dibattito con "Freemmos - Liberi di restare", progetto ideato dalla Fondazione Maria Carta, che dopo le tappe di Monteleone Roccadoria e Baradili, approda a Sassari con due momenti di riflessione: un incontro pubblico sul tema dello spopolamento delle piccole comunità, alimentato dagli interventi di numerosi studiosi ed esperti (alle 16 e 30 nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna, in via Carlo Alberto); un super concerto in piazza d’Italia con Zeppara, Fantafolk, Dino Nurra Band, Amici del canto sardo, Double Dose, Goose, Mariano Melis, Corale Vivaldi & JoyFul Soul Ensamble, Gravity Sixty, Stranos Elementos. Il 7 luglio sarà il giorno delle Lauree in piazza: per il terzo anno consecutivo l’Università consegnerà le lauree rinnovando il festoso lancio dei tocchi al cielo. Infine l’8 luglio sarà la giornata dell’orgoglio delle persone Lgbtq (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer): organizzata dal Mos (che compie 25 anni) si terrà la parata del Sardegna Pride (per la prima volta con il patrocinio dell’Università di Sassari), con sei carri allegorici che percorreranno le strade del centro, da via Venezia fino a piazza d’Italia. L’insieme degli eventi che animeranno la città per tre giorni, è stato presentato ieri mattina a Palazzo Ducale in una conferenza cui hanno partecipato il capo di gabinetto del sindaco, Giovanni Isetta, il presidente dell’associazione S’Andala, Giovanni Cocco, il presidente della Fondazione Maria Carta, Leonardo Marras, la delegata del rettore all’Orientamento e Job placement, Rossella Filigheddu, presidente e portavoce del Mos, Barbara Tetti e Massimo Mele. (v.g.)

 

10 – LA NUOVA SARDEGNA

Atlanti Estate – pagina 3

Informazione e divulgazione scientifica

Domani a Stintino

Un viaggio nel tempo alla scoperta della storia della Sardegna: è quello compiuto da "40° parallelo, storia di un’isola e dei suoi abitanti", programma ideato da Andrea Fenu e da Gian Nicola Cabizza e condotta dallo stesso Cabizza. La trasmissione vince la prima edizione del "Premio Stintino per la divulgazione scientifica", istituito dal Centro studi sulla civiltà del mare d’intesa con il Comune di Stintino. Il riconoscimento, istituito per premiare chi opera nel settore della divulgazione e del giornalismo scientifico, sarà consegnato sabato 1° luglio alle ore 18,30 al Museo della Tonnara di Stintino. Il comitato scientifico del premio è presieduto da Piero Cappuccinelli, professore emerito dell’Università di Sassari e accademico dei Lincei. «Il programma "40° parallelo" è premiato per la qualità dell’opera di divulgazione nel campo delle scienze storiche e archeologiche in Sardegna - si legge nelle motivazioni della giuria -, per il rigore scientifico dei contenuti prodotti, per l’efficacia del linguaggio e le modalità di comunicazione, grazie alle quali la trasmissione ha un impatto forte sul pubblico e contribuisce a stimolare una maggiore sensibilità sui temi legati al nostro patrimonio culturale».

 

 

 

Questionnaire and social

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